CARTEGGIO: l'angolo dello studente [pag. 6]

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in buona sostanza,
CORREGGERE i tre rilevamenti bussola in Rilevamenti veri (da Rilb a Rilv)
significa variare il riferimento di tutti e tre i rilevamenti dal nord bussola al nord magnetico (aggiungendo la delta) ed infine al nord vero (aggiungendo la Declinazione) per poterli disegnare sulla cartina (ricordate, sulla cartina si disegnano SOLO cosa vere in genere solo Rv e RIlv)
la "D" (declinazione) ce la da' la cartina ed è 2°25'
la delta è quella relativa alla Pb che stiamo tenendo al momento dei rilevamenti. quindi siccome conosco la Pb (è il terzo risultato che abbiamo trovato nella fase precedente, pari a 116°11') entro nella tabella delle deviazioni residue con il valore più vicino a 116 come Pb (mi raccomando, io ho il dato della Pb e cerco la Pm, quindi ci entro da destra nella tabella, non da sinistra, leggere la legenda in alto alla tabella....) il valore è quello di 115°, che mi rende una deviazione residua di "+3,6" , che vuole dire "+3°36' "

in sostanza il comune fattore di correzione dei tre rilevamenti sarà (+3°36')+(+2°25')= "+6°01' " in pratica, +6°

ed allora i tre rilevamenti bussola diventeranno questi seguenti RIlv:
faro di Palmaiola per Rilb 299° diventa Rilv 305°,
lo Scoglio dello Sparviero per Rilb 091° diventa Rilv 097°
e il faro di Capo Focardo per Rilb 248° diventa Rilv 254°

vado a tracciare e fotografare.....

Wink
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ecco i tre rilevamenti (non ho tolto le parti precedenti del carteggio...)

re: CARTEGGIO: l'angolo dello studente


innanzitutto notiamo che i tre rilevamenti si incrociano formando un triangolo.
questo triangolo si chiama "triangolo d'incertezza" e rappresenta il luogo dove ci troviamo, più esatte sono le misurazioni più piccolo sarà il triangolo
nella pratica, non verrà mai un punto anche solo a causa del fatto che per fare i rilevamenti ci vuole qualche secondo (o minuti) per ciascuno, e nel frattempo la barca va, e noi ci spostiamo con lei.... ovvio che tale "fattore tempo" diventa "spazio" e quindi....
per definizione, però, ci troviamo all'interno del triangolo, e per altrettanta definizione, si definisce la nostra posizione come il centro di quel triangolo.

notiamo poi che 'sto benedetto triangolo c'entra poco o nulla con la rotta che pensavamo di tenere.... rotta sulla quale ho già evidenziato il punto Ps dove si stimava di trovarsi alle ore 09:12 (basta misurare dal punto della precedente accostata, sopra il Cavo dell'Isola D'Elba, le miglia percorse a 12 nodi per il tempo tra l'accostata - 08:24 - e i tre rilevamenti - 09:12 - vale a dire 48 minuti: 12:60x48= 9,6M)

a meno di non dover fustigare il timoniere, qualcosa ci ha spostato... e se non è stato il vento, potrà essere stato solo il mare.....

LA CORRENTE

la corrente è il movimento di masse d'acqua rispetto al fondo del mare.
a differenza dello scarroccio - che è avvertibile ad occhio esperto guardando la scia tracciata dalla nave (perchè è storta rispetto alla linea longitudinale che parte dalla poppa, insomma rispetto al moto apparente della nave) - la deriva data dalle CORRENTI non è assolutamente avvertibile, perchè è l'intero sistema nel quale ci spostiamo che a sua volta si sposta!
si possono solamente misurarne gli effetti "a posteriori", ecco perchè - tra le tante altre ragioni - si usano fare molti punti nave nel corso delle navigazioni costiere (ante GPS, ovviamente, in pratica nel neolitico!!!!).

a differenza dello scarroccio, che si definisce con un angolo (positivo o negativo), la CORRENTE si definisce con due caratteristiche:
Ic (a volte alcuni testi dicono: Vc) e Dc
Intensità (o Velocità) della corrente e Direzione della corrente

e queste due caratteristiche le si misurano sulla cartina una volta che si siano trovati Ps e Pn (punto nave stimato e punto nave rilevato)
unendo il due punti avremo la direzione della Corrente, dal Ps (Punto Stimato)verso il Pn (punto nave rilevato) (mi raccomando, non l'inverso! la direzione è nel verso che va da dove pensavamo di stare a dove effettivamente siamo)
un pelo più complessa è la faccenda della intensità ovvero velocità di questa corrente: la si deve indicare su base oraria, come ogni velocità che si rispetti (ed infatti si esprime in nodi)
quindi dovremo misurare con esattezza la distanza tra Ps e Pn, poi dividerla per il tempo in cui questa corrente ha avuto modo di influenzarci - per definizione dall'ultimo rilevamento, se il braccio di mare è omogeneo - ed infine riportarla all'ora standard, nel nostro caso dovremo dividere per 48 (minuti) e poi moltiplicare per 60 (un'ora)

