Dal 24 giugno 2013 la Sardegna sarà zona franca! [pag. 7]

Capitano di Corvetta
andria
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doctord73 ha scritto:
Per fare il pieno senza IVA e accise non ci vuole tanto, così per lo sgravio su enel , gas e altro.
Per avere tutte le merci esenti iva è un'altro discorso!


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doctord73 (autore)
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Di seguito il testo della comunicazione della regione alla saras e all‘enel per procedere alla cancellazione delle accise e dell‘iva. salvo modifiche dell‘ultimora cappellacci si e‘ impegnato ad inviarla entro lunedi mattina 04/03/2013. staremo a vedere.

Oggetto: tassazione dei prodotti energetici in zone franche ai sensi della direttiva 2003/96/CE del Consiglio del 27.10.2003 art. 18 allegato II.
Pre...messo che
Con le delibere n.ro 8/2 del 07.02.2013 e n.ro 9/7 del 12.02.2013, il Presidente della Regione Autonoma della Sardegna riceveva espresso mandato dalla Giunta Regionale di rendere immediatamente operative sul territorio dell’intera Regione della Sardegna le prerogative già individuate nel regolamento Cee n.2913/1992 e nel relativo regolamento di attuazione n.ro 2454/1993, entrambi richiamati nel dlgs n.75/1998, considerando il territorio dell’Isola di Sardegna e delle sue isole minori circostanti quale territorio extradoganale dell’Italia;
- vista la Direttiva del Consiglio delle Comunità Europee del 4 marzo 1969, pubblicata nella GUCE n.L 58/11 del 08.03.1969, relativa all’armonizzazione delle disposizioni legislative regolamentari e amministrative, riguardanti il regime delle zone franche, la quale prevede all’art. 1 comma 2: “si intende per zona franca, qualunque sia l’espressione utilizzata negli stati membri,ogni territorio istituito dalle autorità competenti degli stati membri, qui di seguito denominate “autorità competenti”, al fine di far considerare le merci che si trovano nell’ambito di questi come non trovantisi nel territorio doganale della Comunità agli effetti dell’applicazione dei dazi doganali, dei prelievi agricoli, delle restrizioni quantitative e di qualsiasi tassa o misura di effetto equivalente”;
- valutato che la suddetta definizione giuridica veniva recepita nel d.p.r. n.18 del 18.02.1971 all’art. 2, rubricato “territori doganali e territori extradoganali”, dove il legislatore nazionale affermava, ai commi 4 e 5: “i territori dei comuni di Livigno e di Campione d‘Italia, nonché le acque nazionali del lago di Lugano racchiuse fra la sponda ed il confine politico nel tratto fra Ponte Tresa e Porto Ceresio, non compresi nel territorio doganale, costituiscono i territori extra-doganali. Sono assimilati ai territori extra-doganali i depositi franchi ed i punti franchi di cui agli articoli 5 e 6 del presente decreto nonché le zone franche istituite con leggi speciali, nei limiti indicati nelle leggi medesime”;
- considerato che le suddette disposizioni, unitamente a quelle di cui al regio decreto-legge 18 dicembre 1913, n. 1453, convertito nella legge 17 aprile 1925, n. 473, e successive modifiche ed aggiunte, nonché di cui al regio decreto-legge 1 luglio 1926, n. 2290, convertito nella legge 9 giugno 1927, n. 1158 e quelle di cui alla legge doganale 25 settembre 1940, n. 1424, e successive modifiche ed aggiunte, nonché il d.p.r. 1133/1969 (armonizzazione delle disposizioni legislative, regolamentari, amministrative europee riguardanti le zone franche e i punti franchi) confluivano nel testo unico doganale approvato con d.p.r. n.43 del 23.01.1973;
- visto che il suddetto testo unico doganale prevede, all’art. 2, che siano assimilati ai territori extra-doganali i depositi franchi, i punti franchi e gli altri analoghi istituti ivi indicati, facendo salvi gli speciali regimi fiscali vigenti nel territorio della Valle d‘Aosta ed in quello della provincia di Gorizia, dichiarati "zona franca", rispettivamente con l‘art. 14 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4, e con l‘art. 1 della legge 1 dicembre 1948, n. 1438;
- considerato che l’art. 14 della succitata legge costituzionale n.4 del 1948, recita testualmente “il territorio della Valle d‘Aosta è posto fuori della linea doganale e costituisce zona franca. Le modalità d‘attuazione della zona franca saranno concordate con la Regione e stabilite con legge dello Stato”;
