Come sono andato in Grecia. Storia, preparativi,viaggio [pag. 8]

Capitano di Vascello
a902304
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...............poi ??? re: Come sono andato in Grecia. Storia, preparativi,viaggio re: Come sono andato in Grecia. Storia, preparativi,viaggio re: Come sono andato in Grecia. Storia, preparativi,viaggio

ah ho capito . Stai raccogliendo materiale per deliziarci ancora col tuo appassionante racconto !!!!

Allora Aspetto/iamo Felice
Chi non ride mai, non è una persona seria...!!!
Tenente di Vascello
61bsc (autore)
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Prima di proseguire vorrei chiarire una cosa.
Sto scrivendo quel che scrivo non perchè mi sento particolarmente portato per la narrazione.
Non lo scrivo perchè ritengo di aver fatto una cosa incredibile, di aver vissuto un'avventura pazzesca.
Non lo scrivo perchè mi sento migliore di chi imbarca il proprio gommone o affitta in loco un'imbarcazione.
Ho deciso di scrivere fin dall'inizio quel che mi ha portato a questo tour in Grecia, perchè non sono più un ragazzino, perchè non ho un gommone da dieci metri, perchè non ho due motori da 300 CV, perchè sono partito con tutta la famiglia.
Perchè sono una persona normale, perchè sono anziano, perchè tutto ha lottato contro questa partenza.
Perchè sono felice di averlo fatto.
Perchè tutti, senza bisogno di chissà cosa ma con la normale prudenza, possono vivere emozioni incredibili e fare molto di più di quello che ho fatto io.
E lo sto scrivendo perchè ho potuto fare questo viaggio grazie a mille di voi che anche con un piccolo post mi hanno aiutato a capire che era possibile.
Mi stanno succedendo cose strane: a prescindere la vostra cortesia nello spronarmi ad andare avanti, al piacere, come ho detto altrove, di vedere interesse da parte di persone che non avevo mai letto nei topic sulla Grecia.
Oggi ho ricevuto una telefonata da una persona che non conosco, che non scrive su questo forum ma ne legge alcune cose. Mi sono emozionato.
La telefonata è stata breve e non sono stato capace di dire altro che "Grazie, lei mi confonde".
Allora se così è, è anche vero che esiste ancora la possibilità di comunicare, di capirsi, di scambiarsi idee ed esperienze senza prevaricazioni.
Ecco: questa breve vacanza in Grecia è anche questo e vorrei sinceramente ringraziare questo Signore per avermi emozionato.
Vi sembrerà stupido e retorico quello che sto scrivendo ma al di là di tutte le sciocchezze che scrivo, c'è una verità incontestabile: il mare unisce e non è una frase in politichese, falsa, da opportunismo. E' la verità.
Ed è bello.
Tenente di Vascello
61bsc (autore)
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Qui a Palermo ai primi di Maggio iniziano i vari. Prima gli appassionati di pesca, poi quelli che prendono le ferie a giugno o luglio e lavorano ad agosto, poi le barche più grandi che partono per lidi lontani.
Tutti indistintamente varano il venerdì o il sabato in modo da poter sfruttare il sole dei weekend.
E io aspetto che si liberi un pò di posto al coperto in cantiere per poter finalmente iniziare a lavorare.
E’ così da sempre.
Da quando io ho memoria maggio regala giornate spettacolari e Mondello si riempe di bagnanti.
Da sempre ma non quest’anno!
Lunedì, martedì, mercoledì e giovedì mattina il tempo è splendido e tutti i diportisti fanno progetti e si danno appuntamento: Ustica, Cefalù, San Vito Lo Capo....
Giovedì intorno alle 15 il cielo inizia a coprirsi e arriva un pò di vento.
Venerdì, sabato e domenica è il trionfo del mal tempo: vento pioggia, freddo.
Farà cos’ tutto maggio, e tutto giugno. Pochissimi varano le loro imbarcazioni e i cantieri sono ingolfati. il pover’uomo che deve dare l’antivegetativa rischia l’infarto a ogni momento perchè non può darla e poi non varare.
In cantiere mi fanno un pò di largo intorno al dieci giugno.
Avvicinarsi al cantiere e a chi ci lavora è da temerari: la tensione è altissima e il nervosismo alle stelle. Gente che sorride sempre non è in grado di capire quando scherzi.
Ogni giorno che non vari le barche è un giorno in cui non incassi i soldini di tutto l’inverno e il momento non è dei migliori.
Tutto questo stress si paga e così il mio buon meccanico scompare dalla circolazione. Alcuni giorni dopo saprò che si è beccato il fuoco di S Antonio in una forma così virulenta che lo hanno dovuto ricoverare.
E adesso?
Tutti i progetti, tutti i lavori da fare, tutto a rotoli?
No! quest’anno no! Partirò, a remi ma partirò.
Ogni momento libero dal lavoro vado in cantiere, anche se solo per mezz’ora, a prendere misure, a provare, a verificare. Arrivano frigo, verricello, pilota automatico, strumenti, VHF, antenna... Arriva tutto e tutto si accumula dentro al canotto che sembra un negozio ben fornito di nautica.
Siamo a fine giugno. domani dovrei partire e non c’è montato nulla.
Anche il mio amico che deve modificare il rollbar e fare la struttura del tendalino ha problemi.
Nel piegare due tubi coassiali di acciaio si è rotta la matrice della piegatubi.
Ovviamente il ricambio è stato venduto poche ore prima e spedito chissà dove...
E’ difficile non innervosirsi, non rinunciare, ma non ho scelta. Devo riuscire a coordinare l’amico che lavora l’acciaio, il tapezziere che deve fare il tendalino ma non può iniziare se non si prendono le misure esatte, il mio meccanico che è uscito dall’ospedale ma è disintegrato dai farmaci e il tizio specialista in elettronica che ha più impegni di Obama.
Certo c’è anche il mio lavoro...
Queste fotografie sono state fatte il 27/06/2016:
re: Come sono andato in Grecia. Storia, preparativi,viaggio

