Realizzazione nuove plancette King 600 super leggere. [pag. 4]

Capitano di Vascello
sergetto
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Chiedo scusa in anticipo se ho mal interpretato, mi pare però che ci sia qualcosa di poco chiaro.
faustinotnz ha scritto:

Per questo mio progetto ho scelto di usare una stuoia di vetro .. ottenuta dalla tessitura del roving, a tessitura diagonale per essere maggiormente deformabile, vista la forma delle plancette. Il tessuto scelto ha un'orditura bilanciata cioè le fibre sono disposte in egual misura tra trama e ordito. Con questo tipo di tessuto l'apporto di resina è 1:1 (tessuto 150 gr/mq servono circa 150 gr/mq di resina epossidica)
In ambito nautico sono proprio le fibre che arrivano in superficie a facilitare l'ingresso dell'acqua per capillarità e quindi essere dovranno essere rese impermeabili dal gelcoat. Nel mio caso creerò uno strato superficiale di resina alifatica a zero ingiallimento e vedremo che succede.

La epossidica, al contrario delle altre resine utilizzate in ambito nautico, non assorbe acqua se non in minima parte assolutamente trascurabile pertanto il composito fibra/matrice risulta praticamente insensibile ad acqua e umidità a patto che le fibre siano bene imbevute e non scoperte .È però necessario utilizzare un protettivo per i raggi UVA ai quali la epossidica è invece sensibile.

faustinotnz ha scritto:

La struttura che andrò a realizzare dovrà avere una elevata caratteristica strutturale, ma dovrà essere leggera. Creerò un sandwich, ovvero due laminati uniti da un'anima che aumenti il momento d'inerzia.
Se riguardiamo il bamboo però vediamo che ci sono dei pezzi trasversali che mettono in collegamento la pelle esterna.
Da qui l'idea di usare il sistema preforato,
..
per mette in collegamento le due facce: quando andiamo a laminare il legno o anche il poliestere, le due pelli lavorano con il classico pannello per adesione, ma se io ho una sere di collegamenti come con il nomex (carta aramidica a nido d'ape)
..
allora posso creare una specie di continuità tra le facce e queste lavoreranno insieme, rimanendo solidamente unite: non sono più due facce indipendenti ma sono unite.


Creare continuità tra le 2 pelli realizzando dei canali pieni di resina attraverso il core è inutile e aumenta il peso del manufatto. Se riempiti in modo regolare potrebbero aiutare a reggere carichi concentrati di compressione (es. bulloni passanti) ma di difficile realizzazione; meglio usare altro core. Il compito del core è quello di mantnere la distanza tra le pelli; il core lavora principalmente a taglio e in alcuni casi a compressione; alle pelli spetta il compito di assorbire il momento flettente, le fibre delle pelli lavorano però rispettivamente e solo a pura trazione e compressione. Il core (se solo di un tipo) ha modulo di elasticità assai inferiore a quello delle pelli.
Il sandwich è un sistema composito realizzato con materiali appunto compositi adatto a sopportare sollecitazioni flettenti con carichi però non concentrati; è quindi ideale per pannelli o strutture ad essi assimilabili come uno scafo ma si deve prevedere un zona in grado di assorbire i carichi concentrati se ci sono, come ad esempio nelle zone di bordo.
Personalmente credo che un core di balsa sarebbe più adatto magari in un telaio esterno di legno massello o multistrato di pari spessore in grado di reggere carichi concentrati sia di taglio che di compressione (es. sistema di fissaggio allo specchio di poppa ed eventuale scaletta bagno) .
No capisco quanto scritto nel periodo seguente.
faustinotnz ha scritto:

Nel rollbar, nonostante sia tutto schiumato, se avessi unito il tutto con un tessuto del genere, non avrei avuto problemi di microcrepe (probabilmente), perché avrei creato un blocco monolitico. Ed è quello che ho intenzione di fare questa volta.
Capitano di Vascello
faustinotnz (autore)
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- 32/45
Provo a spiegarmi meglio:
1. Per lo strato esterno proverò ad utilizzare della resina epossidica cicloalifatica che è una resina (secondo quanto ho trovato in letteratura) pura che non dovrebbe avere problemi di ingiallimento al sole. Farò un tentativo, diversamente tratterò a gelcoat.

2. Il prodotti tipo il nomex o il lantor creano proprio un sandwich, quindi stratificherò mettendo tessuto biassiale + lantor + tessuto biassiale ( il numero di volte devo ancora deciderlo con precisione). Il concetto è che i sandwich mettono in comunicazione le due lamine di tessuto biassiale.