- considerato che le suddette modalità di attuazione venivano determinate con la legge n.ro 623 del 1949, che individuava, tra l’altro, anche i prodotti energetici e per l’elettricità esenti da dazi doganali ed accise;
- valutato che le suddette esenzioni per la Valle d’Aosta sono state confermate dall’art.18 della direttiva 2003/96/CE del Consiglio del 27.10.2003 che ristruttura il quadro comunitario per la tassazione dei prodotti energetici e dell’elettricità nelle zone franche e autorizza le esenzioni previste nel relativo allegato II.
Ciò premesso, dovendosi ritenere applicabile per analogia anche alla Regione Sardegna la medesima disciplina giuridica del regime di zona franca, prevista per la succitata regione Valle d’Aosta e per tutti gli altri territori extradoganali, a pena di violare i principi generali dell’ordinamento giuridico che prevedono l’obbligo di parità di trattamento tra situazioni giuridiche analoghe, in attuazione dell’art. 3 della Costituzione e dell’art.12 delle disposizioni di attuazione al Codice civile vigente: Ubi eadem legis ratio, ibi eadem legis dispositio, ovvero dove vi è una stessa ragione di legge, ivi deve aver vigore la medesima norma.
- visto che il d.lgs. 11 febbraio 2010, n. 18, che ha modificato il d.p.r. n.633 del 1972, afferma il principio di territorialità, quale presupposto necessario per l’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto;
- visto il d.lgs n.267/2000, l’art. 117 della Costituzione, la legge 24 dicembre 2012 n.234 art. 59, nonché la giurisprudenza costituzionale vigente (cfr. sentenze n.ri 4/1964,20/1970, 150/1982, 40/1983, 313/2001) che confermano che non spetta allo Stato modificare, integrare o dare esecuzione alle norme di attuazione delle leggi istitutive delle Regioni a statuto speciale e che la competenza programmatoria dello Stato non può mai giungere a compromettere o limitare l’autonomia regionale;
- viste le delibere di oltre 280 consigli comunali della Sardegna che hanno dichiarato l’attivazione della zona franca sul proprio territorio e l’art. 1 della Costituzione Italiana che impone di tenere conto di tale volontà popolare.
Per quanto sopra esposto, appare inconfutabile che il Legislatore costituzionale abbia voluto estendere anche alla Regione Sardegna le medesime prerogative della zona franca della Valle d’Aosta e di tutte le altre zone franche extraterritoriali dell’Unione Europea.
Infine, valutato che il legislatore tributario utilizzi la figura retorica della sineddoche nella redazione delle norme tributarie e fiscali: ovvero, di volta, in volta, impieghi tecnicamente il termine extradoganale, o zona franca o punto franco, per indicare sempre con un unico termine lo stesso istituto, quale unica frase per indicare il tutto, deve ritenersi valevole la medesima disciplina doganale e fiscale per tutte le ipotesi analoghe previste negli statuti delle Regioni ad Autonomia Speciale sopraindicate
Tutto ciò premesso
le delibere della Giunta Regionale 8/2 e 9/7 succitate, devono essere considerate idonei provvedimenti amministrativi di rango costituzionale, in quanto direttamente attuativi delle disposizioni della legge cost. n.3 del 1948 art.12 comma 2, nonché del d.lgs n.75 del 1998 art.1, quale norma di attuazione dello Statuto speciale della Regione Sardegna concernente l’istituzione di zone franche, si invitano la SS.VV in indirizzo a voler disporre affinché la distribuzione dei prodotti energetici e dell’elettricità su tutto il territorio della Regione, come delimitato dall’art. 1 dello Statuto della Regione Autonoma della Sardegna, avvenga con le medesime modalità previste dalla direttiva 2003/96/Ce del Consiglio del 27 ottobre 2003 e con le esenzioni fissate nel relativo allegato II, richiamato dall’art. 18 della medesima direttiva. In ogni caso, considerando la Regione Sardegna, a tutti gli effetti, quale territorio extradoganale, al pari della Regione Valle d’Aosta, del territorio del Comune di Livigno e di tutte le altre aree il cui territorio è posto fuori dalla linea doganale dell’Unione Europea, equivalente a zona franca.
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andria ha scritto:
doctord73 ha scritto:
Per fare il pieno senza IVA e accise non ci vuole tanto, così per lo sgravio su enel , gas e altro.
Per avere tutte le merci esenti iva è un'altro discorso!