Ic 1,4kts; Dc 080°
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I VETTORI DELLE CORRENTI

re: CARTEGGIO: l'angolo dello studente
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qua però, prima di procedere, dobbiamo capire bene alcune cosette.

sappiamo cosa sono i "vettori": sono segmenti orientati ed aventi una determinata lunghezza; rappresentano forze e cose del genere.

l'orientamento, molto intuitivamente, è la direzione della forza impressa ad un oggetto; mentre la lunghezza rappresenta l'intensità.

quando ad un oggetto vengono applicate più forze, se se ne conoscono direzione ed intensità si possono ricostruire geometricamente le loro rappresentazioni vettoriali e tramite la costruzione di quadrilateri (parallelepipedi) aventi come lati i vettori, si possono ottenere le RISULTANTI, che sono le DIAGONALI.

Ebbene, nel carteggio si applicano proprio questi concetti.
i dati noti che abbiamo sono un lato del quadrilatero (un vettore, quello da A a C che è la Corrente) e la direzione della diagonale che dovrà risultare (la rotta da A a B)

sulla base di questi TRE ELEMENTI conosciuti (che si definiscono Ic, Dc e Rv: Intensità e Direzione della Corrente e Rotta Vera) basta aggiungerne un quarto ed avremo tutti gli elementi per fregare la corrente ed andare dritti come fusi da A a B.

il quarto elemento che possiamo/dobbiamo aggiungere è - alternativamente, in base a ciò che conosciamo o desideriamo - l'elemento Velocità, sia esso Vp o Ve (Vp velocità propria della barca sul pelo d'acqua, data dal solcometro, oppure Ve velocità effettiva sul fondo del mare, quella del GPS, insomma)

la due grandezze possono variare ed anche di molto, visto che come abbiamo detto ci muoviamo su un elemento che anch'esso si muove e quindi può aggiungere o togliere la sua velocità alla nostra (corrente favorevole o contraria) ed è essenziale ricordare un paio di concetti:
1) la Vp è relativa ad un vettore, ad un lato insomma, mentre la Ve è relativa alla diagonale, vale a dire alla risultante finale, e quindi
2) la Vp va con la Pv; la Ve va con la Rv

il punto 2) manca di qualche spiegazione.... La Vp è uno dei vettori.... la nostra velocità (l'altro è quella della corrente) e se abbiamo una velocità nostra, abbiamo come compagna di codesta la nostra direzione, ecco perchè il Vettore ha come dati che lo rappresentano la nostra velocità e la nostra direzione di avanzamento, di prua
dall'altra parte la diagonale (Rv/Ve) è proprio il risultato finale che dobbiamo ottenere .... dobbiamo trovare una prua ed una velocità (un vettore, insomma) che sommato all'altro già noto e disegnato (quello della corrente, da A a C) ci porta sulla rotta desiderata verso B.

occhio: B NON E' relativo al quadrilatero che dobbiamo costruire, indica solamente la direzione che dovrà avere la diagonale che stiamo cercando..... (e' errore purtroppo comune agli esami utilizzare B per costruire il quadrilatero.....)

detto questo, un'ultima precisazione.
il 4° elemento che dobbiamo conoscere per ricostruire il quadrilatero che ci indicherà la prua Vera a volte è la Velocità Propria, altre volte è la Velocità effettiva (altre volte ancora, in modo sadico, non viene indicata ne' l'una ne' l'altra Ve o Vp, ma viene detto: "e dobbiamo arrivare al punto B alle ore...."; situazione bastarda che implica questo: dato il tempo residuo dovremo calcolarci da noi la Ve e una volta calcolata avremo il nostro 4° elemento!)
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- 55/198
a questo punto un triplice esempio:

re: CARTEGGIO: l'angolo dello studente


come vedete, C/D1; C/D e C/D2 sono tre ipotesi (rappresentate dalla lunghezza di quei tre segmenti) di nostre velocità proprie, ed è evidente, solo riflettendoci un attimo che più veloci si procede, meno saremo infuenzati dalla corrente e quindi meno saranno differenti le angolazioni della rotta da tenere (sempre da A a B) con la prua .

