Fra due mesi il referendum sulle trivellazioni in Adriatico [pag. 4]

Capitano di Fregata
peppe380
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Lampedusano ha scritto:
masvini ha scritto:
I pozzi a cui si riferisce il referendum sono tutti pozzi a metano, non penso che il metano colori le spiagge di nero


Non mi pare,...


Esatto 1 bufala dei Pro-NO (ovvero colore non voglio lo stop delle concessioni): solo "gassiere" è una bufala!
Vi cito la piattaforma VEGA che si trova a circa 12 miglia da Pozzallo (RG) ovvero di fronte casa mia (quando sono in ferie), e che estrae petrolio entro le 12 miglia
https://www.edison.it/it/la-piattaforma-petrolifera-vega


Un articolo su internet porta anche tanti dati che ci fanno capire quanto la produzione di idrocarburi entro le 12 miglia influisca sul nostro consumo totale:

"Le concessioni entro le 12 miglia, i cui permessi inizieranno a scadere a partire dal 2017 e termineranno nel 2027. Sono 17 concessioni [3], che nel 2015 hanno prodotto 1,21 miliardi di metri cubi di gas, circa il 17,6% della produzione nazionale (il 2,1% dei consumi 2014). Tra queste, 4 concessioni hanno permesso anche una produzione di petrolio pari a 500.000 tonnellate, circa il 9,1% della produzione nazionale (0,8% dei consumi 2014). Queste concessioni, nel caso vincano i “si” al referendum, non potranno essere prorogate"

L'articolo è molto interessante e pieni di dati e vi invito fortemente:
https://aspoitalia.wordpress.com/2016/03/07/le-bufale-sul-referendum-del-17-aprile/
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jdannya
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- Ultima modifica di jdannya il 15/03/16 00:51, modificato 1 volta in totale
eros ha scritto:
mi permetto di fare il copia incolla di un commento letto in facebook che mi sembra molto chiaro .
Personalmente non ho ancora deciso ,ma leggerlo mi ha convinto ad informarmi meglio:


Giovanni Esentato
7 marzo alle ore 14:25 ·
...
Che nella vicinissima Croazia avvengono e continueranno ad avvenire perforazioni che potrebbero, in caso di abbandono da parte dell'italia, arrivare a "succhiare" gas anche dai pozzi italiani. Mediante la tecnica della perforazione obliqua. Cioè immettendo le trivelle non in verticale ma con una inclinazione di oltre 45° ed in grado di arrivare, in maniera appunto obliqua, a molti chilometri di distanza dalla verticale della torre di trivellazione.
...


Scusate ho qualche difficoltà a capire questo passaggio. Si perché se è vero che l'Adriatico è largo 60 -70 mn e che questo referendum ha un impatto sugli impianti entro le 12mn, è altresì vero che diventa difficoltoso realizzare trivellazioni oltre i 12km di profondità, il che, applicando pitagora, costringerebbe i dirimpettai transadriatici a trivellare l'adriatico a meno di 8,5 km al largo della linea delle nostre 12mn, o mi sbaglio? Ma lo possono fare?

A prescindere dal puntuale riscontro al passaggio di cui sopra, valutate tutte le osservazioni qui poste, ho fatto anch'io un cambio radicale di opinione in proposito, propendendo, allo stato attuale, per il Censored al referendum.

Condivido chi sostiene che le energie rinnovabili vadano incentivate (ne sono convinto anche io), purtroppo gli stanziamenti in tal senso sono inesistenti o praticamente nulli. Allora si potrebbe pensare di disincentivare le energie 'fossili', ma come avete già scritto, le concessioni vengono garantite a costi molto bassi o comunque non adeguati...penso ai 2.000€ per le trivellazioni esplorative di fronte alle Tremiti...che poi è stato il casus belli (di una guerra, il referendum, sbagliata nei modi e nella sostanza, imho)
Daniele
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Yatar1963 (autore)
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Non vorrei trovarmi costretto a chiedere la chiusura del topic.

