Notarelle su assetti e dintorni. [pag. 6]

Sergente
Capitan Circio
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Notarelle su assetti e dintorni

Notarelle su assetti e dintorni

Notarelle su assetti e dintorni


Ecco altre foto dove vede meglio la distanza tra vetroresina e tubolari .Distanza che forma quindi un contenitore dove l'acqua si accumula e rimane intrappolata.Le prime 2 foto sono della parte destra ,dove si incanta il gommone, e l'altra è di sinistra,meno spazio. Nel rialzo che si vede a dx passano i cavi elettrici e di comando.
I tubolari sono gonfi.
Sottotenente di Vascello
donno (autore)
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Sottopongo a Capitan Circio la foto di un NS 195RT costruito come lo progettai e la accompagno con alcune notizie da “dietro le quinte”, notizie sulle quali mi allargo un pò perchè credo chiariscano un pò di cose e perchè potrebbero dimostrabilmente adattarsi a molte altre realtà e prodotti.

re: Notarelle su assetti e dintorni.


re: Notarelle su assetti e dintorni.




La freccia a indica l’altezza del piano del gavone àncora (la confronti con quella del suo) e la freccia b indica l’apertura laterale verso il tubolare dello sportello, apertura adottata per evitare, quando aperto, di trovarselo proprio a limitare od impedire i movimenti di maneggio degli oggetti. Quella posizione laterale dello sportello la adottai anche per lasciare una utilizzabile superfice di calpestio od appoggio a sportello aperto.
La genesi della serie.
Mi fermo alla prua ma, come per quanto detto sul gavone àncora, forme e soluzioni adottate su tutta la serie di modelli non uscirono da improvvisazioni estetizzanti o trasformazioni affini dell’esistente ma originarono da ragioni ben ponderate attorno ad una specifica destinazione d’uso, alle possibilità, limiti, incompatibiltà e sinergie di gamma e con anche l’obbiettivo di non fare un altro facile duplicato di rapida accettabilità ma un prodotto che non strizzando l’occhio a concetti classisti e/o ad estetiche tamarr-VIP risultasse del tutto non desiderabile per alcune fasce di clientela.

L’involuzione: un modus operandi diffuso.
Mentre lavoravo sulla successiva serie WRT per una clientela con altre esigenze ed avevo già troncato la direzione tecnica del cantiere un influente, arguto e preparato commerciante nautico olandese mi scrisse fra altre considerazioni: “un prodotto giusto in mano a commerciali mediocri che lo spingono verso la clientela sbagliata”; per mia parte e quando mi capita di ascoltare certi “commerciali” ho l’impressione di ascoltare qualcosa tipo degli astemi totali (come me) che dissertano di retrogusti o bouquet.
Come conseguenza della distribuzione su canali inadatti sui modelli 195 e 225 RT (non so per il 175RT) parti l’arrembaggio dei “modificatori” a cominciare dall’altezza del piano di pagliolo e da una tanto incomprensibile quanto tecnicamente insensata aggiunta strutturale di due longitudinali affiancati agli originali (1) con risultati non esattamente esaltanti rivelati anche da negligenze come l’incollaggio dei tubolari e le altre cose che lei rileva.
Un rientro nel coro delle più diffuse “buone abitudini” di settore e con un’aggiunta ai costi di produzione che non aggiunge niente a valore e qualità del prodotto.

Si domanda Capitancircio:
“ A proposito : ma i longheroni si possono forare e se si in che proporzione? Dentro c'è del legno?”
Nei progetti originali inserti di legno, in particolare nelle strutture (polverosa soluzione da anni ‘60/70) non ne erano previsti ma già in partenza resistenze di vario genere mi costrinsero ad usarne benché solo in parziali superfici di pagliolato. Non so se poi altro legno sia usato nei longheroni od altre parti, spero proprio di no, ma potrei capirlo solo con un’ispezione di persona; per dare un aiuto - lo chiami solidarietà marinaresca e “forumistica” che un suo valore lo ha - e se la distanza tra la mia e la sua residenza fosse logisticamente arrangiabile potremmo organizzare un incontro per risolvere e magari, con cinepresa, fotocamera etc., preparare anche un pò di informazioni illustrate da mettere poi a disposizione sul forum.
Incontro a parte se avrà la pazienza di aspettare penso che le informazioni che sto preparando potranno contribuire a chiarire e risolvere almeno parte di problemi o dubbi su assettaggi, sbandamenti et similia...........

