La cima nell'elica....che vergogna... [pag. 4]

Utente allontanato
Raph69
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Premesso che quando mi son preso il mio primo gommone (dopo circa 10 anni di esperienza su gommoni altrui), la prima cosa che sono andato a vedere è stato che lo specchio di poppa fosse abbastanza ampio da montarci un bel 6 cv oltre al principale (perchè avevo intenzione di usarlo per allontanarmi parecchio sia da terra che dal punto di alaggio e volevo farlo in tranquillità), vorrei far notare al buon Roland che qui dentro sono in molti, compreso il sottoscritto attualmente, che hanno piccoli gommoni sui quali non si riesce a montare altro che il motore principale (nel mio caso un 310VTR con un 15 cv). E' ovvio che con un tender o poco più non ci si deve andare a infilare in un mare forza 4, nè tanto meno ci si deve allontanare più di tanto da terra e dal punto di alaggio in modo da rientrare rapidamente e in sicurezza se cambia il tempo, la prudenza in mare non è mai abbastanza, meglio darsi degli stupidi perchè ci si è rovinati la giornata per eccesso di prudenza che andarsi a strusciare sulle rocce o peggio Wink

P.S. a mio parere al figlio/a di 11 anni il giubbotto di salvataggio andrebbe fatto indossare anche durante la normale navigazione Wink
Sottocapo
impavidoRicky
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Raph69 ha scritto:


P.S. a mio parere al figlio/a di 11 anni il giubbotto di salvataggio andrebbe fatto indossare anche durante la normale navigazione Wink


ciao tutto giustissimo ciò che hai scritto prima, concordo pienamente.
però guardo al giubbotto è sicuramente un'impresa ardua farlo indossare per tutto il tragitto ad un bambino/a di 11 anni, e poi che brutta l'abbronzatura con il segno! UT
buona planata Wink
Capitano di Vascello
BULLE II
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Raph69 ha scritto:
P.S. a mio parere al figlio/a di 11 anni il giubbotto di salvataggio andrebbe fatto indossare anche durante la normale navigazione Wink


Forse al figlio di 11 anni è meglio spiegargli qualcosa in più sulla navigazione e sulla prudenza invece di fargli indossare un giubbotto nella normale navigazione, il mio a 2 anni e mezzo e sa benissimo quando si può gironsolare in barca tranquilli e quando è il momento che deve entrare in cabina o restare attaccato alla mamma. Ovvio occhi sempre aperti, ma questo non vale solo per i bambini, ma anche per il resto degli imbarcati.
Il giro in barca non deve essere solo una passeggiata, ma anche un modo per educare i figli e gli ospiti a come si sta in barca e soprattutto a ascoltare il comandante ed eseguire eventuali ordini, altrimenti sarebbe facile, tutti con i giubbotti e magari anche legati, così siamo sicuri che nessuno va fuori bordo, ma questo non è più un piacere, ma na tortura.
Salpa Laver 21.5 - Cresci 2300 biasse
Capitano di Corvetta
lemmo
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- 34/39
A me l'anno scorso è capitata la stessa cosa ma ero ad un paio di miglia dalla costa, avevo detto al mio mozzo (la mia ragazza) di assicurare la cima prima di partire ma si è dimenticata di farlo ed allora dopo un paio di miglia di navigazione con mare un pò formato arrivati al punto di pesca facendo retromarcia mi si è spento il motore, ho capito subito cosa fosse successo dopo aver dato uno sguardo a prua. fortunatamente la cima non è molto più lunga dello scafo e sono riuscito in un nano secondo a liberarla.
Al mozzo sono toccate dieci frustate al tocco!
Ragazzi sicurezza sicurezza sicurezza.
La mia è stata una svista ma fidandomi della mia ragazza che già da bambina andava in barca con il babbo mi sono ritrovato in una situazione un pochino a rischio. Comunque per operare in prossimità dell'elica ho girato lo staccabatteria quindi ho operato in piena sicurezza.
Prima di iniziare la stagione accorcerò sicuramente la cima!
Marshall M 80 RT + Suzuki 40 4tempi+ Satellite mx070s.
Capitano di Fregata
prince
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- 35/39
Vi dico come ho fatto io a 200 metri da riva e con vento che mi portava verso gli scogli.
Motore in avaria ( si ingolfava e quando partiva andava a 3 cilindri)
Ero solo io a bordo
Ho buttato subito l'ancora, senza pensarci ed ho lasciato un a 70ina di metri di corda (sono arrivato davvero a pochi metri dalla riva).
La mia ancora pesa 6 kg + 5 altri di zavorra e si è ancorata subito per fortuna, nonostante il fondale fango-sabbioso.
sarebbero bastati pochi secondi di incertezza e sarei arrivato sulla scogliera.
Ho trovato il modo di ripartire e sono riuscito a tornare al porto senza problemi

Devo dire che questa soluzione non l'ho trovata su due piedi, ma ci avevo pensato quando col vecchio 737 trainavo alle occhiate a 50 metri dalla costa col mare un po' mosso. Avevo già messo in preventivo che si potesse fermare... e questa soluzione mi è sembrata quella più opportuna.
Al tuo posto non avrei mai neanche pensato di buttarmi in mare e lasciare barca e figlia alla deriva........

