Il Piave mormorava?? 24 maggio 1915 - 24 maggio 2015 [pag. 2]

Contrammiraglio
lone wolf
Mi piace
- 11/21
Non se ne è parlato per 99 anni, tacere ha fatto comodo a tutti, fortunatamente il 24 maggio è passato, ne parleranno fra 100 anni. Sad
Mi sento come una foglia su un albero in autunno, ma c'è tanto vento.
Enzo Biagi 5/11/07
Capitano di Vascello
yanez323
4 Mi piace
- 12/21
Yatar1963 ha scritto:
Questa guerra era stata combattuta dai contadini. Gli operai avevano fatto le armi. Industriali e finanzieri avevano fatto i soldi. Lo stato aveva fatto debiti fino al 1982
Ci ritrovammo con quasi un milione di Italiani in meno e un tot di manigoldi di troppo che condizionarono gli anni a venire fino ai giorni nostri.
Oggi alle 15,00 si chiede un minuto di silenzio, ma a mio parere è meglio parlare. Un ricordo ed un pensiero questi giovani mandati al macello lo meritano.
Da qualunque parte essi combattessero.
Per non dimenticare la lezione


Ogni tanto vado da solo al Sacrario di cima Grappa, nelle giornate feriali, quando non c'è nessuno. C'è sempre vento, silenzio ed una cappa di tristezza, non attenuata nemmeno quando splende il sole.
Quando sono li , il silenzio parla più della retorica che da sempre accompagna il doveroso ricordo.
All'epoca il frastuono di una minoranza d'Interventisti, sempre elitaria, ebbe la meglio sulla stragrande maggioranza di coloro che volevano rimanere neutrali, ad iniziare da Giovanni Giolitti.
Al fronte andarono milioni di giovani, la maggior parte dei quali sapevano solo che " c'era la Guerra", nient'altro. Una moltitudine che per la prima volta lasciava la propria terra senza sapere il perché della guerra, senza avere idea dei motivi, semmai ce ne fossero.
Mio Nonno, Ufficiale di Artiglieria ippotrainata poi passato in Aviazione, raccontava di passare il tempo di riposo, con altri in grado di leggere e scrivere, a vergare lettere per militari di truppa alle loro famiglie o leggere loro quelle inviate dai familiari, quasi sempre scritte dai parroci. Eravamo un Paese arretrato, anche culturalmente, con un tasso di analfabetismo leggermente inferiore al 50%, ed al tempo c'era solo la suddivisione tra chi sapesse semplicemente leggere e scrivere e gli altri.
La vittoria c'è stata per l'eroismo e l'abnegazione di tanti, che non volevano e non sapevano di essere eroi, nonostante l'incapacità politica e dei vertici di comando. Poi c'è stata la Vittoria, che non abbiamo saputo gestire politicamente per ricavare una posizione di internazionale di maggior peso, specie ai fini economici e di prospettiva di sviluppo. Soprattutto c'è stato un dopoguerra, in cui, finite le cerimonie e lo sventolio di bandiere, non c'è stato nessuno in grado di indirizzare una ricostruzione industriale e sociale capace di reinserire centinaia di migliaia di reduci, troppo spesso massacrati nel corpo e nell'animo, mentre in pochi hanno costruito fortune immense. Da lì sono cominciate le altre vicissitudini, con le chimere dannunziane di Fiume e tutto quello successo negli anni a venire.

Re: Il Piave mormorava?? 24 maggio 1915 - 24 maggio 2015




Re: Il Piave mormorava?? 24 maggio 1915 - 24 maggio 2015


Re: Il Piave mormorava?? 24 maggio 1915 - 24 maggio 2015


Re: Il Piave mormorava?? 24 maggio 1915 - 24 maggio 2015


Re: Il Piave mormorava?? 24 maggio 1915 - 24 maggio 2015
Contrammiraglio
effelle
1 Mi piace
- 13/21
Yatar1963 ha scritto:
Questo poteva essere l’animo di un fante. Questa più o meno la tattica di battaglia della prima Guerra Mondiale, combattuta da eserciti tecnologicamente ben bilanciati, che spiega il perché di tanto sangue: conquistata la linea nemica spesso si doveva ritornare indietro.


