La leggenda di Scilla e Cariddi: cronaca di un viaggio e disavventure sullo Stretto di Messina

Contrammiraglio
Ziomaicol (autore)
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Premessa

Come avevo già scritto in qualche topic, quest'anno ho maturato la decisione di spostare la barca in provincia di Messina, di fronte alle Isole Eolie.
I costi sempre maggiori dell'ormeggio annuale, uniti ad una sempre maggiore insofferenza personale per il mare catanese (ormai troppo sporco e inquinato per i miei gusti) e di tutti gli operatori del settore nella provincia (assetati di sangue che neanche Dracula e dalla dubbia moralità) mi hanno portato, dopo ampia e ponderata discussione con l'allegra famigliola, ad optare per una soluzione diversa.
Terrò la barca in quel di Oliveri, in un porto a secco a 14 miglia nautiche dalle Eolie, potendo contare su una costa, a poche miglia ad ovest, davvero straordinaria per bellezza e qualità delle acque.
Per risparmiare i costi del trasferimento con carrello (250/300 eurini) e dell'alaggio (altri 80€) e pure della gru (altri 50€) decido di affrontare la "traversata" partendo da Catania la mattina e arrivando a destinazione, circa 90 miglia.
Era già da un mesetto che speravo di trovare le condimeteo ideali tra temperatura dell'aria, stato del mare, venti, il tutto su tratti di mare e costa completamente diversi dovendo fare i conti con ben 2 mari, Tirreno e Ionio. Poi pure le esigenze familiari tra compleanni di amici delle bimbe, impegni personali, varie ed eventuali.
Sabato 23 ottobre la congiunzione astrale.

Avevo previsto tutto, tranne le correnti dello stretto.

La leggenda di Scilla e Cariddi.

Preso da guidasicilia.it:
"Sin dai tempi più remoti, lo stretto di messina è sempre stato un luogo ricco di suggestione e di fascino che ha contribuito significativamente a creare i tanti miti ad esso connesso. La navigazione dello stretto, infatti, ebbe nell'antichità una bruttissima fama e realmente presenta notevoli difficoltà, specialmente per le correnti rapide ed irregolari. Anche i venti vi spirano violenti e talora in conflitto tra loro.

A volte, le correnti raggiungono una velocità di 90 Km. all'ora e scontrandosi danno luogo a enormi vortici che sicuramente terrorizzavano i naviganti. I più noti sono quello che gli antichi chiamarono cariddi (colei che risucchia), che si forma davanti alla spiaggia del faro e l'altro scilla (colei che dilania), che si forma sulla costa calabrese da Alta Fiumara a Punto Pezzo. Questi due vortici famosi derivano dall'urto delle acque contro Punta Torre Cavallo e Cannitello.

cariddi è accompagnato talvolta da un rimescolarsi delle acque così violente da mettere in pericolo le piccole imbarcazioni. Tra le leggende più belle appartenenti al patrimonio culturale dell'antica messina, la più nota è, senza dubbio, la leggenda che ricorda l'esistenza del mostro cariddi, mitica personificazione di un vortice formato dalle acque dello stretto di messina.
Di cariddi si sa ben poco ed anzi vi sono anche alcune incongruenze intorno alla sua storia.
Per alcuni infatti, cariddi era ua ninfa, figlia di Poseidone (il mare) e di Gea (la terra) ed era continuamente tormentata da una grande voracità. Si narra che avrebbe rubato e divorato i buoi di Eracle che era passato dallo stretto coll'armento di Gerione, e che Zeus, per punirla, l'avrebbe tramutata in un orribile mostro.

Alcuni autori narrano invece, che la ninfa sarebbe stata uccisa da Eracle stesso, ma poi resuscitata da suo padre Forco. In ogni caso, si sa di certo che Omero fu il primo a parlarne, dicendo che il mostro ingoiava tre volte al giorno un enorme quantità d'acqua per poi sputarla trattenendo, però, tutti gli esseri viventi che vi trovava. Anche Virgilio descrive cariddi nel suo poema intitolato Eneide.