appare anche evidente che per costruire una qualsiasi delle tre figure di esempio, basterà conoscere quello che avevamo definito "il 4° dato" mancante: o la distanza tra A e D, D1 o D2 (che rappresenta la Velocità effettiva, Ve) oppure la lunghezza del vettore che parte da C (che rappresenta la nostra velocità propria sul pelo dell'acqua, Vp)

un'altra cosa che guardando il disegno si intuisce è che ai fini pratici, la parte sottostante, quella nella quale sono disegnati i vettori che dipartono da A ha poco significato ai fini del carteggio, sebbene sia logicamente la più importante, perchè è proprio nel punto A che insitono i due vettori (uno noto, quello da A a C, e l'altro che è l'incognita che abbiamo ricostruito, che va da A in basso)
ha poco significato perchè abbiamo i "gemelli superiori" (quelli da C a D, D1 e D2), uguali sia come direzione che lunghezza!

nella pratica del carteggio, già disegnati sulla carta la rotta da A a B e il vettore della corrente, si misura con il compasso o la nostra Vp o la nostra Ve (a seconda di cosa si conosca) e si riporta questa lunghezza o da A sulla rotta (se si conosce la Veffettiva) oppure da C si traccia un'arco di circonferenza secante la rotta nota, ed il punto in comune sarà D (oppure D1 o D2 a seconda della nostra Vp)

ricordo sempre che le velocità, espresse in nodi, si misurando lungo la scala delle latitudini come le miglia (indifferente se a destra o sinistra), avendo l'accortezza di stare nello stesso settore inferiore, mediano o superiore della cartina, a causa del fenomeno della carta di Mercatore delle "latitudini crescenti".

ah, quasi scordavo, il vettore della corrente nei disegni precedenti del carteggio NON è ancora tracciato, ma è intuitivo come lo si faccia: basta "proseguire", prolungare lo spostamento dal Ps Punto stimato lungo la rotta orinaria al Pn punto nave rilevato.

E' il Pn punto nave rilevato che sarà il nostro punto A del disegno soprastante, mentre B sarà vicino a Talamone e C sarà lungo la prosecuzione della semiretta che va da Ps e passa da Pn per proseguire oltre, esattamente alla distanza da Pn pari alla Ic Intensità della corrente (in nodi).
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- 56/198
ecco la situazione nell'esercizio che stiamo risolvendo
re: CARTEGGIO: l'angolo dello studente

il tratto rosso era la rotta originaria, dalla quale ci ha spostato la deriva data dalla corrente
il punto A0 è il punto stimato alle 09:12 lungo quella rotta
il punto A è il punto nave rilevato alla medesima ora, al centro del triangolo d'incertezza, e da questo partirà la nostra nuova Rotta Vera per B
il punto C è il vertice del vettore corrente, che è lungo 1,4 nodi in base a questo calcolo
lunghezza A0-A/48 minuti x 60 minuti; 1,1/48x60=1,4 (in 48 minuti la corrente ci ha spostato di un miglio e 100; in sessanta di quanto ci sposta? la risposta di 1,4 ci dà la velocità oraria - nodi - della corrente)
vettore corrente che, misurato l'angolo con la squadretta rispetto al nord (vale a dire rispetto ad un qualunque meridiano) ci da' 080°
quindi:
Ic 1,4 Kts
Dc 080°

a questo punto il tema mi dà il 4° elemento per costruire il triangolo(/parallelepipedo) dei vettori, e questo dato è la Vp Velocità Propria, che è sempre di 12 nodi sin dall'inizio dell'esercizio.

Apro il compasso e misuro 12 miglia/nodi sulla scala delle latitudini e puntando un braccio del compasso sul punto C trovo il punto D lungo la rotta vera. Lo marco (è bene marcare quel punto con una stanghetta trasversale, perchè poi ci riservirà e dobbiamo essere esatti al millimetro per misurare successivamente la Ve) e poi lo unisco a C
Quello trovato e tracciato da C a D è il vettore Pv prua Vera che ci dà sia l'angolo di Pv che la Velocità Propria (anzi, è proprio conoscendo quest'ultima che lo abbiamo potuto tracciare!!!)
Ora abbiamo anche la diagonale (ops, scusate siamo in un triangolo... non in un parallelepipedo!) insomma ora abbiamo anche la lunghezza esatta della risultante delle due forze: forza corrente (A-C)e forza propulsiva(C-D)
e possiamo misurare tutti gli elementi.
le misurazioni degli elementi che erano ignoti, vale a dire nuova Rotta Vera da A a B Rv; Pv; Ve
ci dà
Rv 124°
Pv 129°
Ve 12,9kts
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- 57/198
dai che siamo quasi in fondo....
Trovare [...] ed ETA e calcolare l'autonomia residua all'arrivo considerando che la riserva ammonta a 12L ed il consumo orario è pari ad 8L

