Il mio Maresciallo [M60] [pag. 9]

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Assolutamente no.
La vita è la ricerca di un equilibrio, tra i compromessi, le avventure e i momenti di follia...
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Roger, grazie mille.
Emanuele

Un'isola è un'isola solo se la guardi dal mare.
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Ritorniamo in gran carriera al “fai da te”, nell’accezione più integralista del termine. Ebbene, condivido con voi la mia esperienza con gli incollaggi.

Durante il secondo, minuzioso check up completo dei tubolari con acqua e sapone, sono state evidenziate cinque piccole perdite:
- quattro, tutte sulle giunture inferiori, in zona mascone, di murata e giardinetto;
- una, pressi cono di poppa, al centro di un minuscolo graffio.

Nonostante l’entità delle perdite fosse davvero modesta, il gommone perdeva pressione dopo alcuni giorni. Non avendo voglia di star lì a gonfiare periodicamente, né di essere eventualmente costretto ad affrontare riparazioni avendo già dato l’antivegetativa, con Gianluca abbiamo deciso di darci dentro con l’Adeprene.
Anzi, alla luce di un attento esame delle giunture, abbiamo anche deciso di apporre delle strisce di rinforzo dopo aver riparato le perdite, così da stroncare sul nascere l’insorgenza di nuovi problemi.

Le due perdite in zona mascone sono state chiuse senza alcuna difficoltà. Abbiamo proceduto scollando i lembi per un paio di centimetri, carteggiando l’interno e pulendo con acetone, dando due mani di “Adeprene forte” specifico per hypalon sulle parti opportunamente distanziate ed infine pressando energicamente queste ultime con l’ausilio di un pezzo di legno levigato. La lavorazione è stata effettuata a tubolare sgonfio.
Le altre due perdite sulle giunture ci hanno creato qualche grattacapo. Inizialmente credevamo di averle chiuse (vedi post precedenti), ma il gommone non era stato gonfiato tantissimo. Una volta gonfiato a tamburo, infatti, si sono rimanifestate.
Con i lembi di nuovo aperti, mettendo la schiuma con un pennellino ci siamo accorti che le perdite, purtroppo, risultavano esattamente in corrispondenza del limite della giuntura. Messe in quella posizione, con qualunque tipo di incollaggio tradizionale non avremo mai potuto riparare un bel niente. Non vi nascondo che inizialmente fummo presi da un leggero senso di sconforto, ma dopo nemmeno un minuto ci è balenata l’idea di inserire una piccola toppa, opportunamente sagomata, in mezzo alla giuntura. Dopo un’altra mezzora di lavoro, il risultato è stato eccezionale!
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In tal modo abbiamo riparato efficacemente anche la perdita sulla murata, sulla carta assai rognosa in quanto posizionata all’altezza della giunzione di due camere d’aria.
L’ultima perdita era rappresentata da un minuscolo foro sul tubolare che abbiamo occluso al volo con Super Attack Power Flex, aiutandoci con una siringa.
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Eccoci finalmente alle strisce.
Stabilita una larghezza di quattro centimetri per striscia così da poter sovrapporre due centimetri di hypalon per ciascun lembo di tubolare, sono andato a comprarmi 45 cm di neoprene. La tela, quasi dappertutto, è disponibile in rotolo da 1,4 m e devo evidenziare che l’ho pagata un occhio della testa, ben 45 (diconsi quarantacinque) EUR, che detto così non rende ma si tratta sempre…
di novantamila lire!

Vabbè, mi metto al lavoro e con il taglierino ricavo sei strisce di hypalon, raccordo un pelo gli spigoli, le carteggio nella parte nera e poi le lavo bene in acqua e sapone. A questo punto sono pronte all’uso.
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Un bel giorno, quindi, con Gianluca decidiamo di recarci al cantiere LMD armati di:
- 500 ml circa di Adeprene Forte;
- misurino per l’agente catalizzante;
- confezione vuota richiudibile di chewing gum da 100 gr;
- pennellino e pennello da 3 cm;
- carta vetrata da 180;
- acetone;
- nastro carta;
- matita;
- cuneo di legno smussato;
- pistola termica;
- Santa pazienza. Fidatevi, ce ne vuole un’overdose.

