Acque internazionali: quali sono le sanzioni per i natanti? risposta studiata: nessuna [pag. 5]

Sottocapo di 1° Classe Scelto
lancer530
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- 41/112
chewbacca ha scritto:

Resta un poccolo cono d'ombra su
bobo ha scritto:
.. ad esclusione di quelle che, in virtù di norme internazionali generalmente accettate, per effetto delle loro modeste dimensioni ne sono esenti;


.. pensiamo ad una motovedetta libica che ci abborda al largo della sicilia...



Premesso che con il mio turacciolo non mi sognerei mai di andare a quelle distanze, a me rimane comunque un dubbio, spero non sia motivo di karma, cancellazioni o simili.

Se non sbaglio la regola che ci esenta dall'immatricolazione è il "Codice della Navigazione da diporto" italiano, non una "norma internazionale generalmente accettata".
E' la stessa cosa?


Per quanto riguarda la motovedetta libica, la situazione è un pò diversa e riguarda il fatto che loro interpretano un pò troppo a loro favore la questione "acque territoriali" nel Golfo della Sirte Wink
Loro pensano che la linea di base sia quella tracciata in nero, ne hanno parlato i TG diverse volte.


re: Acque internazionali: quali sono le sanzioni per i natanti? risposta studiata: nessuna
Lancer530 - Mercury 75
Ammiraglio di divisione
The Doctor
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- 42/112
Quoto! Smile
In ogni gruppo o comunità c'è uno stolto: se nella tua cerchia di amici non ne vedi, comincia a preoccuparti.
Ammiraglio di squadra I.S.
bobo
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- 43/112
Lancer seguimi:

Montego Bay E' diritto internazionale sottoscritto dalla quasi totalità degli stati mondiali (quindi "generalmente accettato" ).
in altri termini, la quasi totalità degli stati ha DETTO ed è D'ACCORDO che è ammessa la possibilità di esentare dall'immatricolazione i piccoli.

ora, essa stessa (la norma di Montego Bay di cui si discute) e' la fonte "generalizzata" in base alla quale "in virtù di norme internazionali generalmente accettate, per effetto delle loro modeste dimensioni ne sono esenti";
e' essa stessa che si "autorefenzia" e diventa obbligo per tutti i firmatari.
bene specificare: esiste quindi la "facoltà di non obbligare all'immatricolazione" ed il corrispettivo obbligo di accettare che altri stati non immatricolino ogni cosa.


