In mare si corre di più che in acqua dolce? [pag. 10]

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stinger
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- 91/112
Massimo, a parità di motore la differenza del gommone si fa sentire, con l'elica da 15 al massimo riesco a fare gli stessi giri ma non vado più di 29.9 al mare e al lago 32.0. Tu che elica monti?
Overboat Lord 20, Mercury Optimax 115, carrello Tecnitrail T1500
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MaxM100
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- 92/112
Elica da 19. Sicuramente a diversi gommoni corrispondono prestazioni diverse. Per il tuo direi che il 115 è un pò poco, sbaglio?
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stinger
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- 93/112
E' un po' poco in termini di velocità massima e di consumi, ma quanto ad accelerazione non posso proprio lamentarmi. Sul lago eravamo in 5 e 1/2 e planava praticamente istantaneamente. Con un'elica più lunga forse aumenterei un po' la velocità, ma non penso al momento di cambiarla anche se sarei curioso di provarne un'altra.
Con un 135 o un 150 andrei a velocità di crociera ad un regime inferiore forse consumando uguale se non di meno.
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MaxM100
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- 94/112
stinger ha scritto:

Con un 135 o un 150 andrei a velocità di crociera ad un regime inferiore forse consumando uguale se non di meno.


Penso di non sbilanciarmi troppo dicendo che consumeresti di meno 8)
Contrammiraglio
stinger
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- 95/112
Se ben ricordo la differenza col 135 era 2000 euro, visto che ho fatto 950 miglia con 1100 litri (ma la percorrenza di quest'anno la considero eccezionale) penso che mi ci sarebbero voluti anni a pagarlo.
Comunque tanto per non andare fuori argomento, in acqua dolce continuo ad andare più forte, il che confermerebbe la teoria della minore densità che è quella che vale anche per gli aerei
Overboat Lord 20, Mercury Optimax 115, carrello Tecnitrail T1500
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franz
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- 96/112
Mi sono recentemente accorto dell'esistenza di questo interessantissimo topic. Provo a dire anch'io la mia partendo dalla esperienza raccontata da Francesco79

Francesco79 ha scritto:
Io abito a Genova ed esco in mare dalla bocca di levante del porto commerciale, sfortuna vuole che nelle mia città ci siano circa 650.000 anime dotate di sfintere tonante ed uno dei tre collettori di scarico dei depuratori (se così possiamo chiamare quegli sputacacca tritata) sia proprio sulla mia rotta di atterraggio.
Ebbene, cosa ce ne frega direte voi, il punto è che lasciando invariati distribuzione di peso, angolo di trim e manetta, quando mi avvicino alla bolla di scarico (facilmente identificabile da colore e puzza) la velocità diminuisce apprezzabilmente.
A voi le speculazioni, permettetemi il termine, merdodinamiche!!


Il racconto è riassunto in questa figura: una barchetta sta per passare sopra ad una bolla d'acqua "dolce" proveniente dal depuratore che galleggia sopra all'acqua marina (più salata, quindi più densa)
re: In mare si corre di più che in acqua dolce?


Questa figura mostra che cosa succede dopo che la barca è passata: sulla superficie di separazione tra l'acqua "dolce" e l'acqua salata si sono formate delle onde (di ampiezza notevole). Tecnicamente esse si chiamano "onde interne", proprio per distinguerle dalle comuni "onde di superficie" che tutti quanti conosciamo.
re: In mare si corre di più che in acqua dolce?


Come tutti sapete, per fare un'onda ci vuole energia. Nel nostro caso l'energia necessaria a produrre le onde interne la fornisce il motore della barchetta. Ovviamente questa energia non è più disponibile per spingere la barca, che, quindi, rallenta.