Ok, partiamo da ETA (ora stimata di arrivo, in inglese: expected time of arrive)

è cosa abbastanza semplice, dato che basterà misurare la distanza da A (il centro del triangolo dell'incertezza dei rilevamenti fatti alle 09:12) a B (il punto appena fuori il faro di Talamone)
misurata la distanza tra A e B, siccome sappiamo con quale Veffettiva (Ve) navigheremo lungo la Rotta Vera Rv, sarà un gioco da ragazzi scoprire in quanto tempo copriremo quella distanza!
basterà dividere lo spazio per la velocità ed avremo il tempo che, sommato all'ora di partenza ci darà l'ora stimata di arrivo
la Ve è pari a 12,9Kts
lo spazio lo misuriamo con l compasso.
per fare questo, siccome la distanza è notevole, suggerisco di aprire il compasso alla misura standard di dieci miglia (misurate come sempre sulla scala delle latitudini a destra o sinistra della cartina, in zona omogenea a quella di lavoro) e riportarla tante volte quante ci stanno, per poi misurare la distanza residua ed andare a controllare quanta questa sia sulla scala delle latitudini.
ricordate, più aprite il compasso e meno volte riportate inevitabili piccolo errori: meglio riportare due volte 10 miglia che 4 volte 5 miglia.....
vado a misurare.... e mi viene 26,8M
quindi dividiamo 26,8/12,9= 2,077, vale a dire poco più di due ore, ora dobbiamo moltiplicare 2,077 x 60 per sapere quanti minuti
= 124, 65 minuti, arrotondato a 125
il che equivale a dire T= 02:05
ora andiamo a sommarlo all'orario di partenza, quello dei rilevamenti e così avremo trovato l'ETA
09:12+02:05=11:17=ETA
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- 58/198
e calcolare l'autonomia residua all'arrivo considerando che la riserva ammonta a 12L ed il consumo orario è pari ad 8L

L'autonomia (oggetto anche di domande di quiz teorici)


le uniche due regole sull'autonomia son queste:
1) il comandante ha sempre l'obbligo di valutarla prima di partire, scegliendo tra l'altro la rotta più breve e sicura anche in relazione alla sua autonomia
2) per legge ogni imbarcazione deve calcolare la propria autonomia esludendo dal carico di combustibile imbarcato un 30% da considerarsi riserva. (rimanere in panne per mancanza di benzina in mezzo al mare è sanzionabile!)

in pratica, se ho 100 litri a bordo, i calcoli li faccio su 70, e se consumo per esempio 14 l/h avrò autonomia per 5 ore alla mia velocità di crociera, quale che essa sia.

detto questo appare intuitivo quanto segue:
la mia barca fa 12 nodi di velocità di crociera ed a tale velocità consuma 8 litri per ora (ce lo dice il problema)
altra cosa che ci viene detta è che a bordo abbiamo una riserva di 12L
abbiamo tutti i dati.
innanzitutto cerchiamo di capire quanta benzina utile abbiamo (esclusa la riserva!)
siccome la riserva è per legge il 30% ed è pari a 12L, divido 12 x 3 e moltiplico per 10..... = 40L
ma questi sono i litri totali a bordo ed invece io i calcoli, come ogni buon comandante, li devo fare escludendo la riserva....
quindi il carburante a disposizione per la navigazione è 40-12= 28L

ora, sapendo che consumo 8L/h e che ho navigato dalle 08:00 alle 11:17, ho navigato per 3 ore e 17'
devo convertire il 17 dei minuti in decimali di ora.... basta dividere per 6! arrotondando posso dire di aver navigato (meglio di stimare la mia navigazione ) per 3,3 ore

moltiplico il consumo orario per le ore trovate:
8X3,3= 26,4 Litri

fiuuuuuuuuuuuu a pelooooooooooooooo

mi rimangono solo (presuntivamente) 1,6 litri sui 28 disponibili

ora li devo riportare al "tempo" per definire la mia autonomia residua

8 litri sta a 60 minuti come 1,6 litri sta a X minuti
8:60=1,6Mad
X= 60X1,6/8= la bellezza di 12 minuti, giusto il tempo di entrare in porto, ormeggiare e spengere il motore

e finalmente chiamare gli amici e bere assieme.

Buon ripasso

aspetto numerose domande.
Contrammiraglio
gquaranta
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Ho visto solo ora questo topic, bellissimo !
vado a prendere carta, squadrette, compasso e mi studio l'esercizio.
Giorgio

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silla
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bobo, complimenti, mi hai fatto venir voglia di tirare fuori le squadrette! Book
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