Nave da crociera Costa Concordia in avaria [pag. 68]

Sottocapo di 1° Classe Scelto
gi
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- 671/1612
Albertpd ha scritto:
Era come dice Van, nulla contro i Napoletani..ma la difesa a spada tratta e il fatto che fosse concittadino faceva presupporre (magari erroneamente) che non fosse una difesa disinteressata...
Tutto qua!!

Mi dispiace il fatto che tu e Vanbob lo abbiate pensato e scritto.
Ammiraglio di divisione
rickyps971
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- 672/1612
Supercazzola ha scritto:
Con un buon avvocato dimostrerà che ha assunto sostanze il giorno dopo perché era depresso e magari si prende pure l'invalidità di servizio. Le analisi andavano fatte IMMEDIATAMENTE!!!


Questo è un aspetto che ha sbalordito anche me!
Van aveva sollevato la questione già nei primi post e non è un investigatore, possibile che nessuno degli addetti ci abbia invece pensato?
Molti anni fa, allo svincolo di Cologno M.se, un camionista piombò sulla corsia di decelerazione a 90 km/h, senza toccare i freni, disintegrando 6 autovetture ed uccidendo una persona che arse viva nella propria auto.
Prima dell'arrivo della Polstrada il camionista si fece portare in ospedale dall'ambulanza per farsi controllare un dolore al dito.
Al suo ritorno, 40 minuti più tardi, fu sottoposto ad alcotest e risultò avere un tasso alcolemico di 2,97 g/l!!!
A nullla valsero le testimonianze di chi lo aveva visto al momento dell'incidente già completamente ubriaco, ne dei lettighieri che dichiararono di averlo condotto e prelevato direttamente in aree nelle quali non è possibile procurarsi bevande alcooliche: dichiarò di aver consumato superalcoolici in seguito all'incidente, perchè sotto shock, ed in giudizio, per queste ragioni, non gli fu mai imputata l'aggravante.
Schettino ha avuto ben più tempo tra l'incidente e l'esame, ed anche se parte di questo tempo lo ha passato in carcere, non avrà molte difficoltà a dimostrare un'eventuale assunzione di sostanze stupefacienti in un momento successivo a quello dell'incidente.
Si parla di questo solo per dire che questo esame, se tardivo, non ha praticamente alcun valore, non diamo però già per scontato anche il fatto che Schettino fosse ubriaco e tossicomane, altrimenti saremmo peggio della Santa Inquisizione.
Wink
Sempre il mare, uomo libero, amerai. (C. Baudelaire)
Ammiraglio di divisione
rickyps971
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- 673/1612
gi ha scritto:
Albertpd ha scritto:
Era come dice Van, nulla contro i Napoletani..ma la difesa a spada tratta e il fatto che fosse concittadino faceva presupporre (magari erroneamente) che non fosse una difesa disinteressata...
Tutto qua!!

Mi dispiace il fatto che tu e Vanbob lo abbiate pensato e scritto.


Beh, ognuno è libero di avere le proprie opinioni, ma quando queste sembrano andare in una direzione "particolare" (per usare un eufemismo...), allora capirai che, vista anche la vicina appartenenza geografica, i dubbi possano sorgere spontanei.
Sai come si dice, no? Un indizio è solo un indizio, ma tre indizi fanno una prova; e tu lo difendi e sei di Napoli, manca solo il terzo indizio (ovviamente, ora, sto scherzando). Wink
Sempre il mare, uomo libero, amerai. (C. Baudelaire)
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VanBob
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- 674/1612
gi ha scritto:
Albertpd ha scritto:
Era come dice Van, nulla contro i Napoletani..ma la difesa a spada tratta e il fatto che fosse concittadino faceva presupporre (magari erroneamente) che non fosse una difesa disinteressata...
Tutto qua!!

Mi dispiace il fatto che tu e Vanbob lo abbiate pensato e scritto.

Malgrado tutti tuoi tentativi di difendere l'indifendibile Schettino ho precedentemente scritto "non voglio pensarlo", ora se vuoi capire hai tutti i dati per farlo. In caso contrario ti prego di continuare la tua crociata personale altrove, qui si sta parlando di altro (purtroppo).



frz ha scritto:
... definire il Sig. De Falco "orgoglio della Marina" è secondo me un po' esagerato....per definirlo tale sarebbe stato interssante vederlo al posto di Schettino e non dietro ad una scrivania.