Per prima cosa abbiamo sollevato il gommone su un lato e posizionato le tre strisce, numerandole con la matita, per apporre a misura il nastro carta. Come vedrete, le strisce sono state sovrapposte una sull’altra per un paio di centimetri, con la striscia di monte (da prua a poppa) sempre sopra quella di valle.
Mentre uno carteggiava e puliva a dovere la pista di hypalon confinata dal nastro carta, l’altro preparava “l’elisir dell’eterna giovinezza” per il maresciallo, vale a dire l’Adeprene. Catalizzatore al sette per cento, come da istruzioni.
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A quel punto abbiamo applicato una prima mano di colla sia sul tubolare che sulle strisce (per i bordi di queste ultime ci siamo aiutati con il pennellino) e abbiamo atteso una decina di minuti. Seconda mano di colla e altra attesa, questa volta di mezzora.
Bene, non rimaneva che la parte più delicata di tutto il lavoro: l’apposizione delle strisce sul tubolare. Chi ha già fatto quest’esperienza sa bene di cosa sto parlando… al più piccolo errore, alla minima sbavatura sei fritto. Rispettando modi e tempi di incollaggio, infatti, la forza di contatto è come quella di una monetina su un magnete di una RM.
Mentre uno di noi appoggiava sul tubolare una decina di cm di striscia per volta, l’altro reggeva la restante parte e controllava sia l’allineamento dell’apposizione che l’assenza di eventuali sacche d’aria. Ad un certo punto, verso il mascone, la giuntura iniziava a curvare; la discreta elasticità dell’hypalon, comunque, ci ha consentito un più che sufficiente margine di manovra.
Applicate perfettamente le tre strisce, abbiamo infine pressato energicamente con un cuneo di legno smussato; a questo proposito occorre precisare che per tutta la durata del lavoro il tubolare è stato mantenuto gonfio al 70% circa.
Le operazioni si sono concluse con la rimozione del nastro carta e con un binomio conforme all’occasione: bistecca e birra, anzi…
birra e bistecca! Smile

Relativamente all’altro lato del gommone, ovviamente, il lavoro è stato identico ma è stato svolto in un’altra giornata. Per la cronaca ho applicato anche un paio di pezze su parti di hypalon a contatto con la carena, non a vista e leggermente lesionate dai rulli del carrello. Beh, alla luce dell’esperienza pregressa è stato un gioco da ragazzi.
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Considerazioni conclusive.
Il risultato, dal punto di vista funzionale, è stato pregevole; ora il Maresciallo è davvero “blindato” e da un paio di settimane non perde più! Anche sotto l’aspetto estetico non mi posso lamentare, e sarà un vero peccato lasciarlo alla boa.
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Dal punto di vista dell’impegno, invece, ritengo che se esistono dei tubolaristi ci sarà pure una ragione. Già, a ciascuno il suo mestiere; tutti gli incollaggi fatti non sono risultati impossibili, ma sono oggettivamente tosti e richiedono un mix di pazienza, precisione e manualità.
In buona sostanza, considerata la numerosità degli step di lavorazione e delle variabili in gioco, posso dire di esser stato molto fortunato ad aver azzeccato tutto.
Sul piano dei costi il calcolo è presto fatto: 45 € di hypalon, 35 € di colla e 10 € tra Attack, carta vetrata, acetone e pennelli. Ore/uomo… molte.

Chiudo con il riferirvi alcune mie personalissime impressioni spot:
a) l’uso della pistola termica è di fondamentale importanza. Purtroppo, causa lavoro, abbiamo dovuto effettuare qualche incollaggio in condizioni ambientali quasi estreme, vale a dire con temperature attorno ai 13 gradi e alta umidità. Noi abbiamo risolto con l’utilizzo massivo della pistola termica a dovuta distanza, praticamente mantenendo le parti da incollare come fossero le gomme di una monoposto da F1 nelle termocoperte, ma non è stato per nulla comodo. Se le parti sono fredde, infatti, non si incollano proprio. Condivido in pieno quanto consigliato da Dada nei post precedenti: se potete, scegliete giornate ed orari idonei.
b) in corrispondenza della parte di sovrapposizione delle strisce, è bene ricordarsi di carteggiare la piccola porzione di hypalon (nel mio caso rossa) che risulterà sotto, pena l’inefficacia dell’incollaggio.
c) è opportuno utilizzare nastro carta di buona fattura, cioè che garantisca una tenuta efficace, ed occorre rimuoverlo immediatamente a fine lavoro.

