Nassa per gamberi

Guardiamarina
valerio1982livorno (autore)
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- 1/9
salve
mi date suggerimenti per praticare tale tecnica.
ad esempio è preferibile usare la nassa tradizionale a cilindro che si trova nei negozi o quella artigianale creata con le cassette da frutta e verdura ?
per le esche sento parlare dell'alloro (gambo e foglie rosse);
inoltre i luoghi e i momenti migliori per calare sia dalla costa che dalla barca quali sono:
profondita, tipo di fondale, condizione del mare, venti, giorno/notte ecc.
grazie.
Tenente di Vascello
bebo1957
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- 2/9
Riprendo questo topic perchè è ancora attuale, di stagione. La nassa è uno strumento di pesca tuttora in uso nelle marinerie di tutto il mondo: rientra nella categoria degli attrezzi "da posta", cioè fermi, non strascicanti; bisogna convincere il pesce ad entrare e, di seguito, impedirgli di uscire, tutto quì! In questo periodo, ad esempio, le seppie sono in frega e fra poco le femmine dovranno deporre le uova: stanno cercando un luogo tranquillo, sicuro, infrattato per stare un po' in pace! Validi rifugi diventano quelle cassettine appoggiate sul fondo marino, con quella vegetazione interna che protegge occultando (l'alloro non è un'esca: lo si mette solo per "fare macchia", tanto che spesso viene sostituito perfino dalle regge fermapacchi in plastica nera). All'interno non si mangia, insomma non c'è esca, sarebbe inutile: adesso si pensa a ben altro! Solitamente è la femmina che per prima riesce ad entrare: arretrando trova quell'ingresso che diventa sempre più stretto e, una volta dentro, continua a secernere quelle sostanze ormonali che richiameranno i maschi e li inviteranno a risalire la corrente. La vera esca è la femmina, e i maschi la cercheranno come i topolini seguirono il suono dolce e fatale del pifferaio magico, senza nessun lieto fine. Quindi, se in una nassa trovate una sola seppia, sarebbe meglio lasciarla e calare di nuovo per il giorno successivo, sperando che l'indomani si possa andare in mare e che nessuno si sia fregato la seppia! La forma dell'attrezzo è importante per un motivo primario: la stabilità, cioè deve essere ben ferma sul fondo, senza oscillazioni, rassicurante come una tana naturale. Il colore deve essere scuro, non brillante, nessun luccichio: evitate di costruirle con quella rete metallica zincata, perchè, vi assicuro, catturano molto meno. Da preferire quella rete plasticata verde scuro...ma anche l'odore è importante: tutti gli attrezzi in plastica nuovi necessitano di una permanenza in mare di almeno una settimana, per assorbire il salmastro e perdere il sintetico. Bene lo sanno i professionisti, che, quando calano nasse o cogolli (meglio: bertovelli) nuovi, per qualche giorno neanche li salpano.
Le profondità sono modeste: dai 10-15 metri fino ai 2-3 nel momento dell'accostata massiva (maggio), con preferenza di fondale sabbioso e fangoso. Il periodo coincide con quello della primavera e il momento di pesca è giorno e notte, cioè si lasciano sempre in mare...Alberto
alberto capelli
Contrammiraglio
Leon910
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- 3/9
UT veramente interessante, fa piacere apprendere nuove(per me) tecniche, hai per casa una foto di queste nasse per seppie?
EX BWA California 550 Limited Edition Evinrude
E-Tec 40 elica 15, gps Garmin gpsmap 520 eco Furuno fcv 627
ZAR53 Johnson ocean runner 115 elica viper 13 7/8 ×19
Guardiamarina
valerio1982livorno (autore)
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- 4/9
leggi questa link che è molto interessante
https://www.popolodelmare.com/index.php?option=com_content&view=article&id=105:come-reperire-i-gamberetti&catid=34:la-spigola-e-il-gamberetto-vivo&Itemid=60
Tenente di Vascello
bebo1957
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- 5/9
@Valerio1982
Con lo stesso principio costruttivo, ma in scala ridotta, si può approntare la nassa per gamberi: quì il discorso è ben diverso, perchè l'esca necessita, eccome! Se per le seppie il peccato é la lussuria, per i gamberi è la gola: nessuna foglia di alloro et similia, solo un pesce, magari una sarda bella grassa e oleosa, per convincerli ad entrare. Scogliere, dighe foranee, aree portuali sono i luoghi più indicati per questo tipo di pesca che deve essere effettuato di notte, in condizioni di mare calmo, magari aiutando il fattore C con una fonte luminosa piazzata vicino o all' interno dell'attrezzo (costano pochi euro e si illuminano a contatto con l'acqua, solo di colore verde, intermittenti). Escluso il periodo invernale, tutte le altre stagioni sono favorevoli a questa pratica. L'attrezzo non particolarmente sofisticato, anzi anche un guadino innescato e illuminato sarebbe utile: se preferisci vendono attrezzature pieghevoli di piccole dimensioni che fanno più che onestamente il loro mestiere.
Azione di pesca:
A) calare al tramonto e lasciarlo pescare tutta la notte, tenendolo sospeso dal fondo e salpandolo il mattino seguente...oppure
B) controllarlo periodicamente (15-30 minuti), sempre di notte
Volendo, si possono utilizzare più nassette contemporaneamente, sperando che ciò sia legale... Question
Alberto
alberto capelli
Tenente di Vascello
bebo1957
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- 6/9
...vedo che mi hai preceduto Sad
grazie
Alberto
alberto capelli
Capitano di Corvetta
Psyke73
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- 7/9
io ti dò solo un consiglio Smile guardala a vista, non allontanarti troppo dal posto in cui la metti.

l'anno scorso me ne hanno fregate due Sad

da allora uso un trucchetto, vado la calo ma la boetta che uso come galleggiante la lascio immersa sottacqua di un metro e mezzo,

naturalmente segno la posizione con il GPS e quando torno a prenderla la ripesco con il mezzo marinaio Smile
Ammiraglio di divisione
TheGiangi
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- 8/9
Psyke73 ha scritto:
io ti dò solo un consiglio Smile guardala a vista, non allontanarti troppo dal posto in cui la metti.

l'anno scorso me ne hanno fregate due Sad

da allora uso un trucchetto, vado la calo ma la boetta che uso come galleggiante la lascio immersa sottacqua di un metro e mezzo,

naturalmente segno la posizione con il GPS e quando torno a prenderla la ripesco con il mezzo marinaio Smile


Damine! Mica male st'idea!!! Laughing
G
Seguite l'onda, belli!

Arrivederci a NAVIGHIAMO INSIEME 2021
Tenente di Vascello
bebo1957
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- 9/9
@Psike
Per non segnalare la presenza di una qualsiasi attrezzatura in mare si può utilizzare il trucchetto del sale: al posto della boetta, si usa un comune galleggiante da rete d'imbrocco, detto in gergo "scorzo", non troppo grande, con annessa retina fine riempita di sale grosso. Inizialmente il peso del sale farà affondare lo scorzo; in seguito, discioltosi il sale, lo scorzo salirà in superficie, magari durante la notte, per essere visibile alle prime luci dell'alba. Sistema complicato, ma solo all'inizio: dopo qualche esperimento, sapremo con sufficiente precisione la quantità di sale necessaria... Certo, se siamo in mare aperto, è indispensabile il GPS! Wink
Ciao
Alberto
alberto capelli
Sailornet