Infatti lui non è al comando della nave ma dietro a una scrivania a svolgere i suoi compiti e mi pare che lo abbia fatto al meglio. La diatriba che si è costruita sul suo operato mi sembra inopportuna in questo tragico momento che dovrebbe vedere impegnata la gente a discutere di ben altro.
Invece eccoci qui a constatare che esistono gli eterni contestatori di tutto e addirittura il macabro speculatore che vende in rete magliette con la oramai famosa scritta "Vada a bordo, c***o."
A volte mi domando se la parte "buona" dell'umanità riesca a discernere.
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Capitano di Vascello
maxpower
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- 675/1612
ossoduro ha scritto:
Il suicidio in tali casi ha un'alta percentuale per cui avvenga, ma in questo caso c'è un uomo in totale crisi d'identità e che probabilmente ha fatto uso di alcolici o stupefacenti ( speriamo facciano le analisi ) che nega l'evidenza e che vive una realtà distorta dove crede che lui abbia fatto tutto e al meglio.

Pertanto non credo si possa suicidare, semmai potrebbe essere vittima di ritorsioni da parte di chi ha perso moglie, marito o figlio.....


Comunque io richiamerei i comandanti delle navi costa, li porterei sulla Concordia, li farei salire dalla biscaggina di prua e li farei riscendere da poppa, per far vedere loro coi propri occhi e sentire con le loro orecchie ciò che può accadere, evitando in futuro altre spacconerie del genere che possono causare tali disastri, ancora da quantificare, contenere e definire.


non voglio farlo passare per quello buono, ma da cosa dici che era ubriaco e drogato????sarà un cogl@@e ma prima di puntare il dito, pensateci 2 volte....
Capitano di Vascello
maxpower
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- 676/1612
Supercazzola ha scritto:
Yatar1963 ha scritto:
Perchè è bene mettere paletti chiari e tondi: il comandante De Falco è un orgoglio della Marina e di tutto il nostro Paese!!
Senza ma e senza se!
Quindi devo per forza essere d'accordo nel ritenere De Falco l'orgoglio dell'Italia??? Ma per piacere....! L'altra telefonata che c'é stata prima dimostra chiaramente che De Falco sapesse dov'era l'infido ed anzi era stato lui stesso ad autorizzarlo a restare, tant'é vero che l'infido risponde "e do vado?" per dire "certo che resto qui sulla lancia". L'ultima telefonata non ha nulla a che fare coi soccorsi ma aveva il solo scopo di provare la vigliaccheria dell'ormai ex comamdante e sapendo che era registrata si é anche bello caricato prima "mo gli faccio vedere io a questo" dev'essere stato il suo stato d'animo. Tutto lecito per carità, tranne che per me non ci troviamo davanti ad un eroe, forse ad un buin comandante, ma non ad un eroe né tantomeno ad un orgoglio nazionale altrimenti la telefonata non finiva dopo poche ore in mano a giornalisti. Questo é il mio pensiero che non giustifica minimamente schettino, ne gli altri ufficiali vigliacchi come lui! Se volete travisarlo fate pure, ma fatelo senza alzare i toni e senza augurare alla mia famiglia di trovarsi a bordo di una nave comandata da uno come schettino (come hanno fatto) perché poi mi girano pure a me!


il mio non era un augurio di andare a fondo....era uhm, come spiegare...se fossi te al posto di quella gente sulla concordia, come ti sentiresti con quel comandante???cosa ne penseresti di lui???il forum alle volte fa travisare le parole...scusa per il fraintendimento...
Capitano di Fregata
sacs - 475
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- 677/1612
Una notizia di un po' di giorni fà diceva che noi Italiani siamo un popolo di raccomandati, che solo così si riesce ad inserirsi, non solo nel mondo del lavoro, ma anche in posizioni apicali, non considerando i meriti e le capacità dei soggetti, ma le loro conoscenze e la loro "pesantezza"...é triste doverlo ammettere, ma forse è proprio così e questo mi sembra proprio il caso del nostro comandante.
Ammiraglio di divisione
sacs640
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- 678/1612
VanBob ha scritto:
gi ha scritto:
Albertpd ha scritto:
Era come dice Van, nulla contro i Napoletani..ma la difesa a spada tratta e il fatto che fosse concittadino faceva presupporre (magari erroneamente) che non fosse una difesa disinteressata...
Tutto qua!!

Mi dispiace il fatto che tu e Vanbob lo abbiate pensato e scritto.

Malgrado tutti tuoi tentativi di difendere l'indifendibile Schettino ho precedentemente scritto "non voglio pensarlo", ora se vuoi capire hai tutti i dati per farlo. In caso contrario ti prego di continuare la tua crociata personale altrove, qui si sta parlando di altro (purtroppo).



frz ha scritto:
... definire il Sig. De Falco "orgoglio della Marina" è secondo me un po' esagerato....per definirlo tale sarebbe stato interssante vederlo al posto di Schettino e non dietro ad una scrivania.

