Fiera nautica Genova 2023 [pag. 10]

Il problema è che fare azienda nel nostro paese non è questione di essere o meno volenterosi, è realmente un dramma quotidiano, che per le aziende più piccole, come possono essere appunto i cantieri che producono natanti sui 5/6 m, si traduce in una costante lotta per la sopravvivenza.
Va da se che tendenzialmente chi può cerca, giustamente, di crescere per dimensioni e fatturato, cosa che si sposa meglio con battelli di dimensioni maggiori, più costosi ma con maggiori margini di guadagno.

Quoto per chi non disdegna i piccoli Saloni.
Io sono stato più volte a Napoli, e devo dire che per le dimensioni minori la scelta non è che sia tanto più scarsa rispetto a Genova.

Speriamo che mantengano questa linea.

Questa scelta dei cantieri di proporre mezzi sempre più grandi a discapito degli entry level li porterà a fare i conti con la dura realtà.

Sono grandi , sono belli , sono costosi ma se un anno per sbaglio invece di venderne 10 ne vendi 8 hai perso il 20% del fatturato.

Di gommoni piccoli ne puoi anche vendere due in meno ma risulteranno ininfluenti sul fatturato.

Consideriamo anche l'immobilizzazione di capitali necessari per costruire un mezzo di costo così elevato e valutiamo quanti battelli medio piccoli si sarebbero potuti costruire con quelle cifre con la possibilità
spalmare la produzione su molti potenziali acquirenti riducendo il rischio di invenduto.

Una riflessione:

E stata la Fiat che ha acquistato la Ferrari

E stata la Volkswagen che ha acquistato la Lamborghini

È stata la Giant che ha acquistato la Colnago.

È stata la Merida che ha acquistato la Specialized.

E come dico sempre io , i soldi si sono fatti con le bici olanda non con le specialissime.

Pensiamoci un attimo .

Aggiungo che, a parità di solidità dell'azienda, un insoluto su un oggetto da 30k che ti è costato 15K ha un impatto decisamente diverso che su uno da 150k che ti è costato 100k

alberto io la penso proprio come te....alcuni brand (ma quali?5?) possono pensare di puntare ai super RIB ed essere strutturati ma anche un brand forte,inteso come nome devono avere...Il piccolo tifa lavorare sui volumi,ver che ne dovrai vendere 10 invece di uno ma ti impegna meno ecc...La monocommittenza e' sempre un errore e poi non penso siano povri di margine i produttori....per me ritorneranno eccome....il supericco per me e' una nicchia che puo' crescere fino a un certo punto,il gommone piccolo con gli scivoli ecc potenzialmente ha un mercato ampio e inesplorato

Ho avuto una interessante conversazione con un ex rivenditore Lomac il quale mi spiegava che loro si sono staccati da Lomac perchè non prestava attenzione e non erano più interessati al piccolo ma solamente ai prodotti grandi. Differenze di visioni quindi loro han preferito cambiare marchio.

Magari per il grande cantiere che ha sbocchi internazionali può aver senso puntare solo su maxi RIB ma per il rivenditore che deve vendere sul territorio magari è meglio affiancarsi a marchi che fanno volumi. Perchè ripeto, io di queste grandi imbarcazioni non ne vedo poi così tante in navigazione. Si ci sono ma siamo sicuri che il rivenditore che vende 1 o 2 barche di quelle mangi così e non sulla vendita di barche normali e quindi poi sulle necessità che si creano (manutenzione, rimessaggio, accessori ecct?).

Quindi buon per loro che il fatturato derivi interamente da paesi dove la normalità è una barca di 10 metri, ma la realtà è che qui in Italia il mercato non ha disponibilità per andare su certe misure.

Sinceramente io sono stato su un 5 metri perchè è gestibile, non ho dovuto spendere una follia (ma ho speso tanto in rapporto alla lunghezza perchè volevo qualcosa di qualità) e mi diverto tanto quanto quello che ha il gommone da 8 metri. La passione non è legata all'eccesso, la passione o ce l'hai o non ce l'hai.

Guarda pure il mio rivenditore aveva preso la concessione dalla Ranieri ma ha avuto enormi difficoltà a piazzare qualcosa perché l'utenza non era disposta a spendere così tanto essendo abituata a ben altri budget su determinate misure. E infatti ha deciso di non avere più uno o due marchi ma di essere "libero" di contrattare e contattare chiunque, per diversificare l'offerta e basarsi molto sull'usato, effettuando profondi refitting, visti i prezzi del nuovo.

Alla fine il mercato sa sempre come regolarsi al mutare delle condizioni, è chiaro che siamo in un momento "magmatico" ma, come diceva qualcuno, ad ogni spazio libero lasciato, ci sarà sempre qualcuno nuovo che andrà ad occuparlo molto presto.

https://www.ilsole24ore.com/art/scomparse-automobili-meno-14mila-euro-AFEKUSq?&utm_source=pocket-newtab-it-it

Così, tanto per riflettere....

Mimmox
Insoluto..... Su beni di lusso acquistati da privati direttamente dal cantiere?
Ma quando mai, i mezzi grossi si costruiscono sul venduto dietro lauta caparra.
I rischi li ha chi ha una rete di concessionari.

Alberto Ang
Riguardo il discorso su Ferrari e Lamborghini.... Intanto Ferrari è passata a Fiat svariati lustri orsono, e già negli anni 70 era indebitata con Fiat fino al collo.
Il mondo era un'altro.
Anche Lamborghini è passata in mani teuttoniche tanto tempo fa.

Parliamo insomma di ere geologiche e infatti oggi fanno utili da capogiro e ogni anno di più.
Ferrari, Porsche ecc..
Il discorso sulle biciclette lo vedo poco attinente.

@ Palmitos .....seguo la tua riflessione