Bignamino nautico unofficial: capitolo 6 - In rada

Avvertenza: leggere attentamente

Dopo un'attenta navigazione siamo finalmente in vista della baietta sognata per tutto l'inverno....

Quale ancora?
Esistono vari tipi di ancore, idonee a tipi di fondali diversi: una ancora non idonea al tipo di fondale si rivelerà cattiva tenitrice
I modelli più usati dai diportisti, sono denominati: Danforth, CQR, bruce, “a ombrello”.
Il peso: in linea di massima, per uno scafo inferiore ai 7 metri si ritiene idonea un’ancora di peso compreso tra i 5 e i 7,5 Kg.
Nel caso si utilizzino ancore collegate a cime, è opportuno che i primi metri siano costituiti da catena che faciliterà l’efficacia dell’ancoraggio.

L’approccio alla rada
Arrivando in una rada o in una baia, avremo cura di approcciare con rotta perpendicolare alla stessa, a maggior ragione qualora ci si trovi in aree con scogliere o pareti a picco onde evitare possibili scogli sommersi o semisommersi.
Modereremo per tempo la velocità sia per ragioni di sicurezza, sia per evitare che il moto ondoso prodotto dalla nostra barca disturbi quelle alla fonda, giungendo in rada a velocità minima.
Ricordiamo che i limiti di distanza dalla costa valgono anche nelle rade, spesso segnalati da una fila di boe: vietato l’atterraggio, quindi, se non diversamente disposto, magari con apposite corsie.
Opportuno posizionare una persona a prua per valutare la profondità del fondale
All’interno della rada manovreremo a velocità minima ponendo attenzione ad eventuali bagnanti, e passando a debita distanza dalle altre barche onde evitare di incocciare in qualche catena dell’ancora.

L’ancoraggio
Giunti in rada, analizzata la tipologia di fondo marino (sabbia, rocce, fango, ecc.) valutata la direzione del vento, individueremo con cura il punto d’ancoraggio, al fine di porre adeguata distanza tra noi ed altri mezzi ormeggiati.
A barca ferma, ma con motore acceso, provvederemo a filare l’ancora, avendo cura di dare cima per una lunghezza da 3 a 5 volte la profondità del fondale.
Dato fondo all’ancora procederemo, macchine indietro a lento moto, a mettere in tensione la cima (o catena) verificando così la buona tenuta dell’ancoraggio.
Una volta ancorati, la nostra unità tenderà a ruotare in direzione opposta a quella da cui proviene il vento
Verificheremo quindi di avere a disposizione un adeguato “campo di giro” che ci consenta di non collidere con altre barche nel corso della rotazione
La misura del campo di giro è dato dalla distanza in linea retta tra l’ancora e la poppa della nostra barca

salpare l’ancora
Faremo questa manovra a motore acceso (in folle), non prima di aver pianificato una rotta che ci consenta di uscire dalla rada passando a debita distanza dalle altre unità ormeggiate.
All’atto di salpare provvederemo ad avvicinare il nostro mezzo, ponendolo sulla perpendicolare dell’ancora
Ritireremo quindi a bordo la cima (o la catena) avendo cura, negli ultimi metri,che l’ancora non urti contro lo scafo.

incaglio dell’ancora
In caso di incaglio procederemo a lento moto in direzione opposta all’ancora nel tentativo di spedarla.
Qualora ogni tentativo fallisse, non resta che legare un galleggiante alla cima ed abbandonare l’ancora, nell’intento di un successivo recupero.

Possibili avarie alla fonda
Il motore non parte:
1) la manetta è ben posizionata in folle?
2) controlla la linguetta dello stacco di sicurezza
3) il motore è abbassato?
4) batteria scarica? Chiedi aiuto ai vicini!
5) candela sporca o da cambiare (bene averne una di scorta)

Il bon ton alla fonda (e in porto!)
Nel rispetto del mare e degli altri diportisti alla fonda (spesso ancorati a breve distanza) è doveroso:
1) non gettare rifiuti a mare, ma raccogliere tutte le proprie immondizie, riponendole in un sacco da gettarsi nell’apposito cassonetto al rientro in porto!
2) munirsi di posacenere (una cicca di sigaretta inquina un metro cubo d’acqua)
3) tenere il volume della radio FM a livelli moderati
4) mantenere un proprio comportamento dignitoso
5) mantenere a bordo un tono di voce consono.
Insomma: siamo lì per rilassarci e goderci il mare, non per vivere nella solita stressante e nevrotica quotidianità!

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Bon Ton
1 a spegnere il motore appena possibile e riaccenderlo solo per andarsene.
Ciao.

incaglio dell'ancora
Se l'ancora si incaglia di brutto mi rimetto alla fonda e provo a immergermi per disincagliarla a mano. A volte è l'unico modo per riportarla a casa. Certo che più fondo c'è più difficoltoso sarà il recupero...

incaglio dell'ancora:
su fondi rocciosi o comunque quando si ha il dubbio di incaglio, è bene usare una grippia legata al diamante dell'ancora per facilitare il recupero in caso quest'ultima si incattivisca.
si evita inoltre di effettuare manovre di disincaglio in spazi magari ristretti, bagni extra , e si passa meno nervoso..

effelle ha scritto:

la grippia è unita al diamante..

Ma dal disegno si capisce poco...

rifatto il disegno.. effettivamente non si capiva..

Mi piace di più così

esatto @fran.. in effetti nella prima era scritta "grippia" poi nella fretta ho scritto "grippiale" (leggasi galleggiante),
a quanto scritto nel disegno è corretta la tua interpretazione..
anche se funzione anche solo con la grippia

@effelle visto che il bignamino è rivolto a chi ha poche conoscenze di nautica, credo sia importante dire il perchè la prima foto è sbagliata ma occorre ancorare come nella seconda

Quoto!

Perchè nel primo disegno con il grippiale legato teso a quel modo, alla prima onda si disancora subito