(piccolo inciso di tecnica normativa: prima delle "firme" non si sa quanti firmeranno; quindi il testo che si prepara è "aperto" sia alla possibilità che firmino tutti - come in questo caso, quasi tutti - come anche alla diversa possibilità che rimanga volontà espressa solo di alcuni.... l'adesione massiccia al trattato ha comportato che quella locuzione abbia perso ogni significato che non sia questo: "in virtù di questo trattato generalmente accettato")
Ammiraglio di divisione
rickyps971
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- 44/112
Ciao a tutti,
questo topic mi ricorda una discussione di novembre dell'anno scorso... Wink
Dunque, andiamo per gradi.
La Montego Bay nasce, tra l'altro, per regolamentare la navigazione nelle acque internazionali e per stabilire le modalità dei controlli di Polizia.
Obiettivo primario dei compiti di Polizia in acque internazionali, come si evince anche dall'art. 110 della Montego Bay, è quello della repressione di reati gravi, quali la tratta degli schiavi, gli atti di pirateria, etc.
Il controllo del legame "registro-bandiera" è finalizzato quindi ad individuare unità che, registrate in Paesi normalmente dediti ad attività marittime illecite di una certa rilevanza, si possano "nascondere" dietro bandiere di copertura, oppure unità "fantasma" disimmatricolate nel proprio Paese di bandiera e formalmente impossibilitate a navigare.
La possibilità di non immatricolare le unità fino a 10 metri l.f.t. è una prerogativa (credo unica) del nostro Paese; nella totalità degli Stati che hanno aderito alla Montego Bay, le barche sono immatricolate, anche se di lunghezza inferiore a 10 metri.
L'accertamento del legame "bandiera-registro" non andrebbe quindi inteso come accertamento dell'esistenza di un'immatricolazione ad uno specifico registro nazionale, quanto l'accertamento, molto più efficacie, dell'effettiva nazionalità dichiarata dall'unità che espone la bandiera di un determinato Paese.
La violazione dovrebbe essere pertanto contestata unicamente in questo senso e non per la mancanza di immatricolazione di un'unità che fà parte di un Paese che prevede questa possibilità.
Resta il discorso del battere bandiera.
Possono BATTERE bandiera unicamente le unità immatricolate presso un registro nazionale; perchè è importante il discorso del battere bandiera? Perchè in acque internazionali, le unità normalmente impegnate nei controlli in acque territoriali perdono la propria autorità, tranne che nei seguenti casi:
- unità in navigazione in acque internazionali prive di bandiera (quindi, controllabili da unità militari di qualsiasi nazionalità che abbiano aderito alla Montego Bay);
- unità in navigazione in acque internazionali che battano la stessa bandiera dell'unità che effettua servizio di Polizia Marittima: una M/V italiana, quindi, potrà controllare qualsiasi unità in navigazione in acque internazionali che batta bandiera italiana, in quanto quelle unità, anche se in navigazione in acque internazionali, sono a tutti gli effetti territorio dello Stato italiano, pertanto soggette alle leggi di casa propria.
Resta una piccola distinzione da fare, in merito alla giurisdizione di competenza delle MM/VV: la legge Bossi Fini (di qualche anno fà) ha suddiviso le competenze marittime dei controlli di Polizia, in vigilanza d'altura e vigilanza costiera, assegnando alla vigilanza d'altura alcune unità della G.d.F., della C.P. e della M.M., e a quella costiera le MM/VV della P.S., dei CC e le restanti unità della C.P. e della G.d.F.
Un'unità impegnata in vigilanza costiera, pertanto, non perde la possibilità di controllare un'unità del proprio Paese d'appartenenza in navigazione in acque internazionali, ma se lo facesse risulterebbe per così dire "fuori itinerario", in quanto in un tratto di mare non di competenza.

Dunque, un'unità senza bandiera può essere controllata da chiunque, in acque internazionali.
Un natante italiano, però, pur non potendo BATTERE bandiera, potrà ESPORRE la bandiera del proprio Paese d'appartenenza, senza incorrere nelle sanzioni previste per il mancato legame tra bandiera e registro (in quanto, pur non essendo immatricolato, non proviene da un Paese differente da quello di cui espone la bandiera) e limitando l'interesse da parte delle MM/VV di Paesi differenti da quello di appartenenza, impegnate in compiti ben differenti dal rompere le scatole al diportista di turno, fatti salvi gravi e motivati sospetti che l'unità sia utilizzata per traffici illeciti.
Ogni altro controllo da parte di unità straniere, senza fondato motivo, sarà quindi considerato atteggiamento ostile, come indicato nella Montego Bay.
In ogni caso, l'unicità italiana (legale) del fatto di poter navigare con unità non immatricolate di l.f.t. fino a 10 metri, il certificato d'assicurazione, l'eventuale fattura d'acquisto o autocertificazione, etc. sono fonti di prova che dimostrerebbero la provenienza di quel natante anche in caso di controllo.
Tra l'altro, le modalità sopra riportate di dimostrare la provenienza di un natante, sono state ratificate dalla Francia, dalla Croazia e da altri Stati che riconoscono la differente normativa del nostro Paese e la sostituiscono a quanto stabilito dal regolamento internazionale.
Paradossalmente, in acque internazionali, si rischia molto di più con i controlli da parte delle unità italiane, i cui equipaggi, pur al corrente del fatto che un natante italiano possa non essere immatricolato, sanno anche che ogni unità priva di targa non potrebbe battere bandiera e che l'esposizione della bandiera non ne certifica la provenienza; in presenza del pierino di turno scartato al concorso dei Vigili Urbani, quindi, si potrebbe essere controllati e sottoposti ad Inchiesta di Bandiera proprio da parte di una M/V della G.d.F. o della C.P. italiana!
Restano poi i rischi legati a chi interpreta sempre a modo proprio le leggi internazionali del mare (leggasi: MM/VV libiche o tunisine...), spesso dimenticando ogni garanzia o tolleranza nei confronti di chiunque venga fermato e controllato...
Per finire (per i pochi che non si sono già addormentati... Felice ), imho, un natante italiano che navighi in acque internazionali non commette alcun illecito, ma, per la differente interpretazione che può essere data alla norma da chi avrà il compito di applicarla durante il controllo e per la non remota possibilità di essere controllati da unità provenienti da Paesi non del tutti allineati (per usare un eufemismo...) sarebbe consigliabile immatricolare il natante per navigare in acque internazionali.
Consigliabile e basta.
Se poi si naviga principalmente nel Tirreno o nell'Adriatico, lo vedrei del tutto superfluo.