Potresti cortesemente spiegarmi il perché?


Perchè per i prodotti che troveresti nei negozi esenti iva sorge il problema che il fornitore ha già pagato l'iva e vendendola a noi in regime d'esenzione dovrà aspettare il rimborso dallo stato!
per enel, gas e carburanti sarebbe la stessa cosa ma non sarebbe il piccolo fornitore a doversi acollare l'anticipo dell'iva!
L'enel l'iva la paga sui prodotti che acquista per produrre energia, poi rivende il prodotto addizionato di accise e iva! quindi dovrà calcolare quanta iva chiedere in rimborso per i carburanti utilizzati per produrre l'energia che ha venduto a noi sardi!
Per il gas la cosa è un pò diversa ma riconducibile, potrebbero addirittura dire che tot gas lo stanno acquistando per la sardegna e non pagarci l'iva al momento dell'acquisto!
Sarebbe una strada percorribile.
Diverso è il discorso delle derate alimentari o altro, l'importatore nazionale importa per tutta l'italia e poi rivende! Quando dovesse vendere in Sardegna lo farebbe in regime d'esenzione e dovrebbe quindi chiedere il rimborso di quanto pagato al momento dell'importazione.
Per i prodotti italiani la cosa è diversa, si ripercorrebbe la stessa linea che ho espresso per l'energia.
Dove sta il problema, che tutti i nostri futuri fornitori si troverebbero a dover chiedere allo stato il rimborso iva!
Ora a pensarci il problema non si proporrebbe perchè comunque l'iva si versa in differenza rispetto al pagato e al dovuto quindi la recupererebbero al prossimo versamento!
Spero di non aver fatto errori!
saluti
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Capitano di Corvetta
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Questo che dici, con le dovute correzioni, sarebbe plausibile una volta passato tutto l'iter burocratico, sempre che non si riaddormenti tutto in qualche cassetto regionale. Il pensiero che non sarò io a fare il pieno defiscalizzato è dato dal mio pessimismo sulla sveltezza e sulla convenienza che hanno i nostri politici a portare avanti una battaglia che ai loro capi della capitale mica sta tanto bene.

Ora vado a fare le lasagne ivate e irpefizzate Sbellica Sbellica
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Zona franca, Cappellacci chiede un incontro al commissario Ue

Il presidente della Regione chiede l’immediata attivazione in tutto il territorio regionale della zona franca integrale zona franca ue.

CAGLIARI. Proseguono le iniziative della Giunta regionale per la realizzazione della zona franca. Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, oggi ha inviato due lettere: la prima - spiega una nota della Regione - è rivolta al Commissario Europeo per la fiscalità e l’unione doganale, l’audit e la lotta antifrode, Algirdas Semeta. Nella missiva il governatore, oltre a ribadire il contenuto della precedenti comunicazioni, delle deliberazioni adottate dai Consigli comunali dell’isola e la richiesta di modifica del nuovo codice doganale comunitario, chiede al commissario un incontro al fine di approfondire la questione con la dovuta urgenza.

