Ritorno al nucleare [pag. 70]

Sondaggio: Siete favorevoli al ritorno dell'energia nucleare in Italia?

Si

40.8% [171]  40.8%

No

52.5% [220]  52.5%

Indifferente, non mi importa nulla

0.2% [1]  0.2%

Non so, non ho dati per valutare

6.4% [27]  6.4%

Voti Totali: 419

Ammiraglio di divisione
Sardomar
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- 691/1276
Prima del disastroso terremoto in giappone ero decisamente favorevole al nucleare. Considero un delitto usare il petrolio come fonte primaria per usi energetici.
Penso che il miglior utilizzo del petrolio sia come materia prima per trasformazioni in prodotti a più alto valore aggiunto.
Dopo le vicende giapponesi, però, non sono più tanto sicuro del nucleare considerando che buona parte dell'Italia è a rischio sismico.
La vita è come la marea..........

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Site Admin
VanBob (autore)
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- 692/1276
The Doctor ha scritto:
@ Van in quel caso Rubbia non parla di nucleare se non in minima parte, parla invece di fonti rinnovabili, poi dove rende meglio? sicuramente non al nord Italia, da noi vento ce nè pochissimo, parliamo di sole? al nord? non scherziamo per piacere Wink


Rubbia in quella intervista ha mandato un chiaro messaggio subliminale, lui è sempre stato dalla parte del nucleare.

Se non ti piace l'idea del sole al nord non puoi negare che per quelle regioni esistano alternative valide, es: l'eolico, lì di vento ce ne sta anche troppo!
Quando si parla di risorse naturali è ovvio che ogni regione del globo offra le sue ed è proprio quelle che dovremmo sfruttare e se ci pensi bene è quello che hanno fatto per primi i produttori del maledetto petrolio!

Guarda qui: https://www.consulente-energia.com/fv-boom-crescita-statistiche-fotovoltaico-italia-numero-impianti-conto-energia.html e qui https://www.enerpoint.it/operatori/fotovoltaico-mondo.php

La verità è sempre una soltanto: si cerca di uccidere le fonti alternative per mantenere attive quelle che attualmente offrono il maggior margine di guadagno per pochi eletti produttori.
Nelle regioni dove il fotovoltaico produrrebbe energia con rendimenti massimi non ci sono grandi problemi per un eventuale impatto ambientale di aree destinate ad essere ricopèerte di pannelli, eppure non si procede. Certo... gli stessi paesi devono fare le regali dimore con le maniglie d'oro con i proventi della vendita del loro merdoso petrolio!

Si dice: il costo degli impianti fotovoltaici è troppo alto! E ci credo.... è ancora una nicchia. Iniziamo a diffondere e produrre in grandi numeri, scommettiamo che il prezzo diventerebbe il 25% di quello attuale?

Dai su.... sono vecchi discorsi, sempre gli stessi e non possiamo distorcere la realtà con le chiacchiere.
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Capitano di Fregata
NITROFUEL
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- 693/1276
Wink Mi associo a quanto detto da Sardomar, però considerando la "vicinanza" al nostro paese di altri impianti nucleari (Svizzera,Francia) non credo che possiamo vivere tranquilli anche se non verranno realizzati nuovi impianti all'interno del ns. territorio.
Va' da se' che oggi la preoccupazione sollevata dagli accadimenti giapponesi provoca un profondo senso di angoscia in noi tutti, è naturale si ha a che fare con qualcosa di incontenibile, ma come sempre con il passare del tempo si attenuano queste sensazioni e si ritorna al vivere di sempre.
Auguro al popolo giapponese di riprendere in maniera totale il controllo della situazione per evitare conseguenze diverse.
Ammiraglio di squadra
marco57
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- 694/1276
Pericolosità a parte, l'altro problema in Italia è che non riescono a gestire i rifiuti urbani, figuriamoci quelli delle scorie nucleari (leggete quest'articolo del Sole24ore):

