10 anni fa se ne andava il più grande ciclista dell'era moderna

Per chi come me amava ed ama il più grande di tutti i tempi, ripropongo la sua tappa più epica quando, dopo le salite del Croix de Fer, il Col du Telegraph, a 4 chilometri dalla cima del Galibier (ben 50 km dall'arrivo), attacca nel suo modo inconfondibile, con quegli scatti che sono staffilate, che fiaccano qualsiasi resistenza. Questo attacco che passerà alla storia è al minuto 1:15:00 del filmato.

La vetta del Galibier, la lunga discesa nel freddo e nella pioggia, per poi sbriciolare la salita de Le Deux Alpes.

Marco parte con un ritardo di 3 minuti e 1 secondo - finirà col dare un distacco nella tappa a Ullrich di ben 9 minuti e prendendosi la maglia gialla che portò fino a Parigi.

Un grandissimo. Mi manchi Marco.

Ogni volta mi sforzo di non commuovermi, ma una piccola lacrima per lui scivola immancabilmente lungo il viso.
Manca tanto anche a me!

Sono un ciclista amatore, un grande appassionato che non ha avuto la possibilità di praticare questo splendido sporto a livello professionistico.
Marco Pantani ci ha emozionato, non era una fredda macchina calcolatrice, correva col cuore e coraggiosamente.
Oggi come ieri il ciclismo o si ama o si odia, con tutte le sue contraddizioni con tutti gli annessi e connessi.
Marco poteva nonostante tutto rimanere un grande, purtroppo come molti grandi, fuori era forte ma dentro era fragile, è rimasto solo nel momento in cui gli occorreva la scia di un amico vero, si è "staccato" e non è "rientrato" più, gettando la spugna gettando la sua vita.
Non dovremmo giudicare mai, non dovremmo girarci mai dall' altra parte, dovremmo cercare di capire, di andare oltre le apparenze.

Max

non entro nel merito di chi sia stato il più grande ma il 2 gennaio 1960 moriva l'airone ed io bambino piansi, restai legato al ciclismo ma con un vuoto ritenuto incolmabile, il paragone con Merck non l'ho mai accettato, poi spuntò Lui, quello che diventerà il pirata, rivissi le stesse emozioni, prima ascoltando la radio dopo incollato al piccolo schermo, ricordo perfettamente l'investimento nella Milano-Torino, poi il cane al giro d'Italia, le sue imprese, ecc. ecc. ed infine la tragedia.... non seguo più il ciclismo.
Ciao a tutti.

lone wolf ha scritto:

.... non seguo più il ciclismo.

Idem! Da allora.

di buon ora leggere questo topic mi ha fatto rivivere il mio passato e ricordi indimenticabili,ho avuto la fortuna all'ETA di 15 anni di correre con una squadra toscana che si appoggiava al suo medico sportivo,non che anche amico,mi sono rimasti tanti bei ricordi del mitico campione,ciao marco per me sei sempre il mitico campione
p.s anch'io non pratico piu il ciclismo e lo seguo con poca attenzione perche non ho piu le stesse emozioni di prima

GRANDE PIRATA... riguardandoti mi hai fatto commuovere

il piu' grande rammarico che non ci fu nessuno vicino a dirgli stai "facendo una grande stupidata" purtroppo ha pagato la sua fragilita' interiore.
comunque con doping o senza era il piu' forte di tutti.

X me il ciclismo e' morto con Pantani. Nessun altro sara'capace di emozionare ciclisti e non su quelle montagne. Rimani sempre il Pirata.Riposa in pace grande Marco so che da lassu'stai ancora pedalando in salita


Fabio.