re: Come sono andato in Grecia. Storia, preparativi,viaggio

Questa il 02/07
re: Come sono andato in Grecia. Storia, preparativi,viaggio

Sarei dovuto partire la prima settimana di luglio...
Sottotenente di Vascello
IlMillo
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Caro 61bsc, prima di tutto mi complimento con te per la piacevole narrazione che, ormai da qualche giorno, è diventata un irrinunciabile appuntamento seguito da molti gommonauti e jacuzzonauti come il sottoscritto.
Mi complimento inoltre con te per aver " vissuto il mare" come dovrebbe essere. Non importa quante miglia si percorrono, quale mare si naviga o con quale mezzo, la cosa fondamentale è l'essere felici con noi stessi.
Alcune volte stimo più IlMillo ( alias Camillo) di 10 anni fa quando, neofita completo, trovava il coraggio di ormeggiare in banchina la sua bagnarola malgrado il vento al traverso con rischio altissimo di figuraccia davanti ai "lupi di mare" piuttosto del Camillo di adesso, con tante miglia alle spalle ed un motore potente dietro al fondoschiena. Ebbe si, alcune volte mi guardo con " tenerezza paterna" ripensando al passato.
Quindi caro 61bsc non devi giustificare minimamente la narrazione del TUO viaggio, e scrivo TUO in maiuscolo perchè lo hai sognato, organizzato e messo in patica da solo, non stiamo parlando di un "cofanetto regalo" per l'hotel Maremonti con pacchetto all inclusive dove la scelta principale è il colore dei calzini da mettere in valigia.
Non voglio tediarti ulteriormente, ti ringrazio ancora per renderci partecipi di questa bella avventura.
Tenente di Vascello
61bsc (autore)
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Vorrei tanto farla finita con tutti questi ostacoli e finalmente partire.
Ma lo stress si accumula e per quanto tu possa fare, alla fine lo paghi: anche io ho il fuoco di S. Antonio, un orrido herpes.
Mi bruciano molto meno le maledette vescicole che non la rabbia di essere ancora saldamente fisso alla terra ferma!
I cognati medici mi ordinano di stare tranquillo e di non espormi al sole almeno per i prossimi quindici giorni...
Li odio!
Perchè tutto mi ostacola?
Perchè non devo partire?
Che cavolo ho combinato per essere punito così duramente?
Un attimo!
Io non credo in nessuna entità superiore.
Io non credo nella fortuna.
Io credo che ciascuno di noi sia causa dei propri successi e dei propri fallimenti e se questo non ho il diritto di applicarlo agli altri, ho l’obbligo di applicarlo a me stesso.
Allora al diavolo l’Herpes, al diavolo il mal tempo, al diavolo l’universo intero.
Partiremo.
Partiremo contro tutto e contro tutti ma partiremo!
In cantiere ormai hanno decretato che sono pazzo e ben mi sta.
Se vien fuori l’ennesimo problema, taglio corto: ok, non lo montare, non lo modificare, non ha importanza...
L’amico meccanico capisce che dietro questa mia reazione c’è solo rabbia e l’incapacità ad arrendersi e che questo non porta a nulla di buono.
Ma lui è prima un mio amico e poi il mio meccanico e capisce che sono messo proprio male: non scherzo più, non capisco le loro battute...