Bene. Anzi male. Perché l’Italia, come stranoto, non riesce neanche a gestire le scorie che comunque ha. Ci dovrebbe pensare innanzitutto la “Sogin”, creata nel 1999 e paralizzata per lunghi anni da un doppio problema, interno ed esterno. Quello interno riguardava la sua gestione, considerata sciagurata da tutti gli osservatori ufficiali e ufficiosi: gli analisti, le commissioni parlamentari, la Corte dei Conti, l’Authority per l’energia.
Sulla macchina inefficiente, clientelare e mangiasoldi della Sogin si è detto, negli anni, tutto. Per sintetizzare: fino al 2006 la Sogin ha speso il 38% del suo budget di gestione per svolgere solo il 6% delle sue attività programmate e imposte. Piccola, ma largamente insufficiente giustificazione: il paese, inteso come classe politica che il paese lo amministra, non è riuscito a risolvere il problema principale, ovvero l’individuazione dei criteri tecnici e logistici per immagazzinare, trattare e possibilmente “disattivare” le scorie nucleari.
Ed ecco che l’Italia, paese che ha rinunciato al nucleare 22 anni fa e vorrebbe ricominciare ad usarlo, si ritrova tutt’oggi con la bellezza di 55 mila metri cubi di scorie radioattive prodotte dalle sue vecchie centrali, a cui si aggiungono 25mila metri cubi di detriti parimenti pericolosi prodotti dal loro smantellamento.Ci sono poi 500 tonnellate l’anno di rifiuti prodotti dall’attività medica e scientifica. Per non parlare di qualche tonnellata di scorie tra le più pericolose, parcheggiate (a caro prezzo) in Francia e in Inghilterra per un loro parziale riprocessamento ma con l’impegno di riprendercele entro una decina di anni.
Un’eredità imbarazzante, vecchia e nuova. A gestirla un po’ meglio ci abbiamo provato più volte, con clamorosi passi falsi, come quello dell’individuazione, era il 2003, del sito geologico di Scanzano Ionico: invece di seppellire in eterno le scorie il progetto è stato prontamente seppellito dalle critiche dei molti esperti e dal no a furor di popolo. Ora ci si riproverà – dice il Governo – con uno o più siti di superficie.

Intanto le nostre scorie galleggiano alla bene e meglio nei siti dove erano prodotte quando eravamo nucleari: nelle vecchie centrali e nei centri di ricerca e stoccaggio ad esse collegate.
Nel frattempo, dal 2007, la sgangherata macchina della Sogin ha preso improvvisamente vigore, sotto la guida dell’ex dirigente dell’Enel Massimo Romano, nonostante la mancanza di una vera rotta sulla gestione definitiva dei rifiuti. Il rapporto tra spesa e attività svolta si è invertito: l’anno scorso si è chiuso con attività di decommissioning per 46,6 milioni di euro a fronte di spese di funzionamento ridotte a 31,8 milioni.
Peccato che la Sogin abbia proprio ora il destino segnato. Il Ddl “sviluppo” ne decreta lo smembramento e dunque la scomparsa, per conferire la crema delle attività ad una nuova società pubblico-privata che in nome del rinascimento nucleare dovrebbe mettere insieme i suoi migliori operatori con le imprese nucleari italiane capeggiate, si dice, da Ansaldo Energia. Se questa sia effettivamente la soluzione migliore il dibattito è aperto. Sta si fatto che lo smantellamento di quel che aveva cominciato finalmente a funzionare rappresenta un’ulteriore incognita in una sfida già difficilissima. (Federico Rendina, il Sole 24ore)
Le persone esistono per essere amate, le cose esistono per essere usate.
Se c'è tanto caos in questo mondo, è perchè le cose vengono amate e le persone usate.
Site Admin
VanBob (autore)
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- 695/1276
Ieri sera il ministro Romani nel corso di "porta a porta" ha detto che la Sogin è l'entità che ha il compito di individuare i siti le modalità per il ritorno al nucleare in Italia.
Per chi non la conosce ecco qualche dato interessante:

https://www.zonanucleare.com/questione_scorie_italia/attivita_sogin.htm
https://www.zonanucleare.com/questione_scorie_italia/paolo_togni.htm


Ancora parliamo di nucleare in Italia? Wink
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Tenente di Vascello
micia 2
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- 696/1276
in effetti in italia si potrebbe costruire una centrale "nucleare" senza usare uranio, plutonio o quello che è , senza radiazioni e questione scorie da smaltire e sapete dove ?


in sicilia.

l'etna è il vulcano più attivo d'europa, non ci sono certo problemi a scaldare un pò d'acqua con un vulcano del genere !!!! e l'enel costruito l'impianto ha il combustibile gratis !!!!!!!!
lo raccoglierebbe da terra e invece ? nulla.

mah

sarà poco conveniente ?