P.S. lo stesso quesito posto a C.C., G.d.F., C.P. e M.M. ha dato ben due "gruppi" di risposte differenti e di interpretazioni... pur riconoscendo la non illegalità, in questi termini, di un natante che navighi in acque internazionali, per esempio, alcuni comandanti di unità d'altura hanno ammesso che, per non saper nè leggere nè scrivere, farebbero rientrare l'unità al porto nazionale più vicino e la sottoporrebbero ad inchiesta di bandiera!
Come dire, non so se sei passato col rosso o se andavi forte, ma ti faccio comunque la cintura e buonanotte! UT Wink
Sempre il mare, uomo libero, amerai. (C. Baudelaire)
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rickyps971
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- 45/112
mfonti ha scritto:
Vorrei inserire un dato nella discussione. Alcune settimane fa mi trovavo a bordo di un natante a circa 27 miglia dalla costa davanti Cattolica.
Fermati e controllati da una vedetta della Guardia di Finanza tutto ciò che è conseguito non è stato altro che un cordiale "Buona giornata".
Quindi...



Ciao,
quanto ti è accaduto è indicativo e sposa la teoria di Bobo (e mia) sul fatto che un natante che navighi in acque internazionali non commetta alcun illecito.
Non è però l'esito di un controllo a decretare l'assoluta bontà di una teoria: un semplice controllore può applicare erroneamente una norma o non applicarla, altrettanto erroneamente, per diversi motivi: differente interpretazione della stessa legge, benevolenza verso il "piccolo" trasgressore, ignoranza in materia o, anche solo semplicemente, poco tempo da perdere al termine del turno di servizio... Wink
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racing
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- 46/112
vabbe quindi?

se io col mio gommoncino vengo fermato al largo dello scoglio d'africa (che delimita il confine ) con direzione corsica battendo bandiera italiana con patente entro le 12, dotazioni entro le 12 le possibilità sono :

da una motovedetta italiana ,e mi capita uno che mi fa :".ma leeiii loo sà che ........" (ricky sai di che parlo Sbellica ) rischio che mi riporta a all'argentario o all'elba ?e mi fanno un'accertamento su cosa.... se sono italiano io e il gommone (jo faccio vedè io se sò itjano , io non sò itajano io sò de roma Sbellica Sbellica Sbellica Sbellica Sbellica ) o mi dicono che stò fuori ?(le miglia )

e se invece mi ferma l'ispettore clouseau c'è la possibilità che mi saluti e basta ? et voilà... au revoir a la prochaine fois ?

bella questa è ?

p.s. se non appropriata la sposto in un altro topic ....... che non trovo più sullo scoglio d'africa UT
"Sul mare non è come a scuola, non ci stanno professori. Ci sta il mare e ci stai tu. E il mare non insegna, il mare fa, con la maniera sua."
E. De Luca
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rickyps971
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- 47/112
racing ha scritto:
vabbe quindi?