Nei casi più estremi (nave dislocante, straterello sottile d'acqua dolce, forte salto in densità) si può arrivare a perdere l'80% della velocità della nave. In questi casi si parla di "dead waters" (acque morte). In casi meno estremi (barca planante, strato superficiale spesso, salto in densità non molto marcato) la perdita di velocità è piccola, o anche impercettibile, ma rimane il fatto che in presenza di una stratificazione in densità, una imbarcazione perde una parte della sua energia per generazione di onde interne, mentre in un fluido perfettamente omogeneo (ovvero con la stessa densità ad ogni profondità) non possono esistere onde interne, quindi quella perdita di energia semplicemente... non c'è.

Una dimostrazione di quanto ho detto finora si trova in questa pagina dove c'è un filmato di alcuni esperimenti consistenti nel far muovere un modellino di una barca in una vasca dove sono stati preparati due strati d'acqua: quello inferiore salato, quello superiore (colorato in blu) meno salato. La generazione di onde interne ed il conseguente rallentamento della barca è evidentissimo!

Se mi avete seguito fin qui, sarete d'accordo che questo spiega il caso di Francesco79. Probabilmente non è ancora chiaro che c'entra questo (p. es.) con l'esperienza di Van Bob che perde 3 nodi nel lago di Bolsena...
...ma per questo dovete attendere il prossimo post! Smile
Stilmar 500 + Johnson 40cv 4t + carrello ellebi + Eagle Cuda 250s/map ('map' per modo di dire...)
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VanBob (autore)
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- 97/112
Interessante...
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Capitano di Corvetta
vagabondo
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- 98/112
io oserei in altre direzioni...molto piu'comuni...

se la carena dell'opera viva in acqua dolce affonda di piu' per via del minor peso specifico sara' anche costretta in abbrivio a spostarne in maggior quantita'...e piu' la velocita' aumenta e piu' la differenza si fa notare..
---------------mi e' dolce la vita---------------Clubman 21 + suzuki 140
2° Capo
franz
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- 99/112
Torniamo ora alla domanda principale: un natante è più veloce in acqua dolce o in acqua salata? Leggendo gli altri post, ho compilato la seguente tabella che riassume le osservazioni dei gommonauti che hanno fatto delle prove:
re: In mare si corre di più che in acqua dolce?

La cosa sorprendente (e che ha anche creato qualche malinteso nel topic) è che le differenze di velocità tra dolce e salato non sono tutte dello stesso segno. Stinger rileva una maggiore velocità in acqua dolce. Lo stesso capita a MaxM100, anche se conclude che, con mare perfettamente liscio, avrebbe probabilmente eguagliato la velocità ottenuta in lago. I romani, invece, perdono nodi in acqua dolce.

Se escludiamo che le osservazioni fossero sbagliate o falsate da carene più o meno sporche, scafi più o meno carichi tra una prova e l'altra, dobbiamo concludere che la salinità dell'acqua da sola non spiega le differenze di velocità tra mare e acque interne.

Vediamo se quello che ho detto nel post precedente ci aiuta a capire queste differenze. In un lago tipicamente (ci sono eccezioni...) la temperatura ha un profilo simile a quello di questa figura:
re: In mare si corre di più che in acqua dolce?

D'estate si crea uno strato d'acqua omogenea, riscaldata dal sole (strato mescolato, rosa). Esso sovrasta uno strato in cui la temperatura cambia notevolmente con la quota (termoclino, giallo). Infine, lo strato più profondo ("abisso", blu) ha una temperatura che sostanzialmente rimane costante fra i 4 e i 6 gradi C.
Quindi, senza bisogno di scarichi di depuratori, abbiamo la formazione di una stratificazione verticale (il termoclino) nella quale si possono propagare onde interne.

Ora facciamo un'altra osservazione: per fortuna di noialtri sub, lo spostamento d'acqua prodotto da un natante che passa in superficie, diminuisce esponenzialmente con la profondità. A profondità pari alla lunghezza del natante (o superiori) lo spostamento d'acqua è del tutto trascurabile.

