Tecnica di rimorchio tra natanti [pag. 5]

Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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Credo sia importante riuscira a capire come individuare:

a) se e cosa posso trainare con la potenza e la stazza a disposizione del mio mezzo e con quali limiti di condizioni meteomarine
b) conseguentemente, quando si possa rendere necessario trainare in due o più
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Fregata
Alex9
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Una domanda, l ennesima per Max74...
È previsto un rimborso per il rimorchio giusto? indipendentemente da chi lo abbia posto in essere, siano rimorchiatori di professione o diportisti o chi altro, da quantificare preventivamente alle operazioni. Almeno così mi è stato detto o sembrato di capire in cp durante la compilazione di evento straordinario.
Capitano di Corvetta
Max74
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- Ultima modifica di Max74 il 23/11/13 11:49, modificato 2 volte in totale
Alex9 ha scritto:
Una domanda, l ennesima per Max74...
È previsto un rimborso per il rimorchio giusto? indipendentemente da chi lo abbia posto in essere, siano rimorchiatori di professione o diportisti o chi altro, da quantificare preventivamente alle operazioni. Almeno così mi è stato detto o sembrato di capire in cp durante la compilazione di evento straordinario.

Si esattamente, è previsto dal Codice della Navigazione un rimborso per le spese sostenute ed un compenso in base al risultato ottenuto, ai rischi corsi, al tempo impiegato e agli sforzi compiuti. Cmq in nessun caso l'ammontare del compenso e dei rimborsi può superare il valore stesso dell'unità rimorchiata/salvata.
Adattarsi, improvvisare e raggiungere lo scopo
Capitano di Corvetta
Max74
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Alex9 ha scritto:
...... un rimborso per il rimorchio .......da quantificare preventivamente alle operazioni.

Una precisazione in merito.
L'argomento è molto ampio e andremmo troppo OT, si renderebbe necessario un altro topic specifico, ma ti dico solo questo:

il rimborso/compenso si può quantificare prima solo in pochi casi. Ipotesi ti trovi con il tuo natante a spasso la domenica mattina e ti chiama in aiuto un altro natante che ti chiede di essere rimorchiato in porto magari a 20 miglia di distanza. Tu pattuisci che per tale servizio chiedi ipotesi 300 euro. Lui accetta, nero su bianco, ok tutto regolare.

Ma nel caso invece di professionisti nei salvataggi vengono stipulati dei contratti specifici prima dei rimorchi quando i servizi valgono decine di migliaia di euro, chiamati "No cure No pay", ossia dove in soccorritore avrà un compenso solo a garanzia di una riuscita delle operazioni, ma con un compenso minimo garantito dalle compagnie assicurative anche in caso di non successo nelle operazioni.
L'ammontare reale del compenso viene calcolato dopo alla fine delle operazioni, in base (come gia detto) a molte variabili.

Oppure quando il soccorritore professionista, in virtù della sua esperienza in materia, dell'ammontare esiguo del servizio e sicuro di poter riuscire nelle operazioni stabilisce una cifra X per fare quel rimorchio prima di iniziare.

Ma questi due ultimi casi non penso proprio che riguardino le piccole unità da diporto Laughing
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Max74
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Ziobruno ha scritto:
A me, nel nostro campo, ovvero quello della nautica da diporto, quando sento parlare di RIMBORSI per aver soccorso qualcuno, mi viene l'itterizia

So che quello che sto per scrivere adesso alzerà un polverone e potrebbe suscitare meraviglia, ma è la mia personale opinione.

Se in Italia in mare i soccorsi si facessero pagare, se si pagassero di tasca propria le vedette che vanno a prendere il diportista che per sua incuria o peggio per menefreghismo resta in mare, credo che ci sarebbero molte meno persone in panne.

Se prima di uscir per mare non si è certi che la benzina a bordo basta per la passeggiatina, se non si è certi che le condizioni meteo sono perfette, se non si è certi di avere un motore ausiliare che mi riporti in porto in caso di avaria del principale, se non si sa la differenza tra la prua e la poppa...beh sarebbe il caso di non avventurarsi sapendo che in caso di soccorso dovrei mettere mano al portafogli e pagare!

In altre parti del mondo i soccorsi fatti dalla Coast Guard si pagano, perchè ciò in Italia produce tanto scalpore?
Adattarsi, improvvisare e raggiungere lo scopo
Sottotenente di Vascello
Ziobruno
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Attenzione, non confondiamo i piani.
Una cosa è il soccorso istituzionale, un'altra cosa è il soccorso del diportista al diportista.

In questo secondo caso, che è quello che ci riguarda, io non riesco ad immaginare di approcciare una unità, che mi ha chiesto aiuto, ad esempio per le batterie scariche, ed iniziare il colloquio, con una richiesta o trattativa economica. Questo è un mondo che non mi appartiene, anzi spero che non esista proprio, ne ora ne mai.