Come ho detto all'inizio,i non facciamo a "Guelfi e Ghibellini", propugnando la nostra idea, ma continuiamo a fornire nitizie concrete.

Diversamente coloro i quali, deputati e pagati per far cio, ci forniscono notizie inesatte o tendenziose, avrebbero comunque vinto.
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Tenente di Vascello
jdannya
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Caro Yatar, se il mio intervento é stato inteso come uno schieramento in favore del bianco piuttosto che del nero o meglio, pro/contro questo o quel movimento partitico, non essendo ciò nelle mie intenzioni me ne scuso.
Ho scritto di aver già fatto un cambio radicale d'opinione, e non escludo di poterne fare altri (scrissi '...allo stato attuale...'), mi rendo tuttavia conto di essere venuto meno allo spirito con cui hai aperto il topic, provvedo quindi a modificare il mio post.
Forse in maniera affrettata e poco argomentata ho cercato di sintetizzare l'opinione che mi sono fatto (e che, a dire il vero, sto cercando di farmi) leggendo i contributi precedenti, lo ammetto, ma di cosa parliamo?
Veramente il Sì impatterebbe solo sulle basi entro le 12mn? Solo sulle concessioni con 45 anni di vita e prossime ad un eventuale proroga fino all'esaurimento del giacimento? Vero che non condizionerebbe le nuove concessioni? Vero che non condizionerebbe le concessioni oltre le 12mn? Vero che le basi interessate sono tutte deputate all'estrazione di metano?
Ed ancora, la produzione di idrocarburi proveniente dalle basi interessate dal referendum è veramente cosi limitata in termini percentuali in rapporto ai consumi? nonostante percentuali cosi limitate di idrocarburi provenienti dalle basi in mare, un'eventuale azzeramento delle stesse che tipo di impatto avrebbe nel già delicato quadro macro economico italiano?

Se tutto ciò fosse vero (e sto cercando di capirlo, appena avrò un po'di tempo andrò a leggermi la legge che ci si propone di abrogare), mi domando, é più rischioso/pericoloso prorogare una concessione di 45 anni (che non ha dato problemi, vero?) o approntare nuovi giacimenti? L'eventuale minor rischio vale l'eventuale perdita occupazionale?
Sono tutte domande stimolate dai contributi precedenti e che mi sto ponendo.

Ps: non ho alcun interesse legittimo nella filiera degli idrocarburi (a parte volerli pagare meno) e non vivo di politica. Certamente ho le mie idee, come tutti del resto.
Daniele
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Yatar1963 (autore)
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Anche io mi sono fatto una opinione molto più chiara grazie alle informazioni raccolte in questo topic, dal quale abbiamo estratto dati chiari su cos'è e a cosa serve questo referendum.
Bene precisare che si tratta di gas e non petrolio (lo davo per scontato, viste le piattaforme che appaiono alla finestra di casa mia)

Ma preferisco mantenerla privata, almeno fin dopo la consultazione elettorale, non volendo in alcun modo che le mie considerazioni possano condizionare la scelta di qualcuno o e, meno che mai, rischiare di violare il regolamento del forum.

Ma "dopo", a proposito di energie alternative vi racconterò un aneddoto
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Fregata
peppe380
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Yatar1963 ha scritto:

Bene precisare che si tratta di gas e non petrolio

Informazione errata: si tratta sia di gas che petrolio. La maggior parte delle concessioni riguardano il gas ma ce ne sono alcune (vedi piattaforma vega) che sono relative ad estrazione di petrolio

Giusto per fare chiarezza
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Capitano di Vascello
yanez323
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Yatar1963 ha scritto:
Ma "dopo", a proposito di energie alternative vi racconterò un aneddoto


