Come sono andato in Grecia. Storia, preparativi,viaggio [pag. 15]

belle foto ci sono stato nel 1981

fantastica un posticino nel mio cuore lo ha fisso

eros

Auguri comandante

Vito carissimo, i tuoi auguri hanno un sapore particolare e non potevo non rispondere a tono al tuo post: mi restavano due lattine di Mithos, adesso ne ho una solamente.
Sono contento di aver fatto fuori quella penultima lattina: alla salute di tutti noi!
Che Odino ci conceda mari vellutati ed Eolo ci riservi la sua bonaccia.
Che gli onesti di cuore non trovino ostacoli nella navigazione e sempre innanzi a se, porti franchi.

E vorrei aggiungere: che tutti si impari un pò di umiltà.
Grazie Vito.

L’indomani mattina, 25 luglio, ce la prendiamo comoda, facciamo colazione, prendiamo al volo la piccola autobotte con la benzina e facciamo il pieno. Usciamo dalla baia di Sivota che son già le 9 e trenta.
Decidiamo di scendere lasciandoci le isole a est e puntiamo su Kefalonia: meno di dieci miglia.
Durante questo trasferimento vediamo tanti gabbiani tuffarsi verso la superficie e vediamo saltare in lontananza dei delfini, il mare ne è pieno. Viriamo immediatamente e andiamo a curiosare perchè così tanti non ci era mai capitato di vederne.
Non siamo esperti in delfini ma fra Cefalù e le isole Eolie li incontriamo spesso e ho un mare di fotografie e filmati molto belli.
Però questi saltano in modo strano, sono più scomposti, meno eleganti. Più nervosi.
Ci avviciniamo ancora e ci troviamo letteralmente in mezzo a un gigantesco branco di tonni intorno ai cinque, dieci chili che, noncuranti della nostra presenza, saltano intorno al canotto quasi toccandolo.
Non ci aspettavamo un simile incontro e tutto quel che riusciamo a fare è piccolo filmato molto confuso.
Mi pento amaramente di non aver portato alcuna attrezzatura da pesca ma lo ho fatto perchè so che in Grecia è vietata la pesca da una barca che non batta bandiera greca. Mi dispiace davvero: avrei veramente voluto infrangere la legge...
Lasciamo i tonnetti a saziarsi della mangianza e proseguiamo verso Kefalonia.
Primo approdo Fiskardo che, ho letto, è l’approdo più “in” delle isole ionie. Probabilmente è vero perchè non mancano le boutique, ai bar al posto delle sedie ci sono lussuose poltroncine... e tutto costa un pò di più!
Un pù troppo in per i nostri gusti: le ragazze scompaiono per una quindicina di minuti per un doveroso ma rapido sguardo alle botteghe mentre io intacco il mio conto corrente con il bancomat e poi via: neppure una birra: troppa puzza sotto al naso, troppe acconciature improbabili per una vacanza al mare... Troppo!
Uscendo dal porto di Fiskardo, Itaca è là davanti, solo un paio di miglia ma non ci lasciamo tentare e risaliamo fino alla costa nord e nuovamente a sud lungo la costa ovest dell’isola.
E’ irresistibile il susseguirsi di cale e calette dai nomi che tante volte ho letto su questo forum.
Così una dopo l’altra passiamo da Jerusalem Bay, la piccola, deliziosa Asos, Myrtos Beach e a seguire incredibili spiagge bianchissime incastonate nel verde con un mare di un color turchese indefinibile

Ci ubriachiamo di questo mare e di questi colori ma non c’è tempo, abbiamo deciso di dormire ad Argostoli è ne abbiamo mare davanti...
Approdiamo ad Argostoli verso le 15,30. Anche oggi abbiamo fatto le nostre 60 miglia quotidiane...
Un pescatore mi dice di ormeggiare lungo il molo che è praticamente deserto.

Le ragazze sono andate a scegliere l’alloggio ma quando mi telefonano mi dicono che lun militare mi aspetta presso la locale capitaneria che è in testa al molo e che devo portare tutti i documenti.
Sono stanco, accaldato e sono veramente tentato di far finta di non aver capito ma è più forte di me, devo andarci. Metto una maglietta , prendo tutta la borsa dei documenti e mi presento in capitaneria con mia figlia e dove il gentilissimo marinaio, in perfetto inglese, mi chiede di compilare alcuni moduli che mi porge. Vogliono sapere vita, morte, miracoli e ancor di più del gommone e del proprietario.
Inizio a compilare i moduli ma a metà pagina, quando mi chiedono quanti marinai ho a bordo, quanti litri di nafta etc etc, mi fermo, lo guardo e gli dico che forse c’è un errore.
Guardi che si tratta di un piccolo gommone di sei metri e mezzo, che non ha alcun numero di immatricolazione perchè in Italia non è obbligatorio, che i marinai a bordo sono le mie figlie, mia moglie il comandante e io il timoniere. Forse non gradisce la battuta e mi chiede da dove veniamo e quali porti greci abbiamo toccato. Mi chiede stupito come mai non mi abbiano fatto compilare i moduli e pagare la tassa negli altri porti.
Forte delle notizie apprese sul forum, gli spiego che forse c’è un errore e che secondo quanto a mia conoscenza non c’è da pagare proprio nulla.
Compone un numero al telefono e in greco parla con l’interlocutore che capisco essere una donna. Lo capisco perchè a un certo punto la tizia si mette a urlare mentre il povero marinaio inizia a balbettare sempre più piano.
Quando chiude la conversazione è un pò pallido e con voce incerta mi dice che non c’è bisogno di compilare i moduli e che devo solo pagare quindici Euro.
Capisco perfettamente la situazione ha fatto una grandissima cavolata, si è beccato una violenta lavata di testa da un suo superiore ma non può fare una figura tremenda davanti a me e mia figlia.
Rispetto profondamente la dignità altrui e se quindici Euro possono togliere una persona da una situazione imbarazzante, sono ben lieto di pagare.
Mi compila una improbabile ricevuta che si guarda bene dal timbrare e quando stiamo per uscire ci chiede con una cortesia eccessiva se vogliamo un caffè.
Stiamo vivendo questo viaggio in un modo incredibile: facciamo circa 60 miglia al giorno senza nessun problema, non sappiamo mai dove approderemo o dove mangeremo ma tutto questo ci diverte. La sera ad Argostoli dopo aver fatto la doccia ed esserci cambiati andiamo sul lungomare a prendere un aperitivo e basta una sciocchezza per farci ridere a crepapelle: mia moglie mi dice di guardare un tizio che beve seduto su una bitta, io e le mie figlie ci giriamo per vedere e sbottiamo a ridere tutti e quattro per questa scemenza: guarda quant’è grosso, ha piegato la bitta...

