Nuovo codice della navigazione : patente [pag. 20]

Tenente di Vascello
GIGI42
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- 191/383
A Martiello123, so che al di sopra dei 40kw devo ottenere una autorizzazione per usarlo, so anche che lo stesso motore al disopra dei 750 cc devo ottenere una autorizzazione per usarlo!
Volevo arrivare a capire una spiegazione a mio ragionamento assurdo.
Capitano di Vascello
andryb
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- 192/383
GIGI42 ha scritto:
A Martiello123, so che al di sopra dei 40kw devo ottenere una autorizzazione per usarlo, so anche che lo stesso motore al disopra dei 750 cc devo ottenere una autorizzazione per usarlo!
Volevo arrivare a capire una spiegazione a mio ragionamento assurdo.

Ho cercato di seguire con attenzione il tuo "ragionamento"... ma proprio non ce l'ho fatta a capirti... ovviamente sarò limitato io... lo dico senza ironia; oppure forse attraverso la tastiera non si sono compresi i toni surreali dei tuoi post... mah.
A meno che non volessi intendere: "ma quale ragionamento ha fatto il legislatore?" Beh, in questo caso, come in altri numerosi casi, è una domanda da 1 milione di euro!
Ammiraglio di squadra I.S.
fran
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- 193/383
La domanda è, invece, da pochi euro. Appena ho un.computer a disposizione ve lo spiego.
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Ammiraglio di squadra I.S.
fran
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- 194/383
Per capire la situazione attuale bisogna analizzare quanto successo negli ultimi anni, sia dal punto di vista tecnico che legislativo che sociologico.

Da sempre la condotta di imbarcazioni, navi, natanti è stata soggetta al possesso della patente.
Intorno agli anni 70-80 del secolo scorso, lo sviluppo della cosidetta nautica minore ha suggerito al legislatore di adottare provvedimenti a favore della nautica da diporto, separandola nettamente dalla nautica professionale. Si è quindi agevolato tale settore non imponendo la patente per motori di potenza limitata, e si fissò il valore a 25 hp (attenzione hp, cavalli vapore e non kW, chiloWatt). Barche con motorizzazione installata superiore a 25 hp diventavano automaticamente imbarcazioni ed erano soggette alla registrazione, alle revisioni periodiche e, soprattutto, alla condotta con patente.
Il legislatore pose solamente il limite di 25 hp in quanto i motori 2t in uso allora, di cilindrata intorno a 400-500 cc era adeguati all'uso con barche/gommoni intorno a 4-5 metri, le dimensioni più usate appunto nella cosidetta nautica minore. Esisteva anche un vincolo molto blando per la cilindrata max 500 cc, ma si autorizzavano anche motori leggermente più grandi, fra tutti il famosissimo Jonhson/Evinrude bicilindrico 25 HP / 521 cc.

Il problema di un potenziamento importante non si poneva perchè con la tecnologia 2 tempi era estremamente difficile aumentare la potenza oltre che qualche HP: tutti ci ricordiamo le lucidature ai condotti di ammissione, le modifiche delle marmitte, le modifiche ai getti dei carburatori che si facevano anche ai cinquantini, che, ricordo, in analogia, erano limitati a 50 cc, 1.5 HP e 40 km/h.

Però, dal momento che l'appetito vien mangiando, molti possessori di barche di quelle dimensioni cominciarono a truccare quei motori in modo più significativo, aiutati dalle case costruttrici che, fiutando il business, cominciarono a produrre motori di cilindrata più elevata (698 cc 3 cilindri Yamaha, 737cc 2 cilindri Jonhson/Evinrude, 718cc 4 cilindri Mercury, 683 cc 2 cilindri Selva) derivati da motori di 50 hp ma, attenzione, omologati 25 hp, quindi entro il limite che imponeva il passaggio automatico ad imbarcazione. Si riusciva ad ottenere questa riduzione di potenza con semplici modifiche all'alimentazione, inserendo una flangia di diametro ridotto nei condotti di aspirazione, impedendo quindi al motore di aspirare aria sufficiente per bruciare tutta la miscela che entrava nei cilindri, con pesanti ricadute su consumi, inquinamento etc. Ovviamente, tale modifica veniva mantenuta durante l'omologazione del motore prototipo, e quindi, visto il responso del banco prova motori, il Ministero o la Motorizzazione non potevano fare altro che concedere l'omologazione a 25 hp, appunto quelli misurati durante la prova. Ovviamente, sui motori destinati all'uso da diporto queste flangie venivano rimosse (attenzione, venivano rimosse dai proprietari, non dalle case costruttrici che quindi rimanevano nella legaliotà) e il motore arrivava ad erogare intorno ai 50 hp, adeguati a spingere barche/gommoni più grandi di prima.

Per qualche anno questa situazione, ancorchè illegale, veniva sopportata e rarissimi se non inesistenti erano i casi di controlli da parte delle Forze dell'ordine.

Però, a causa del sempre maggiore appetito, le case costruttrici cominciarono ad omologare a 25 hp motori sempre più grandi (850 3 cilindri Yamaha, 920 3 cilindri Jonhson/Evinrude, 1080 3 cilindri Selva) che dopo la rimozione della flangia arrivavano a fornire intorno ai 70 hp, fino alla goccia che fece traboccare il vaso, il Mercury/Mariner Scatto da 1300 cc, accreditato di 90 hp.