(1) - “troppo peso mai persa” è un antico detto di quando sia la “matematizzazione della natura” che i metodi scientifici coerenti e verificabili erano ancora lontani e la costruzione navale andava a orecchio, andava per “docto oculo et bono pondero” cioè occhio esperto e peso abbondante nei dimensionamenti.
Sarà che c’è una certa moda del “vintage”, sarà la diffusa vocazione a guardare il progresso dallo specchio retrovisore ma ancora oggi e per quello che che mi capita di vedere sembra che il tempo non sia passato; in questo senso le strutture sono uno dei migliori rivelatori di spessore professionale e proprio lì si vedono o si possono intuire alcune delle cose più sconclusionate.
Sergente
Capitan Circio
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- Ultima modifica di Capitan Circio il 11/02/15 01:11, modificato 2 volte in totale
Notarelle

Notarelle

Buongiorno
Vidi la versione originale a Bologna da un privato . Non comprai quel gommone solo perchè era tenuto male. Il mio si può dire nuovo ed è una versione successiva a quella della sua foto .E' un gommone comodissimo per famiglie ed amici.Ha delle tavole che trasformano la prua e la poppa in 2 immensi prendisole(la panchetta di poppa ha lo schienale che si ribalta all'indietro verso il motore). La matricola è TR-MARGC101B505.Il gavone dove risiede l'autoclave è il gavone di poppa sotto la seduta degli ospiti dietro al posto di chi guida.
Attualmente di simili ne ho visti pochissimi(un mio amico ha il jb coaster 600) e non me ne capacito perchè avere tre comodissimi e stabili posti dietro seduti è meglio di un prendisole fisso che costringe gli ospiti a vedere il motore,sentire il suo rombo, avere paura di finirgli sopra tra un'onda e l'altra per non sapere dove aggraparsi. Per non parlare di quando ci si siede di traverso per cercare di vedere avanti o parlare con il guidatore....che torcicollo e mal di schiena! Molte volte la moglie va sentita...eppure gli amici va!
Cordiali saluti
Sottotenente di Vascello
donno (autore)
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Uso quella di Woodoste come esemplificativa selle varie lettere ricevute su problematiche uguali ed anche come quelle presentate da Ipdanilo nelle pagine precedenti.
Problematiche anche connesse e propedeutiche, perciò vantaggiose, all’argomento del posizionamento dell’elica rispetto alla carena e del conseguente assettaggio del complesso.
La lettera di Woodoste.

re: Notarelle su assetti e dintorni.


“.... dal peso esagerato “.
Esagerato lo riferisce rispetto:
- alle dimensioni esterne
- alle dimensioni bagnate cioè ai volumi e superfici di carena che sui quali insiste quel peso.
- ai volumi, superfici, forme ed avviamenti di carena che sostengono quel peso alla velocità o nell’intervallo di velocita che si vuole utilizzare.
- etc.
Per ricavarci qualche ragionamento utile a molti sarebbe necessario anche sapere quanto è questo peso dello scafo nudo, senza motore, rifornimenti, batterie etc, e quanto in condizioni di uso cioè con lo scafo rifornito, equipaggiato e con la o le persone a bordo quando lo usa.
Il dichiarato eccesso di peso deriva da una costruzione troppo appesantita, dai successivi carichi messi dall’utilizzatore o da una combinazione delle due cose. Informazioni necessarie per poter tirarne fuori delle conclusioni utili e generalizzabili.
Leggo ancora:
“.... ho scelto un mezzo con motore sbagliato o l’elica è inadeguata ...”
e poi
“... i problemi sorgono in planata ...”

