Recupero Novamarine RH580 (Gommocadavere) [pag. 4]

Questi gommoni hanno sette vite, come i gatti e non andrebbero mai trascurati o dati via, almeno da chi è veramente appassionato.Il mio Marshall ha più di 30 anni , ma è ancora un aitante giovanotto.Anche se dovessi prendere in futuro un gommo più grande, questo lo terrei ugualmente.Sono curioso di vedere il risultato finale del tuo restauro.

lcocchieri ha scritto:

... e' interessato ad un Novamarine? Ma perchè, che ci deve fare, un uso professionale?"

Beh, effettivamente quello che si sente in giro riguarda la qualità costruttiva dei NOVA dell'epoca è vera, l'ho potuto verificare sul mio almeno, nonostante gli anni abbandonato all'aperto, senza cura, con gavoni pieni di acqua piovana non ho trovato né osmosi, né delaminazione dei tessuti, il gelcoat è abbondante e di buona qualità e lo spessore della vetroresina è abbondante e fatta veramente bene, in alcuni punti della coperta è saltato il gelcoat e la vetroresina sotto è perfetta nonostante gli anni e le intemperie.

Ora che le giornate sono calde e il carrello è finito inizio a sistemare il gommone, forse questo fine settimana, così iniziamo con le cose interessanti

Salve a tutti,
vorrei riportare i procedimenti che sto facendo per stabilizzare le perdite al gommone, sicuramente inutili ai più ma spero utili a qualcuno nuovo arrivato che ancora non sa come mettere le mani.

Nella mia precedente esperienza o meglio tentativo su un altro gommone lavorai con il gommone quasi gonfio, stendendo le classiche due mani di colla e poi applicando le toppe, procedimento che fu molto deludente perchè dai lati delle toppe continuava ad uscire aria, microperdite per esattezza, perchè la colla, finchè non catalizza completamente non è assolutamente sufficiente a fermare la fuoriuscita di aria, quindi applicando la toppe l'aria sotto "scavava la via" fino ad uscire.

Per questo ho usato un procedimento diverso, nello specifico il gommone va gonfiato alla pressione di esercizio, parti a 0,20bar e quindi spruzzare sul tubolare acqua e sapone, quello per piatti va benissimo, le perdite/microperdite produrranno delle bolle simili a queste:

Quindi di facile riconoscimento, non potete sbagliare.

Asciugata la zona la delimito con una penna. Una volta finito di controllare tutto il gommone il passo successivo è importante, bisogna sgonfiare completamente il tubo, potete anche lavorare per settori, se vi è più comodo, in questo modo il settore gonfio manterrà più teso quello sgonfio in modo che sia più tirato e facile da lavorare.

Quindi a tubo sgonfio: Pulire, sgrassare con acetone la parte con il buco , sgrattare con carta vetro da 80 per rendere la parte ruvida e preparata la colla con la giusta percentuale di catalizzatore stendere due mani a distanza di 10minuti di colla, fare uno strato bello spesso, e lasciare asciugare per 24 ore.

Nel mio caso ho usato la classica Adeprene forte della Adeco, chiamando in ditta mi ha consigliato di usarla con temperature dell'aria comprese tra i 10 e i 25 gradi e umidità non superiore all'80%, lasciate riposare al coperto.

Dopo 24 potete gonfiare e controllare se perde ancora, se avete fatto il lavoro per bene il risultato sarà più o meno questo:

(In questa foto in particolare il tessuto era così consumato che era arrivato alla tela e si sentiva letteralmente l'aria uscire, dopo aver impregnato la tela con la colla la perdita è completamente scomparsa)

Quindi continuate a cercare le perdite, rigorosamente a pressione di esercizio, perchè molte perdite sono così minime che l'aria riesce ad uscire solo superata una certa pressione, per poi stabilizzarsi a pressioni appena inferiori a quella di esercizio.

Seguirà la descrizione su come valutare se applicare un rivestimento totale dei tubi o delle pezze dove necessario.

Spero che questo post aiuti qualcuno non ancora esperto

saluti

I lavori piano piano vanno avanti, mi sono dedicato alla carena, la sto preparando per la verniciatura, dopo averla passata interamente con roto orbitale e carta da 120 ho stuccato i graffi sul dritto di prua, un lavoro certosino con stucco metallico poliestere, che lega bene con il fondo epossidico che ho preso.

Ecco una foto:

Nel frattempo questo fine settimana ho ritirato un motore che mi hanno regalato, si tratta di un Suzuki DT75 2 tempi, come lo cercavo io, con trim elettrico.

Il motore è funzionante, ma va rivisto in modo pesante:

Come vedete è rimasto a bagno in porto per almeno una stagione, meccanicamente è ok, il trim è ok, ma va smontato completamente per pulire tutte le intercapedini di raffreddamento, cambiare le guarnizioni, anodi, girante e candele, per poi pulirlo e verniciarlo nero metallizzato per renderlo più attuale sicuramente.

Ma c'è ancora tanto tempo prima di arrivare a sistemare il motore.

Ciao a tutti,
dopo molta polvere e sudore e molti giorni con il Box occupato ho finito la carena:

Questa è la parte che ha richiesto più cure e lavoro per rifinire per bene tutti i graffi.

In tutto ci sono 3 mani di fondo epossidico e circa 4 mani di poliuretanica data a spruzzo con il compressore.

Al momento delle foto è molto impolverata, manca quindi una bella lavata e una lucidatura con la pasta per ottenere un buon risultato, ma sono comunque soddisfatto in quanto non ci sono difetti, buchi e soprattutto graffi o colature.

Bellissimo seguire questi lavori di restauro... complimenti!

mare71 ha scritto:

Bellissimo seguire questi lavori di restauro... complimenti!

Grazie Mare71,
spero di riuscire a trasmettervi la passione che ho per questi lavori

Assolutamente... sono all'elba... qui in ogni campo c'è un "cadavere", li sto guardando con un certo interesse...

Ciao
Massimiliano

Salve,
questa settimana ho iniziato a dare una sistemata al vano serbatoio, con una mano a pennello di fondo Epo per poi rifinire con gelcoat bianco:

e ho iniziato a lavorare la console, a chiudere tutti i buchi presenti:

Ho acquistato resina, catalizzatore, MAT e gelcoat bianco già paraffinato da un'azienda in zona che produce manufatti in fibra di vetro, quindi ho potuto guardare come lavorano e chiedere consigli su come lavorarla... Diciamo che è stato un affare soprattutto per i consigli e anche per i prezzi

To be continued...

Così è come si presenta la console con i buchi chiusi e pronti per essere "riempiti" dall'esterno:

Oggi si continua, tempo permettendo