Coronavirus o COVID19, la paura contagia anche l'Italia [pag. 150]

In effeeeeeettiiiiiii

I numeri stanno calando..mooooooolto lentamente. In ospedale è chiara la percezione che c è meno pressione. Tanto è vero che si cominciano ad ammettere pazienti da rsa o i più complicati del territorio. Anche i tamponi sono aumentati, soprattutto sul territorio. Questo spiega un lievissimo decremento di ricoverati e terapie intensive..e un numero pressoché costante di nuovi contagiati degli ultimi giorni. Ci si sta rendendo conto che un mezzo isolamento tipo il nostro controlla il virus, lo riduce un po', non abbatte la curva.
Spero che prima di fase 2 predispongano dpi, test sierologici, reagenti tamponi ed app di tracciamento adeguate. Già sarà un casino, almeno partire preparati.

In una azienda vicino a dove lavoro, il titolare ha fatto fare (a spese sue) i test per rilevare la presenza di anticorpi da covid.
(Tralasciando che il NOE ha sequestrato tutto perché l’operazione stava ingolfando i laboratori della zona....così è scritto)

Comunque, il 12% dei testati ha gli anticorpi!

Diciamo che hanno circa 300 dipendenti, quindi facciamo almeno 30 persone lo hanno avuto...in forma minima certo.

Per fare dei numeri basti pensare che Gorizia dichiara meno di 150 casi...mi sto chiedendo: se faranno i test nella mia azienda che conta almeno 5000 ingressi gg.

Questo virus ha girato parecchio prima dei vari allarmi, e sta girando ancora ....

Riapertura ai primi di Maggio? Ovviamente parlo di rientro a lavoro, attività produttive...
Ha veramente senso? Il rischio di una nuova impennata dei contagi è giustificata dalle esigenze economiche?

Qualcosa non mi torna. Continuano a dire che non si possono fare più test di quanti ne stanno facendo sia per la capacità di esame dei centri sia per la mancanza di reagenti ma da quanto dici se paghi si può 😳😳😳😳

Lo riporta il più diffuso quotidiano della regione. Con tanto di foto e interviste.
La clinica dove facevano i test è conosciuta e convenzionata.

Per quanto riguarda i test sierologici ci sono 2 considerazioni. La prima è che ce ne sono più di un centinaio a disposizione come tipologia, da dito o da prelievo, si sta cercando di capire a quali affidarsi.
La seconda è una considerazione epidemiologica, vorrebbero evitare la dispensa sul territorio per non perdere il dato epidemiologico, anche se non sembra così difficile in questo caso creare un database centrale a cui inviare i dati.
Per i tamponi invece, che dovrebbero essere complementari ai test, discorso diverso.

La nuova norma consente molte riapertura del settore commercio, tornando ai criteri del primissimo decreto.
Alcune regioni hanno posto limiti, altre no.

So per certo che molti negozi da noi riaprono.
La norma usa come "foglia di fico" sanificazioni quotidiane multiple, guanti, disinfettante e mascherine obbligatorie per esercenti e clienti.

Regole distinte in base alla metratura dell'esercizio. Sotto i 40 mq un solo cliente per volta.

Chi aveva saggiamente chiuso prima degli obblighi, oggi riapre.
C'è fame di soldi per categorie di fatto conomicamente dimenticate, se non con banali palliativi.

Tutti sperano di incassare un qualche soldo, anche rischiando la salute.
Ben sapendo che la gente non può uscire.

La geniale linea governativa che trasferisce gli oneri della crisi sulle imprese con i prestiti garantiti "a leva" dallo stato, colpisce tutti, ma soprattutto le piccolissime imprese e quelle a conduzione familiare.

A breve pubblicheranno il bollettino di guerra.

Ci dicono quanto, ma non ci dicono dove.
Capire in quale zona il contagio si sviluppa di più o di meno sarebbe importante.

Qualcuno ha dati più precisi?

Alle 18 li posto!

https://lab.gedidigital.it/gedi-visual/2020/coronavirus-i-contagi-in-italia/?ref=RHPPRB-BH-I252473852-C4-P11-S1.4-F4

Beh, qui più o meno una idea te la fai