Bignamino nautico unofficial: capitolo 5 - Navigare

Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
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- Ultima modifica di Yatar1963 il 07/11/13 02:48, modificato 1 volta in totale
Avvertenza: leggere attentamente
Finalmente fuori dal porto, capite le precedenze ci apprestiamo a dare gas e a dirigerci verso la nostra meta

La Planata
Caratteristica dei mezzi nautici moderni è la possibilità di planare sull’acqua, riducendo in questo modo l’impatto idrodinamico dello scafo e migliorando conseguentemente le performance dei mezzi anche con una potenza relativamente modesta: in pratica, raggiunta una certa velocità, lo scafo tenderà ad “uscire” dall’acqua disponendosi parallelo ad essa.
E’ l’attimo in cui il pilota provvede a ridurre leggermente la manetta per mantenere tale assetto o, se dotato di trim, provvede a regolare l’angolazione del motore facendo in modo che il piede del motore e quindi l’elica siano anch’essi paralleli rispetto all’assetto dello scafo.

Il trim
E’ lo strumento che serve a regolare l’angolo del motore rispetto all’acqua
Tale regolazione si effettua tramite un pulsante posto sulla manetta ed è utilissima per ottimizzare planata e spinta, ma va effettuata con attenzione e misura.
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Attenzione: alzare troppo il motore può determinare il fenomeno della “ventilazione”, ovvero l’elica non riesce ad esercitare una spinta efficace in quanto parte di essa agisce troppo in superficie, formando bolle d’aria.
Analogamente un motore troppo abbassato tende a far “impuntare” la barca.

Un uso corretto del trim è acquisibile solo con adeguata esperienza.

Come affrontare l’onda
Affronteremo la navigazione adeguando la nostra velocità allo stato del mare, evitando, per quanto possibile,una navigazione con onda di prua o con onda di poppa.
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Riteniamo che il bravo diportista sia colui che resta in porto quando le condizioni meteomarine lo consigliano: pensiamo quindi ad una navigazione con mare calmo o quasi calmo (onda da 0 a 10 cm.), poco mosso (10-50 cm) o, eccezionalmente, mosso (50-125 cm.)
Analogamente la navigazione con piccoli scafi con mare di prua non solo limita le performance di planata, ma incrementa i consumi e penalizza fortemente il comfort.
In questo caso è importante bilanciare adeguatamente i carichi per contrastare una leggerezza della prua e la spinta dell’onda e, in caso di mare formato e ove fosse necessario procedere con una rotta che imponga un’onda di prua, è bene che i passeggeri siano posizionati a centro scafo.

Anche la navigazione con mare di poppa va, per quanto possibile, evitata. L’onda tenderà infatti a spingere ed alzare la poppa, facendo conseguentemente impuntare la prua nel cavo dell’onda successiva. Il mezzo di difficilmente governabile e posto in condizioni di imbarcare acqua.
Da evitarsi la navigazione con mare al traverso che, oltre a generare rollio e quindi difficoltà di conduzione del mezzo, può determinare in particolari condizioni il capovolgimento della barca.

Gli ostacoli in mare
In navigazione avremo cura di prestare attenzione alla superficie del mare ed in particolare a:

1) boe segnasub: boe rosse (normalmente gonfiabili) con in testa una bandierina rossa con fascia diagonale bianca che indicano la presenza di sub. Passare a distanza minima di 100 metri!!
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Ogni anno ci sono sub vittime di incidenti causati da imbarcazioni: evita che una imprudenza possa rovinare la tua vita e quella altrui.
Ricordiamo che il sub, anche per cause correlate a correnti o emergenza, potrebbe emergere a distanza dalla propria boa.


Prestare attenzione anche alle barche appoggio sub: issano analoga bandiera rossa con fascia diagonale bianca: passare a 100 metri!