PS (il motore si è fermato perchè avevo delle gocce di acqua in un carburatore)
Capitano di Corvetta
jacksely
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- 36/39
Nessuna vergogna se qualcosa va a finire nell'elica... io non sono proprio di primissimo pelo nautico e ho preso, come tanti altri, nell'elica cime, reti, un ancora galleggiante compreso la sua cimetta, porcai vari come nylon e buste giganti.. se navighi molto ti capita...

Una rete imparruccata davanti Vieste sotto una barca a vela di 14 m...
Una busta sul piede del motore di sx a 40 nodi tra Capocorso e la Giraglia sulle prese di raffreddamento...
Una lenza della madonna nel canale di piombino il 6 di gennaio sul piede dello Zar...
Una bustona di plastica bestiale dentro il porto di Crotone nel giro d'Italia del giugno 2005 nel piede di Geronimo...
L'ancora galleggiante fuori dalle formiche di grosseto in azione di pesca con una ricciola in canna con un Proteo pesca di circa 6 metri...

eh eh 8)

La prima regola è mettere in sicurezza natante e di conseguenza l'equipaggio, se le condizioni lo consentono è bene ancorarsi. Prima cosa da fare quindi è l'ancora. Dopo si valuta chi è in barca, ovvero la perizia dell'equipaggio senza dimenticare che prendere una capocciata sotto la barca è cosa facilissima come anche dare un'ingozzata di acqua e entrare in crisi. Basta un'ondina di 30 cm a dare fastidio e sentirsi male in acqua senza che a bordo ci sia nessuno in grado di intervenire è molto brutto.
Ove possibile lavorare sempre fuori acqua semplificando tutto con lo sciogli e taglia... quando non possibile si lavora in acqua sempre con maschera e boccaglio anche se si lavora a filo d'acqua (motore a 45° per intendersi) sperando che il beccheggio della barca non ci renda impossibile il tutto..

Quindi ogni caso è una storia a se e molto importante è chi resta sulla barca. Sulla mia barchetta come anche sul vecchio gommone io ho una bombola che serve in questi casi...

Jacksely Kid
ambiente e turistico ricettivo
Guardiamarina
piesse (autore)
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- 37/39
ciao prince...
il mare a e me non era calmo, ma piatto.....era un giorno infrasettimanale, per cui non c'erano neanche onde di altre barche... beh, nuoto anche da 10 anni.... ho un brevetto sub....ero solo sotto costa ed ho optato per la soluzione più veloce, visto che il motore non veniva su....per questo mi sono buttato....a proposito, riesco anche a farmi una gassa intorno alla vita con una sola mano in 4 secondi... ma davvero il mare era calmissimo.... non mi pareva il caso...
Ciò non vuol dire che ho fatto bene, altrimenti non avrei postato Embarassed tutto vergognato Embarassed pensando a cosa fosse meglio fare in altre condizioni...
Ma per l'ancora, riflettevo, come faccio a buttarla in fretta per 50 o più metri se uno ha il salpaancore? Si allenta e si fa scendere per gravità?
Nel mio caso specifico, (problema causato Embarassed da dimenticanza e distrazione Embarassed ), l'unica soluzione è non farsele capitare queste cose e, appunto, avere la cima più corta del natante.
Capitano di Corvetta
Carter
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- 38/39
jacksely ha scritto:
....................
La prima regola è mettere in sicurezza natante e di conseguenza l'equipaggio, se le condizioni lo consentono è bene ancorarsi. Prima cosa da fare quindi è l'ancora. Dopo si valuta chi è in barca, ovvero la perizia dell'equipaggio senza dimenticare che prendere una capocciata sotto la barca è cosa facilissima come anche dare un'ingozzata di acqua e entrare in crisi. Basta un'ondina di 30 cm a dare fastidio e sentirsi male in acqua senza che a bordo ci sia nessuno in grado di intervenire è molto brutto.
Ove possibile lavorare sempre fuori acqua semplificando tutto con lo sciogli e taglia... quando non possibile si lavora in acqua sempre con maschera e boccaglio anche se si lavora a filo d'acqua (motore a 45° per intendersi) sperando che il beccheggio della barca non ci renda impossibile il tutto..

Quindi ogni caso è una storia a se e molto importante è chi resta sulla barca. Sulla mia barchetta come anche sul vecchio gommone io ho una bombola che serve in questi casi...

Jacksely Kid



Ciao tutti,
per incominciare quoto la risposta di Jacksely perchè mi sembra la più saggia e la più comune per piccoli gommoni monomotore e grandi velieri.

Ma la domanda mi sorge spontanea...

Io navigo da tantissimi anni con ogni tipo di barca, e vi chiedo:
Ma che cavolo ci fate con una cima legata alla prua del gommone in navigazione?
Costa tanta fatica scioglierla ed ingavonarla?

Ecco questo è il mio consiglio, poi di tutto il resto se ne è già parlato abbondantemente.


Ciao da Patrizio.
Guardiamarina
piesse (autore)
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- 39/39
c'è sempre una risposta a ogni domanda. tra le varie alternative di ormeggio, c'è quella di legare le due cime del corpo morto al gancio di traino, tramite uno spezzone; così che non passino sui tubulari, usurandoli. Poichè è stato faticoso convincere l'ormeggiatore Brick wall che andavano incrociate a prua facendole passare per il musone del salpaancore, era l'ultimo giorno che avevo la cima a prua. poi l'ho tolta.....
Sailornet