Serbatoio benzina di riserva, pareri [pag. 4]

Fonte: www.vigilfuoco.it - "Ministero dell'Interno - Centro Studi ed Esperienze - Studio dei sistemi di sicurezza per effettuazione ciclo chiuso e recupero vapori nei serbatoi interrati destinati al contenimento dei carburanti liquidi di categoria A"

Estratto della dispensa:

"1.3 Benzine. Volatilità e pericolosità delle benzine.

Attualmente, in commercio, sono immesse diversi tipi di benzine.
Come già accennato, una delle caratteristiche principali della benzina è la “infiammabilità”, cioè la possibilità di accendersi facilmente. E' sufficiente, quindi, una scintilla, per provocare la combustione.
A questo proposito occorre ricordare che la temperatura di infiammabilità della benzina è di circa – 12 °C (da quella temperatura in su essa in presenza di innesco si incendia). Questo equivale a dire che la benzina a temperatura ambiente in presenza di fiamma si incendia. La temperatura di infiammabilità del gasolio è invece di circa + 65 °C, ed è quindi necessario un riscaldamento per incendiare il prodotto.
L’infiammabilità, che rappresenta un pregio, quando la benzina è impiegata per il suo uso è in certi casi un difetto che provoca seri e pericolosissimi incidenti, quando l'accensione avviene per cause involontarie e, spesso banali.
...omissis...


Inoltre, è anche opportuno conoscere le parti necessarie (in peso) per ognuno dei due elementi, affinché possa aver luogo l'accensione.
Ciò è importantissimo per quanto sarà detto in seguito circa la sicurezza dei depositi per carburanti. Il rapporto in peso, che crea le condizioni perfette per l'accensione, è di una parte di carburante (benzina), e 14 parti di ossigeno (aria atmosferica).
E’ da tenere presente che in tale rapporto, bisogna particolarmente considerare i vapori di benzina, per un'altra caratteristica della benzina stessa: la volatilità dei suoi prodotti leggeri.
Consideriamo, ora, un recipiente di circa 14-15 litri, vuoto. Se, per esempio, immettiamo nell'interno un grammo di benzina, allo stato gassoso, avremo creato una miscela per la quale una piccola scintilla, dovuta ad una ragione qualsiasi, provocherà la combustione, che, in questo caso, si manifesterà in modo violento con una vera esplosione.
Questa miscela, nelle proporzioni suddette, si chiama “miscela tonante” appunto perché brucia violentemente, provocando una specie di detonazione.
Per avere, quindi, una miscela tonante è necessario che il combustibile sia allo stato gassoso, e questo, peraltro, è sempre verificabile, dato che, anche a temperatura ordinaria, spontaneamente si sviluppano vapori di benzina per la volatilità dei suoi prodotti leggeri.
Infatti, se consideriamo un normale fustino da 20 litri, pieno a metà di benzina, basta che di questa ne evapori meno di 1 grammo, perché si formi (nella parte vuota del fustino) una miscela tonante. Se, invece, nello stesso caso, la quantità in peso della benzina evaporata, raggiunge una quantità nettamente maggiore alla proporzione già detta di 1 a 14, la miscela non sarà più né detonante, né infiammabile.
Per questa ragione si può determinare se rappresenta maggior pericolo un recipiente pieno o un recipiente nel quale sia rimasta, sul fondo, una piccola quantità di benzina.
Nel recipiente pieno, avremo una grande quantità di vapori di carburante (per la volatilità già detta dei prodotti leggeri) e poca aria, e, quindi, non avremo sicuramente la miscela tonante; nel recipiente quasi vuoto, avremo molta aria (ossigeno) e pochi vapori di benzina e quindi la possibilità che si possa raggiungere la suddetta miscela.
Appare quindi evidente che per allontanare il pericolo di incendi e di esplosioni bisogna fare in modo che nei serbatoi contenenti benzina, l'aria, che entra nel serbatoio stesso, sia sempre in proporzioni tali, nei confronti dei vapori di benzina, da non costituire miscele tonanti.
In seguito vedremo che proprio su questo e basato uno dei principi della sicurezza dei depositi per carburanti."