Sono solo e semplicemente inca...to!!!
E io non lo sono mai, qualsiasi cosa succeda, ecco perchè chi mi conosce è preoccupato per me.
Non voglio raccontare sciocchezze o creare falso pathos, vi dico solo ed esattamente quello che è successo: alle 20 circa dell’8 luglio vado via dal cantiere e come sempre aspetto il mio amico meccanico che inserisca l’allarme e chiuda la grande porta scorrevole ma questa volta non succede, lui resta perchè deve finire di sistemare delle cose quindi vado via.
Alle undici di sera suona il cellulare, è lui: senti, la radio scalda tanto, non la possiamo mettere dove previsto, devo spostarla ma sarà scomodissima da usare, che faccio la monto dove dico io?
E’ in cantiere dalle 6 di mattina, non ha fatto nessuna pausa. E’ pieno di medicinali. E’ rimasto lì per montare la radio...
Ovviamente gli dico di fare quel che reputa giusto ma di andarsene a casa perchè forse non parto più.
Mi becco una lavata di capo telefonica come mai in vita mia e che non posso riportare per decenza.
E per dignità.
3,40 di notte: suona ancora il cellulare. E’ ancora lui: il pulsante dell’autopilota lo posso spostare al centro in basso? o lo vuoi dove lo avevi segnato tu?
Ok: viene pagato sull’unghia e senza alcuna discussione sul prezzo.
Ma è sempre un prezzo misero rispetto a quel che sento in giro.
Ok: se rischio di non partire la colpa è sua che si è beccato una malattia.
Ok: se non c’era spazio in cantiere doveva prevederlo...
Ma che cosa sto dicendo?
Ho un amico che è rimasto un’intera notte a lavorare sul gommone costringendo anche i suoi due figli a farlo e all’uomo dell’elettronica e tutto questo perchè io possa sguazzare con il mio canotto...
Ma gli amici, quelli veri, leggono in noi cose che noi stessi non riusciamo a comprendere o, peggio, ci nascondiamo.
Di fatto l’11 luglio il gommone è pronto domani mattina si vara e lo porto a Cefalù.
E figurati se poteva essere...
Già dalle sei di mattina inizia ad alzarsi un vento fastidioso, arrivo in cantiere intenzionato a partire in ogni caso: sono solo trenta miglia da Palermo a Cefalù, che può succedere?
Succede che il vento cresce di intensità di minuto in minuto e di fatto è impossibile mettere a mare il gommone perchè non c’è un lift ma solo uno scivolo e per di più molto esposto a quel mare e a quel vento.
Si potrebbe portare il gommone sul carrello nel vicino porto dell’Acqua Santa ma mi proibiscono di partire. Il divieto è assoluto. Levano le chiavi dalla consolle, se le prendono e vanno via: domani pomeriggio alle sei te lo portiamo a Cefalù con il carrello.
Chiuso ogni dialogo.
Sottotenente di Vascello
Fab
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daje, vai col seguito...!
Mar.co Eighteen - Yamaha F115 - Ellebi LB1213
(ex) 31 piedi vela/motore
(ex) Joker Boat Coaster 470 II - Yamaha F40 - Simacar TRI 750
Capitano di Vascello
Jack64
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Mi accodo alle belle parole spese dagli altri amici gommonauti, il racconto mi sta entusiasmando giorno dopo giorno Felice Felice

