Notarelle su assetti e dintorni. [pag. 23]
woodoste
- 221/242
- Ultima modifica di woodoste il 07/10/12 12:15, modificato 2 volte in totale
Se guardate questo filmato si vede benissimo il king 500 identico al 490 e la navigazione di questo tipo di carene.
é sicuramente difficile da valutare però si vede un pochino di scia sopratutto in fase di planata!
Chiedo scusa ma da celllulare mi viene difficile
é sicuramente difficile da valutare però si vede un pochino di scia sopratutto in fase di planata!
Chiedo scusa ma da celllulare mi viene difficile
VanBob
- 222/242
Sistemare il video per favore! (ma è così difficile???)
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Capitan Circio
- 223/242
Alla fine del video il gommone più piccolo sembra delfinare ed il king più grosso,rispetto al mio 6m , naviga con la prua un pò più alta tant'è che si nota come la chiglia prende l'acqua più indietro. Immagino che con il mare mosso si alzi un bel pò coprendo con il musone di prua la visuale di chi guida. Il mio naviga più radente.
woodoste
- 224/242
donno (autore)
- 225/242
Riferendomi anche a Marcotan che si domanda se
” La convinzione di molti consumatori e utenti, che si possa valutare una carena semplicemente guardandola, è utopia?
Si, è significativamente utopica anche perchè il giudizio deriva praticamente dal confrontare corrispondenze o differenze tra l’oggetto esaminato e l’ammaestramento della clientela con autarchie tecniche che chiamare luoghi comuni invece di sapienze da discarica mi sembra una caritatevole manifestazione di quell’ipocrisia istituzionale che va sotto il nome “di politically correct”.
Questo detto nel modo meno sussurrato possibile.
Prima di altre cose più vicine all’argomento di partenza e per richiamare l’attenzione su qualcosa di autentico e verificabile sottopongo alle vostre riflessioni un paio di esempi sui risultati derivati da varianti di forma definibili come minime visivamente o numericamente ma non come risultati.
Primo esempio.
- la carena a sinistra ha opera viva con “V” di carena (o stellatura) meno profonda della carena a destra, ma ha un’andatura più morbida con accelerazioni verticali minori di 8/9 % al baricentro statico e di 14/15 % all’intorno della prua.
- la potenza realmente assorbita dalla carena con “V” meno profondo è uguale a velocità massima (intorno a 41 nodi con stato del mare 3/4) ma è superiore del 9/11 % a quella della carena con “V” più profondo nell’intervallo di velocità tra 0 e 22/24 nodi.
- l’esempio basta per fissare alcuni principi:
1 - le relazioni “V più profondo = più morbidezza” e/o “V meno profondo = meno potenza e planata più facile” possono configurare condizioni possibili ma non assolute e generalizzabili;
2 - non hanno valore da sè senza riferimenti agli altri parametri che interagiscono tra di loro per determinare queste variazioni prestazionali.
3 - considerazioni e conclusioni riguardo alla morbidezza sull’onda derivano anche dall’assumere il vettore di caduta sull’acqua come verticale rispetto all’angolo di stellatura considerato che invece verticale non è.
4 - l’angolo da considerare è quello della risultante dei vettori velocità di avanzo-velocità di caduta- velocità di rotazione indotta. Quest’ultima può far diventare una carena molto stellata - intrinsecamente meno stabile longitudinalmente - piu dura all’impatto rispetto ad una meno stellata.
Va = velocità di avanzo
Vc = velocità di caduta
R1 = risultante e verso di incontro con il mare
5 - Differenze di forme quasi “invisibili” (come quelle esistenti nel piano delle sezioni che ho messo) possono anche dare differenze molto diversi mentre differenze notevoli possono anche dare risultati simili.
Secondo esempio.
Questa l'imbarcazione.
Le modifiche per arrivare alle differenze di potenza necessaria (e relativi consumi ed autonomia) sono state ottenute lavorando su una parte di superfice lunga circa 50 cm. rispetto ad una superfice totale della carena rigida lunga circa 13 metri e con un piccolo spostamento del pattino taglia-flusso.
Modifiche praticamente invisibili salvo per chi le ha studiate e che perciò sa anche dove andare a guardare ma anche modifiche che presuppongono competenze e team progettuali che non sono proprio tra i più diffusi ...........
Con riferimento ai dati sperimentali della tabella ed al luogo comune (o sapienza da discarica ?) che recita “la superfice bagnata più è grande più fa attrito” la minore potenza necessaria (470 hp) per i 27 nodi di velocità è ottenuta con un sollevamento di planaggio di 0,23 m. (più immersione e superfice bagnata) contro i soli 0,17 m. per la potenza richiesta di 565 hp.
Poi guardatevi questo e provate a pensare ad eventuali e/o possibili differenze di risultati.
” La convinzione di molti consumatori e utenti, che si possa valutare una carena semplicemente guardandola, è utopia?
Si, è significativamente utopica anche perchè il giudizio deriva praticamente dal confrontare corrispondenze o differenze tra l’oggetto esaminato e l’ammaestramento della clientela con autarchie tecniche che chiamare luoghi comuni invece di sapienze da discarica mi sembra una caritatevole manifestazione di quell’ipocrisia istituzionale che va sotto il nome “di politically correct”.
Questo detto nel modo meno sussurrato possibile.
Prima di altre cose più vicine all’argomento di partenza e per richiamare l’attenzione su qualcosa di autentico e verificabile sottopongo alle vostre riflessioni un paio di esempi sui risultati derivati da varianti di forma definibili come minime visivamente o numericamente ma non come risultati.
