La catena sull'ancora a cosa serve? [pag. 7]

Tenente di Vascello
fruxarden
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- 61/115
Yatar1963 ha scritto:
Ok: torniamo seri!!!

L'argomento sarà forse banale ed elemantare per chi è esperto, ma per un neofita può essere fondamentale.
Direi di chiudere l'intervallo e proseguire con consigli utili, com'è tradizione del forum



Giusto condivido
Ammiraglio di squadra I.S.
bobo
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- 62/115
ma "come si usa"
nessuno lo vuole raccontare?


l'ancoraggio è uno dei titoli più gustosi delle commedie comiche che programmano d'agosto sul canale "marinai si nasce, e io lo nacqui!"
e lo si vede senza plasma a bordo!!!!
Ammiraglio di divisione
rickyps971
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- 63/115
fruxarden ha scritto:


Non credo che siamo andati OT...


Il mio intervento era riferito a chiunque, me compreso, avesse divagato un pò troppo
sull'argomento iniziale.
Sempre il mare, uomo libero, amerai. (C. Baudelaire)
Ammiraglio di squadra
marco57
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bobo ha scritto:
ma "come si usa"
nessuno lo vuole raccontare?


l'ancoraggio è uno dei titoli più gustosi delle commedie comiche che programmano d'agosto sul canale "marinai si nasce, e io lo nacqui!"
e lo si vede senza plasma a bordo!!!!


Siamo OT ... però è vero! Laughing
Le persone esistono per essere amate, le cose esistono per essere usate.
Se c'è tanto caos in questo mondo, è perchè le cose vengono amate e le persone usate.
Contrammiraglio
lone wolf
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- 65/115
ULTIMO1964 ha scritto:
se vedo qualcuno ancora lanciare l'ancora fuori bordo lo impalo al albero maestro della Vespucci



Anche stavolta mi è andata bene, non lo farò più.
Mi sento come una foglia su un albero in autunno, ma c'è tanto vento.
Enzo Biagi 5/11/07
Ammiraglio di squadra
La capitana
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- 66/115
bobo ha scritto:
ma "come si usa"
nessuno lo vuole raccontare?

.................


Ci provo... occhioni

L'ancoraggio
è l'operazione di dare fondo all'ancora, cioè di vincolare una imbarcazione al fondo marino (o lacustre), rendendone sicura lo stazionamento nonostante il vento, le correnti ed lo stato del mare. salpare l'ancora è l'espressione che descrive l'operazione di spedare l'ancora dal fondo e riportarla a bordo.

L'ancoraggio può essere:

alla ruota: cioè con una sola ancora. Questo tipo di ancoraggio richiede molto spazio in quanto l'imbarcazione non resterà ferma ma girerà secondo la spinta della marea o del vento in uno spazio circolare che viene chiamato campo di giro.
a barba di gatto o afforcati: cioè con due ancore separate che formano tra loro un angolo di circa 45°, e con calumi di uguale lunghezza. Si ha una maggior tenuta e si riduce il campo di giro. Si ricorda che la barca si disporrà sempre con la prua alla corrente, al vento o al mare.
con ancore appennellate: cioè con due ancore poste in sequenza sulla stessa catena. Si ha una buona tenuta ma il campo di giro rimane circolare.

La lunghezza del cavo o della catena filati fuoribordo per l'ancoraggio è detto calùmo, e deve essere da 3 a 5 volte l'altezza del fondale per le grandi navi che ancorano solitamente su 50-100 metri di fondale, mentre per le imbarcazioni da diporto che ancorano su 3-10 metri di fondale, vale la regola di filare tanta catena quanto è il fondale più da 3 a 5 volte la lunghezza dell'imbarcazione.
In caso di maltempo o aumento del vento, è bene filare ulteriormente, in modo tale che l'ancora riceva una trazione con un piccolo angolo rispetto al fondo, in quanto se la trazione fosse quasi verticale l'ancora arerebbe e tenderebbe a spedarsi, cioè a liberarsi dal fondo.