In prima approssimazione uno scafo intorno a 5m. 100 cavalli sono oggettivamente una potenza abbondante se non eccessiva anche se trasformata in spinta da un’elica non proprio “adeguata”e l’osservazione che “i problemi sorgono in planata”, cioè ad una velocità inferiore a quella che la potenza massima può fornire e l’elica usata può far raggiungere, dovrebbe perlomeno suggerire che l’inconveniente va trovato da un’altra parte.
Una persona molto forte ed allenata camminando sulla neve fresca affonda e fatica ad avanzaree; difficoltà e fatica nascono dal rapporto tra peso, superfice delle scarpe che lo sostengono e deformabilità del supporto finale che è la neve.
La soluzione non sta nell’allenarsi per diventare più forte, diventare un motore più potente,si affonderebbe sempre, ma sta nel distribuire il peso su una superfice maggiore cioè ed in questo caso le racchette da neve.
Si torna al “piu scafo e non più motore” dove il più scafo potrebbe essere più scafo e magari anche migliore del precedente”
Il risultato vale anche in acqua.

re: Notarelle su assetti e dintorni.


Che il problema nasca dallo scafo non la sfiora o qualcuno l’ha convinta che il problema non è lì?

re: Notarelle su assetti e dintorni.


Ecco una parte del post sulle eliche che consiglierei di visitare: https://www.gommonauti.it/ptopic8566_precisazioni_sulle_eliche_by_franco_donno.html?start=20

donno ha scritto:
(NOTA 2 - Quanta superfice è necessaria per “sollevare” un certo peso è
un concetto trasferibile anche a scafi plananti. Dovendo portare più peso sulla barca che abbiamo, con le conseguenti difficoltà a planare e mantenere la planata, vedo che quasi sempre l’idea è quella di cambiare il motore con uno più potente. Quasi sempre sarebbe meglio non cambiare il motore ma la barca con una più grande; naturalmente a parità di qualità prestazionali dei due modelli.)
Se la superfice va sù perchè ha un incidenza che spinge l’aria giù allora, oltre all’aumento di superfice, provo ad aumentare anche l’incidenza. Funziona anche questo e posso anche mantenere un’andatura meno veloce ma la corda è più dura da tirare, ci vuole più potenza. Forse più incidenza da più portanza ma la resistenza aumenta proporzionalmente più del guadagno di portanza. Stesso risultato, alzare il peso, con minor velocità ma più richiesta di energia.
Meno velocità ma con più potenza ? Meglio cercare di capirci di più.

re: Notarelle su assetti e dintorni.


ed un’altra parte dello stesso che consiglio di usare: https://www.gommonauti.it/ptopic8566_precisazioni_sulle_eliche_by_franco_donno.html?sp_pid=326921#326921

donno ha scritto:
Il dislocamento relativo è un rapporto tra una delle tre misure lineari di un volume, quello dell’acqua spostata dal dislocamento dello scafo, e il volume di un cubo con lati uguali a 1/100 della misura lineare dell’altro volume.
La misura lineare che si usa corrisponde alla lunghezza al galleggiamento e si indica con L.

re: Notarelle su assetti e dintorni.


Per calcolarlo si usa il peso in tonnellate e la lunghezza L al galleggiamento in piedi.
Questi calcoli sono di origine anglosassone e sono quelli di diffuso riferimento perciò meglio usarli per un più immediato confronto con altri dati.
Se il vostro scafo avesse un peso inferiore alla tonnellata, per esempio 850 kg. userete nel calcolo 0,850 mentre per trasformare la lunghezza L da metri a piedi dividetela per 0,305.


