Post election day 2018: are you ready? [pag. 11]

Ok, capisco......
Non capisco però perché il 32% vince contro il 37%.......

dolce*11 ha scritto:

Renzi si è dimesso.......

Già, però pare che Il furbastro abbia detto che lo farò solo a incarico assegnato.
Poi non si meravigli se ha fatto il botto!
Si fosse dimesso davvero dopo il referendum, senza farsi sostituire dal fantoccio Gentiloni... non avesse fatto altre fesserie, forse il PD avrebbe preso molti più voti.

Dada77 ha scritto:

Ok, capisco......
Non capisco però perché il 32% vince contro il 37%.......

Al momento non vince nessuno.
E ricordo che il Presidente ha il compito (e mi pare anche il dovere) di dare un governo funzionale.
Una coalizione irreale, con programmi così differenti ed evanescenti, con alleanze tra cani e gatti... non mi pare molto funzionale.

Qualcuno tenga presente che, anche se diminuiti, ci sono elettori del PD anche tra i gommonauti.

Per esempio io non considero Gentiloni un fantoccio e trovo estremamente coerente la posizione assunta da Renzi di non appoggiare governi di coalizioni antieuropeiste.

Quando 5 anni fa la Lombardi e Crimi negarono l'appoggio a Bersani anche su precisi punti programmatici condivisi (magari oggi avremmo avuto una legge sul conflitto d'interessi) nessuno parlò di complotti massonici.

Cerchiamo di guardare la politica per quello che è, un lavoro necessario e complicato che deve avere come fine il benessere del paese, e facciamo gli auguri a chi cercherà i voti per governare nella legislatura che inizierà tra un paio di settimane.

Da oggi non è responsabilità del PD governare il paese.

Citazione:

Quando 5 anni fa la Lombardi e Crimi negarono l'appoggio a Bersani anche su precisi punti programmatici condivisi (magari oggi avremmo avuto una legge sul conflitto d'interessi) nessuno parlò di complotti massonici.

Bersani è responsabile di decenni di non governo e di non opposizione .

E anche del conflitto di interessi .

La colpa ora è di chi non ha governato ?

Non mi vergogno affatto a dire che ho votato PD in passato.
Mi pare tuttavia che il comportamento di Renzi negli ultimi anni sia stato più all'insegna della poltrona che dell'interesse del paese.
Pur approvando tutt'ora alcune sue idee (come non potrei?), non posso fare a meno di ricordare alcuni avvenimenti piuttosto clamorosi che suppongo sia superfluo riportare.

Del resto, facciamo i buoni e chiediamoci: il crollo del PD potrebbe essere addebitato ad altri?

VanBob ha scritto:

dolce*11 ha scritto:

Renzi si è dimesso.......

Già, però pare che Il furbastro abbia detto che lo farò solo a incarico assegnato.

Maggioranza o minoranza, segretario PD o no, lui la boschi sono senatori con lauto stipendio, forse anche per i prossimi 5 anni.................

State personalizzando, mi risulta che oltre a Renzi e la Boschi ci siano altri 314 senatori con lo stesso stipendio. E quelli del PD sono in minoranza.

Pensate a fare il governo che qualcuno ha vinto le elezioni e ha l’obbligo di farlo.

Mi sono affacciato solo per ricordare che c’è qualche milione di italiani che non la pensa come voi. Siamo di meno ma esistiamo e vi guardiamo.

Stiamo personalizzando, ma se si vuole analizzare l'esito delle elezioni mi pare che sia inevitabile.

Ribadisco: di chi sarebbe la responsabilità del crollo PD?
O sono stati infinitamente più bravi e convincenti gli altri che si sono presi i loro voti, o il PD deve assumersi ogni colpa.

Non voglio parlare del mio personale, ma ho più di una ottima (e piuttosto grave) ragione per non averli votati.

Per quello che mi ricordo, secondo prassi, l'incarico di formare un governo va dato al partito o movimento che ha ottenuta la maggioranza relativa. Nel caso di una coalizione, questa viene considerata come un solo partito, visto che così si è dichiarata prima di presentarsi alle elezioni. Specularmente, tanto per restare al passato remoto, la vecchia DC era si un partito unico, ma di fatto formata da diverse correnti (veri e propri partiti), con filosofie e obiettivi piuttosto differenti ed in coabitazione sotto lo stesso tetto a Piazza del Gesù.
Secondo l'art. 92 Cost. il Presidente della Repubblica, in caso di elezioni, prima di dare avvio alle consultazioni deve attendere l'elezione dei presidenti delle due Camere. Poi secondo uno schema non regolamentato per legge, ma da una consolidata prassi, procede alle consultazioni ricevendo i Presidenti della Repubblica emeriti, il presidente del Senato e della Camera dei Deputati, i capi dei gruppi parlamentari e i segretari dei partiti singoli o di coalizione. Poi affida il mandato, come detto, al partito o coalizione di maggioranza relativa che designerà un proprio rappresentante (non necessariamente un parlamentare) e, nel caso, per decisione interna alla coalizione dovrebbe essere il segretario del partito che nell'ambito della stessa ha ottenuto la maggiore percentuale.
Di fatto il Presidente non è libero di affidare l'incarico secondo propri criteri, ma deve seguire un percorso obbligato.
In questo caso più che un incarico , vista la situazione, si tratterà di un "mandato esplorativo".
Il Presidente del Consiglio incaricato, a questo punto, dovrà cercare la maggioranza in entrambi i rami del Parlamento e, qualora l'abbia, scioglie la riserva e si presenta al Presidente della Repubblica che firmerà la nomina sua e dei ministri, dopodiché il Governo entrerà in funzione. Nelle more il Governo uscente prosegue le proprie funzioni, limitate all'ordinaria amministrazione.
Se il Presidente incaricato non riuscirà a formare una maggioranza rimetterà l'incarico, che sarà poi conferito ad altri sulla base delle indicazioni dei partiti e degli equilibri che potranno raggiungersi. Se dovessero andare a vuoto tutti i tentativi ovviamente si ritornerebbe a votare.
A mio avviso, ipotesi improbabile, almeno nel breve/medio termine, visto che i novecento miracolati difficilmente rinunceranno allo scranno e quindi nascerà qualche governo con formula fantasiosa, com'è già successo nella storia della Repubblica .