Come detto, questa è stata la mia prima esperienza con gli incollaggi; prendete dunque con le molle tutto ciò che ho scritto. Se potete, anzi, interagite e dite la vostra… fa sempre bene al forum! Wink
Emanuele

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Capitolo pittura antivegetativa.

Ora che il Maresciallo ha i tubolari blindati e corazzati si può procedere con la pittura antivegetativa.

Il primo problema, come vi avevo già detto, consisteva nella determinazione della linea di galleggiamento. Impossibilitato a mettere in acqua il gommone, ho dovuto procedere sfruttando al massimo gli elementi che avevo, che sono stati tre:
a) distanza dal golfare di prua alla pittura antivegetativa, gentilmente misurata nel suo M60 e comunicatami da Bluprofondo60 (grazieee!!!);
b) scalatura di un paio di immagini trovate sul web, riproporzionate sulla base della larghezza del bottazzo
c) scheda tecnica del gommone, contenente alcune misure, che ho riportato su CAD e che mi ha dato un certo riscontro con gli elementi di cui ai punti “a” e “b”.
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A questo punto, stimata la linea di galleggiamento, ho proceduto con la sagomatura e il successivo incollaggio del tacco in teflon resosi necessario per il corretto montaggio della staffa porta trasduttore (rispetto a quanto si vede in foto, dalla parte superiore del tacco mi sono raccordato a filo della parte sporgente della VTR con il sikaflex).
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Durante questa fase ho smontato sia la scaletta che i golfari dello specchio di poppa, che dovevo poi riposizionare altrove.
Gli step successivi hanno previsto il lavaggio, la nastratura di carena e tubolari e la prima mano di pittura antivegetativa.
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Leggendo qua e là, alla fine ho preferito utilizzare prodotti specifici per hypalon e VTR e così mi sono buttato su Veneziani. Non so se lo potevo postare (mod, eventualmente perdonami) ma già che ci sono vi dico anche i prodotti: Eurostar per la carena e Gummipaint per i tubolari. Tra nero, il bianco ed il grigio (colori disponibili), alla fine ho scelto il primo anche per via della presunta maggiore efficacia del pigmento.
L’applicazione dell’Eurostar è stata effettuata con il rullo; quella del Gummipaint, invece, va fatta con il pennello ed è stata un tantino più ostica in quanto questo tipo di pittura non si aggrappa così facilmente come L’Eurostar.
La seconda mano di pittura, come da istruzioni, mi è sembrata assolutamente necessaria.
Ecco il risultato finale del lavoro:
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Ah, dimenticavo… durante le operazioni di pittura ero sempre munito di guanti in lattice, tuta usa e getta, occhiali e mascherina!
Emanuele

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Bravo, hai fatto un ottimo lavoro.Io ho sempre usato per la carena una matrice dura rossa della Marlin e per i tubolari la flexi della Marlin grigia.Già dall' anno scorso ho deciso di non applicare più la flexi sotto i tubolari, in quanto , essendo il gommone non grande, mi basta passarci una spugnetta verde per piatti una volta ogni 10/15 giorni.Ci perdo 10 minuti con maschera e snorkel.
Volevo comunque, a onor di forum, dare un suggerimento a chi deve passare l' antivegetativa per la prima volta, sia sulla carena che sotto i tubolari ed è quello che farò io nel caso riporterò a gelcoat la mia carena.Date un' occhiata alle caratteristiche tecniche di questa flexi della Marlin, che può essere passata contemporaneamente sia su VTR che sull' hipalon, senza bisogno di primer.La praticità, la semplicità d' uso e la scelta dei colori, a mio parere ne fanno un prodotto da prendere in considerazione.

https://www.marlinpaint.com/wp-content/uploads/tec_flexy_ant.pdf
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bluprofondo60 ha scritto:
Bravo, hai fatto un ottimo lavoro.Io ho sempre usato per la carena una matrice dura rossa della Marlin e per i tubolari la flexi della Marlin grigia.Già dall' anno scorso ho deciso di non applicare più la flexi sotto i tubolari, in quanto , essendo il gommone non grande, mi basta passarci una spugnetta verde per piatti una volta ogni 10/15 giorni.Ci perdo 10 minuti con maschera e snorkel.
Volevo comunque, a onor di forum, dare un suggerimento a chi deve passare l' antivegetativa per la prima volta, sia sulla carena che sotto i tubolari ed è quello che farò io nel caso riporterò a gelcoat la mia carena.Date un' occhiata alle caratteristiche tecniche di questa flexi della Marlin, che può essere passata contemporaneamente sia su VTR che sull' hipalon, senza bisogno di primer.La praticità, la semplicità d' uso e la scelta dei colori, a mio parere ne fanno un prodotto da prendere in considerazione.