A questo punto il legislatore si ribellò (credo che anche qualche funzionario che omologò troppo allegramente quei motoroni fu rimosso) e introdusse nell'obbligo della patente anche la cilindrata, appunto 750 cc per i 2T (legalizzando implicitamente i 25 "poco" potenziati) e 1000 cc per i 4t, oltre che un innalzamento a 40.8 hp.. La differenza di cilindrata permessa per i 2t e i 4t fu dettata da un semplice ragionamento tecnico, connesso con il fatto che a parità di cilindrata i 2t erogano una potenza maggiore dei 4t.: in questo modo si limitava la potenza massima perchè senza cilindrata non si poteva aumentare troppo la potenza.

In un rigurgito ambientalista, il legislatore trattò in modo "speciale" (forse imbeccato adeguatamente, ma a pensar male si fa peccato) i 2t ad iniezione diretta in quanto questa tecnologia portava ad una sensibile riduzione di inquinamento, confrontabile con quella dei 4t, autorizzando anche i motori 2t con cilindrata massima a 1000 cc, come i 4t, appunto. Questo fatto, però, andava contro la tecnica perchè, se la ratio era di non permettere troppa potenza, allora era giusto distinguere i 2t dai 4t. ma, tant'è, ciò fu fatto. In altra sede potremmo anche approfondire del perchè gli Evinrude abbiano "solamente" 864 cc. anzichè 1000 cc, come consentito..

Questa legge a me sembra abbastanza sensata perchè, nonostante lo sviluppo tecnologico dei motori, soprattuto l'elettronica, in effetti gli attuali sotto patente possono essere potenziati di poco, rispettando la ratio di non mettere in mano a chiunque un mostro da 120 hp, e tollerando una piccola irregolarità (40 -> 60-70) più o meno come succedeva negli anni '80 (25 -> 40-50).

Nell'ultima versione della legge, quella di cui si sta discutendo, si è semplicemente ripristinata la ratio originale, che si basa sul fatto che, a parità di cilindrata, i 2t sono più potenti dei 4t e quindi, se vogliamo limitare la potenza, mettiamo vincoli diversi sulla cilindrata.

Che poi sarebbe stato opportuno intervenire con provvedimenti diluiti nel tempo oppure dedicati a situazioni particolari è un altro discorso che si basa sostanzialmente sul tentativo, che peraltro traspare da tutto questo post e da tutto questo topic, di non rispettare la legge, o, quanto meno, di trovare giustificazioni per non rispettarla, tipico comportamente italiano.


Le leggi, così come le sentenze dei giudici, non si discutono, si rispettano.




Scusate la lunghezza dell'intervento, ma su certi argomenti è bene essere precisi e dettagliati.
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Tenente di Vascello
GIGI42
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- 195/383
Mille grazie fran ai approfondito e chiarito bene e perfettamente il motivo del concetto.
Tristemente resta il fatto che che in questo modo al di fuori “dell’evinrude” non si arginerà il potenziamento di tutti gli altri 40Kw.
Sottotenente di Vascello
phoenicius
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- 196/383
Scusa Gigi, non mi dare del pedante, forse volevi dire 40 cv, perchè invece hai scritto 40 kw (che sono già abbondantemente fuori limite per gli obblighi di patente)
Capitano di Corvetta
flobio
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- 197/383
SOno sicuro che se non cambiano la legge, i produttori di 2 tempi immetteranno nel mercato qualche modello che rientri nei limiti della conduzione senza patente che con qualche piccola modifica erogheranno i 60 e 70 cv della concorrenza. ......
Scommettiamo.
Ovviamente loro se ne laveraranno le mani scaricando le responsabilità della modifica all'utente finale.
Site Admin
VanBob
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- 198/383
Ma infatti... la tecnologia sta molto più avanti della legge!
Da un motore qualsiasi si possono spremere cavalli in quantità! Bisogna vedere se andrà a scapito dell'affidabilità.
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Sottotenente di Vascello
phoenicius
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- 199/383
Per l'affidabilità basta ricordare il mitico "Yamakino" 500 3 cilindri da 40 hp, abbondante negli anni 80 e 90, molti dei quali ancora in bella mostra sugli specchi di poppa di natanti felicemente naviganti.
Ergo, aumentare la cilindrata ammissibile del 50% significa che la legge la si vuole rispettare solo sulla carta
Capitano di Vascello
andryb
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- 200/383
Evito, in ossequio alle disposizioni del forum, di riportare l'intervento di Fran, che vorrei ringraziare per l'interessantissimo report sulla recente normativa.
Penso, tuttavia, che Gigi42 volesse sapere come mai il "giro di vite" avesse riguardato, in pratica, solo quel motore specifico (in verità è stato coinvolto anche un altro FB: il Selva Mako Shark 40/70, prodotto, mi sembra, fino al 2017, ma venduto in pochissimi esemplari), il quale non risulta più potente, ovvero più inquinante dei fuoribordo con ciclo a 4t.
In effetti, da questo punto di vista, non è facile interpretare l'operato del legislatore. Forse la spiegazione più plausibile, ancorché alquanto sconcertante, è quella circolata ultimamente in rete, che fa riferimento ad un mero refuso, conseguenza di uno scambio delle bozze del testo di legge.
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