mi pare ( ma di questo non sono sicuro) che la lava sia a parecchie migliaia di gradi.............. qualcuno più dei 1900 del nocciolo del 4° reattore in giappone......

in sicilia non sfruttano nemmeno il geotermico !!

però a porto empedocle c'è una bella centrale a carbone o gasolio o gas non lo so, che svetta sotto la valle dei templi !! bella sembra una cartolina al tramonto.

lo avessimo in lombardia un vulcano del genere, produrremmo corrente per mezza europa invece no la produciamo con la spazzatura....... eppure siamo tutti in italia, lombardia, sicilia, calabria, lazio ecc.ecc.

a bergamo ho visto scavi di pozzi di 400 metri di profondità per andare a recuperare un minimo di calore (in realtà non calore ma meno freddo) per sfruttare impianti geotermici in ville private. in pratica in inverno l'acqua dell'acquedotto arriva vicino ai 5 gradi di temperatura, quindi la fanno scendere nel sottosuolo dove arriva intorno ai 18/20 gradi e poi la mandano nella caldaia così risparmiano metano. ma vi rendete conto cosa sprechiamo ? io non vorrei mai una centrale nucleare sotto roma perchè sarebbe un delitto con le risorse che ci sono, ma al nord, poco sole, niente vento , niente vulcani.

ciao
joker boat 470-yamaha top 700 -eco piranha max 170- gps garmin 72 H- vhf shark e sopratutto guidone dei gomonauti sul rollbar!
Tenente di Vascello
Brisio
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- 697/1276
The Doctor ha scritto:
Credo che i giapponesi di questi problemi ne abbiano 1 al giorno, visto la conformazione geologia del loro territorio, non credo "al primo problema" e non chiamerei "problema" una forza che ha spostato di 10 cm l'asse della terra, quelle sono centrali che hanno lavorato per più di dieci anni e non hanno mai avuto "problemi".

Il fotovoltaico, bene io non so quanto prendi di stipendio, ma non credo che un pensionato o un operaio riesca a sostenere il costo di un fotovoltaico da solo, considerando poi che ogni 15- 20 anni è da rifare completamente a proprie spese, inoltre, se dovessere consumare di più per un qualsiasi motivo deove la prende l'energia elettrica? Pensi che l'Enel o altro operatore la faccia pagare come adesso oppure il costo verrà quintuplicato, visti i mancati introiti?

Un costo indicativo di un impianto fotovoltaico da 3 Kw è intorno ai 20000 euro più iva al 10% senza contare l'energia che serve per produrre il pannello Smile



Caro the doctor

Se devi dare costi e notizie denigrando il costo di un impianto fotovoltaico, devi essere sincero fino in fondo non devi interpretare le informazioni come certi telegiornali che danno le notizie in base agli interessi del loro padrone

Quindi quando dici che un impianto ha un alto costo devi illustrare pregi e difetti
Allora cominciamo a menzionare i pregi : Inquinamento pari a zero e non è poco
Bonus erogati
Gli incentivi erogati dal GSE che l attuale governo sta abolendo o cercando di boicottare
In più il costo impianto come dici tu di 20,000 € può essere finanziato e rateizzato al 100% ( e poi dipende dal impianto, per un medio appartamento di tre locali costa anche meno )
Azzeramento della bolletta energetica in più la possibilità di stoccare l energia, da utilizzare nei momenti di maggior picco, infine a secondo del impianto la possibilità di vendere la plus valenza di energia mettendola in rete ricavando soldi
Quindi come vedi il costo è pienamente ammortizzato
Infine credo che costruire un impianto Fotovoltaico, Geotermico,Eolico, Biomassa ecc ecc inquini miliardi di volte meno di uno scarto di uranio, certo magari anziché far andare il plasma da 52 pollici col dolby surround 12 ore al giorno cominciamo a fare qualche cosa d altro magari guadagnandone anche in salute
Basterebbe far pagare a secondo di quanto inquini sia cittadini che aziende e mettere in galera chi fa disastri tipo “ nuovo complesso Santa Giulia “ vedi come cambia la solfa

Questo per farvi un idea di come siamo messi

Al Congresso nazionale dell’Associazione Culturale Pediatri, pediatri e medici dell’ambiente si sono confrontati sul binomio ambiente e neoplasie infantili. In Italia si registra un aumento delle neoplasie infantili del 2 per cento ogni anno. L’incremento più consistente riguarda i bambini sotto l’anno di età e alcune forme tumorali: leucemie, tumori del sistema nervoso centrale e linfomi. Da una lato si assiste a un cambiamento radicale dell’ambiente per mano dell’uomo, dall’altro si registra un notevole aumento di tumori dell’infanzia. Quale relazione intercorrere tra questi due scenari?
Sabato scorso, alla sessione conclusiva del XXII congresso nazionale dell’Associazione Culturale Pediatri , è intervenuto sul tema “cancerogenesi ambientale e neoplasie infantili” Ernesto Burgio, Pediatra, Coordinatore nazionale del Comitato Scientifico di ISDE (International Society of Doctors for Environment).

