Sarà guerra in Siria?

Utente allontanato
chewbacca (autore)
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Ho letto e condivido questo articolo di Giulietto Chiesa tratto da https://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=85755, che per me rappresenta un' analisi logica ed intelligente degli eventi di politica internazionale presenti correlati con quelli passati e futuri che ci si prospettano. Inquietante.


Con tutta probabilità il 2013 finirà in guerra. Il colpo contro Damasco viene presentato come "limitato", "breve", come un "avvertimento". In realtà è solo un trucco (questa è una storia di trucchi) per cominciare una guerra lunga. Quanto lunga? Infinita. Cioè fino alla fine. La nostra fine, quella di coloro che leggono queste righe.

In realtà è la prosecuzione di una guerra che cominciò l'11 settembre 2001, ma furono in pochi ad accorgersene. E non se ne accorsero perché non avevano capito che l'Impero era entrato in una crisi ormai irreversibile, e che stava cercando di predisporre gli strumenti politici, militari, psicologici per cambiare il corso della storia, e prolungare a tutti i costi (nostri) il suo potere.
Siamo dunque in guerra da dodici anni, ma facciamo fatica a capire come mai le cose vanno sempre peggio e come mai gli eventi accelerano la loro caduta verso il basso.
È perché, di nuovo, non abbiamo capito bene quello che sta succedendo.

Kosovo, Afghanistan, Iraq, "primavere arabe", Libia, colpo di stato in Egitto, erano e sono mosse della stessa partita.
Quella siriana è l'ultima in ordine di tempo, ma non è l'ultima affatto.
Come sa ogni discreto giocatore di scacchi, non si può vincere nessuna partita se non si sa prevedere le mosse successive. Quella dopo sarà l'Iran. E ogni passo in avanti delle pedine sarà più grave del precedente, poiché l'Impero ha perso il controllo e la sua "cura" della crisi è peggio della malattia. Non funziona. E sapete perché? Perché Impero vuole dire crescita infinita. E la crescita infinita è invece "finita".

È finita "l'era dell'abbondanza" ed è cominciata "l'era dell' insufficienza". E, se si poteva convincere, costringere a comprare tutto il comprabile, con il fascino della bellezza e, appunto, dell'abbondanza, è molto difficile convincere la gente a tirare la cinghia. Ci vuole la violenza per ottenere questo risultato. Diciamo dunque che ci stanno facendo entrare nella fase pedagogica in cui dobbiamo imparare a subire la violenza.

Ma c'è grande confusione sotto il cielo. Questo nuovo avvitamento ha un che di stralunato. Anche i Padroni Universali pare siano sotto l'urgenza del tempo. Dunque pasticciano. Le guerre precedenti erano state preparate decisamente meglio. Questa sembra avviarsi nel mezzo di convulsioni gravi. Il Parlamento britannico si ribella e mette alle corde Cameron.
Obama è costretto a fare marcia indietro e a chiedere il parere del Congresso. Lo avrà, io penso, ma sarà utile ricordare che Obama prende una tale decisione contro la volontà di tutto lo staff del proprio Consiglio di Sicurezza. E sapete con quale argomento? Questo, in sintesi: potremmo attaccare senza l'avallo del Congresso, ma dobbiamo sapere che, dopo (la "mossa successiva" di cui ho parlato prima, ndr) quando dovremo andare contro l'Iran, cioè quando dovremo lanciare una nuova guerra di grandi proporzioni non limitata nel tempo e negli obiettivi, allora avremo bisogno di un'autorizzazione formale. Dunque è meglio chiederla anche ora. L'ha riferito il New York Times e io ho una grande fiducia nel New York Times quando annuncia la guerra.
Questa è stata la ragione del rinvio dell'attacco. Che sarà solo di qualche giorno. Le lobbies filoisraeliana e filosaudita che manovrano a Washington avranno facilmente ragione di ogni titubanza.
L'America, quando sono in gioco le sorti dell'Impero, non si divide.
Per ora.
E i sondaggi dicono tutti che il 60% degli americani è pronto a sostenere un attacco contro l'Iran. Dunque si proceda. Singolare, e curioso (ma poiché siamo in pieno delirio possiamo anche ridere un po'), gl'ispiratori principali di questa guerra, e della prossima, sono i fondamentalisti religiosi: i capi sionisti di Israele e i capi wahhabiti dell'Arabia Saudita. Entrambi decisi a stroncare la serpe sciita di Teheran.