https://www.marlinpaint.com/wp-content/uploads/tec_flexy_ant.pdf


Ciao Blu, grazie per i complimenti e per il tuo sempre prezioso contributo Smile
Purtroppo non mi sarà mai possibile agire con maschera e boccaglio... comunque per questa stagione vedrò come risponde il gommo, e mi regolerò di conseguenza.
Bella pensata questa della flexy della Marlin; in realtà mi ero informato sommariamente sui prodotti di quel brand, ma la flexy anche per carena mi era proprio sfuggita. Grazie per la segnalazione, ci farò un pensierino. Riguardo Veneziani ho saputo che in molti cantieri applicano l'Eurosprint sia su carena che sui tubolari. Da ignorante mi pare una follia, perchè mi sembra davvero troppo aggressiva per l'hypalon. la Gummipaint, invece, da l'impressione di una guaina protettiva.

Ma la flexy che hai intenzione di dare su tutto è la stessa che hai già applicato finora ai soli tubolari o è un'altra?

Cià
Emanuele

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Dada77 ha scritto:
Un solo "appunto" sugli incollaggi.....
La scartavetratura del neoprene è l'ultimo passaggio da fare, poi si spolvera e si passa la colla senza mai dare solventi, acetone o acqua e sapone..... Wink


Ciao Dada, bentornato qui Smile
Ringrazio anche te per il contributo... comunque lo sapevo che mi avresti cazziato per l'acetone!!! Sbellica

Devo precisare che per lavaggio "con acqua e sapone" intendo questo:
ho messo le strisce di hypalon nel lavabo, le ho bagnate, ho spruzzato un po' di sapone di marsiglia e le ho pulite dalla polvere, dalla grafite della matita e comunque dal grasso derivante dalla manipolazione, poi le ho lavate bene.... prima in immersione e dopo con acqua corrente.
Infine, le ho poggiate su un tavolo ad asciugare.

A presto Dada, ciao!
Cià
Emanuele

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bluprofondo60
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.Io ho sempre usato per la carena una matrice dura rossa della Marlin e per i tubolari la flexi della Marlin grigia.Già dall' anno scorso ho deciso di non applicare più la flexi sotto i tubolari, in quanto , essendo il gommone non grande

Come ti spiegavo nel mio precedente post, io applico una matrice dura rossa della Marlin sotto la carena. Sotto i tubolari , dall' anno scorso , non ne passo.Effettivamente, passare sotto i tubolari un' antivegetativa non dedicata, a mio parere non è affatto consigliabile.
La vita è la ricerca di un equilibrio, tra i compromessi, le avventure e i momenti di follia...
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Dada77
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Red_arrow ha scritto:
Dada77 ha scritto:
Un solo "appunto" sugli incollaggi.....
La scartavetratura del neoprene è l'ultimo passaggio da fare, poi si spolvera e si passa la colla senza mai dare solventi, acetone o acqua e sapone..... Wink


Ciao Dada, bentornato qui Smile
Ringrazio anche te per il contributo... comunque lo sapevo che mi avresti cazziato per l'acetone!!! Sbellica

Devo precisare che per lavaggio "con acqua e sapone" intendo questo:
ho messo le strisce di hypalon nel lavabo, le ho bagnate, ho spruzzato un po' di sapone di marsiglia e le ho pulite dalla polvere, dalla grafite della matita e comunque dal grasso derivante dalla manipolazione, poi le ho lavate bene.... prima in immersione e dopo con acqua corrente.
Infine, le ho poggiate su un tavolo ad asciugare.

A presto Dada, ciao!
Cià


La presenza di sostanze sul tessuto prima della stesura della colla può provocare reazioni e inficiare l'incollaggio (magari non subito ma a distanza di tempo).....

Poi sul neoprene si utilizza il diluente per pulire e non l'acetone che invece è ottimo per il PVC.....

Io non cazzio nessuno..... 😉
Daniele
La rinascita del Phoenix....
https://m.youtube.com/watch?v=T3creDbTP3M
https://youtu.be/dRLaLGarif0

La rinascita del Genesis....
https://youtu.be/iCkgnupbnDQ

La rinascita del Gaudium....
https://youtu.be/6Eq9UWFyWZM
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