Nuovo codice della nautica - targhe in vista [pag. 3]

In Italia tutte le barche a vela che non siano natanti (e che hanno necessariamente anche un motore) hanno la targa, in Francia no, hanno solo il nome a poppa. E così anche in un sacco di altri stati che non sto ad elencare, basta guardarsi intorno in un qualsiasi porto turistico.
In UK, ma lì non sono più Europa, non è richiesta la patente nautica, idem per il Belgio dove è obligatoria solo per le acque interne.
La targa in Belgio è richiesta solo per le acque interne, idem per l'Olanda.
In USA puoi tranquillamente navigare senza patente nautica, ma lì in certi stati neppure le auto hanno la targa anteriormente ed è abbastanza normale vedere in giro auto circolare senza neppure quella posteriore (ad un mio collega hanno noleggiato un'auto senza targa ed ha girato così per diversi giorni...). Le dimensioni poi, come in parecchi stati nel mondo, sono tutte come quelle delle nostre targhe anteriori.
A fare paragoni quindi si corre il rischio di sbagliare se si vuole generalizzare a tutti i costi

@stinger

intendo il mare nostrum,
Per chi vuole navigare nelle acque del Belgio, olandesi o della grande britannia non penso ci siano problemi.....ben vadano, ma nel nostro stagno mediterraneo è altra cosa....

Si manifesti chiaramente chi è contrario al riconoscimento del natante, del motorino, dell'auto o dell'elicottero......

Se la vela in Francia non richiede patente, vale solo per un francese, se affitti ti viene richiesta e notare che i francesi sono tra i migliori in assoluto a vela.....

Poi comunque non c'entra una cippa con i motori e natanti italiani.....

L'america? Lasciamo perdere.......

Personalmente sono favorevole alla targa, un po' meno alla patente visto che gli incidenti di cui si parla sui mezzi di informazione sono quasi sempre attribuibili a patentati.
Se però si afferma che in Europa tutti quelli che vanno per mare hanno la patente e tutte le imbarcazioni hanno la targa, questo non è vero.

La targa mi pare conseguenza logica se istituiscono un registro dei proprietari.

Se no non leghi targa al mezzo.
Potresti legare la targa alla persona, come per i motorini, ma non avrebbe senso il registro.

Quindi mi pare evidente che la priorità non sia la sicurezza ma la cassa immediata (registro) e conseguente (spesometro)

Se dovesse essere una targa tipo quella Laguna Veneta... poco male. La rogna sarebbe pagare bolli e contributo di rilascio una tantum e ogni tanto (credo ora siano 5 anni?) rinnovare.
Se vendo provvedo all'aggiornamento dei dati e la cosa è abbastanza contenuta.

Magari il vantaggio sarebbe che finalmente anche i natanti CE italiani, potrebbero (patente, dotazioni e condimeteo permettendo), uscire dalle fatidiche 12 miglia...

Se invece dovesse essere solo una scusa per fare cassa e mettere tassazioni annuali o passaggi di proprietà onerosi... beh... non credo sarebbe il modo giusto di sostenere l'economia del settore.
Oltretutto, dopo la licenza di pesca a pagamento, sarebbe davvero la ciliegina sulla "torta".
Ormai gli resta praticamente solo l'aria che respiriamo da tassare!

Avete provato a cercare la parola "natante" all'interno della legge che delega il governo a riformare il codice della nautica da diporto?

MDCCSAP?

fran ha scritto:

Avete provato a cercare la parola "natante" all'interno della legge che delega il governo a riformare il codice della nautica da diporto?

MDCCSAP?

Veramente non ho nemmeno trovato la legge....

Posso solo dedurre da quanto riportato sull'autorevolissimo sito MIT che verrà creata una separazione burocratica tra armatori da diporto e professionali, con obblighi e oneri diversi

VanBob ha scritto:

....... e l’inserimento di una giornata nelle scuole italiane dedicata alla cultura del mare."

Vogliamo parlarne?

Questo è il testo che, salvo secondarie modifiche dell'ultima ora, dovrebbe essere approvato

https://www.certifico.com/component/attachments/download/6363

Da una prima lettura, a parte l'anagrafe computerizzata delle patenti nautiche, non mi sembra che la "categoria dello spirito", rappresentata dai natanti, venga minimamente toccata. Credo comunque che il famoso registro ed i contrassegni siano un problema solo rimandato.
Per il resto c'è un tentativo di armonizzarsi con le normative europee in fatto di noleggio, mediazione ecc, nonché dei rimandi sulle norme anti inquinamento, le scuole per il rilascio delle patenti, e diffusione della "cultura del Mare" con la giornata del Mare ( tanto per fare qualcosa di allegorico) riconducibile, se fosse una cosa seria, ai vecchi ed obsoleti testi di educazione civica.
C'è poi una serie, limitata, di richiami al recupero di spazi per il ricovero a terra per le unità naviganti. Quest'ultimo mi sembra il tentativo di mettere una pezza alla fallimentare politica messa in atto qualche anno fa con a costruzione di marine d'elite o porti turistici per imbarcazioni di importante metratura, rivelatesi un fallimento completo, visto che per garantirne la sopravvivenza, che non c'è stata, hanno massacrato una marea di piccoli rimessaggi.
Se ne era parlato anche qualche anno, del registro natanti,fa sia per le dotazioni di sicurezza dell'uso del DSC e MMSI :
https://www.gommonauti.it/ptopic66057_nuove_norme_ue_sul_diporto.html
ttps://www.gommonauti.it/ptopic12901_nuovo_regolamento_disposizione_su_immatricolazione_natanti.html

Sono un sognatore.......che immagina scivoli pubblici e aree di sosta temporanee per carrelli a completare il recupero delle aree demaniali di cui si parla nel decreto [/quote]