Dunque la guerra imperiale è ora sotto l'egida di una specie di, congiunta, guerra di religione. Suggerisco di non sottovalutarne il significato, specie agli ottimisti (che abbondano sempre): quando Dio entra in questa sindrome, la legge di Murphy ("se le cose possono andare peggio, vuol dire che finiranno peggio") diventa inesorabile.
Il fatto è che gli Stati Uniti non hanno più una linea che sia la loro. Dell'Impero rappresentavano il braccio statuale armato. Ma come stato dovrebbero anche sottostare a certe regole. Almeno ad alcune. E qui viene il problema perché anche in Occidente cominciano a manifestarsi incrinature, che prima non c'erano. I Masters of The Universe vogliono andare allo scontro con il resto del mondo, perché sono consapevoli che ogni alternativa di pace e di cooperazione dev'essere esclusa, in quanto sancisce la fine dell'Impero.
Ma il resto del mondo non è virtuale: c'è la Cina, e anche la Russia. Ci sono sei miliardi d'individui che vogliono vivere e non solo sopravvivere.
E' qui che frana l'America, che non è più in grado di gestire le convulsioni.
Diciamo che stiamo osservando una crisi di egemonia. C'è una gran confusione. Ci sono diversi attori, ormai potenti, che parlano. Perfino la Bonino, ministro degli esteri di un paese inesistente, osa fare dei distinguo. Non s'era mai vista una cosa del genere.
Il Papa di Roma (lunga vita a Papa Luciani!) sembra un pezzo anomalo di una macchina che cammina a stento. Vede la terza guerra mondiale e, per giunta, lo dice senza neanche chiedere l'autorizzazione di Washington. A differenza del Beato Giovanni Paolo II, non ha da rendere conto del miliarduccio di dollari che ricevette per versarlo a Solidarność. E dunque parla. E digiuna: che disastro d'immagine per Obama. Che andrà in guerra, ma con l'Occidente spaccato, con al seguito solo il burattino Hollande, che è stato eletto con i voti di sinistra. Si procederà a vista, o la va o la spacca. Poi ci si affaccerà sui confini dell'Iran.

Ma bisogna guardarsi dai sempliciotti che sognano una reazione militare immediata di Mosca, tanto meno di Pechino. Non ci sarà nessuna reazione militare. Mosca e Pechino rispondono e risponderanno asimmetricamente. Non sono sciocchi e vogliono aspettare seduti sulla riva del fiume . Lo scontro vero - che nessuno oggi può sapere quali dimensioni e forme assumerà, anche perché nessuno sa con precisione quali armi saranno messe in funzione - è ancora in preparazione e richiederà un certo periodo di tempo, molte verifiche sul campo, molto studio di mosse e contromosse reciproche.

Ma l'accelerazione si vede e si sente. Avete presente come si muove una valanga? Avete presente che tra il 1929 e il 1939 (inizio della seconda guerra mondiale) ci furono dieci anni? Avete presente che l'esplosione della finanza mondiale cominciò nel 2008? Aggiungete dieci anni e farà 2018.
Lo so che la storia non si ripete mai. Ma la stupidità umana (specie quella delle élites dirigenti) è una costante universale.
E, se osserviamo l'impazzimento generale che contraddistingue perfino i mentitori, i gatekeepers, dovremmo essere molto preoccupati. Perché si può mentire in modo credibile, raccattando argomenti dai rigattieri del buon senso. Ma qui siamo di fronte a portavoce che non solo si contraddicono, ma mentono senza argomenti. Bugiardi senza idee, che ripetono a pappagallo ciò che viene detto loro di comunicare.
Tutto il mainstream, dai Ferrara, ai Cazzullo, agli Zucconi, ai De Bortoli, ai Lerner, alle Botteri , danno per acquisito (cioè che Assad ha usato armi chimiche) senza nemmeno soffermarsi un istante sulle prove: che mancano inesorabilmente. E mancheranno anche dopo, sicché la menzogna è già lì, tutta nuda. Eppure non la vedono e la ripetono con sguardi ebeti, incuranti di ogni vergogna, forti dell'impunità che viene loro garantita, insieme agli stipendi che prendono a fine mese. Preoccupante perché già ci annuncia come strilleranno al primo bombardamento sull'Iran. Titolano già ora affibbiando a Bashar frasi che non ha detto, minacce che non ha proferito. Figuriamoci cosa diranno contro gli ayatollah!