Un giorno piacerebbe anche a me,vivere un esperienza simile.. per ora ho solo molto da imparare da tutti voi !! Embarassed
Tenente di Vascello
61bsc (autore)
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Il dodici luglio il gommone viene varato a Cefalù: Mi rifiuto di guidarlo dallo scivolo all’ormeggio. C’è vento, mare mosso e le previsioni sono pessime.
Come il mio umore!
Passo i tre giorni successivi a caricare il gommone senza neppure accendere il motore. Uscire dal porto non se ne parla: Il porto di Cefalù con il Maestrale perde ogni dignità di porto...
Non guardo neppure il meteo ma gli esperti, i soliti esperti, dicono che l’indomani si calma tutto e che dopodomani sarà olio assoluto!
Dopodomani è il sedici di luglio, alle sette tutta la famiglia si imbarca con le magliette d’ordinanza.e accendo il motore per la prima volta quest’anno, faccio scaldare, molliamo gli ormeggi e partiamo.
Non ho idea di come funzioni il salpaancora, non so come funziona l’autopilota, non ho idea di come si manovra il nuovo staccabatterie e di come si accende o si regola il frigorifero. Non so come va la nuova elica, come abbattere il tendalino....
Non so niente. Non ho provato niente: sono un pazzo incoscente.
Ma mia moglie e le mie figlie sono tranquille, hanno comprato i cornetti per fare colazione più tardi. Per loro non c’è problema alcuno.
re: Come sono andato in Grecia. Storia, preparativi,viaggio

Io sono in una condizione molto strana: sono perfettamente cosciente di manovrare un mezzo che, di fatto, così com’è oggi, non ho mai timonato, sento la responsabilità di trascinare tutta la famiglia in questa strana cosa:
Dove andiamo? In Grecia.
Dove pranziamo? Boh!
Dove dormiamo? Boh!
Quando ci fermiamo? Boh!
Quando arriviamo? boh!
Dove arriviamo? Boh!
Ma ho un’assoluta certezza!
Che tutti quelli che sanno tutto sulle previsioni metereologiche sono persone da abbattere, uccidere, eliminare.
Fino a Messina abbiamo un mare quasi piatto... diciamo forza 2.
Lo Stretto è una gioia: piatto tanto da potersi godere Scilla e Cariddi e le barche per la pesca al pesce spada e via verso Reggio.
re: Come sono andato in Grecia. Storia, preparativi,viaggio