Odissea, XII
L'altro scoglio, più basso tu lo vedrai, Odisseo, / vicini uno all'altro, / dall'uno potresti colpir l'altro di freccia. / Su questo c'è un fico grande, ricco di foglie; / e sotto cariddi gloriosamente l'acqua livida assorbe. / Tre volte al giorno la vomita e tre la riassorbe / paurosamente. Ah, che tu non sia là quando riassorbe.
Sull'altra sponda, presso l'attuale città di Reggio Calabria, un tempo viveva un'altra bellissima ninfa di nome scilla, figlia di Tifone ed Echidina (o secondo altri di Forco e di Craetis).

scilla era solita recarsi sugli scogli di Zancle per passeggiare sulla spiaggia e fare il bagno nelle acque limpide del mar Tirreno. Una sera, in quei luoghi incontrò un dio marino che un tempo era stato un pescatore di nome Glauco.

Secondo la leggenda Glauco si innamorò pazzamente della ninfa tanto da respingere per lei Circe. La maga, offesa e indispettita, decise di vendicarsi tramutandola in una creatura mostruosa. con sei teste di cani rabbiosi e ringhianti. Così scilla andò a nascondersi presso lo stretto di messina in un antro là dove la costa calabra si protende verso la Sicilia. Da lì seminava strage e terrore tra i naviganti che imprudentemente le passavano vicino
."

Questa una bella immagine che mi ha colpito:
La leggenda di Scilla e Cariddi: cronaca di un viaggio e disavventure sullo Stretto di Messina


Io, però, volevo solo portare la barca nel porto.

IL VIAGGIO

Decidiamo che partiremo io e mia moglie. Le bimbe a casa dei nonni ma questo ci impedisce di partire troppo presto e quindi saremo al porto solo alle 8:30.
Ho consultato da ormai settimane tutti i siti per le previsioni del mare e del vento, dovremmo trovare onda max 50/60cm pressochè ovunque, vento max 10 knot, sempre da sud/ sud-est, ideale visto che viaggiamo da sud verso nord. Dopo messina mare calmo e vento assente, dài che ce la facciamo.

Benzina rifornimento a Riposto, dopo 15 miglia dalla partenza così autonomia fino all'arrivo.

Sailornet abbonamento attivo, che non si sa mai. Dotazioni di sicurezza ok, valigia con cambio per abiti in caso di inzuppamenti, abbigliamento a strati con giacche e giubbotti antivento e antipioggia/acqua. Mia moglie il mio passamontagna da moto, forse esagera.

Partenza da Catania ore 8.50 mare tranquillo, vento assente, 23/24 nodi di crociera, un bell'andare.

Si arriva a Riposto, Porto dell'Etna, porto super esclusivo dove stazionano i più begli yatch mai visti in vita mia, andiamo al distributore. Esce il tizio, no mi spiace abbiamo problemi non si può rifornire. Ma come? Di sabato? Guardi, un pò più avanti ce n'è un altro, provi a vedere se è aperto. Per fortuna lo è, pieno serbatoio 70 litri, me ne mancano 65, pure se vado a WOT per tutto il resto del tempo ce la faccio (santo Suzuki sempre sia lodato) in ogni caso a messina ce ne sono uno sfracello, andiamo tranquilli.

Passiamo Taormina, voglio un pò riposarmi (è passata un ora e mezza da quando siamo partiti) cedo il timone a mia moglie, che per l'occasione mi sembra un misto tra una velista d'altura e una terrorista dell'Isis:
La leggenda di Scilla e Cariddi: cronaca di un viaggio e disavventure sullo Stretto di Messina


24,25,26,27 nodi: amore ma perché corri, spendiamo solo più benzina godiamoci il viaggio. Mia moglie annuisce. La velocità rimane invariata.