se io col mio gommoncino vengo fermato al largo dello scoglio d'africa (che delimita il confine ) con direzione corsica battendo bandiera italiana con patente entro le 12, dotazioni entro le 12 le possibilità sono :

da una motovedetta italiana ,e mi capita uno che mi fa :".ma leeiii loo sà che ........" (ricky sai di che parlo Sbellica ) rischio che mi riporta a all'argentario o all'elba ?e mi fanno un'accertamento su cosa.... se sono italiano io e il gommone (jo faccio vedè io se sò itjano , io non sò itajano io sò de roma Sbellica Sbellica Sbellica Sbellica Sbellica ) o mi dicono che stò fuori ?(le miglia )

e se invece mi ferma l'ispettore clouseau c'è la possibilità che mi saluti e basta ? et voilà... au revoir a la prochaine fois ?

bella questa è ?

p.s. se non appropriata la sposto in un altro topic ....... che non trovo più sullo scoglio d'africa UT




Ciao Stani,
lo Scoglio Africa non delimita il confine di Stato, ma è incluso nella linea di base dalla quale si iniziano a contare le 12 miglia delle acque territoriali.
Quindi, per 12 miglia al largo di Scoglio Africa, siamo in acque territoriali italiane.
Ma, non avendo lo Scoglio Africa caratteristiche tali da "fare terra", saremo oltre le 12 miglia previste per la patente e le dotazioni di bordo.
Fino alle acque territoriali francesi ci potranno controllare tutte le motovedette di nazionalità italiana e ci potranno contestare l'eventuale mancanza della patente e delle dotazioni.
Facendo rotta verso Ovest, per esempio, invece, al termine delle acque territoriali italiane, credo che si entri subito in acque territoriali francesi, e li, ovviamente, i controlli potranno essere effettuati solo dalle MM/VV di nazionalità francese, che però non possono accertare e contestare nulla, relativamente alle dotazioni di sicurezza, in quanto hanno aderito agli accordi bilaterali con l'Italia in merito alla validità del certificato d'assicurazione e della fattura d'acquisto (o autocertificazione) quali documenti atti a comprovare la nazionalità dei natanti italiani in navigazione nelle acque territoriali francesi, rivestendo pertanto gli stessi di tutti i diritti di bandiera previsti ed assoggettandoli alle leggi del Paese d'origine. Wink
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Ammiraglio di divisione
rickyps971
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- 48/112
Ecco l'ennesimo caso di "libera interpretazione" sul diritto internazionale del mare!

https://www.corriere.it/cronache/10_settembre_13/peschereccio-mitragliato-libici_4a713790-bf18-11df-8975-00144f02aabe.shtml


Le sanzioni applicate (o, meglio, che hanno tentato di applicare...) in questo caso, la dicono lunga sulla benevolenza degli equipaggi libici nei confronti di chiunque... Sad

P.S. è vero però che bisognerebbe sentire anche l'altra campana.
Sempre il mare, uomo libero, amerai. (C. Baudelaire)
Ammiraglio di squadra I.S.
bobo
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- 49/112
bah, basta documentarsi....
se è vero che son stati mitragliati a 31 miglia da Al Zawara ecco dov'erano (in cima alla linea gialla, nel puntino rosso)....
in pratica in mezzo al deserto, altro che acque internazionali....
la sottile linea nera tratteggiata a mano è a cazzotto una via di mezzo delle distanza con algeria e libia da lampedusa


re: Acque internazionali: quali sono le sanzioni per i natanti? risposta studiata: nessuna
Ammiraglio di divisione
rickyps971
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- 50/112
bobo ha scritto:
bah, basta documentarsi....
se è vero che son stati mitragliati a 31 miglia da Al Zawara ecco dov'erano (in cima alla linea gialla, nel puntino rosso)....
in pratica in mezzo al deserto, altro che acque internazionali....
la sottile linea nera tratteggiata a mano è a cazzotto una via di mezzo delle distanza con algeria e libia da lampedusa


re: Acque internazionali: quali sono le sanzioni per i natanti? risposta studiata: nessuna



UT ...quasi 30 miglia dentro la zona di protezione della pesca dei libici!
Ma, allora, chissà che c'è da indagare?! Rolling Eyes
Sempre il mare, uomo libero, amerai. (C. Baudelaire)
Sailornet