[Isole lontane] Pitcairn, il cimitero del Bounty

Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
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Situata nel Pacifico del Sud poco sotto il Tropico del Cancro a 25°03'14" S e 130°06'16" W, a metà strada tra Australia e Cile e a 2.200 km ad Est di Tahiti, Pitcairn appartiene all’omonimo arcipelago costituito da 4 isole (pitcairn, Henderson, Ducie e Oeno) di cui è l’unica abitata da una 50ina di anime.
Giuridicamente Territorio Britannico d’Oltremare, quest’isola vulcanica di 4,6 kmq con capitale Anderson deve il suo nome al guardiamarina pitcairn, primo ad avvistarla 1767 da bordo della HMS Swallow.
Segnata sulle carte commettendo un errore di 150 miglia, questo ne segnò storia e leggenda, legandola indissolubilmente agli Ammutinati della HMS Bounty che vi giunsero nel 1790, dopo lungo girovagare e vani tentativi di trovare una terra ospitale in cui vivere e sfuggire alla giustizia della marina militare britannica.

[Isole lontane] Pitcairn, il cimitero del Bounty


Il gruppo, guidato da Fletcher Christian, contava altri 8 ammutinati, 6 tahitiani, 12 tahitiane e un bambino.
Per non farsi avvistare dalla Marina Britannica, qualche giorno dopo l'arrivo sbarcarono quanto più materiale possibile e diedero fuoco al bounty all'ancora nell'attuale bounty Bay,

Purtroppo, un paio di anni dopo iniziarono ad ammazzarsi a vicenda anche a causa del trattamento "da schiavi" che i bianchi riservavano ai polinesiani. Dopo quattro anni i 6 Tahitiani e 5 dei 9 ammutinati Britannici, Christian compreso, erano morti.
Per i 4 rimanenti la convivenza, apparentemente pacifica, si fece sempre più difficile, degenerando quando uno dei quattro scopri il modo di produrre un micidiale liquore.

Nel 1800, dieci anni dopo il leggendario ammutinamento, Adams era ormai l’ultimo superstite dell’equipaggio. Ispirato dalla religione, cominciò ad educare le donne e i 23 bambini nati nel frattempo con i libri trovati sul bounty, fino a quando nel 1808 una nave Americana “riscoprì” casualmente l’isola rivelando al mondo la sorte degli ammutinati del bounty, notizia che però la Gran Bretagna volutamente ignorò fino al 1814, anno in cui prese possesso dell'isola.

La popolazione, più volte deportata e poi rimpatriata, raggiunse un picco di 230 anime, ma a partire dalla fine della 2^ Guerra Mondiale cominciò drasticamente a ridursi, spopolando pitcairn fino a raggiungere i 48 (ca.) abitanti odierni, tutti discendenti dagli ammutinati che presero possesso dell’isola che vivono di pesca, agricoltura ed un po' di filatelia, ma oppressi dall'altissimo costo energetico, non sostenuto da sovvenzioni britanniche.

Priva di aeroporto e porto, esiste un collegamento navale saltuario, ammesso che, una volta giunti, le condizioni del mare consentano di sbarcare.
Curiosità: l’idioma parlato sull’isola è un creolo costituito da un mix di inglese settecentesco, infarcito di termini del gergo marinaro, e polinesiano.
La festività più importante cade il 23 gennaio a commemorazione dell’affondamento del bounty

Il tutto per ricordarci che in fondo l’isola felice è soprattutto dentro di noi
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Sottotenente di Vascello
Porto pino 67
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Complimenti Yatar!
Storia sempre molto affascinante e ben raccontata in poche righe Smile Smile
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