A suo tempo, per lavoro, ho seguito tutta una marea di diatribe sia per l'installazione di centrali a pannelli solari che pale eoliche o boe per il moto ondoso. Al dunque l'unica cosa certa è che quand'anche si vogliano percorrere le strade delle "energie" pulite ci saranno sempre ricorsi e manifestazioni contro, per principio. Se qualcosa non inquina, comunque deturpa il paesaggio o produce rumore. Quello che mi fa spavento non sono le giustissime riflessioni proposte da Yatar su come giungere informati correttamente a maturare una decisione per il referendum, quanto le scelte puramente ideologiche o i talebani della botte piena e la moglie ubriaca. Sono i pasdaran del no a tutto, senza curarsi di proporre soluzioni alternative valide o quanto meno percorribili, ma con la pretesa di avere comunque tutto senza pagare il necessario prezzo, fosse quello dell'inquinamento che quello del deturpamento paesaggistico o altro ancora.
Anni fa, quando infuriavano le proteste per l'installazione dei ripetitori telefonici, ci fu una mobilitazione generale in un paesello del profondo Nord est a cui erano presenti i soliti "professionisti" del no a tutto, qualche non disinteressato nimby (not in my back yard) oltre ad un discreto numero di persone che non sapevano bene quali fossero i motivi dell'iniziativa di protesta. Quello che mi colpì è stato vedere che diverse centinaia di persone erano sotto il traliccio dove erano installate le celle di ripetizione e tutte, ma proprio tutte, smanettavano all'impazzata con i telefonini per comunicare quello che stavano facendo, chiamare altri a mici a partecipare utilizzando, di fatto, le celle che stavano sopra le loro teste e contro le quali protestavano. Sic transit gloria mundi Exclamation
Comune di 1° Classe
Angelfish
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Ciao a tutti,

innanzi tutto sono rimasto sconcertato dal fatto che se effettuo una ricerca sul referendum compaiono solo siti che "esprimono opinioni" e riportano solo le informazioni utili alla loro causa ma non compare un sito .gov, comunque ciò che non capisco è che, se le società petrolifere non possono chiedere altre concessioni in futuro, perché far continuare le attività di ricerca oltre quelle di estrazione già in corso visto che risultano essere nocive per la fauna ittica; potevano anche separarle in modo da poter decidere di fermare le attività di ricerca e non quelle di estrazione.
Ci vuole davvero poco per vivere il mare senza distruggerlo.
Ammiraglio di squadra
misterpin
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Sicuro che sia il 14 aprile?
Capitano di Corvetta
Max74
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kosline ha scritto:


Quello che mi fa girare le BALLE, sono Le royalties che le compagnie estrattive pagano al nostro paese, basse troppo basse, ma questo e' un male Italico.

Wink


Dati del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) dicono che nel solo 2015 le royalties pagate sono state oltre 340 milioni di euro di cui:
- 50 milioni sono andati allo Stato,
- 159 milioni alle Regioni (ovviamente quelle interessate alle estrazioni),
- 26 milioni a i Comuni,
- 76 milioni al fondo economico e social card, e
- 27 milioni all'ambiente e sicurezza.

Volevo aggiungere inoltre che, sempre riferito alle Royalties, in europa solo in Italia e in Germania le aziende petrolifere pagano al governo (circa il 10%).
Nelle altre nazioni europee (Francia, Norvegia, Danimarca, Olanda, Regno Unito) non pagano neanche un euro...e questo la dice lunga sul numero delle piattaforme presenti in Nord Europa dove trovano lavoro direttamente (e nell'indotto) migliaia e migliaia di persone tra cui tantissimi italiani.


Riporto integralmente quanto scritto sul sito del MISE...e leggete bene:
"Alcuni paesi europei con maggior produzione di idrocarburi hanno eliminato le royalties (Regno Unito e Norvegia) per favorire ed attrarre nuovi investimenti che, producendo ulteriori attività, portano ad un maggiore introito derivante dall’ aumento della base imponibile per le imposte del reddito d’impresa".

Tutto ciò che ho scritto sopra non me lo sono inventato o sentito al bar o saputo dal cugino di un mio amico. E' tutto chiaramente scritto e dichiarato sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico.

Se volete continuare a fare demagogia inutile continuate pure, ma per favore dite cose vere e non inventate e dette solo dai signori del "no"!
Adattarsi, improvvisare e raggiungere lo scopo
Sailornet