Primo esempio.
- la carena a sinistra ha opera viva con “V” di carena (o stellatura) meno profonda della carena a destra, ma ha un’andatura più morbida con accelerazioni verticali minori di 8/9 % al baricentro statico e di 14/15 % all’intorno della prua.
- la potenza realmente assorbita dalla carena con “V” meno profondo è uguale a velocità massima (intorno a 41 nodi con stato del mare 3/4) ma è superiore del 9/11 % a quella della carena con “V” più profondo nell’intervallo di velocità tra 0 e 22/24 nodi.
- l’esempio basta per fissare alcuni principi:
1 - le relazioni “V più profondo = più morbidezza” e/o “V meno profondo = meno potenza e planata più facile” possono configurare condizioni possibili ma non assolute e generalizzabili;
2 - non hanno valore da sè senza riferimenti agli altri parametri che interagiscono tra di loro per determinare queste variazioni prestazionali.
3 - considerazioni e conclusioni riguardo alla morbidezza sull’onda derivano anche dall’assumere il vettore di caduta sull’acqua come verticale rispetto all’angolo di stellatura considerato che invece verticale non è.
4 - l’angolo da considerare è quello della risultante dei vettori velocità di avanzo-velocità di caduta- velocità di rotazione indotta. Quest’ultima può far diventare una carena molto stellata - intrinsecamente meno stabile longitudinalmente - piu dura all’impatto rispetto ad una meno stellata.
Va = velocità di avanzo
Vc = velocità di caduta
R1 = risultante e verso di incontro con il mare
5 - Differenze di forme quasi “invisibili” (come quelle esistenti nel piano delle sezioni che ho messo) possono anche dare differenze molto diversi mentre differenze notevoli possono anche dare risultati simili.
Secondo esempio.
Questa l'imbarcazione.
Le modifiche per arrivare alle differenze di potenza necessaria (e relativi consumi ed autonomia) sono state ottenute lavorando su una parte di superfice lunga circa 50 cm. rispetto ad una superfice totale della carena rigida lunga circa 13 metri e con un piccolo spostamento del pattino taglia-flusso.
Modifiche praticamente invisibili salvo per chi le ha studiate e che perciò sa anche dove andare a guardare ma anche modifiche che presuppongono competenze e team progettuali che non sono proprio tra i più diffusi ...........
Con riferimento ai dati sperimentali della tabella ed al luogo comune (o sapienza da discarica ?) che recita “la superfice bagnata più è grande più fa attrito” la minore potenza necessaria (470 hp) per i 27 nodi di velocità è ottenuta con un sollevamento di planaggio di 0,23 m. (più immersione e superfice bagnata) contro i soli 0,17 m. per la potenza richiesta di 565 hp.
Poi guardatevi questo e provate a pensare ad eventuali e/o possibili differenze di risultati.
vetspin
- 226/242
La prossima volta che con aria saccente guardo una carena e dò una sentenza mi autobanno
Cosa rappresenta l'ultima riga peso/potenza effettiva?
Cosa rappresenta l'ultima riga peso/potenza effettiva?
bobo
- 227/242
Citazione:sollevamento di planaggio di 0,23 m. (più immersione e superfice bagnata) contro i soli 0,17 m
perdonami Franco: come devo leggere quella tua frase?
il "sollevamento di planaggio" è riferito allo scafo che si innalza o al suo bordo bagnato che si alza?
La parentesi mi farebbe propendere per la seconda ipotesi, ma magari non ho proprio capito ciò cui ti riferisci.
grazie
woodoste
- 228/242
Praticamente mi devo cambiare gommone per poter avere una planata più bassa.....
Si è il gommo cmq tende un po a delfinare questo lo posso migliorare con la distribuzione dei pesi. Però mi rengo conto che ho tra le mani si un bel gommone comodo, confortevole sul mosso, ma con alcuni limiti, peso, consumi maggiorni e una velocità di planata che non consente di scendere sotto i 14 nodi!
Si è il gommo cmq tende un po a delfinare questo lo posso migliorare con la distribuzione dei pesi. Però mi rengo conto che ho tra le mani si un bel gommone comodo, confortevole sul mosso, ma con alcuni limiti, peso, consumi maggiorni e una velocità di planata che non consente di scendere sotto i 14 nodi!
VanBob
- 229/242
Questo post di Donno è illuminante e dovrebbe essere memorizzato da tutti, non solo quelli che sparano sentenze "a occhio" o, peggio, "per sentito dire"!
Ora che alcuni assiomi sono stati smontati, ed altri confermati, possiamo andare avanti.
L'aspetto triste è che se le stesse cose le racconta un comune mortale sono idiozie, se le racconta Donno sono dogmi. Anche questa è cultura...
Grazie Franco, di cuore.
Ora che alcuni assiomi sono stati smontati, ed altri confermati, possiamo andare avanti.
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gommoa
- 230/242
I vettori sono chiari...ma questa non la capisco:
Cioè è "l'instabilità longitudinale" che può incidere sull'impatto? in che modo?
Citazione:
Quest’ultima può far diventare una carena molto stellata - intrinsecamente meno stabile longitudinalmente - piu dura all’impatto rispetto ad una meno stellata.
Cioè è "l'instabilità longitudinale" che può incidere sull'impatto? in che modo?
È importante l'amore, ma anche il colesterolo. (W. Allen)
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