Ore 11:30 si vede lo stretto, uaaa che bello, l'Italia da una parte Sbellica e la Sicilia dall'altra Sbellica
La leggenda di Scilla e Cariddi: cronaca di un viaggio e disavventure sullo Stretto di Messina


ore 11:45: però che strano, che sono queste onde, così corte, ripide, eppure abbiamo il vento che ci spinge da sud, bah saranno le correnti dello stretto, vabbè la barca e il motore ce la fanno, che facciamo guido io? Ma no daì ce la faccio continiamo così.

Ore 12: siamo a qualche miglio da messina, incominiciano a vedersi strane onde, ripide, colore del mare molto scuro con creste importanti. Il bello è che sono circoscritte in alcuni tratti, sembra davvero ci sia qualcosa sotto (un mostro marino?) che sta generando queste anomalie. Da quì non posso più fare foto, video, che belloilreportage, perché ora il tutto richiede la mia attenzione.

Incominciamo a vedere questo:
La leggenda di Scilla e Cariddi: cronaca di un viaggio e disavventure sullo Stretto di Messina


e poi i vortici (sì, i vortici) tipo questo:
La leggenda di Scilla e Cariddi: cronaca di un viaggio e disavventure sullo Stretto di Messina


Eccoli scilla e cariddi.

All'improvviso la barca si impenna, SI IMPENNA.
Mia moglie si spaventa, incomincia a gridare che la barca non va più, la sposto di forza dal timone, tolgo manetta, scambio il laccetto di sicurezza.
La barca va avanti, lentamente, ma le onde sono belle alte, così venute dal nulla, la barca va su va giù, si sposta di lato, ingovernabile.

Guardo la riva, siamo vicini, salvagenti a portata di mano, ma se ci buttiamo in acqua se non ce la fanno 100 cavalli, non credo che le nostre gambe e braccia faranno meglio.
Niente, teniamo la calma, ricordati le nozioni quando studiavi per la patente.

Sì ma caxxo sta roba non c'era.

Mia moglie ormai è nel panico, chiude gli occhi si tiene come può, forse prega.
Riesco a passare le prime "ondate" di onde (non saprei come definirle) e i primi gorghi, di nuovo mare calmo.

Poi più avanti la stessa storia.

Vado piano, tolgo e aumento gas, devo essere preciso, se ce l'ho fatta una volta ce la posso fare ancora.
Arriviamo a Ganzirri, ce l'abbiamo quasi fatta, un'altra serie poi pù avanti giriamo sto cazz di stretto e saremo riparati. Speriamo.
Nel frattempo il vento da sud è bello forte, superiore ai 30 nodi. Ci sono quelli che fanno kite surf.
Davanti a noi.

Mia moglie incomincia a gridargli di spostarsi (toh, si è ripresa). Uno cade in mare.

A meno di 50 metri dalla prua.

Non posso riferire delle impronunciabili offese che mia moglie gli rivolge, io mi limito a guardare con sdegno il tapino e non cambio rotta tanto ti evito per pochi metri ma io la barca NON LA METTO AL TRAVERSO.

Giriamo lo stretto, evviva siamo salvi.
Continua il vento, aumenta d'intensità, le onde ora le abbiamo al traverso ci bagniamo come se non ci fosse un domani, 1,5 mt circa, ma chissenefrega sono solo onde.

Poi finisce tutto.

Così all'improvviso, esce il sole, zero vento, zero onde.

Io sono morto, ci fermiamo un attimo, bevo, mi prendo qualche dolcetto, faccio la pipì.
Mi rendo conto che sono provato fisicamente ma soprattutto psicologicamente, cedo di nuovo il comando a mia moglie, mi butto sul prendisole di prua, dormo per qualche minuto.
Nel frattempo mia moglie corre, a 30 nodi a WOT (scarico di tensione?) fino a destinazione.
Il tizio del porto ci aspetta ci carica col carrello da rimessaggio ci chiede che tempo e mare abbiamo trovato, che ci sono venti strani.

Non avevamo voglia di descrivere le nostre disavventure.