«Con questa iniziativa - scrive Cappellacci - la Sardegna assume una posizione forte di contrasto della palese ed inaccettabile violazione per i cittadini sardi dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana, dal Trattato di Lisbona in materia di coesione economica, sociale e territoriale. L’immediata attivazione in tutto il territorio della Sardegna di una zona franca integrale - prosegue il presidente della Regione - è un atto dovuto e già contemplato direttamente ed indirettamente dal vigente quadro normativo nazionale ed europeo che deve solo essere soltanto armonizzato e reso coerente con situazioni del tutto assimilabili come quelle riguardanti, per l’Italia, la Regione della Valle d’Aosta e i territori extra-doganali di Campione d’Italia e di Livigno. Il documento si chiude con l’invito, rivolto al commissario, a visitare la Sardegna al fine di una «puntuale comprensione della grave e perdurante crisi che colpisce l’apparato produttivo e delle oggettive difficoltà economiche e sociali attraversate dai cittadini dell’isola».

Il presidente della Regione ha inviato anche una seconda lettera, indirizzata agli enti energetici e petroliferi. Nella lettera Cappellacci, dando atto delle iniziative e delle richieste pervenute dai Comitati spontanei di cittadini e imprese che nelle ultime settimane hanno sviluppato un approfondito dibattito sulla immediata attivazione di una zona franca integrale in Sardegna che ha catalizzato l’interesse di tutta l’opinione pubblica sarda, comunica i contenuti delle delibere adottate dalla Giunta e le iniziative avviate presso l’Unione Europea e a livello nazionale per rendere operative nell’intero territorio regionale le prerogative già individuate nel Regolamento CEE 2913/1992 e nel relativo regolamento di attuazione 2454/1993, richiamati nel dlgs n.75/1998, riguardanti l’attivazione della zona franca nel territorio dell’isola di Sardegna e sue isole minori circostanti.
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Ieri sera, 07/03/20103, si e‘ tenuta la riunione a cagliari, palazzo della regione tra lo staff dell‘avvocato scifo - coadiuvato dalla dottoressa randaccio - rappresentati dei movimenti per sardegna zona franca - e i dirigenti dell‘assessorato competente con oggetto: richiesta di adeguamento ovvero riduzione dei prezzi dei carburanti e dell‘energia quale applicazione degli effetti della delibera regionale che ha dichiarato la sardegna "zona franca integrale".
Il confronto e‘ sempre acceso visto il dibattito aperto anche tra i politici di professione e di lungo corso, esperti studiosi della materia e professionisti relativo alla potesta‘ o meno della giunta regionale, in base alle leggi vigenti - conosciute o meno - di auto-dichiarsi z.f.i.
ora, essendo chiaro a tutti che la strada intrapresa per ottenere un diritto questo deve essere stabilito da norme di legge, a conferma di quanto sopra e‘ stata citata la legge regionale del 25 luglio 2008 - la n.10, fatta approvare proprio dal sardista maninchedda, il cui articolo 1 - a detta di tutti i partecipanti alla riunione - fugherebbe tutti i dubbi circa la leggittimita‘ della delibera cappellacci - eroe senza voti - suo malgrado.
Il commento lapidario dell‘avvocato scifo e‘ fulminate: un diritto e‘ un diritto, questo non puo‘ scadere come il latte fresco.