Infatti lui non è al comando della nave ma dietro a una scrivania a svolgere i suoi compiti e mi pare che lo abbia fatto al meglio. La diatriba che si è costruita sul suo operato mi sembra inopportuna in questo tragico momento che dovrebbe vedere impegnata la gente a discutere di ben altro.
Invece eccoci qui a constatare che esistono gli eterni contestatori di tutto e addirittura il macabro speculatore che vende in rete magliette con la oramai famosa scritta "Vada a bordo, c***o."
A volte mi domando se la parte "buona" dell'umanità riesca a discernere.


scusate che ho riportato completamente quanto scritto da VanBob
ma quoto in pieno quanto scritto .
lasciamo perdere ogni polemica e speriamo che ci sia qualche piccola speranza di trovare ancora qualcuno in vita .
Capitano di Corvetta
velino58
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- 679/1612
sacs - 475 ha scritto:
Dalle stelle alle stalle...
Quel povero cristo di comandante se l'è cercata, sono d'accordo con chi sostiene che il comandante de Falco abbia svolto egregiamente il suo dovere, invitando, redarguendo e minacciando Schettino di ritornare al suo posto, ma tra questo e dire che è orgoglio nazionale ce ne passa.
Sono convinto che, chi preposto alla vigilanza, a conoscenza di antecedente condotta, reiterata e pericolosa, non avendo preso provvedimenti di alcun tipo per interrompere l'azione sia responsabile anch'esso...,attenzione perchè il confine è sottile.


Sacs mi trovi pienamente d'accordo su alcuni punti, sul fatto del dovere egregio del comandante de Falco prendo un pò di distanze, mi rimane sempre la domanda se è regolare la fuga di quella registrazione. Per quanto riguarda l'orgoglio nazionale, come hai detto tu "Dalle stelle alle stalle". Fortunatamente possiamo invertire la frase affermando "Dalle stalle alle stelle" rivolgendomi si con orgoglio nazionale ma a questo:

Citazione:
In questa faccenda c'è stata tanta gente in gamba, volenterosa ed altruista, ma personalmente userei questo termine solo per chi ha realmente rischiato la propria vita: SAF e sommozzatori dei VVFF, elisoccorritori, sommozzatori della GC, il commissario di bordo (per primo) e tutte le altre persone che hanno coscientemente messo a repentaglio la propria incolumità per salvare vite umane.