Metodo di ancoraggio


Innanzi tutto quando si decide di fermarsi, bisogna sempre guardarsi intorno prima di gettare l'ancora, assicurandosi che nessun ostacolo possa cozzare contro la barca durante la rotazione (brandeggio).

dar fondo all'ancora sembra un'operazione semplice e banale, ma in realtà non dovreste sottovalutarla. Va effettuata con la massima precisione e scrupolo, magari aiutandosi anche con l'ecoscandaglio. L'esperienza vi darà modo di agire man mano con più tranquillità, ma le prime volte siate più pignoli possibili per evitare problemi.
E' bene ricordare che quando si è ancorati, bisogna esporre il pallone nero di giorno in maniera ben visibile, mentre la sera serve un faro bianco visibile da ogni angolazione, secondo quanto previsto dal codice della navigazione.

Innanzi tutto, prima di dar fondo all'ancora bisogna stabilire con che tipo di fondale avete a che fare e quanto profondo esso sia. Se esso è fangoso e sabbioso, avrete ottima tenuta. Viceversa, se vi trovate su un fondale ricco di alghe
( NdLc.: è proibito dar fondo sulle praterie di posidonia oceanica )
. . . . . . . . .
re: La catena sull'ancora a cosa serve?

o fondo roccioso avrete poca presa, perché l'ancora potrebbe scivolare via per il poco attrito.
Se il fondale invece è ricco di scogli, vi sconsiglio vivamente di gettare l'ancora. Questa potrebbe nella migliore delle ipotesi non far presa o, peggio, incastrarsi in qualche punto tanto da non poterla più recuperare e lasciarla sul fondale marino.
Nel caso vi trovaste con un fondo molto roccioso, consiglio l'uso di un grippiale. Si tratta di un semplice cavo aggiuntivo fissato al diamante dell'ancora, alla cui estremità è fissato un gavitello (NdLc.:parabordo) che ne segnala la presenza e al tempo stesso può tornarvi utile in caso di recupero difficoltoso dell'ancora, tirando dal lato opposto a quella del cavo d'ormeggio.

Stabilito il tipo di fondale, dobbiamo eseguire delle manovre prima di ancorarci. Per prima cosa si mantiene acceso il motore, portando la prua dalla parte del vento e alla correnti. Poi si da fondo all'ancora e si comincia a indietreggiare, lasciando scendere la catena e/o cima, fissata all'ancora. Ma come stabilire quanto calumo (la catena/cima, appunto) lasciar andare in mare? Basta considerare il tempo di permanenza e le condizione meteo e quelle marine. Se queste sono poco praticabili, sarà ovvio che vi servirà più calumo.
Se si tratta di una breve sosta, giusto il tempo di fare una nuotata, la lunghezza di calumo può essere non eccessiva, comunque mai meno di tre/quattro volte la profondità

Una volta terminata la vostra permanenza, sarà il momento di recuperare l'ancora. Basterà accendere il motore e portarsi lentamente verso il punto in cui l'ancora ha fatto presa, raccogliendo nel frattempo il cavo d'ormeggio. Quando l'ancora sarà a picco in posizione verticale va recuperata tramite l'ausilio del verricello e portata a bordo.


Le ancore

Avere un'ottima ancora, conoscere i luoghi dove si va a navigare (anche se ci si va per la prima volta) e avere sempre la situazione meteo sotto controllo.
Si potrebbero probabilmente riassumere in questi tre i punti imprescindibili di una crociera perfetta.
Sappiamo oggi, grazie ai numerosi test effettuati in ogni dove nel mondo, che la geometria di un'ancora prevale sulla sua massa.

. . . . . . .
re: La catena sull'ancora a cosa serve?



Riporto una tabella che riporta i parametri da tenere in considerazione per la scelta dell'ancora.

re: La catena sull'ancora a cosa serve?


Il peso dell'ancora è dato in funzione della lunghezza dell'imbarcazione. Questo criterio deve essere modulato tenendo conto del tipo dell'imbarcazione.

In questi ultimi anni una serie di ancore di nuova generazione sono comparse sul mercato e le recenti prove indipendenti effettuate da pubblicazioni come Practical Sailor, Yachting Monthly e Sail dimostrano che queste nuove generazioni superano costantemente la performance dei modelli di tipo tradizionale.

La maggior parte dei test, per non parlare dell’esperienza e dei feedback provenienti dal mondo reale, mostrano che ci sono problemi comuni riscontrati durante l’uso dei modelli disegnati in stile tradizionale.