61bsc ha scritto:

Inizio a compilare i moduli ma a metà pagina, quando mi chiedono quanti marinai ho a bordo, quanti litri di nafta etc etc, mi fermo, lo guardo e gli dico che forse c’è un errore.
Guardi che si tratta di un piccolo gommone di sei metri e mezzo, che non ha alcun numero di immatricolazione perchè in Italia non è obbligatorio, che i marinai a bordo sono le mie figlie, mia moglie il comandante e io il timoniere. Forse non gradisce la battuta e mi chiede da dove veniamo e quali porti greci abbiamo toccato. Mi chiede stupito come mai non mi abbiano fatto compilare i moduli e pagare la tassa negli altri porti.
Forte delle notizie apprese sul forum, gli spiego che forse c’è un errore e che secondo quanto a mia conoscenza non c’è da pagare proprio nulla.
Compone un numero al telefono e in greco parla con l’interlocutore che capisco essere una donna. Lo capisco perchè a un certo punto la tizia si mette a urlare mentre il povero marinaio inizia a balbettare sempre più piano.
Quando chiude la conversazione è un pò pallido e con voce incerta mi dice che non c’è bisogno di compilare i moduli e che devo solo pagare quindici Euro.
Capisco perfettamente la situazione ha fatto una grandissima cavolata, si è beccato una violenta lavata di testa da un suo superiore ma non può fare una figura tremenda davanti a me e mia figlia.

Mi scuso per l'intromissione, capisco che sei tu che racconti ed io leggo. Era proprio a questo tipo di episodi ai quali mi riferivo in un mio precedente commento al tuo racconto. Per rispetto alla tua narrazione, non aggiungo le mie esperienze comprese quelle di Cefalonia, altrimenti ti faccio smettere e non lo desidero. Comunque sia, non sono casi isolati.

ciao 18665, no no, racconta pure. Non sto facendo un lavoro o scrivendo un libro.
Racconta pure la tua esperienza: serve a tutti.

Non mi vedo sovrappormi al tuo racconto, ne' dare lezioni di Grecia. Racconto uno solo di alcune decine di episodi simili o quasi in molti anni di Grecia.

A circa 20-30 km. a sud di Fiskardo c'e' una bella spiaggia con un ristorante sulla cima alla quale si puo' accedere anche dalla spiaggia. Spensi il motore a circa 50 m. dalla riva per sicurezza e remai verso la riva, dove buttai l'ancora. Dopo circa mezz'ora, si avvicino' un giovane uomo vestito casual, che mi chiese a chi appartenesse il gommone. Alla mia risposta positiva, mi chiese i documenti annunciandomi una multa di Euro 1.000 per aver ormeggiato in una spiaggia riservata ai bagnanti. Al mio rifiuto di presentare i documenti, se non si fosse qualificato come ufficiale di polizia, egli mi mostro' il suo documento della guardia costiera. Il contenzioso si risolvette a mio favore (per fortuna), non appena gli chiesi di mostrarmi dove fossero le apposite bandierine e boe di segnalazione, che infatti non c'erano. L'ufficiale mi disse che avrebbe ignorato l'accaduto ... per quella volta. Ovvio che qualcuno l'aveva chiamato ... Che ci sia qualche rancore verso i turisti? Verso gli italiani? Certo non da parte della maggioranza, ma puo' accadere.

Mah.
Sinceramente non ho notato rancore verso i turisti o verso gli italiani e ritengo che se altri lo avessero notato non sarebbero tornati in Grecia.
Anzi: ho trovato persone di una disponibilità e cortesia assolutamente fuori dall'ordinario.
Io, al posto tua avrei cambiato meta per le mie vacanze.
Il Mediterraneo è grande per piccoli gommoni come i nostri.

61bsc ha scritto:

Mah.
Io, al posto tua avrei cambiato meta per le mie vacanze.
Il Mediterraneo è grande per piccoli gommoni come i nostri.

L'ho fatto

Ho letto tutto d'un fiato questo stupendo post e sono rimasto letteralmente senza parole per la bellezza e l'entusiasmo che trasmette questo racconto/stralcio di vita...un infinito grazie per avermi fatto sognare adocchi aperti questa splendida avventura..
Grazie infinite bsc...


Sing71