EPILOGO

Tra tutte le cose che avevo considerato ne mancava una: le correnti dello stretto. Ne avevo sentito parlare, ma pensavo riguardassero perlopiù i bagnanti e il fastidio per le rotte dei traghetti.

Imperdonabile leggerezza.

Tornando a casa mi sono informato: esiste anche un sito apposito che calcola, in base all'orario e al giorno, tipi, forza e quantità delle relative correnti.
Per fare un esempio, mentre scrivo questo topic, con temporali e nubifragi in tutta la Sicilia, questa è la situazione delle correnti nello stretto:
La leggenda di Scilla e Cariddi: cronaca di un viaggio e disavventure sullo Stretto di Messina


La grandezza e il colore delle frecce indicano la direzione e la loro intensità.

Questa era la situazione al momento del passaggio:
La leggenda di Scilla e Cariddi: cronaca di un viaggio e disavventure sullo Stretto di Messina


Sono stato un pirla ma per fortuna è andata bene.

Quì il link delle correnti:
https://www.correntidellostretto.it/
Mariner 380s - Mariner 8,5hp
Fiart Cariddi 22 - Volvo Penta 20hp diesel
Orizzonti Syros 190 - Suzuki DF40A
Orizzonti Syros 190 - Suzuki DF100B
Marinello Eden 22 - Suzuki DF150A
Ammiraglio di squadra
bluprofondo60
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Caro zio , sono contento che la vostra avventura si sia risolta nel migliore dei modi , anche perchè sei una persona educata e simpatica , merce rara di questi tempi. I pescatori delle mie parti non smettono mai di dire " u mare è tradituru " e hanno le loro buone ragioni per affermarlo, si può passare da mare olio e sole , ad acqua e vento in un batter d' occhio.Da buon siciliano , comunque , avresti dovuto pensare alle mitiche correnti dello stretto e aggiornarti in merito , magari sarebbe bastato anche parlarne col gestore del tuo nuovo ormeggio. Pensa se al posto del tuo 100 cv , avessi avuto un 40......Quando ero in marina , stavamo tornando da un' esercitazione in mare aperto col nostro gommone da 10 metri e due bestioni 2 tempi a poppa , 12 uomini a bordo con armi e affini e per la prima volta ho avuto la sventura , seppur affascinante , di incontrare un' onda anomala. Era alta diversi metri e arrivava da poppa, credimi se ti dico che ancora oggi ci penso e non capisco come abbia fatto il timoniere ad aggirarla o almeno a non farci ribaltare. Dopo tanti anni mi sembra solo un sogno.
Contrammiraglio
Ziomaicol (autore)
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- 3/22
La cosa divertente è che mia moglie è siciliana, io sono campano di origine.

E me l'aveva pure detto delle "voci" sullo Stretto.

Ma io non mi ero documentato proprio sul pericolo più importante. Credo che me lo rinfaccerà a vita.

Quando ero adolescente con quel mezzo pazzo di mio padre, con la pilotina in firma, trovammo un mare spaventoso. Mi cagai addosso, perdemmo solo qualche cuscino della barca e qualche ammenicolo ma tornammo in porto.

Ma nulla a che vedere con quello che abbiamo incontrato sabato.

Su qualche video sul tubo e qualche articolo online, per i velisti lo Stretto viene definito l"'università della vela". Sulla carta è il punto più impegnativo e pericoloso del Mediterraneo, più dello Stretto di Gibilterra che è più largo. Col 40hp penso che non stavo a raccontarlo.

Che i miei errori possano essere d'esempio.

Ps: ci scommettevo che eri il primo a commentare, da buon calabrese esperto sicuramente conoscevi i pericoli meglio di me.
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Capitano di Vascello
aureliods
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La " mia prima volta " con lo Stretto è stato lo scorso anno. Posto un video che racconta, benché con condizioni meno esasperate delle tue, cosa è lo Stretto.