3. Nel rollbar ho rivestito una struttura in compensato marino (vedi topic), il problema è che nei bordi si generano microcrepe che poco mi piacciono. Creando un pezzo monolitico potrei avere un risultato esteticamente migliore. Inoltre nel rollbar, l'inesperienza mi ha portato ad usare mat e non tessuto biassiale e questo ha peggiorato le prestazioni meccaniche.
N.J. king 600, evinrude etec 150.
ex joker profi 430, evinrude 521
ex Pirelli Laros 15, evinrude 4
Capitano di Vascello
sergetto
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- 33/45
1) nel caso basterebbe una vernice/pittura comprente e resistente ai raggi UVA. Certo il gel coat se ben fatto e ben rifinito è più bello.

2) salvo non mi sfugga qualcosa, direi che il concetto non è corretto. Il nido d'ape quale core e come già scritto, ha il solo compito di mantenere distanti ma monolitiche le pelli non dando contributo al peso (è costituito da vuoti) e nemmeno alla resitenza complessiva del manufatto. Collegare con resina le pelli tra loro va contro la scelta di utilizzare il nido d'ape; tra l'altro i canali (solo alcuni) pieni di resina cosituirebbero una struttura non omogenea di filamenti inadatti ad assorbire gli eventuali sforzi di taglio cui è soggetto il core (già spiegato sopra). Invece i canali (se tutti) riempiti di resina, sono certamente in grado di reggere sforzi di taglio e di compressione eventualmente anche concentrati, ma rendono la struttura decisamente pesante e pertanto assolutanete inutile la scelta del core per risparmiare peso. Calcolare per credere

3) nel rollbar il problema non è stata ne la scelta del multistrato (compensato con più di 3 strati) ne la scelta del tessuto e/o le loro o la loro resistenze meccanica ma il processo di laminazione se non in generale quanto meno nelle zone di bordo. Lo specchio di poppa delle imbarcazioni fuoribordo è sempre (o quasi) realizzato con sandwich di multistrato e VTR.
Capitano di Vascello
faustinotnz (autore)
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- 34/45
Sui punti 1 e 3 condivido.
Considera che volevo provare queste resine cicloalifatiche per capire come funzionano. Il gelcoat non è altro che una resina di superficie composta da pigmenti, cariche e agente tixotropico (che serve a non farlo colare).

Nelle costruzioni in compositi anche i nidi d'ape (che non userò in questo caso) possono essere schiumati o resinati con gli strati di superficie ( riempiendo i nidi d'ape) o intervallandoli, proprio per far diventare il tutto un monolite. Certo probabilmente un calcolo accurato potrebbe dire quali sono le sezioni più sollecitate, quali meno e quindi come rinforzare e dove alleggerire.
Questa è una situazione molto diversa dalla mia e forse ho tralasciato un passaggio fondamentale.
Il piano orizzontale delle precedenti plancette era in compensato marino ed era spesso 18mm: indubbiamente robusto, ricordo che all'epoca mi feci anche dei calcoli per dimensionarmi il legno.
Posto che ci saranno dei supporti si vedono sotto nel progettino, l'obiettivo che mi sono posto è quello di ottenere un piano per laminazione, che sia leggero e robusto.
A questo scopo, dopo aver laminato uno o due strati di tessuto, poserò e successivamente impregnerò il lantor, che è un coremat (l'aspetto è quello di un panno) che ha dei microfoni ed infine ancora tessuto.
Queste le caratteristiche del lantor:
re: Realizzazione nuove plancette King 600 super leggere.
.
Sinceramente dovrei ottenere le caratteristiche di robustezza che ho ora con spessori notevolmente inferiori ed un conseguente vantaggio in termini di peso e di assetto.
Naturalmente nei punti in cui dovrò avvitare scaletta e altri accessori, andrò a inserire delle anime in legno.
Vediamo che ne uscirà, sono proprio curioso.
N.J. king 600, evinrude etec 150.
ex joker profi 430, evinrude 521
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Capitano di Vascello
faustinotnz (autore)
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Ok, proviamoci.
Ora creo del tessuto in silicone. Ho spalmato sul cassero del distaccante, dopodiché ho steso del tessuto e poi versato la resina sopra. Ora attendo che diventi un gel duro e poi verso il silicone.
re: Realizzazione nuove plancette King 600 super leggere.

Ora non mi resta che attendere
N.J. king 600, evinrude etec 150.
ex joker profi 430, evinrude 521
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Capitano di Vascello
faustinotnz (autore)
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Il primo esperimento non è andato a buon fine
re: Realizzazione nuove plancette King 600 super leggere.