Questo vuol dire che, se lo strato mescolato è più profondo della lunghezza del nostro gommone, non c'è modo di produrre onde interne nel sottostante termoclino, quindi non c'è sottrazione di energia. Sono riuscito a trovare dei dati riguardanti il lago maggiore quì, a p.15 si vede che nel 2001-2002 la profondità dello strato mescolato estivo è stata di circa 5 metri (con una breve eccezione nel Luglio 2002). Nelle altre stagioni lo strato mescolato è molto più profondo, o l'intero lago è omogeneo. Quindi il gommone di Stinger nel lago maggiore non perde energia per generazione di onde interne!

Suppongo che anche i laghi di Mantova siano piuttosto omogenei. Il motivo della supposizione è che il Mincio produce un continuo ricambio d'acqua. Tuttavia è una idea da verificare (MaxM100 hai informazioni a proposito?)

Ho cercato parecchio in rete informazioni sui laghi di Bolsena, ma non è saltato fuori nulla sulla profondità del termoclino. Tuttavia, considerando che è un lago vulcanico senza immissari ed emissari, che è abbastanza ben schermato dal vento, quindi non si generano grandi onde che possono rimescolare l'acqua in superficie, io mi aspetto che nel lago di Bolsena lo strato mescolato di superficie sia molto poco profondo. Qualcosa dell'ordine di 1-2 metri. Se qualcuno ha fatto il bagno nel lago quest'estate e aveva il corpo al caldo, ma la punta dei piedi fredda...
... allora bingo! Un gommone che passi su uno strato rimescolato così sottile di sicuro genera onde interne nel sottostante termoclino!

Infine il canale dei pescatori: in questo caso la stratificazione può essersi prodotta a causa dell'intrusione di acqua salata che dal mare entra nel canale scorrendo sul fondo (un fenomeno comunissimo alla foce dei fiumi con poca corrente). Roland, quanta corrente c'è nel canale? Vigorosa (50-100 cm/s) o debole (meno di 1 cm/s). Se è debole è pressocché sicuro che ci sia uno strato salato che si incunea su per il canale scorrendo sul fondo. (comunque in canale il rallentamento potrebbe anche essere dovuto a fenomeni di interazione scia/ fondo o sci /pareti...)

Spero di non avervi annoiato a morte... passo e chiudo.
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VanBob (autore)
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- 100/112
Interessante, ripropongo la mia esperienza alla luce di questo nuovo post di Franz.

Benchè spesso il lago di Bolsena sia sottoposto a movimento ondulatorio pomeridiano creato dai venti confermo che lo strato "caldo" è piuttosto limitato.
Dalla primavera all'estate la temperatura rilevata dalla sonda dell'eco è tra i 24° e i 26° durante la navigazione e anche di più all'ancora in funzione dell'orario del giorno (quindi acqua ferma), in questo ultimo caso la sonda è circa 25 cm. sotto la linea di galleggiamento.
Facendo il bagno si avverte una diminuzione già alla profondità di pochi centimetri e una netta diminuzione a circa 1,5 metri. Se dovessi valutare a spanne direi... intorno a 1,5°/2° di differenza a -150 cm.

Tutto ciò sembrerebbe avvalorare la tesi delle onde interne.

Mi dispiace che ho alato il gommone, in questi giorni la temperatura sarebbe stata molto più bassa e un test sarebbe stato probabilmente probante.

Per colmare i due "?" nel post di franz preciso che le velocità rilevate al lago oscillavano tra 29.5 e 30 nodi, al mare tra 33 e 34. Da qui nascono i miei -3 nodi dichiarati di differenza al lago.

Aspettiamo le dichiarazioni degli altri tester e vediamo, però.... però aggiungo al brodo, tanto per mettere qualche altro dubbio, che io non ho rilevato solo una mancanza di velocità di punta ma anche, sebbene non avvalorabile da misure certe, una mancanza di spunto in partenza con gommone fermo. Non so se in questa situazione le onde interne vengano prodotte ugualmente, almeno non credo nei primissimi attimi.
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