Precisazioni sulle eliche by Franco Donno [pag. 17]

Pensavo giusto ieri alla mancanza di Donno sul forum da un po', ma la risposta immediata che vi ha dato significa che comunque ci legge costantemente.
Beh, che dire, buon lavoro Ing!
A presto, noi aspettiamo..............

quasi non credevo a ciò che stavo leggendo !!! ho ancora la pelle d'oca dopo aver letto tutte le pagine di questo topic .
grazie ing.x tutto quello che ha fatto e la ringrazio ancora x avere creato le carene del 'maresciallo 'del quale ne sono felice possessore .

alessandro

Ciao Franco, ti rispondo pubblicamente per fare ammenda dei miei peccati per non averti più inviato il materiale che mi avevi chiesto......allagamento della coolpix in estate e mancanza di condimeteo adeguate in autunno....poi ho archiviato il mezzo e le velleità...l'unica consolazione (sigh!) è che tu hai avuto più impegni di me ed è una magra consolazione per quello che hai fatto, stai facendo e sono sicuro farai ancora per noi del forum.
Ti prometto che a breve avrò un po' più di tempo e ti invierò quanto richiesto...giuro....(a marzo andrò in Sudan e ne approfitterò lì per fare il reportage di cui mi hai chiesto, al momento il mezzo è all'asciutto).
Nel frattempo in bocca al lupo per i tuoi progetti che mi sembrano veramente interessanti (e pressani) e poi ci sentiremo per il resto.
Nell'attesa di poter finalmente conoscere di persona il guru delle carene con cui ho dialogato, per ora, solo via web mi congedo dal 3d.

In attesa di leggere gli sviluppi di questo thread ...buon lavoro ingegnere!

Concludo la descrizione degli interventi di modifica sull’elica da 11 1/8” x 13” di serie dello Yamaha 40/60.
Dopo aver modificato il profilo delle pale secondo i criteri esposti in precedenza ed aver pazientemente (leggi “a mano”) eliminato le irregolarità superficiali ho dato due “robuste” mani di fondo epossidico bicomponente. Dopo un tentativo di verniciatura con bombolette spray che non mi ha soddisfatto (dopo tutto il lavoro non mi andava di accettare “compromessi”) ho fatto ricorso ad un intervento professionale. Non di un carrozziere perché dopo aver scoperto che tutti ormai fanno ricorso a vernici a base acquosa che pur con tutte le assicurazioni non mi “ispiravano” per l’impiego marino, mi sono rivolto ad una ditta di verniciature industriali che ha utilizzato dello smalto epossidico. Nella scelta del colore ho voluto che l’elica si distinguesse da quelle normalmente in commercio e si conformasse al “family feeling” Marshall (il mio M90, come sa bene Milu98, è grigio con finiture e particolari rossi). Riporto di seguito alcune foto del risultato.

A parte la finitura superficiale dovuta a due mani di colore + due di trasparente, l’effetto specchio permette di apprezzare la differente curvatura della faccia superiore rispetto a quella inferiore della singola pala, oltre al raccordo arrotondato e privo di spigoli del bordo esterno della pala.

In questa foto i più attenti (che abbiano la possibilità di fare confronti con quella “di serie”) potranno notare che assottigliando un po’ (speriamo non troppo) l’attaccatura della pala al mozzo ho ottenuto una maggiore superficie “attiva” della pala, allo scopo di diminuirne il regresso soprattutto alle velocità di rotazione più basse.

L’eliminazione di tutti i gradini sul mozzo determinati da necessità di fusione e, per quanto possibile ed apprezzabile “ad occhio”, di tutte le irregolarità ha lo scopo di evitare che le turbolenze conseguenti alla loro presenza portino alle pale quelle microbollicine di vapore che sono l’anticamera dell’insorgere della cavitazione.

In questa immagine è possibile vedere che ho “assottigliato” la pala migliorandone il coefficiente di forma, quindi anche la capacità di penetrazione nell’acqua. Lo scopo è quello di diminuire la potenza assorbita da “resistenze passive” che dovrebbe consentire allo Yamaha 60 di incrementare anche un po’ il numero massimo di giri raggiungibile a parità di carico (scafo e peso imbarcato). Ho però lasciato quasi invariato lo spessore esterno della pala, pur arrotodandolo per non indebolirlo in caso di involontari ma sempre possibili impatti con ostacoli (cime, sabbia o pezzi di legno) sommersi.

In questa immagine c’è un dettaglio del “bordo d’uscita” della pala. Ho cercato di assottigliarlo al massimo in modo da diminuire l’effetto “risucchio” determinato dalle turbolenze in uscita.
Con questo è tutto, sperando di non aver tediato con un numero eccessivo di spiegazioni. Spero di non aver sottovalutato gli sforzi cui le pale sono sottoposte (però in fondo si tratta solo di un 60 hp che spinge un gommone che a pieno carico dovrebbe pesare al massimo 600 Kg). Agli amici del forum resta comunque una ulteriore possibilità di riconoscermi in giro … anche dal colore dell’elica!



[/img]

Complimenti per il lavoro, aspettiamo i risultati delle prove in acqua e i confronti rispetto a prima.

Peccato che Donno non prosegue le sue lezioni ....

Ciao Blackfin
è un po' che non ci si vede , ma vedo che l'inverno ha portato i suoi frutti . sulla perizia dell'intervento non avevo alcun dubbio conoscendoti ,adesso attendo la prova dell'acqua e poi...................................magari ti do anche la mia

complimentoni e spero di vederti presto dove tu sai

saluti
Tiziano

x Marco57: Ti ringrazio dei complimenti ... forse un pò prematuri. Ne riparliamo magari alla prova in acqua. Sì anch'io sono impaziente di raccogliere le "perle di saggezza" di Franco Donno.
x Milu98: grazie anche a te ... per la stima. Spero proprio di riuscire a collaudarla presto sull'M90 che come avrai immaginato continua ad affrontare gli interventi ... chirurgici che ti avevo anticipato a voce, ma che in corso d'opera stanno subendo infinite varianti. Speriamo bene!

ciao Blackfin
sono passato dal nostro "ritrovo" e ho visto che sei in faccende affaccendato . presto comincerò anch'io e magari ci incontriamo .
salutoni
Tiziano

Buongiorno a tutti e ben ritrovati.
La prima cosa è che non sò come scusarmi per non aver continuato con il bigino in tempi educatamente accettabili; spero che accetterete da "amici" quali mi sembra di potervi ormai ritenere questa poco perdonabile mancanza alle promesse.

La seconda cosa è che finalmente è andato in acqua il mio progetto n° 500 (evoluzione di un precedente di qualche anno fà prodotto in Canada - anche i progetti seguono una specie di evoluzione Darwiniana di continue esperienze, ripensamenti, miglioramenti). Un traguardo professionale niente male al quale tenevo molto di arrivare e del quale vorrei farvi in qualche modo partecipi anche con una foto (purtroppo bruttina, presa in qualche modo). Una spece di "brindisi" a distanza.

La terza è che sto finendo di preparare il materiale sulle eliche che a breve arriverà.

Franco.