Assegnando ad occhio al suo scafo una lunghezza al gallegiamento intorno a 4m. ed ipotizzando un peso in navigazione, rifornito ed equipaggiato di 1000 kg. risulta un dislocamento relativo (D.rel - non interpretate D, con Delta. Non indica una discriminante, una differenza finita o una variazione) intorno a 440 che è molto, molto alto ed anche un Coefficente di instabilità (K.in) molto vicino a 2,93 che è un valore limite che se superato annuncia guai.
Un dato, 440, che richiederebbero necessariamente anche forme di carena definite per funzionare con quel valore, forme che non vedo nel suo scafo, in quello di Ipdanilo e nemmeno in quelli degli altri 5 che mi hanno chiesto pareri.

Un consiglio:
prima di decidere se comprare un dato scafo, fatevi il calcoletto del dislocamento relativo aggiungendo al peso dello scafo quelli di motore, carburante, persone e carichi che volete imbarcare per avere almeno l’idea di massima se potrà darvi il tipo di navigazione richiesto considerando come risultato di prima evidenza che più alto il numero più alta dovrà essere la velocità da sostenere per riuscire a navigare con un’incidenza, un assetto longitudinale, accettabile, confortevole e sopratutto sostenibile; vi suggerirà anche che se navigate su onde significative rispetto alla dimensione dello scafo non potrete sostenere la velocità necessaria per l’assetto accettabile finendo probabilmente in penose navigazioni fuori planata.
Inizierà anche a dirvi qualcosa sul posizionamento dell’elica, su assetti esasperati e spreca benzina, su braket, etc.
Poi ci sono le forme, c’e carena e carena ma questa è un’altra storia.
Domande ... ?
Continuo ... ?
Utente allontanato
chewbacca
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donno ha scritto:

Domande ... ?


Ma lo sciatore è nudo?

donno ha scritto:

Continuo ... ?


si, si, siiii!!!!


ciao Smile
Oggi è un dono, per questo si chiama presente.
Site Admin
VanBob
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Il signor woodoste, in quanto "antico" frequentatore, conosce bene le regole di questo forum che vietano l'utilizzo di messaggi privati per questioni tecniche personali. Sappia che le regole sono uguali per tutti. Lo tengano bene a mente anche tutti gli altri. Il prossimo sarà allontanato definitivamente da questo forum.
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Sergente
Capitan Circio
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- 57/242
Buonasera
Mi verrebbe dadire uguale peso ma più potenza corrisponde a : rapporto portanza / resistenza ancor più favorevole? Mi riferisco a motori che a parità di peso abbiano rispetto ad altri più potenza o a parità di potenza meno peso.Sempre che il problema non sia la carena o magari non lo sia più.
Certo il limite è sempre la potenza massima istallabile.
Io all'inizio avevo un Mariner 100cv 4T(176kg) e ed ora ho con soli 10kg in più un Suzuki DF140 4t(186kg) e mi trovo decisamente meglio.Potenza max istallabile 156cv.
Saluti
Utente allontanato
chewbacca
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- 58/242
Verrebbe anche da dire: più è leggero (inteso come dislocamento relativo inferiore) è meglio è, oppure non è cosi, o meglio, c'è un limite verso il basso anche di questo parametro?


ciao Smile
Oggi è un dono, per questo si chiama presente.
Contrammiraglio
gommoa
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- 59/242
Citazione:
un prodotto giusto in mano a commerciali mediocri che lo spingono verso la clientela sbagliata


Questa me la segno! Sbellica
È importante l'amore, ma anche il colesterolo. (W. Allen)
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VanBob
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gommoa ha scritto:
Citazione:
un prodotto giusto in mano a commerciali mediocri che lo spingono verso la clientela sbagliata


Questa me la segno! Sbellica


Bravo!

E questo mi da lo spunto per riprendere il discorso delle schede valutative fatto qui https://www.gommonauti.it/ptopic49050_notarelle_su_assetti_e_dintorni.html?sp_pid=729856#729856 e in altri topic che ora non ho tempo di cercare.

Chi volesse divertirsi a confrontare le sue esperienze potrà scaricare la SCHEDA QUESTIONARIO.
Sarà interessante, ma anche divertente credo, analizzare in seguito i complessivi risultati delle valutazioni.
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