Siamo in un acquitrino miasmatico pieno di flatulenze insopportabili che dimostrano lesioni cerebrali e intestinali ormai irrimediabili. Attenzione che questi ci stanno preparando la guerra in casa. E lo faranno fino a che non andremo a stanarli nei loro studi elettronici e non li costringeremo - com'è nostro diritto - a dirci perché hanno mentito sapendo di mentire. E poi li licenzieremo, perché fanno il mestiere senza autorizzazione deontologica.

Infatti abbiamo le prove - noi le abbiamo, le prove - che mentono. Perché basterebbe che andassero a leggere le notizie che pullulano nel web, verificabili, provate, certe, per scoprire che la guerra si fa per cause completamente diverse da quelle, presuntamente umanitarie, che loro invocano.
Ci sono, tra loro, quelli - come Giuliano Ferrara, ex agente informatore della CIA - che, con simpatica e totale improntitudine, ci comunicano perfino che le ragioni umanitarie sono un inutile orpello per indorare la brutalità degl'interessi dell'Impero. Meglio lui, nella sua tracotanza, che i giornalisti e direttori televisivi vigliacchi che, con le loro unte parole, svitano le spolette che uccideranno i civili siriani.

Dunque non ci resta che prepararci. Questo significa dire, chiaro e tondo, che la pace è l'unico modo per sopravvivere. Il che significa che dobbiamo costruire di nuovo un immenso movimento pacifista, italiano, europeo, mondiale.
Dobbiamo preparare ogni forma di resistenza alla guerra . Questa è una parola d'ordine che raccoglie il consenso della stragrande maggioranza. Lo sappiamo. Qui si va con la corrente, non contro la corrente. Solo che bisogna remare in tanti.