2) presenza di scogli semisommersi: di non facile individuazione, spesso soggetta al livello di marea, possono essere individuati controllando eventuale schiuma prodotta dall’onda frangente. Se non si conosce il tratto di mare in cui si naviga è bene chiedere informazioni prima di lasciare il porto.
3) scogli sommersi e bassi fondali: sono riconoscibili dal colore scuro sotto la superficie dell’acqua. Bene porre un passeggero a prua per segnalarli in anticipo.
Ricordiamo che in caso di bassi fondali o di acque particolarmente limpide non è sempre facile stimarne la reale profondità. Nel dubbio, allontanarsi!

Il rilevamento nave
Se due unità hanno rotte convergenti occorre rilevare a brevi intervalli di tempo gli spostamenti dell’altra unità per capire se esiste rischio di collisione reale e quanto tempo abbiamo per porre in essere manovre atte ad evitarlo (ad es.: dando precedenza).
In assenza di bussola, un metodo empirico consiste nel prendere come riferimento la nostra prua, valutando più volte e a breve distanza di tempo l’angolo che si forma tra la nostra linea ideale di prua e il mezzo che stiamo rilevando.

Se tale angolo rimane costante (rilevamento costante) e se l’oggetto rilevato visivamente si ingrandisce (si avvicina) si configura il rischio di collisione
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Al contrario, se l’angolo varia sensibilmente possiamo dedurre che non vi sia rischio collisione.
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Se l’oggetto rilevato si rimpicciolisce via via sempre di più, il rischio collisione scompare, perchè l’altro mezzo si allontana

Il rilevamento a terra
Vogliamo considerare solo il rilevamento di punti fissi finalizzato al riconoscimento dei luoghi e alla memorizzazione della rotta di ritorno.
La distanza da terra muta i nostri ricordi fisici, l’umidità nell’aria limita la visibilità.
Può sembrare strano, ma c’è sempre chi non ritrova il porto perché pensa sia più vicino di quanto sia in realtà o lo sorpassa!

Quindi percorrendo la nostra rotta cercheremo dei punti di riferimento quali campanili, grattacieli, antenne, edifici particolarmente riconoscibili, senza dimenticare di prendere adeguati riferimenti sulla posizione del porto.

Orientarsi con il Sole
Sappiamo che il sole sorge ad Est, tramonta ad Ovest.
Inoltre alla nostra latitudine, verso mezzogiorno, l'ombra da noi proiettata sul terreno sarà sempre rivolta a Nord.
Il metodo è molto approssimativo, ma abbiamo stabilito i punti cardinali in modo sufficiente ad orientarci nella nostra navigazione da piccolo diporto

Possibili avarie in navigazione
Si spegne il motore:
1) controlla la linguetta dello stacco di sicurezza. Potrebbe essersi mossa o sfilata
2) carburante sporco che ha occluso i tubi benzina o il filtro carburante (se risolvi il problema rientra subito in porto)
3) candela sporca o da cambiare (bene averne una di scorta)
4) qualcosa si è incattivito nell’elica (pezzi di cima o di reti)
5) finita la benzina???
6) qualcosa ha occluso le prese a mare di raffreddamento del motore (una busta di plastica, ecc) ed il sistema di protezione ha spento il motore per evitare surriscaldamento

In caso di avaria irrimediabile e di impossibilità di ancoraggio, nell’attesa dei soccorsi è opportuno filare un’ancora galleggiante (in pratica una specie di piccolo paracadute che “frena” la deriva della barca, muovendola in direzione dell’onda e quindi della costa).
Non disponendone, anche un secchio di plastica può fare al caso nostro, legandolo ad una cima lunga una trentina di metri

Torna al Capitolo 4 - Il porto, ambiti di manovra e manovre

Vai al capitolo 6 - In rada
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
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- 2/22
Gli argomenti trattati in questo capitolo (navigazione, rilevamento ecc.) si prestano più che mai a numerose integrazioni.
Pensiamo pero al nostro lettore neofita e non appesantiamo le discussioni rendendole di difficile lettura.