In Europa negli ultimi 20 anni si è registrato un incremento medio annuo dell’1,2 % di neoplasie infantili e del 2% di neoplasie adolescenziali. In Italia la situazione è ancora più preoccupante: tra il 1988 e il 2002 si è osservato un aumento della frequenza annua del 2% e il tasso di incidenza per tutti i tumori pediatrici è stato più alto di quello rilevato negli Stati Uniti e nel resto d’Europa. Inoltre, l’incremento più consistente ha riguardato i bambini sotto l’anno di età (+ 3,2%) e alcune forme tumorali (linfomi: + 4,6% annuo; tumori del sistema nervoso centrale: + 2,0% annuo) che hanno registrato in Italia un incremento senza precedenti.
“È urgente e necessaria una riflessione approfondita su questi dati: l’incremento delle neoplasie infantili rappresenta un dato significativo e inquietante, che mette in discussione gli attuali modelli di cancerogenesi, che definiscono il cancro come una malattia genetica, conseguente a mutazioni essenzialmente casuali (stocastiche) e selezionate in quanto vantaggiose”, afferma Burgio al Congresso dell’Associazione Culturale Pediatri.

PS: chi vuole può farsi un giro qua: https://www.youtube.com/watch?v=2KOpMsw-3X8
Lui ti sarà amico fedele e sincero fino all’ ultimo battito del suo cuore. Ciò che tu gli devi è di meritare tanta devozione.... Ciao.....Dolce Briciola
Contrammiraglio
Apache77
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- 698/1276
The Doctor ha scritto:
@ Van in quel caso Rubbia non parla di nucleare se non in minima parte, parla invece di fonti rinnovabili, poi dove rende meglio? sicuramente non al nord Italia, da noi vento ce nè pochissimo, parliamo di sole? al nord? non scherziamo per piacere Wink


Son stato in germania (stoccarda e monaco ) per lavoro , a piu' riprese , ebbene il 70-80% dei tetti delle case sono ricoperti di pannelli solari . Non credo che ci sia piu' sole a monaco che a milano
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 699/1276
The Doctor ha scritto:

Ecco il perchè:
https://www.zeroemission.eu/ze/site/news.php?id=9146

Impatto ambientale..... Sbellica Sbellica Migrazione degli uccelli..... (paduli) Sbellica Sbellica

Gli hanno speigato che esiste la curvatura terrestre? Che più in la di un tot l'orizzonte non di vede?
Sanno cha da casa mia (sto a 150 slm e a 100 dal mare) non riesco a vedere le piattaforme d'estrazione che stanno a 12 miglia?
E se le vedo, vedo un puntino, ma in compenso vedo il grattacieli di Rimini e cesenatico che stanno a 15 e a 20 miglia in liena d'aria

E' ben noto che la madre dei cretini è sempre incinta.
Questi son quelli che inquinano imponendo di costruire piste ciclabili che nessuno usa.
Per fortuna oltre al verde adorano il fuxia.

A simili soggetti affideresti una qualunque decisione pro o contro nucleare che sia?
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Tenente di Vascello
micia 2
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- 700/1276
Citazione:
Son stato in germania (stoccarda e monaco ) per lavoro , a piu' riprese , ebbene il 70-80% dei tetti delle case sono ricoperti di pannelli solari . Non credo che ci sia piu' sole a monaco che a milano


credo che la questione del sole non sia solo riferita a quanto c'è ne ma anche, e correggetemi se sbagio, all'intensità dei raggi che colpiscono i pannelli, in sostanza credo che il sole della sicilia a parità di ore renda di più di quello di milano. è una mia supposizione magari del tutto errata

ciao[/quote]
joker boat 470-yamaha top 700 -eco piranha max 170- gps garmin 72 H- vhf shark e sopratutto guidone dei gomonauti sul rollbar!
Sailornet

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