La lettera inviata alla sede della saras a milano ha avuto risposta ufficiale: la dirigenza aspetta delucidazioni relativo al quadro normativo all‘interno del quale essa deve muoversi. Ovvero attendono istruzioni da roma.
Per quanto sopra ci vuole veramente poco. Basta applicare le leggi esistenti, scovarle e farle valere.
Siamo in attesa di ulteriori sviluppi . Invitiamo tutti i visitatori alla informazione continua, alla condivisione dei fatti concreti e alla calma.
Certo manca l‘organizzazione e risposte piu‘ puntuali.
Lo staff del blog sono persone che lavorano, non politici di professione che hanno tutto il giorno per studiare, leggere, anche sabottare.
Riceviamo esortazioni da tutta l‘italia, sardi e non. La percezione e‘ che abbiamo un sostegno piu‘ grande di quello che immaginiamo, ancora non evidente vista la complessita‘ di tutta l‘operazione, all‘interno di questo minestrone politico e succubi delle imposizioni della u.e. attraverso il m.e.s. ed il fiscal compact.
Ricordo che per i prossimi 20 anni il fiscal compact ci costringe ad abbattere di 1/20 il debito pubblico pari a 50 miliardi di euro. Vuol dire che lo stato deve fare 2 manovre finanziarie: una per le spese correnti, sempre superiori alle entrate e l‘altra da 50 per ripianare il debito pregresso totale -ad oggi- 2.000 miliardi di euro. Quando mai ne usciremo con la crisi che ci strangola?
La zona franca integrale, seppure applicata ad una isola cosi‘ grande, affiancata pero‘ da seri provvedimenti di fiscalita‘ di vantaggio, puo‘ consentire, a tutti gli abitanti della sardegna, di avere ancora una speranza.
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Di seguito le parole dell‘Avvocato Francesco Scifo sulla Zona Franca.


Buonasera a tutti, dopo una serata faticosa con la dott.ssa Randaccio e l‘Assessore dott.ssa Alessandra Zedda abbiamo finalmente imboccato la dirittura finale per l‘attivazione della zona franca integrale in Sardegna. Un grazie pubblico all‘on. Paolo Maninchedda che nel suo articolo denigratorio nei nostri confronti ha però fatto la cosa giusta parlando di zona franca e indicandoci la sua legge del 2008 che chiude ogni discussione sulla competenza regionale in materia di attuazione di zone franche. Come vedete noi non buttiamo niente anche dalle critiche traiamo qualcosa di buono. Perchè siamo uomini dell‘Unità e non della divisione. Ciò premesso, domani l‘assessore all‘industria ci ha assicurato che verrà spedita a tutti gli enti una lettera che abbiamo concordato insieme e che specificherà tale fatto: adesso tutti compreso lo Stato devono attuare la delibera a pena di essere passibili di denuncia penale: ciò vale per Dogane, Agenzia Entrate, Funzionari dello Stato. Ora è veramente zona franca in Sardegna che vogliate crederci o no! Buona notte a tutti. W il futuro migliore
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Video 1:

Video 2:

Dichiarazione dell'avvocato Scifo e della dott.ssa Randaccio ex funzionario dell'intendenza di finanza.
Sembrerebbe cosa fatta!
Saluti
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Sottocapo
dadamazz
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Vorei fare i complimenti a tutti voi che state portando avanti questa battaglia, sono con voi , con tutto il cuore, spero davvero che ci possa essere qualcosa di buono finalmente per questa bellissima terra. Andate avanti, non mollate, siamo con voi adesso e sempre!!!
Capitano di Fregata
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Volevo mettere l'accento sul fatto che questo fatto rivoluzionerebbe i commerci via mare e non del mediterraneo creando un punto di smistamento per le merci provenienti da tutto il mondo!
Ma perchè non se ne parla sui TG nazionali???
Ma perchè un rappresentante del governo non si esprime in merito anche per dire picche!
Io mi chiedo come questa piccola-grande rivoluzione pacifica che la regione Sardegna sta tentando di attuare non ha suscitato nessun interesse mediatico nazionale e infatti trovo ancora persone completamente all'oscuro di questo movimento che sta portando avanti questa battaglia con le istituzioni?
Saluti
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