Tutto perfetto.
Certo, c’è qualche problema con l’autopilota: come cavolo si attiva? Navigando lo scopro ma va per i cavoli suoi: fisso la rotta per Capo Spartivento e la prua punta Taormina....
Fatto il pieno a Reggio proseguiamo allegramente invasati dall’avventura: Scidda, Cariddi, lo Stretto di Mesina... Siamo eroi!!!
Ala prima traversa giriamo a sinistra.
E tutto l’entusiasmo csi spegne: abbiamo mare di prua e vento di poppa.
Il vento non è forte ma il mare è fastidioso.
Io navigo in modo un pò strano: più mare c’è più a largo voglio navigare.
Ci sono cento motivi che credo validissimi per questa scelta ma forse sono solo sciocchezze e si tratta solo di paura di stracciare il canotto sugli scogli.
Il mare è veramente fastidioso: picchia sul muso e picchia duro. Provo un bordo ma mi rendo conto che è impegnativo anche questo perchè il vento rimanda tutti gli spruzzi a bordo. Strano, perchè ricordo dall’anno scorso che il gommone naviga asciutto.
Osservo un pò il plotter e capisco che per quanto assurdo è meglio beccarsi il mare di prua e conseguentemente la navigazione si trasforma in uno smanettare continuo sulla leva motore. Riesco a trovare una parvenza di ritmo e anche il trim viene utilizzato senza soluzione di continuità.
Passare dalla funzione navigazione a quella cartografia del plotter o allargare la vista con le due dita sul display diventa un'impresa e lo schermo da 7 pollici diventa maledettamente piccolo mentre tutto balla.
Non c’è ridosso da nessuna parte che io sappia.
Volenti o nolenti dobbiamo arrivare a Roccella Ionica e da Reggio sono poco meno di 60 miglia ma alla fine ne faremo 70!
E sono 70 miglia impegnative, che non permettono un attimo di distrazione.
All’orizzonte nessuna imbarcazione, di nessun genere. Non una vela, un cargo, un peschereccio. Nulla.
Guardando verso la costa calabrache fra un'onda e l'altra scompare alla vista, si vede il fumo di cento incendi. E' orizzontale...
Il contagiri passa continuamente in un secondo da 2.000 a 5.000 giri.
Non posso perdere la planata a costo di continue e violente accellerazioni e decellerazioni, a costo di continui cambi di rotta per affrontare le onde che mi sembrano essersi alzate parecchio.
Guardando a poppa vedo mia moglie con in viso un velo di preoccupazione. Ma mi sono distratto 1/2 secondo e le arriva addosso una secchiata d'acqua.
La navigazione è veramente impegnativa e non c'è niente da fare: segui un certo ritmo e poi ti becchi una botta sulla prua da spaccare tutto.
Finalmente il plotter mi dice che siamo al traverso di Roccella.
Una virata secca sulla cresta di un'onda e con un bel traverso di cinque miglia dove finalmente respiriamo entriamo al porto di Roccella Ionica.
Controlliamo che tutto sia a posto e incredibilmente tutto è perfetto. Il tendalino è sempre rimasto aperto e non ha sofferto più di tanto. Noi siamo stanchi perchè abbiamo fatto quasi dieci ore di navigazione di cui quasi la metà durissima, le mie ginocchia si lamentano un pò ma nulla di drammatico.
La prima tappa è fatta: oltre 150 Miglia!
Capitano di Vascello
Jack64
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Meraviglioso UT UT Felice Felice non vedo l'ora di leggere il seguito!! Embarassed

Per l'autopilota ti capisco perfettamente, ogni tanto capita anche a me che per aria (di navigazione marittima non so una cippa, ma volo discretamente bene), si metta a far quello che vuole..amata e odiata tecnologia Sbellica Sbellica
Sottotenente di Vascello
Fab
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Sono al tempo stesso affascinato e inorridito da questo mix di audacia e incoscienza che stai raccontando. Io sono tutt'altro che temerario, prima di salpare guardo le previsioni da una settimana prima tre volte al giorno, verifico strumenti e attrezzatura e cerco di non lasciare nulla al caso. Ti leggo e anche solo il tuo vocabolario mi fa la pelle d'oca, "guidare il gommone", "forza del mare" , ma al contempo non vedo l'ora di continuare a leggere, di vedere foto e di saperne di più su questa lunga navigazione a bordo di un piccolo natante, perché ho una mezza idea di ritornare al gommone e esperienze come la tua sono rare e bellissime... buona continuazione Wink
Mar.co Eighteen - Yamaha F115 - Ellebi LB1213
(ex) 31 piedi vela/motore
(ex) Joker Boat Coaster 470 II - Yamaha F40 - Simacar TRI 750
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