Questi problemi includono:

• posizionamento inefficace (quando non assente del tutto)
• poca efficacia in fondali morbidi
• fallimento della penetrazione nei fondali duri
• scarsa stabilità

Molte ancore di nuova generazione tengono conto di queste problematiche (la maggior parte di loro risolvendole con un certo successo) e in genere hanno le seguenti caratteristiche comuni:

• La posizione di ancoraggio è sempre regolare, se cade a testa in giù, in condizioni normali, si riposiziona automaticamente in modo corretto
• Si gira secondo il vento e la marea
• Offre elevata capacità di tenuta e non cede anche se trascinata
• Opera in modo affidabile in una ampia serie di condizioni dei fondali marini

Quali sono le ancore di nuova generazione?

Consideriamo il Delta (1980) come l'ultimo dei modelli tradizionali; anche se si tratta di un ancoraggio moderno, è ancora in effetti solo una versione moderatamente migliorata del CQR.

Altri tipi tradizionali includono la lama piatta stile Danforth, CQR e Bruces.

Il Bügel (1986) può essere considerato il primo modello della nuova generazione, di cui altri esempi sono Spade, Sarca, Sword, Bulwagga e Rocna.


Test sulle ancore
West Marine in associazione con i mensili Sail e Yachting Monthly ha svolto uno dei più completi e importanti studi comparativi effettuati negli ultimi anni.

E' l'unico test, ad oggi, che comprende la maggior parte delle ancore di nuova generazione, confrontate alle ancore di vecchia generazione più popolari.

Le ancore sono state testate al largo della costa della California, ed i tre luoghi scelti per le prove consistevano in fondali con sabbia medio - dura.

Questa è una scelta eccellente per qualsiasi prova di ancoraggio in quanto i fondali duri sono particolarmente difficili da penetrare per le ancore, che incontrano anche difficoltà di presa.

Ciò eleva lo standard di base della prova.

Risultati del test


re: La catena sull'ancora a cosa serve?


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occhioni occhioni
Ammiraglio di divisione
rickyps971
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- 67/115
Capitana,
mi permetto di integrare le tipologie d'ancoraggio da te riportate, in quanto ne hai tralasciata una molto importante.
E' una variante dell'ormeggio a "barba di gatto" ed è una tipologia molto più diffusa di qualsiasi altra: l'ancoraggio a "caxxo di cane".
Non richiede particolare maestria, anzi...
Felice
Sempre il mare, uomo libero, amerai. (C. Baudelaire)
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La capitana
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rickyps971 ha scritto:
Capitana,
mi permetto di integrare le tipologie d'ancoraggio da te riportate, in quanto ne hai tralasciata una molto importante.
E' una variante dell'ormeggio a "barba di gatto" ed è una tipologia molto più diffusa di qualsiasi altra: l'ancoraggio a "caxxo di cane".
Non richiede particolare maestria, anzi...
Felice


Ohhhhhhh che CAVOLO ! Embarassed
Me ne sono dimenticata..., ma come ho fatto porco el can !
E' quel bellissimo e comune ormeggio che aiuta a conoscersi in baia UT , quello che ti ritrovi dei graditissimi ospiti a prua (di solito, ma esistono anche delle varianti) così, all'improvviso ...
Aiiiaiiiaiiiiiiiiiiiaiiiiiiiai, sto perdendo colpi Confused
Site Admin
VanBob
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Anna, tutto ciò è tratto da???
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Capitano di Fregata
ULTIMO1964
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La capitana ha scritto:
rickyps971 ha scritto:
Capitana,
mi permetto di integrare le tipologie d'ancoraggio da te riportate, in quanto ne hai tralasciata una molto importante.
E' una variante dell'ormeggio a "barba di gatto" ed è una tipologia molto più diffusa di qualsiasi altra: l'ancoraggio a "caxxo di cane".
Non richiede particolare maestria, anzi...
Felice


Ohhhhhhh che CAVOLO ! Embarassed
Me ne sono dimenticata..., ma come ho fatto porco el can !
E' quel bellissimo e comune ormeggio che aiuta a conoscersi in baia UT , quello che ti ritrovi dei graditissimi ospiti a prua (di solito, ma esistono anche delle varianti) così, all'improvviso ...
Aiiiaiiiaiiiiiiiiiiiaiiiiiiiai, sto perdendo colpi Confused




bellissima spiegazione Applause Applause Applause
ora vediamo se hanno ancora di che lamentarsi

per la dimenticanza e assolutamente vero aiuta a conoscersi nella baia o a trovarsi tra gli ombrelloni
Sbellica Sbellica Sbellica Sbellica Sbellica
complimenti Capitana Thumb Up
ULTIMO1964
Sailornet