Da dire però che la mattina al momento che ci siamo presentati con lo Stretto, noi provenienti da Milazzo, le condizioni erano ben diverse. Una unica onda da Nord diretta verso sud di circa 80 cm ci accompagnava verso Messina, una sola ed unica onda. Poi tutto il resto come si vede nel video, veramente strano e particolare. Mai però ho abbandonato la mia planata, anche in condizioni che mettevano a disagio vista la mia prima volta.

Sono contento per te, la "lezione" ti servirà da ora in avanti ed avrai molta più considerazione per lo Stretto. Contento che tutto sia andato per il meglio.
Sgommonauta
NJ Prince 33'CC Au Mercury 2 x 300 V8 " la Luì "
NJ Prince 25' Au Mercury V6 2xF200
NJ Prince 30'Au Evinrude 2x300 G2
NJ Prince 25', Evinrude 2 x 150 HO G2;
Marlin 23' Top, Honda 225;
Asso 62 exl, Verado 150;
Sacs 590IT, Ficht Ram 150;
Ammiraglio di divisione
Chicco04
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aureliods ha scritto:
La " mia prima volta " con lo Stretto è stato lo scorso anno. Posto un video che racconta, benché con condizioni meno esasperate delle tue, cosa è lo Stretto.


Da dire però che la mattina al momento che ci siamo presentati con lo Stretto, noi provenienti da Milazzo, le condizioni erano ben diverse. Una unica onda da Nord diretta verso sud di circa 80 cm ci accompagnava verso Messina, una sola ed unica onda. Poi tutto il resto come si vede nel video, veramente strano e particolare. Mai però ho abbandonato la mia planata, anche in condizioni che mettevano a disagio vista la mia prima volta.

Sono contento per te, la "lezione" ti servirà da ora in avanti ed avrai molta più considerazione per lo Stretto. Contento che tutto sia andato per il meglio.


se vabbè SbellicaSbellicaSbellicaSbellicaSbellicaSbellicaSbellica
Zar 57 Twin-motore Evinrude e-tec 150 cv HO-carrello Ellebi
Contrammiraglio
Ziomaicol (autore)
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- 6/22
Se avessi trovato "quelle" condizioni, manco io avrei abbandonato la planata Sbellica

Comunque se ti ricordi ora e data precisa puoi calcolare anche tu numero, direzione e intensità delle correnti.
Mariner 380s - Mariner 8,5hp
Fiart Cariddi 22 - Volvo Penta 20hp diesel
Orizzonti Syros 190 - Suzuki DF40A
Orizzonti Syros 190 - Suzuki DF100B
Marinello Eden 22 - Suzuki DF150A
Ammiraglio di squadra
La capitana
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Quel mare li è calmo che più calmo non si può 🤔, mare così si incontra spesso
Capitano di Vascello
aureliods
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- 8/22
no no ragazzi, non è stato proibitivo il mio attraversamento, ma vi assicuro che va fatta attenzione, non sottovalutate le condizioni del mare viste nel mio video che possono apparire semplici,

innanzitutto per le qualità del battello SbellicaSbellicaSbellicaSbellicaSbellicaSbellica fanno sembrare tutto facile. SbellicaSbellicaSbellicaSbellica
Sgommonauta
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NJ Prince 25' Au Mercury V6 2xF200
NJ Prince 30'Au Evinrude 2x300 G2
NJ Prince 25', Evinrude 2 x 150 HO G2;
Marlin 23' Top, Honda 225;
Asso 62 exl, Verado 150;
Sacs 590IT, Ficht Ram 150;
Sottocapo di 1° Classe Scelto
Ilopan
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- 10/22
Per fortuna che puoi raccontarlo col sorriso..Anche in Campania ci sono situazioni veramente particolari improvvise, sicuramente non come l'hai vissuta te. Mi vien da pensare quel bravo ragazzo che due anni fa si è addormentato sul materassino in Calabria e si è ritrovato in Sicilia se ha vissuto un esperienza simile Laughing Cool
Sailornet