Pezzo di legno per sostenere il motore quando non è in acqua [pag. 6]

Ammiraglio di squadra
misterpin
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Beh facendo 20 km tra andata e ritorno cosa vuoi che si abbassi Sbellica Sbellica ........forse il livello del quazzolo
Capitano di Corvetta
duilio
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Non sono un tecnico, come già detto. Da profano, nella mia ignoranza, cerco di informarmi, e poi ricorro al buon senso, che generalmente mi è di buon aiuto.
L’ utilità o meno dell’adozione di stratagemmi per sostenere o limitare / evitare le oscillazioni dei fuoribordo durante il trasporto è da tanto tempo oggetto di dibattito. In USA li chiamano generalmente transom saver, ad intendere quindi che la funzione sarebbe la salvaguardia dello specchio , che con piede motore alzato diverrebbe la vittima designata su cui si scaricherebbero i sobbalzi. Ma in questa ipotesi l’eventuale raccomandazione dovrebbe essere fatta piuttosto dai costruttori delle imbarcazioni, che invece pare si guardino bene dal gettare la benché minima ombra di dubbio sulla robustezza delle loro strutture (a parte qualcuno, in particolare produttori di barche in alluminio) ed in effetti in navigazione lo specchio di poppa sopporta sollecitazioni ben più intense.

Sono invece più giustificati, secondo me, i dubbi circa la tenuta dei dispositivi deputati al mantenimento della posizione di tilt, specialmente quando siano semplici cunei o braccetti. La fine indecorosa che ha fatto (in navigazione, però) il perno di acciaio da 9 mm che la mercury ha messo sul mio leggerissimo motorino di scorta di 2.5 cv per tenerlo in posizione di tilt me ne da conferma.
In generale, i costruttori di motori, che abbiano o meno previsto sostegni aggiuntivi, ne raccomandano l’utilizzo in caso di trasporto quando il piede debba stare in posizione diversa dalla verticale. La motivazione sarebbe che le diverse soluzioni tecniche adottate per il tilt, meccaniche o idrauliche, sarebbero idonee unicamente per tenere il motore a riposo fuori dall’acqua o per manutenzione.
Relativamente ai dispositivi idraulici non mi sembra di aver letto che le oscillazioni indotte dal fondo stradale siano particolarmente deleterie per gli steli o per la tenuta delle guarnizioni paraolio, nè che l’eventuale polvere delle strade potrebbe facilmente costituire per le stesse un pericolo superiore ai depositi di sale, quindi presumo che le raccomandazioni non siano tanto intese a preservare l’integrità delle strutture tilt, quanto piuttosto a scongiurare l’eventualità che il piede, in caso di imperfetta tenuta delle guarnizioni, torni più o meno lentamente in posizione verticale, con conseguenti probabili danni per urti o sfregamenti sul fondo stradale.

Il dubbio di Marvimar si riferisce invece al trim, cioè al correttore di assetto, che comunque impostato lascia il motore in posizione praticamente verticale, e che quindi con le eventuali precauzioni legate al trasporto non ha nulla a che fare.
In conclusione, in risposta al quesito così come è stato posto, ma senza l’auspicato conforto scientifico, personalmente credo che l’uso del legno che salverebbe il trim (e non il tilt) sia una tecno bufala.
Nel mio motore Mercury però il dispositivo trim-tilt è unico. In caso di urto contro un ostacolo, sia in mare(basso fondale), sia per strada, col piede in posizione verticale per cedimento o trafilaggio dei paraoli, può essere che per l'urto oltre al piede si danneggi anche lo stelo od altro componente del trim/tilt. In questo caso l'affermazione che il pezzo di legno salverebbe il trim (insieme al tilt) avrebbe senso.
Sailornet