Progettare motori marini con cambio rapporti. Si può? [pag. 4]

xteo75 ha scritto:

Parlavo di un meccanismo molto più semplice che in funzione dei giri allargasse le pale, in modo da aumentare il diametro dell' elica.

Aumentare il diametro equivale ad allungare il rapporto finale, che è il contrario di quanto ci stiamo prefiggendo un questo topic:

Barrotta Giacomo ha scritto:

Si è detto, che siccome i motori marini non dispongono di cambio di rapporti, la loro progettazione deve tener conto dell'esigenza di sviluppare maggiore potenza ai bassi regimi per favorire l'uscita in planata delle imbarcazioni specie con mezzi particolarmente pesanti.

Scusa, ma se parti da un diametro più piccolo?

xteo75 ha scritto:

Scusa, ma se parti da un diametro più piccolo?

mumble mumble ... hai ragione :-)
Avevo ragionato al contrario :-)


Ciao
Enrico

xteo75 ha scritto:

Scusa, ma se parti da un diametro più piccolo?

Però continuando a ragionarci arrivo a questo scenario:

- partiamo da un diametro iniziale che consideriamo adatto per portare in planata lo scafo

- siamo in dislocamento

- iniziamo a dare manetta con l'intenzione di salire di giri e planare

- l'elica aumenta di giri ma contemporaneamente (dipendentemente dalla quantità di frizione del meccanismo)
aumenta anche di diametro e quindi i giri smettono di aumentare

- risultato: la planata è ugualmente faticosa come se avessimo un'elica inadatta ...

Che ne pensi ?


Ciao
Enrico

Mi sono letto tutto il post del guru, ovvero Ing. Donno sulle eliche.
Se vai a leggerlo si possono capire tantissime cose.
Il problema è sempre riferito a motorizzazioni piccole ed è quindi necessario realizzare qualcosa di leggero.
Io pensavo ad un qulacosa di conico che modificasse l' inclinazione e lunghezza delle pale in base allo sforzo.

in ogni caso state andando fuori strada....
nel senso che se diminuite il diametro in dislocamento col fischio che entrate in planata!