Suggerirei a chi vuole integrare l'ìnformazione di essere mirato e sintetizzare il sugegrimento in 3 o 4 righe e non di più o linkare a topic dove gli argomenti sono sviscerati
Wink
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Tenente di Vascello
gianluca1967
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- 3/22
trovo molto utile questo bignami che stai realizzando, io personalmente quando ho il tempo di rileggere tutti i capitoli vorrei stamparlo e plastificarlo per averlo sul gommone e rinfrescarmi ogni tanto anche se trovo il ripasso del guglielmi obbligatorio ad inizio stagione.
spero tu abbia intenzione di fare un capitolo sull'uso del VHF
ciao.
Tenente di Vascello
gianluca1967
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- 4/22
stavo scrivendo prima che tu ripostassi la precisazione.
sarebbe meglio non appesantire il capitolo altrimenti invece del bignami si fà una enciclopedia:D e si fà prima a prendere il guglielmi
Tenente di Vascello
mariola
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- 5/22
Una cosa che servirebbe ai neofiti: come si fa a stimare la distanza dalla costa per capire se si è ad almeno 500 metri, entro i 1000 metri, entro un miglio, tre miglia, ecc... (a parte l'uso di strumenti elettronici) per capire se si sta navigando in regola, qual è la velocità massima consentita, e altri problemi simili?
già Asso 57 con Yamaha 90 cv 2t
In arrivo Ranieri Azzurra 20 con Honda 90 4t iniezione

Sempre e comunque
Principiante patentato
Contrammiraglio
lone wolf
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- 6/22
Yatar1963 ha scritto:
[

Come affrontare l’onda
Affronteremo la navigazione adeguando la nostra velocità allo stato del mare, evitando, per quanto possibile,una navigazione con onda di prua o con onda di poppa.
Re: Bignamino nautico unofficial: capitolo 5 - Navigare



Mi piacerebbe che fosse utilizzato il termine "mascone" ovvero il disegno in cui indichi come deve essere affrontata l'onda.
Ciao.
Mi sento come una foglia su un albero in autunno, ma c'è tanto vento.
Enzo Biagi 5/11/07
Ammiraglio di divisione
red1
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- 7/22
Quoto gianluca1967 per quanto riguarda un capitolo relativo al VHF magari da intitolare "Emergenze in mare" dove si potrebbe inoltre sviluppare una sezione relativa al reale utilizzo dei fuochi di segnalazione e una sezione basica di pronto soccorso.
Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo sanno ascoltare.
Giovanni Verga, I Malavoglia
Ammiraglio di squadra
misterpin
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- 8/22
Il bignamino è stato detto più volte che è indirizzato ai neofiti quindi alle prime esperienze, credo che difficilmente userebbero il VHF da subito. Se ricordo bene sull'uso del VHF se ne era parlato magari con il tasto cerca trovate ciò che chiedete oppure potreste aprire un topic apposito.
Magari verrò smentito perché è già previsto Rolling Eyes
Capitano di Vascello
yanez323
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- Ultima modifica di yanez323 il 04/11/13 20:28, modificato 1 volta in totale
Su possibili avarie in navigazione:
una volta alla fonda quando si riaccende accertarsi che la manetta sia in folle, magari non ci si fa caso, o non lo si sa, e si rischia di fare una marea di tentativi mandando in crisi la batteria. A me è capitato per pura inesperienza. Mad
Contrammiraglio
lone wolf
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- 10/22
gianluca1967 ha scritto:
vorrei stamparlo e plastificarlo per averlo sul gommone e rinfrescarmi ogni tanto........


per la stampa un'idea l'avrei, aspettiamo che sia finito poi......
Mi sento come una foglia su un albero in autunno, ma c'è tanto vento.
Enzo Biagi 5/11/07
Sailornet