Per ciò che riguarda i soccorsi prestati dagli organi istituzionali, vorrei semplicemente ricordare, che quei mezzi e quegli uomini, sono pagati già da tutti noi, tramite le tante tasse, che sborsiamo quotidianamente (almeno per chi le paga).

Altra cosa è punire, tramite: contravvenzione, e/o ritiro della patente, sequestro del mezzo, ecc. chi arrischia la propria e l'altrui sicurezza in mare
Capitano di Corvetta
Max74
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"In mare non ci sono taverne" e non ci può improvvisare, con il mare non si scherza.
Se Mario Rossi non sa come calcolare quanta benzina serva per andare a spasso la domenica, beh è meglio che Mario Rossi resti in porto!

Ma in Italia invece di Mario Rossi ce ne sono tanti e anche tra i patentati, tanto poi qualche "fesso" che va a prenderlo lo trova.

Troppo spesso ho partecipato in prima persona o ho sentito di soccorsi fatti a diportisti rimasti senza benzina, o che si son fatti prendere dal panico per aver strappato le vele a causa della burrasca,o che si son persi a causa delle pessime condimeteo e non riusciva più a rientrare in porto perchè troppo lontani e senza punti di riferimento...credetemi tante volte e per le più svariate cause.

Specialmente in estate (e non potete negarlo) quante volte avete sentito di diportisti "sorpresi" dalla burrasca ed hanno chiesto soccorso? Sorpresi...si certo...con previsioni di cattivo tempo diramate da giorni, con la CP che spesso avvisa sul VHF ore prima di rientrare. Con i cumulonembi che pian piano si alzano ed invece di scappare in porto dicono: "che belle quelle nuvole, guarda che forme fanno"?
Questo non è menefreghismo? Perchè noi contribuenti dovremmo pagare il gasolio delle vedette che vanno a riprendere quei diportisti menefreghisti?
Adattarsi, improvvisare e raggiungere lo scopo
Capitano di Fregata
Alex9
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Max74 ha scritto:
Ziobruno ha scritto:

In questo secondo caso, che è quello che ci riguarda, io non riesco ad immaginare di approcciare una unità, che mi ha chiesto aiuto, ad esempio per le batterie scariche, ed iniziare il colloquio, con una richiesta o trattativa economica.

Beh questo è un altro discorso e potrei anche essere in accordo con te, la solidarietà in mare è una cosa preziosa ed è bello sapere che c'è ancora gente che lo è.
Ma fino a che si tratta di riportare un amico a poche miglia dal porto, beh poco male penso che lo farebbero tutti.
Ma se ti trovassi in pieno mar tirreno diretto in Sardegna ed uno ti chiedesse: "per favore mi porteresti fino a civitavecchia? Lo faresti gratis?


Sono in pieno accordo con Max74 a me personalmente è capitato un fuori programma di 3 ore perse e uno scalo obbligato all Elba mentre ero diretto altrove per una famiglia di tedeschi alla deriva. Quando ho ricevuto la richiesta di aiuto non ho pensato minimamente alle spese o ai compensi ma dopo 3 ore di mare, vento, con la mia unità in sofferenza per lo sforzo quando la cp mi ha prospettato l' ipostesi di un rimborso onestamente un pensiero ce l ho fatto. Poi è finito tutto a tarallucci e vino e mi hanno offerto la banchina, però,,,


Per quanto riguarda i recuperi sono dell' idea che sarebbero da fare a pagamento a meno che non ci siano problemi di natura sanitariia oggettivamente riscontrati. Sono un soccorritore alpino e vi posso garantire che la maggior parte dei miei interventi è per sprovveduti o imprudenti. In questi casi dovrebbero pagare, come succede negli stati limitrofi, vedi Francia, Svizzera... Li son tutti assicurati e il problema non si pone...
Capitano di Fregata
Alex9
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Ecco le domande poste in privato a Max pensando non fossero attineti al discorso gommonautico... Si tratta di rimorchio con unità a vela
Domanda
...Secondo quanto detto da te però sarebbe stato meglio dare volta al cavo di rimorchio in prossimità della zona maestra o addirittura alla base dell' albero ( più o meno asse centrale di rotazione di una vela)? Confermi? In caso invece fosse la mia unità a dover essere rimorchiata? stessa cosa o le bitte di prua potrebbero fare al caso?
Risposta
avendo la possibilità di collegare il cavo di rimorchio nei pressi dell'asse di rotazione (nel tuo caso nel centro di deriva visto che sei un velista) avresti la miglior manovrabilità perchè potresti orzare e poggiare senza avere un "freno" a poppa che impedisce alla poppa di muoversi.
Però nel reale sarebbe impossibile visto i numerosi ostacoli presenti a poppa (winch, bitte, wang, scotte, ecc. ecc.) quindi la cosa migliore è dar volta al cavo alle bitte di poppa.

