Carica batterie sottodimensionato [pag. 2]

Capitano di Corvetta
rio640
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- 11/14
salve

io penso che il caricabatteria se eroga massimo 4A (per esempio) non può andare oltre! quindi non capisco e non penso che una batteria con capacità grosse metta in difficoltà l'apparecchio! penso che sia come un rubinetto che eroga 4 litri al minuto anche se il tubo è da 20 litri minuto riempirà la vasca sempre a 4 litri al minuto!!!!
comunque esempi stupidi a parte fino ad oggi ho usato il caricabatteria della lidl in barca (freddo, caldo, salsedine, ecc) e alimentava e manteneva due batterie da 100 ah in parallelo!!!! in estate praticamente le manteneva viste le mie uscite per i bagni ma anche per la traina!!! in inverno non usandole le manteneva benissimo con cariche dovute agli utilizzi delle utenze a bordo!!!!
da quando lo uso non ho mai avuto problemi di carica delle batterie!!!! sgrat sgrat
North Star 220 CD + Suzuki DF225 cv
Capitano di Fregata
Alex9 (autore)
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- 12/14
Ok grazie a tutti, proverò e vi farò sapere. Sicuramente sbarcherò entrambe le batterie e le caricherò a casa quindi non rimarrà più di 6-8 ore incustodito perciò se qualcosa dovesse andare storto me ne accorgerei per tempo... Spero😅
Capitano di Vascello
frankbg
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- 13/14
Rispondendo a Rio...

il circuito di carica di una batteria vede la stessa come un carico variabile che diminuisce la propria resistenza in funzione dello stato di scarica (meno resistenza in condizione di batteria scarica).

In condizione di batteria scarica il circuito chiede all'alimentatore (caricabateria) di far circolare una corrente più elevata, viceversa in condizione di carica la corrente tenderà a zero.

L'equilibrio è dato dalla formule potenza P=VxI
Dove:
P = potenza espressa in watt
V = tensione espressa in volt
I = corrente espessa in Ampere.

che deve equilibrare il carico sempre con la formula P=VxI

ma V=RxI per la legge di Ohm

quindi P=R X I X I = R x I2

Possiamo quindi dire che minore è la resistenza della batteria maggiore è la corrente circolante nel circuito.

Concludendo il concetto:

Se il caricabatterie è dimensionato per far circolare al massimo una determinata corrente e noi ne chiediamo una maggiore e per un tempo prolungato (necessario per far si che una batteria più grossa "immagazzini" l'energia necessaria per ricaricarsi) possiamo avere un surriscaldamento generale del caricabatterie stesso che potrebbe danneggiarlo fino, ma è una condizione limite, a bruciare fisicamente.

Per impedire questo fatto vengono implementati circuiti di protezione sul circuito secondario del trasformatore (quello da 12Vcc) che possono essere dati da un semplice fusibile oppure da un termico sensibile all'effetto Joule della corrente circolante.

Tutto questo in condizione di batteria molto scarica (resistenza bassa e corrente elevata).

Nel caso di mantenimento o di batteria poco scarica tutto questo si ridimensiona ulteriormente in quanto una batteria in salute richiedera' una minima corrente a prescindera dalla propria capacità).

Se poi la carica viene fatta in un garage non starei a preoccuparmi più di tanto se invece abbandoni il circuito per mesi in una barca opterei per un caricabatterie giustamente dimensionato o addirittura sovradimensionato accertandomi della presenza di adeguate protezioni alle sovracorrenti; non è raro invatti che la batteria stessa vada "in corto" per un guasto proprio richiedendo elevatissime correnti anche per grossi alimentatori.

Il tuo caricabatterie, secondo quanto spiegavi, ha la protezione termica che dovrebbe dare la garanzia di protezione in caso di sovraccarico.

Corretto quindi il fatto di provare il sistema sotto sorveglianza
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Capitano di Fregata
Alex9 (autore)
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- 14/14
Grazie, spiegazione chiara e molto precisa
Sailornet