Tecnica di rimorchio tra natanti [pag. 6]

Ammiraglio di squadra
Yatar1963
Mi piace
- 51/85
Sinceramente sto perdendo il senso di questo topic.
Informazioni basiche importanti, che stanno degenerando in tecniche e filosofie tipiche della nautica professionale.
Dotte e conoscerle non fa male, ma di quale utilità pratica?
Cosa c'è in 9 pagine di topic per un Gommonauta come noi che volesse trainare un'altro Gommonauta?

Parliamo di interventi professionali ma non del diritto al rimborso spese, noi che professionisti non siamo
Non parlaimo delle coperture potenzialmente presenti nelle polizze corpi per il rimorchio in caso di avaria (essere senza benzina non è un'avaria e non necessita di rimorchio: bastano le taniche, visto che non abbiamo mezzi con serbatoi da 10.000 litri)
O della differenza tra natante in avaria e relitto
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Fregata
asso580
Mi piace
- 52/85
Chiedo:
per il traino, a prescindere dalla ovvia scelta di quelle che presentino un idoneo carico di rottura, e' preferibile utilizzare cime rigide o con un minimo di elasticita'? Galleggianti o meno?

Naturalmente nella pratica si utilizzera' quello di cui si dispone al momento ma, dato che non e' detto che ad essere rimorchiati siano sempre gli altri, si potrebbe valutare di tenere in gommone il giusto metraggio di una cima ad hoc da utilizzare in caso di .....

Un saluto
Capitano di Corvetta
Max74
Mi piace
- 53/85
@ asso

Sicuramente cime galleggianti e che abbiano una certa elasticità.
Facendo tutti gli scongiuri del caso, nei piccoli natanti come i gommoni avere sempre a bordo una cima in poliestere o in nylon (ma che sia galleggiante) di diametro almeno 10mm lunga una 40ina di metri sicuramente non farebbe male.
Adattarsi, improvvisare e raggiungere lo scopo
Capitano di Fregata
asso580
Mi piace
- 54/85
Andiamo allora ai carichi di rottura delle cime.

Certo e' difficile fare un calcolo aprioristico dato che non sappiamo quale sara' il peso dell'unita' trainata, o le condizioni del mare che troveremo e che comporteranno inevitabili strattoni.
Ma ipotizzando che l'unita' da rimorchiare abbia approssimativamente lo spesso peso della nostra (che credo, ma correggetemi, dovrebbe essere anche un limite di massima da tenere in considerazione per evitare danneggiamenti alla struttura in VTR o al motore, salvo ovviamente le esigenze in cui sia in ballo la sicurezza delle persone), quale dovrebbe essere il carico di rottura da scegliere?

Ad esempio, se la mia unita' pesa 1200kg e quella da trainare idem, quale cima scegliere?

Lo chiedo anche perche' il panorama dell'offerta e' ampio e per me, come forse per tanti altri, potrebbero sembrare tutte uguali a parita' di sezione. Salvo poi scoprire, ad un'analisi piu' approfondita (e non sempre possibile scegliendo da cataloghi on line) che il materiale con cui sono realizzate le rendono molto diverse in termini di prestazioni. L'unico indicatore diventa spesso il prezzo!
Capitano di Fregata
asso580
Mi piace
- 55/85
mariola ha scritto:
Domanda da ignorante (vorrei comprare il mio primo natante quest'inverno): la cima di 30 metri che è obbligatorio avere in dotazione non va bene?


Personalmente non ho mai usato quella dell'ancora!

Al di la' della sua resistenza,
- se poi cede? Resti senza la possibilita' di utilizzare l'ancora o devi riarmare il tutto con una cima di rispetto.
- non so' se la trazione del traino puo' averla indebolita e, quando do' fondo, preferisco sapere che la linea di ancoraggio sia sempre alla massima efficienza.

Del resto avere in gommone/barca una sola cima ...... non e' il massimo.

Ciao
Contrammiraglio
coaster650
Mi piace
- 56/85
Forse il nostro amico mariola per cima obbligatoria intendeva quella che deve essere assicurata al salvagente anulare: infatti è galleggiante e deve essere di lunghezza di 30 mt.

@asso580
La cima per l'ancora non fa più parte delle dotazioni obbligatorie per legge (ma è ovviamente obbligatoria per la legge del buon senso!!)