Basta "trasportare" questo studio alle dimensioni di un gavone, contenente all'interno un "generatore" di vapori di benzina (la tanica con lo sfiato aperto) per rendersi immediatamente conto di quanto siano irrisori i livelli di vapori necessari a creare una miscela detonante (anche in un ambiente parzialmente aerato) e di quanto siano altrettanto irrisori i livelli necessari a saturare l'ambiente impedendo cosí l'accensione.
Questi valori sono purtroppo presenti nella maggior parte degli ambienti in cui siamo abituati a stoccare le nostre taniche, nelle normali condizioni in cui usiamo la barca.
Ciò che manca, quasi sempre, é solamente l'innesco che, nel caso dei vapori, si limita ad una minima scintilla: un motorino elettrico od un piccolo arco voltaico di un interruttore, per esempio, ma anche una scintilla da sfregamento o da ELETTRICITÁ STATICA, spesso enormemente sottovalutata.
Pensate bene a ciò che é scritto quá sopra, specie se tenete stoccate le vostre taniche non stagne all'interno dei gavoni, non sottovalutate mai il rischio di incendio (o, peggio, di esplosione) a bordo, che tra l'altro é l'unico evento che toglierá senza appello, a qualsiasi unitá, la giá rara caratteristica di essere inaffondabile...

Ho optato per la soluzione con un Hulk di 12 litri per la riserva, li tengo entrambi fuori dal gavone. Sul piccolino ho fatto il ponte con un tubo di benzina ed il connettore maschio Yamaha. Insomma, "stacca&attacca":

Max

non ti intralciano due serbatoi fuori dal gavone?

Quello della pericolosita' è il fattore più importante che fino ad ora mi ha bloccato nel portare a bordo la mia tanica di metallo. Però, considerando che la tanica in questione è metallica, con chiusura stagna quasi "blindata" e che verrebbe riposta in un gavone laterale privo di qualsiasi fonte di scintille elettriche, e pensando che in caso di apertura essa avverrebbe a motore spento e nessuno a bordo che fuma, penso a questo punto che sia una cosa fattibile e quasi priva di rischi. Dico quasi perchè l'imprevedibile è stato previsto ma....

Grazie a tutti dei pareri sull'argomento, che come vedo interessano parecchi di noi

Gianky55 ha scritto:

Quello della pericolosita' è il fattore più importante che fino ad ora mi ha bloccato nel portare a bordo la mia tanica di metallo. Però, considerando che la tanica in questione è metallica, con chiusura stagna quasi "blindata" e che verrebbe riposta in un gavone laterale privo di qualsiasi fonte di scintille elettriche, e pensando che in caso di apertura essa avverrebbe a motore spento e nessuno a bordo che fuma, penso a questo punto che sia una cosa fattibile e quasi priva di rischi. Dico quasi perchè l'imprevedibile è stato previsto ma....

Grazie a tutti dei pareri sull'argomento, che come vedo interessano parecchi di noi

martiello123 ha scritto:

non ti intralciano due serbatoi fuori dal gavone?

Mi sono espresso veramente male! I due serbatoi li lascio fuori dal gavone quando il gommone sta nel box. In navigazione entrambi prendono posto nel gavone di poppa.

Max

Dopo la brutta esperienza della tanica da 10 litri in plastica che ha perso 5 litri di benza nella sentina (non voglio immaginare cosa succedeva se accendevo la pompa), ho optato per un piccolo serbatoio da 11 litri originale jhonson/evinrude addirittura con indicatore di livello, che un negoziante dava via in offerta a 50 euro , l'ho guardato e gli ho detto "se vuoi te ne libero. ma scordati i 50 euro" così tra una trattativa e l'altra è entrato in macchina con 20 euro .
E' pazzesco anche se in plastica pesa quanto la tanica che avevo ma quasi piena, ha una plastica fortissima, molto molto spessa, mi ha garantito che con questo non avrò più questi problemi.

spettacolare ha scritto:

Dopo la brutta esperienza della tanica da 10 litri in plastica che ha perso 5 litri di benza nella sentina

che tipo di rottura ha avuto ?


Grazie
Enrico

Sinceramente non l'ho ancora capito, adesso è in garage piena a metà e non perde da nessuna parte, premetto che la tenevo con il tappo verso l'alto, ora mi metterò con la lente a cercare la perdita, comunque penso che con il serbatoietto che ho preso risolverò