Chissà poi perchè se ne parla poco....bho!!! Forse non fanno notizia, non vi sembra una stranezza?
E'BUON CAPITANO..CHI AFFRONTA LA TEMPESTA..MA LO E' ANCOR DI PIU' SE RIESCE AD EVITARLA...
Utente allontanato
roby62
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- 680/1612
Tanto per capire che bisogna ascoltare e non solo comandare. De Falco sarà pure capace ma era solo in*****to e non lucido, tanto da non ammettere ipotesi differenti. Giustamente mi faceva notare un amico, persona notoriamente saggia e conoscitrice del mare: se Schettino avesse dovuto rispettare la norma, la nave non doveva avvicinarla alla riva ma tenerla a debita distanza. Per la stessa ragione io presumo sussista almeno la possibilità che il suo racconto sia veritiero, visto che si assume ogni responsabilità del fatto. Ossia che, dopo aver incidentalmente dovuto abbandonare la nave a bordo della scialuppa che cercava di liberare (come testimoniato la liberò con un colpo d'accetta) preferì coordinare da fuori i soccorsi. Opinabile forse, ma a mio avviso legato principalmente alla situazione della nave ed al fatto che comunque lui sicuramente i soccorsi li avrebbe coordinati da bordo dal telefono di bordo che comunque aveva anche a terra. O pensate che dovesse personalmente contare i passeggeri. Purtroppo il solito branco sta facendo apezzi una persona che già lo è, attribuendogli oltre alle responsabilità effettive anche responsabilità supposte.
Infine quanto al GIP, a voi fa comodo da bravi italiani difendere la legge quando fa comodo. se il GIp ha dato i domiciliari forse ha capito, a differenza vostra, che Schettino dopo il suo errore ha agito comunque con senso di responsabilità forse anche prima del senso del dovere. Personalmente al suo posto se avessi ritenuto meglio seguire i soccorsi dalla lancia lo avrei fatto ritenendo che la sicurezza dei passeggeri venga prima della norma, a costo di finire davanti al magistrato.
Riporto, e chiudo (da "Il Giornale", parla Schettino al GIP: sintesi):
«Allora. Per quanto riguarda la situazione dell'urto va detto che la rotta della nave Concordia è stata stabilita alla partenza dal porto di Civitavecchia dall'ufficiale di rotta. Che mi aveva avvertito. Occhio che ci sono scogli là, ma io quel tragitto lo avevo fatto altre quattro o cinque volte, mi sentivo sicuro». L'autostrada marina che dal porto laziale porta sopra lo scoglio «era tracciata per dare un saluto al Giglio», ovvero all'ex comandante Mario Palombo «che credevo nell'isola». E che invece non c'era come Schettino apprende al telefono con il commodoro, subito prima del crash.
«Com'e' il fondale qua?». «Ci sei?». «No sono a Grosseto». «Vabbè, allora salutiamo la mamma del maitre». «Ok». «Senti com'è il fondale qua?». «Tieniti oltre i 150 metri e vai sicuro». Cade la linea. Il comandante sbanda. «Non ricordo esattamente quello che è successo, la scansione dei tempi». Il passaggio nel budello di mare lo rammenta bene: «Ero in sala comando, timonava ovviamente il pilota, ero al suo fianco, davo le indicazioni».
«Ho provato a schivare lo scoglio». E lo scoglio? «C'era un punto in cui dovevo virare a destra per evitare gli spuntoni ma davvero non ho fatto in tempo, la nave si è avvicinata troppo, e quando mi sono accorto che il mare per la manovra era poco, ho provato a schivare ma non ce l'ho fatta. Lo scoglio non l'avevo visto». Il gip gli fa presente che più di un testimone a verbale giura d'averlo visto distratto, assente, paralizzato. E le telefonate con la Costa? «Non ricordo bene se sono stato io a chiamare loro o loro me. E' inutile che insistiate, controllate i tabulati del telefono e le registrazioni in sala. La verità è facile da riscontrare».
«Non mi sono accorto del tempo». Sarà. Ma perché ha aspettato un'ora e mezzo prima di dare il via libero all'abbandono della nave? «Quanto è passato? Un'ora e mezza? Così tanto? Mi creda, davvero mi creda, io davvero non mi sono accorto del tempo che passava». E aggiunge. «A un certo punto, quando ho constatato la situazione, ho dato l'allarme generale». Che nessuno avrebbe sentito, stando a quel che riferiscono i testimoni che lo collocano «perennemente al telefono e mai al microfono».
«mayday con l'acqua in sala macchine». Continua: «Dopo aver dato il mayday ho avuto la possibilità di capire la reale entità del danno attraverso l'interfono collegato con la sala macchine che era in grande difficoltà con i compartimenti in gran parte allagati. Solo a quel punto ho capito che la nave non era più recuperabile». E la manovra eroica? Checché ne dicano i colleghi e i sospetti degli addetti ai lavori, lui giura d'averla fatta nel migliore dei modi e di aver evitato una catastrofe. «La nave non la governavo più, con l'abbrivio speravo di portarla sulla secca e così è stato, dopodiché ho buttato le ancore e la nave si è messa di traverso, vicino gli scogli».
«Sono scivolato e non sono fuggito». Ecco la domanda delle domande. Perché diavolo ha abbandonato la nave? Perché ha mollato tutto e tutti? «Io non ho tentato la fuga, mai mi sarei sognato di abbandonare la nave con la gente a bordo». E allora che cosa è successo? «A un certo punto in tutta quella confusione mi sono ritrovato sulla poppa della nave, stavo provando a sganciare una scialuppa che si era incastrata, il verricello non funzionava, così ho tentato l'impossibile, a forzare le funi». A tagliare la corda, in tutti i sensi. «No, no. Sono scivolato fortuitamente sul tetto della scialuppa, e la scialuppa è rimasta appennellata». Impigliata. Sospesa. Bloccata. Solo a quel punto ha segato la fune, lasciando quell'immagine di bucaniere del Tirreno negli occhi della soubrette Francesca Rettondini, che non ci ha pensato due volte a sputtanarlo in tv.
«Non potevo risalire». Dopodichè? «Sono finito effettivamente sugli scogli e in quelle condizioni come facevo a risalire? La dimostrazione che non volevo scappare è che sono rimasto a coordinare i soccorsi». Il gip insiste. Torniamo alla telefonata in cui si parla di blackout a bordo. «Intendevo dire che era andata via la corrente e che non potevo più governare la nave. Al primo impatto c'era Ciro (Bosio, l'ufficiale, ndr) con me, al timoniere ho detto di virare ma è successo in ritardo». Morale? «Signor giudice, ho fatto un grandissimo errore e me ne prendo la responsabilità. Altre 2 o 3 volte ho fatto l'inchino al Giglio senza problemi. Io non avevo il giubbotto di salvataggio perché la mia vita non era la più importante. Dovevo pensare alla vita degli altri».
Sailornet

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