Se la domanda di mariola riguardava la cima per il salvagente anulare allora sconsiglio vivamente di servirsi di tale cima perché totalmente inadatta a tale scopo.
Capitano di Corvetta
Max74
Mi piace
- 57/85
- Ultima modifica di Max74 il 24/11/13 16:34, modificato 1 volta in totale
asso580 ha scritto:
Andiamo allora ai carichi di rottura delle cime.

Certo e' difficile fare un calcolo aprioristico dato che non sappiamo quale sara' il peso dell'unita' trainata, o le condizioni del mare che troveremo e che comporteranno inevitabili strattoni.
Ma ipotizzando che l'unita' da rimorchiare abbia approssimativamente lo spesso peso della nostra (che credo, ma correggetemi, dovrebbe essere anche un limite di massima da tenere in considerazione per evitare danneggiamenti alla struttura in VTR o al motore, salvo ovviamente le esigenze in cui sia in ballo la sicurezza delle persone), quale dovrebbe essere il carico di rottura da scegliere?

Ad esempio, se la mia unita' pesa 1200kg e quella da trainare idem, quale cima scegliere?

Lo chiedo anche perche' il panorama dell'offerta e' ampio e per me, come forse per tanti altri, potrebbero sembrare tutte uguali a parita' di sezione. Salvo poi scoprire, ad un'analisi piu' approfondita (e non sempre possibile scegliendo da cataloghi on line) che il materiale con cui sono realizzate le rendono molto diverse in termini di prestazioni. L'unico indicatore diventa spesso il prezzo!


Esistono come ben sai svariati tipi di cime, di materiale diverso e per scopi diversi: poliestere, polipropilene, nylon, dyneema, ecc.

In genere il carico di lavoro di una cima dovrebbe essere di 1/6-1/7 del suo carico di rottura.

Se volessimo dotarci di una cima adeguata per un eventuale rimorchio tra piccoli natanti, potremmo scegliere ad esempio tra:

- treccia in poliestere 8 legnoli:
1) diam. 12mm (carico di rottura 2400 kg)
2) diam. 16mm (carico di rottura 3900 kg)

- ritorta in polyamidic a 3 legnoli:
1) diam. 12mm (carico di rottura 2400 kg)
2) diam. 16mm (carico di rottura 3600kg)

- ritorta in poliestere a 3 legnoli:
1) diam. 12mm (carico di rottura 2150kg)
2) diam. 16mm (carico di rottura 4300kg)

Questo schema è ovviamente solo indicativo non ha nessuna presunzione riguardo il consigliarti di acquistare un prodotto rispetto ad un altro.

Tieni presente che:
- un cavo in nylon ha un carico di rottura superiore del 30% rispetto ad uno in poliestere, ma ha lo svantaggio che generalmente non sono galleggianti;
- un cavo in dyneema ha un carico di rottura altissimo (es. una treccia in dyneema da 12mm ha un carico di rottura di oltre 14.000 kg), ha il vantaggio di essere molto leggera, galleggiante, ma ovviamente ha lo svantaggio si essere anche molto più caro degli altri.
Adattarsi, improvvisare e raggiungere lo scopo
Capitano di Fregata
asso580
Mi piace
- 58/85
Dal rapporto tra carico di rottura ecarico di lavoro che suggerisci dovremmo quindi non scendere mai sotto i 16 mm di sezione. Giusto?
Capitano di Corvetta
Max74
Mi piace
- 59/85
Dipende dal tipo di cavo.
Per natanti piccoli come ad esempio due gommoni da 6 mt una treccia in poliestere da 16mm o un nylon da 14 è più che sufficiente.

Devi tenere presente ovviamente anche la lunghezza del cavo: un cavo di rimorchio lungo 50 mt avrà una sollecitazione inferiore ad uno lungo 10 mt.
Adattarsi, improvvisare e raggiungere lo scopo
Capitano di Fregata
asso580
Mi piace
- 60/85
Altra cosa che mi viene da chiedere e sulla quale non ho (per ora, fortunatamente) alcuna esperienza diretta:
In caso di mare mosso ci sono condotte di pilotaggio particolari da seguire. Ok per il discorso velocità ma per il resto? È meglio affrontare le onde in una maniera piuttosto che in un'altra per permettere un avanzamento più agevole sia al rimorchio che al trainato (che non governa)?
Sailornet