E ancora una piccola notazione. L'avvitamento della crisi ha messo in ombra l'Europa e anche tante chiacchiere sull'euro e sulla sovranità monetaria. Si vede che l'accento è altrove. L'Europa, questa penosa Europa, non è il centro della crisi. La crisi - vista nella sua accezione immediata, quella che si sta bruciando nel panico di questi mesi - è finanziaria e mondiale, ma è anche energetica e mondiale, ma anche climatica e mondiale. È questo il contesto dentro cui, volenti o nolenti, saremo chiamati a batterci. È evidente che crisi finanziaria e militare non si elideranno vicendevolmente, ma si sommeranno in modo devastante, straripando in crisi politiche, in governi che cadranno, in fantocci che risorgeranno come zombie. Le Costituzioni saranno stracciate. Tutto ciò nell'arco di una manciata di mesi. È questione di attualità. Lo richiamo perché, ancora una volta, dobbiamo ricordare, anche a noi stessi, che avevamo ragione noi, che venivamo definiti catastrofisti. Ancora oggi mi sento ripetere, talvolta, che il nostro compito è "dare speranze". Certo la speranza è bella, ma penso sempre di più che, se lo facessimo, faremmo un errore grave. È più che mai il momento della verità, visto che siamo nell'era della menzogna.
Oggi è un dono, per questo si chiama presente.
Contrammiraglio
effelle
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- 2/27
...........
piacerebbe non dire niente..
ma la paura....
le molteplici basi americane in Italia....
pensare che basterebbe un virus di un influenza letale in mani sbagliate per cancellarci tutti dalla faccia della terra....
pensare a un futuro che potrebbe non essere più tale.. non come lo avresti immaginato...
e la paura.....
Marco
Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo
nutrirai per tutta la vita
Capitano di Fregata
asso580
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- 3/27
Inquietante? Si, molto.
Inutile catastrofismo? Non penso.
Non riesco ad avere una visione cosi lucida come quella di Chiesa e questo mi impedisce di giudicare fino in fondo la valenza di ciò che scrive.
Ma sono personalmente convinto di alcune cose.
1) ci sarà una guerra in Siria, perché ormai è stato deciso. Se servono elementi per scatenarla si troveranno, costi quel che costi, veri o non veri (qualcuno ricorda Sadam?). Ma il vero obiettivo è l'Iran che costringeranno a scendere in campo.
2) Ma per quale ragione accade tutto questo? Concordo con Chiesa, sicuramente non quelle umanitarie, aggiungendo che ne siamo tutti un po' complici per tante ragioni pur non avendo grandi alternative..
3) Ferrara, Lerner, Cazzullo, ecc non li considero dei veri giornalisti, non li ascolto. Cerco di informarmi, e non è facile, diversamente. Mi infastidisce la loro tracotanza, supponenza, arroganza, presunta oggettività.
4) Ma quali saranno le conseguenze future? Ho paura solo a pensarci e "vigliaccamente" vado avanti continuando a fare quello che faccio fino aquando potrò.
Capitano di Vascello
maxpower
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- 4/27
a prescindere che l'autore è fortemente di parte (antiamericano) io non sono ne pro ne contro agli Usa , è anche vero che Usa, UK e Francia partecipano a guerre solo per il loro tornaconto economico sotto forma di gas e petrolio, ma è anche vero che chi è stato in certi paesi e visto coi propi occhi come vive la gente, come vengono calpestati i diritti di donne e persone "diverse" (cristiani, gay etc..) dovrebbe anche chiedersi se un'intervento militare non sia eticamente giusto.
Io sono sicuro che a breve scoppierà una "nuova guerra santa" ovvero cultura occidentale contro medioriente, i segnali sono forti e tanti, l'unica speranza è che Cina, Russia e Corea del Nord restino neutrali in quanto posseggono armi nucleari, mentre ad esempio l'Iran possiede solo bombe sporche per il momento, ma dubito che la Corea si lasci scappare un'occasione cosi ghiotta, idem l'India, che secondo me è dormiente, ma molto interessata. Si potrebbe prospettare anche uno scenario alla "Mad Max" alla fine di una guerra nucleare.
Per certo posso dire che molti reparti d'elitè si stanno preparando ad un attacco....
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare
(Seneca)
Capitano di Corvetta
Bob1968
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- 5/27
Citazione:
dovrebbe anche chiedersi se un'intervento militare non sia eticamente giusto


Usare la forza non è mai eticamente giusto, anche fosse vero che hanno usato loro le armi chimiche, cosa non appurata con certezza, che facciamo? Bisogna ricordarsi che le bombe non sono "intelligenti", un intervento militare causerà più morti fra i civili di quelli che si vogliono "vendicare"............ma tantè non è per quello che attaccheranno......ci sono paesi in Africa dove la situazione è assai peggiore, ma vengono ignorati perchè "non interessanti economicamente"........
Capitano di Vascello
maxpower
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- 6/27
io non parlo delle armi di distruzione di massa, ma delle condizioni in cui vivono certe persone con certi regimi dittatoriali...ripeto, chi non lo ha visto non lo capisce, noi nel bene o nel male abbiamo tutto, libertà compresa, in altri paesi no....la guerra non è mai giusta, però alle volte è una delle poche soluzioni. Naturalmente non solo la Siria, ci sarebbero tante altre nazioni, ma chi decide è chi sta nella "stanza dei bottoni"
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare
(Seneca)
Capitano di Fregata
asso580
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- 7/27
@maxpower.
Sono convinto del fatto che in effetti la religione conti poco. Ma ci fanno credere l'opposto. Mi spiego. Prendi una famiglia Cristiana ed una Musulmana e falli vivere insieme nelle stesse condizioni e con le stesse possibilità. Non si faranno MAI guerra perché sanno bene che una guerra condurrebbe solo alla miseria . Prendi ora le due stesse famiglie e ipotizza di voler raggiungere un'altro scopo strumentalizzando il loro comportamento e senza apparire. Per farlo basta dare ad una e togliere all'altra (libero accesso al lavoro, all'acqua, alla salute, ai luoghi di culto, ecc). Finiranno inevitabilmente per farsi guerra pur di sopravvivere e per gli altri sarà una guerra religiosa. Ma quello che per te conta sarà poter raggiungere il tuo scopo.