Il mio bisnonno era un fante ....
veniva dal ceto più basso... un manovale... analfabeta...


io lo ricordo poco...

ma a mia mamma ha sempre raccontato che mentre salivano lungo il corso del Piave, l'acqua diventava sempre più rossa..
Fino a che hanno cominciato a trovare i corpi di altri fanti... centinaia...

ma erano comunque obbligati a salire , salire...

chissà la paura che hanno avuto.. poveretti..
giovani che al massimo si spostavano per lavorare nelle campagne attorno al paese...mandati così lontani da casa..

per fortuna era tra quelli che son tornati a casa....

questi erano I PATRIOTI....
Capitano di Corvetta
AleGommone
Mi piace
- 14/21
Mio bisnonno c'era.. E fu fatto cavaliere.. Conserviamo ancora l'attestato e la medaglia al valore.. Quanti innocenti morti per una causa chiamata Italia..ma ne valse la pena visti gli sviluppi politici-economici-sociali disastrosi che in pochi hanno deciso di far affondare nell'oblìo??
Lomac 430 ok
Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
1 Mi piace
- 15/21
yanez323 ha scritto:
La vittoria c'è stata per l'eroismo e l'abnegazione di tanti, che non volevano e non sapevano di essere eroi

Normalmente quando si vince la retorica trasforma tutti in eroi.
Ma effettivamente, sofefrmandoci alcune questioni, leggendo le tante storie e diari e analizzando qualche vicenda bellica, ci si rende conto che realmente fu solo il semplice eroismo di tantissimi giovani che evitò il disastro.
E che furono accusati di "aver tradito pure la mamma"!

Penso ad esempio alla battaglia del Solstizio (giugno 1918) dove, per quanto fosse un tentativo più politico che bellico, gli Austriaci sfondarono il Piave in più punti e in profondità, nonostante l'elevata mobilità difensiva organizzata da Diaz.
Realmente la sensazione è che solo il coraggio e la determinazione di questi ragazzi (soldati, ma anche giovanissimi ufficiali) che si ripresero il territorio casa per casa, campo per campo, evitò la capitolazione.

Tuo nonno te ne avrà raccontate di più, ma che dire degli aviatori: mica erano tutti dei Baracca, degli Scaroni o dei Baracchini.
La maggior parte volava su idrovolanti Caproni da bombardamento e ricognizione che venivano tirati giù con una sassata
O che dire di Rizzo e di quello che combinò partendo da Ancona con i suoi barchini MAS in Adriatico, mare che quando vuole oltretutto sa essere impestato bene, soprattutto al rientro sulle nostre coste?

Sicuramente la grande lezione che i nostri avi ci hanno lasciato e che non si può consentire a poca gente priva di morale di ritenere che la loro a-moralità possa essere superiore alla moralità dell'assoluta maggioranza, individuabile questa nei concetti primari dei Diritti dell'Uomo.

Lezione più che mai attuale, imho
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Contrammiraglio
lone wolf
Mi piace
- 16/21
Ultimamente ho letto questo libro: "La guerra dei nostri nonni" di Aldo Cazzullo edito dalla Mondadori.
E' una raccolta di inediti, testimonianze verbali o scritte da ex combattenti della grande guerra.
E' una piccola cosa ma aiuta a saperne di più. ciao.
Mi sento come una foglia su un albero in autunno, ma c'è tanto vento.
Enzo Biagi 5/11/07
Ammiraglio di divisione
red1
Mi piace
- 17/21
Bellissimo libro, l'ho letto ad inizio inverno. Wink
Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo sanno ascoltare.
Giovanni Verga, I Malavoglia
Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
Mi piace
- 18/21
Ho avuto modo di confrontare i resoconti ufficiali dei bollettini e comunicati di guera con i diari spesso elementari e sgrammaticati dei soldati e quelli più approfonditi dei giovani ufficiali.

Contadini sì, obbedienti sì, ma fessi no!

Lo capirono i giovani borghesi che impararono a conoscere i contadini combattendoci affianco
E con essi, tutti coloro che la guerra aveva cambiato.
Insieme e a modo loro tentarono il cambiamento nel dopoguerra.

Non lo capì la classe dirigente, non solo Italiana, con quel che ne consegue.

Il dopoguerra poi non fu certo una passeggiata per vincitori e vinti.
Suggerisco la lettura di "L'obelisco nero" di Remarque, autore anche di "Niente di nuovo sul fronte occidentale"
Si può comprendere come la pace, quel tipo di pace imposto come fu imposto, diventò solo l'intervallo tra due guerre.

E oggi si compiono i medesimi errori, imho
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Contrammiraglio
lone wolf
Mi piace
- 19/21
Yatar1963 ha scritto:

Suggerisco la lettura di "L'obelisco nero" di Remarque, autore anche di "Niente di nuovo sul fronte occidentale"


strano che i vari regimi non li abbiano censurati, forse hanno sempre pensato che noi plebaglia non li capissimo Sad
Mi sento come una foglia su un albero in autunno, ma c'è tanto vento.
Enzo Biagi 5/11/07
Ammiraglio di squadra
misterpin
Mi piace
- 20/21
Io durante il servizio militare, ho prestato servizio il 4 novembre 1990 al Sacrario di Redipuglia ed essere in quel posto in quell'occasione in quelle vesti ti dava una sensazione particolarmente forte ed è una cosa che mi porto ancora dentro. Prima o poi ci voglio tornare

In questo topic non può mancare questo filmato

Sailornet