Collegare invece il cavo di rimorchio all'albero maestro sarebbe controproducente e pericoloso perchè avresti una barca "poggiera" e considerando che a poppa hai un rimorchio rischieresti di non riuscire a governare.

Se invece dovessi essere tu ad essere rimorchiato usa sempre le bitte di prua con un collegamento a V e non avrai problemi
Capitano di Fregata
Alex9
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- Ultima modifica di Alex9 il 24/11/13 16:41, modificato 1 volta in totale
Domanda
come mai secondo te, sempre parlando di rimorchio una vela diventerebbe poggera? Se parliamo di propulsione velica perché essendo sbandata su delle mura il rimorchio tenderebbe ad aumentare lo sbandamento portando la prua a stra poggiare? Onestamente penso che solo a vela sia quasi impossibile rimorchiare qualcosa di "consistente" l abbrivio sarebbe troppo ridotto per una manovrabilità sufficiente e sartiame albero e vele sottoposti a stress notevoli a rischio di rottura.

risposta
Hai scritto:
"Se parliamo di propulsione velica perché essendo sbandata su delle mure il rimorchio tenderebbe ad aumentare lo sbandamento portando la prua a stra poggiare?" Si, esatto.

Anche se andassi a motore e collegando il cavo all'albero, si creerebbe un braccio di forze (la forza di spinta del motore S con centro sull'elica e quindi a poppa estrema, la forza di resistenza R del rimorchio applicata sull'albero a pruavia del centro di deriva, ed il fulcro diventerebbe il centro di deriva) che renderebbe impossibile governare perchè l'albero è a pruavia del centro di deriva. Se fosse a poppavia invece si potrebbe governare.

Se durante la navigazione le due forze R ed S fossero sullo stesso asse allora protesti governare senza problemi a patto che ovviamente il motore o il vento riescano a vincere la resistenza del rimorchio. Ma se dovessi ruotare leggermente verso dritta o sinistra il braccio di forze tenderebbe a farti ruotare ancora di più (rendendo quindi la barca poggiera).

Non so se riesci a capire quello che voglio spiegarti (purtroppo senza poterti fare un disegno capisco che non è facile) ma il gioco delle forze è uguale alla "teoria della nave" dove entrano in gioco la spinta di Archimede (S) verso l'alto applicata nel centro di carena C e la forza peso P verso il basso applicata dal baricentro G.
Come nel caso del rimorchio fatto collegando il cavo all'albero maestro, pensa come se la resistenza R del rimorchio fosse la forza peso P ma appliacata sull'albero, e la spinta del tuo motore S fosse la spinta di Archimede applicata sull'elica.
Quando le due forze sono sullo stesso asse la barca è stabile e quindi nel caso di un rimorchio riusciresti a governare egregiamente; ma se le forze si dovessero spostare una a dritta e l'altra a sinistra si creerebbe un braccio (con perno sul centro di deriva) che tende a far ruotare la barca (come per la stabilità).
Ti porto un esempio per i rimorchiatori tradizionali che collegano il cavo di rimorchio al gancio che è sempre situato in coperta leggermente a poppavia dell'asse verticale di rotazione.
Quando il rimorchiatore tira si crea una forza di spinta S applicata alle eliche ed una forza di resistenza R del rimorchio applicata al gancio. Dato che il gancio è a poppavia del centro di rotazione il governo del rimorchiatore non risulta impossibile.

Ma se la resistenza del rimorchio R diventa elevata (capita spesso in porto quando la nave è in movimento con i suoi motori ed il rimorchiatore la deve portare nella parte opposta al suo movimento) governare il rimorchiatore diventa estremamente complicato e pericoloso. Se si sbaglia manovra o se non si ha occhio nel saper manovra rischi di capovolgerti (è successo purtroppo a diversi rimorchiatori).

domanda
Ultima domanda, forse��, il motore e gli organi di trasmissione che percentuale di sforzo aggiuntivo subiscono più o meno? Per rendere l idea se rimorchio per 3 ore come mi è successo trasmissione e motore avranno subito uno sforzo di lavoro doppio, di più o di meno?


risposta
Riguardo la tua domanda sullo sforzo degli organi di governo e del motore. Beh non saprei quantificarti con precisione quanto il motore o il timone venga sottoposto a sforzo maggiore, ma come potresti ben immaginare se il mare è calmo e la barca che rimorchi non è grande lo sforzo è ovviamente minimo, viceversa con mare mosso o vento che quindi creare maggiore attrito sul rimorchio, beh la cosa si complica ed ovviamente sia il tuo motore le il timone vengono sottoposto ad uno sforzo maggiore.
Nelle barche a vela purtroppo il motore è quasi sempre ridotto all'osso che basta appena a far muove la propria barca (motore piccolo, eliche con solo due pale peggio se abbatibili, ecc.) quindi è facilmente immaginabile che in caso di rimorchio di unità molto più grandi o con mare mosso, beh sarebbe meglio trovare altre soluzioni.
Sailornet