I problemi sono stati 2:
La quantità;
La tempistica.
Ho usato troppa resina e non l’ho stesa bene. È fondamentale usare un rullo antibolla, perché nel momento in cui andiamo a stendere la gomma, le bolle fanno il disastro.
Altro problema la tempistica.
Se vogliamo che la gomma non si misceli con la resina dobbiamo aspettare 6 ore a 19 gradi.
Il momento corretto è quando toccando la resina, resta la nostra impronta ben impressa.
..ovviamente ci ho riprovato e con buoni risultati.
N.J. king 600, evinrude etec 150.
ex joker profi 430, evinrude 521
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Capitano di Vascello
faustinotnz (autore)
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Quindi ci ho riprovato.. e questa volta mettendo in atto la lezione.
Mi sono dotato di rulletti frangibolla..
re: Realizzazione nuove plancette King 600 super leggere.

Poi ho cosparso i casseri di olio di vaselina, stendendolo a pennello in grande quantità. Attenzione consiglio di guardare il cassero in controluce per vedere eventuali zone in cui non è stato steso adeguatamente.
E’ fondamentale stenderlo in modo molto uniforme e abbondante perchè il tessuto poi ne assorbirà un pochino.

Ho continuato pesando il tessuto in modo da avere la quantità corretta di resina, alla quale ho aggiunto il 30% per eventuali dispersioni negli attrezzi o variazioni di volume legate alla temperatura.
A questo punto ho steso il tessuto nei casseri:
re: Realizzazione nuove plancette King 600 super leggere.

E poi ho iniziato a resinare.
re: Realizzazione nuove plancette King 600 super leggere.

Passate il rullo frangibolla in più direzioni fino a stendere il tessuto completamente per avere uniformità
Il risultato è questo.
re: Realizzazione nuove plancette King 600 super leggere.

A questo punto ho atteso 6 ore alla temperatura di 19 gradi per iniziare a far asciugare la resina epossidica (la scheda tecnica dice 12 ore asciugatura al tatto e 24 asciugatura in profonditò).
Il risultato era questo e quando toccavo la resina, la mia impronta rimaneva ben impressa:]
re: Realizzazione nuove plancette King 600 super leggere.

E poi ho preparato la gomma:
re: Realizzazione nuove plancette King 600 super leggere.

E stesa accuratamente:
re: Realizzazione nuove plancette King 600 super leggere.


Per stendera mi sono trovato bene con una spatola tipo quella da pellicole. Era perfetta.
IL risultato era questo, dopo circa un’ora ho tolto i bordi dei casseri in modo che la gomma non si appiccicasse.

re: Realizzazione nuove plancette King 600 super leggere.


E dopo 6 ore ho staccato tutto ottenendo questo risultato:

re: Realizzazione nuove plancette King 600 super leggere.

re: Realizzazione nuove plancette King 600 super leggere.

re: Realizzazione nuove plancette King 600 super leggere.


Il risultato è stato pi ù che buono, il tessuto ha delle imprecisioni legate a credo polvere, perchè ci sono Mirco bolle, ma globalmente è buono, Il tessuto ottenuto è facile da tagliare e sagomare, quindi non dovrei avere problemi con gli smussi.
Dovendo rifarlo, forse fare un’unica colata per poi tagliarlo dopo.
Una nota: ho. Resinato in casa senza fare odore e senza sporcare. …incredibile!
N.J. king 600, evinrude etec 150.
ex joker profi 430, evinrude 521
ex Pirelli Laros 15, evinrude 4
Tenente di Vascello
robertopi
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Piccolo OT, immagino tua moglie quanto sia contenta avere il resinatore da salotto 😱.
Comunque sono certo che verrà fuori un ottimo lavoro, seguo con interesse.
Saluti
Capitano di Corvetta
fontanes
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- 40/45
Anch'io sono curioso del risultato finale...

Piccolo ma importante OT
Ocio all'epossidica ... Non fa odore rispetto all poliuretanica ma sprigiona un sacco di vapori che non sono propriamente innoqui....state veramente all'occhio a fare questi lavori al chiuso. Comunque sempre una maschera con filtri adeguati mentre si miscela e stende e aerare abbondantemente il locale

Ciao
Gigi
Albatros 670 - mercruiser 5.0 mpi v8
ex. Ranieri Evo 23 - 2 x Honda 150bf
ex. BSC 70 - Caranx - Evinrude E-tec 200
ex. Selva 500 - Mercury orion 40/60
ex. Bwa 440 vtr -mariner 30
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