Sul fatto che i reparti di élite si stiano preparando non ho dubbi. Aggiungerei che ad oggi molti staranno già combattendo/agendo da mesi perchéa quella guerra si arrivi! Non parlo di quelli in divisa, ma degli altri, quelli che non si vedono (se non in qualche film)!


Un saluto
Capitano di Fregata
asso580
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- 8/27
E proprio chi sta nella stanza dei bottoni che vuole certi dittatori! Che poi distrugge quando non sono più utili alla causa! E che poi manda un esercito a difendere dei diritti umani! E perché lo fa'? Per il solo controllo delle ricchezze naturali, di cui però abbiamo bisogno noi a cui non manca niente in primis, e che per questo siamo disposti ad accettare TUTTO.
Tenente di Vascello
flinko
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- 9/27
per rimanere in tema condivido questo articolo che illustra molti retroscena https://lenewsdiangeloiervolino.altervista.org/blog/1193

Tutti schierati per scatenare la Terza Guerra Mondiale, ultimo appello del Papa per salvare il mondo.

-Angelo Iervolino- 08 settembre 2013 – La prossima settimana si apre il dibattito del Congresso per decidere se sostenere o meno la richiesta del presidente Obama per un attacco limitato contro la Siria. Le navi Russe e Cinesi da guerra presidiano la costa siriana, mentre le truppe iraniane avanzano all’interno del territorio della Siria.

Russia, Cina, Iran, Libano (Hezbollah) e Siria, contro Stati Uniti d’America, Francia, Turchia, Israele, Arabia Saudita, Qatar e i terroristi alleati degli americani i jihadisti di al-Qaeda Jabhat al-Nusra (Nusra Front), in pratica i responsabili dell’attacco con armi chimiche contro il popolo siriano, queste sono le 11 nazioni che dovrebbero accendere la miccia della Terza Guerra Mondiale, se il Congresso americano decidesse per un attacco contro la Siria. Sulla carta nonostante la maggiore potenza navale americana lo schieramento di Putin sembra essere quello vincente. La fase difensiva curata da i sistemi antimissile S-300, S-400 e S-500 rappresentano una barriera contro i missili Tomahawk, difficilmente superabile oltre ai sistemi antimissili cinesi, e anche gli aerei americani avranno vita molto dura per superare le difese russe, cinesi e siriane. Anche perché oltre alle postazioni fisse, lo schieramento navale davanti le coste siriane garantisce uno scudo abbastanza solido per la Siria.

Considerando che le truppe di terra di Assad con l’aiuto delle oltre 4.000 truppe iraniane arrivate in Siria e i libanesi di Hezbollah stanno avendo la meglio, per ora cielo e terra sono in mano a Putin.

Esercito regolare siriano impegnato nella guerra contro i terroristi:



Quindi una difesa molto solida che dovrebbe garantire la Siria, almeno per la prima fase degli attacchi americani. La battaglia principale si giocherà in mare, ma le navi americane saranno costrette a giocare da lontano per evitare i missili anti-nave supersonici russi P-800/ Yakhont, che in pratica sono difficilmente intercettabili dalle navi americane che vista la grossa mole avranno anche difficoltà per evitarli, i missili Yakhont, hanno un raggio di azione di 300 km. Una battaglia non facile, dove gli americani possono giocare solo la carta di massicci lanci di missili e di aerei contro la Siria. Infatti il Pentagono in questi giorni, sembrerebbe (come hanno riportato molti giornali), che abbia deciso anche l’utilizzo di bombardieri pesanti e Stealth. I B-52 dovrebbero decollare dagli USA, i B-1S invece dovrebbero decollare dal Qatar, non si esclude anche l’utilizzo dei B-2 Stealth di base in Missouri, dotati di bombe a guida satellitare. Quindi le perdite potrebbero essere molto elevate in entrambi gli schieramenti. Nello stesso tempo mentre gli americani attaccano, Arabia Saudita ed Israele dovranno pensare a difendersi, sia dal Libano che ha puntato 500 missili russi Scud contro Israele, e sia dall’Iran che potrebbe usare anche missili Nucleari, e ha già minacciato che effettuerà attentati terroristici contro gli americani in tutto il mondo. Oltre 100 mila volontari iraniani hanno inviato una lettera al presidente della Siria, per chiedere il permesso di essere schierati nella zona del Golan, non è da escludere un attacco massiccio aereo da parte della Russia su l’Arabia Saudita. Le navi russe al largo della Siria sono per ora minimo 20, appoggiate dalla base navale russa situata in Siria precisamente a Tartus, e sono:

2 incrociatori lanciamissili, la Moskva (equipaggiata con 16 missili VULKAN P1000, che volano a soli 40 mt. dall’acqua a mach 2,5 e la testata può essere in titanio con 1000 kg. di esplosivo o nucleare, ne bastano 3 per distruggere una nave portaerei a distanza di 700 km), e la Varyag, specializzate nell’affondamento di portaerei e grandi navi;

1 portaerei, la Kuznetsov;

2 fregate, la Neustrashimy e la Smetlivy;

2 cacciatorpedinieri, l’Admiral Panteleyev e il Nastoichivy (anti-sottomarini);

2 navi da ricognizione, la Azov, e la SSV-201 Priazovye dotata di un sistema di intercettazione e raccolta di informazioni, e di sistemi di difesa antiaerea che era partita dal porto ucraino di Sebastopoli già Domenica scorsa attraverso lo stretto del Bosforo;

4 navi da sbarco la Alexander Shabalin, l’Ammiraglio Nevelsky, la Peresvet, e la Nikolai Filchenkov (con a bordo, pare, un carico di missili S-300 destinati alla Siria);

2 mezzi da sbarco, il Minsk e il Novocherkassk (con 200 soldati e 10 carri anfibi);

2 corvette lanciamissili, la Shttil e la Ivanovets;

1 motovedetta, la Neustrashimy;

1 nave-soccorso, la Foty Krylov;

1 nave cisterna, la Pechenga;

e sommergibili nucleari.

Il comandante della Moskva, il Contrammiraglio Valery Kulikov, dovrebbe assumere il comando operativo della flotta russa nel Mediterraneo.


Oltre alle navi Russe la Cina ha autorizzato minimo 4 unità navali da guerra ad entrare nel Mare Mediterraneo attraverso il Canale di Suez. Le autorità egiziane non hanno opposto alcun veto e anzi, il passaggio degli incrociatori pesanti “Noauio-83“, “Quigb-133” (con attrezzature per oltre 4mila tonnellate), della “Waishanhu-878” (con 11mila tonnellate di materiali) e della nuovissima unità anfibia Jinggang Shan, con centinaia di truppe da sbarco a bordo è avvenuto con la protezione dell’esercito egiziano e con il blocco del traffico del canale per motivi di sicurezza.

Egitto che potrebbe passare da subito con lo schieramento di Putin, visto i continui disordini interni provocati dai Fratelli Musulmani, dei quali uno dei capi è Malik Obama, fratellastro del presidente americano. Infine, c’è la flotta siriana, che nei porti di Baniyas, Latakia, Minat al Bayda e Tartus ha ormeggiate 2 vecchie corvette classe Petya di fabbricazione sovietica (Assari e Hirasa), 20 motocannoniere sovietiche classe Osa e altre 10 di produzione propria, 3 unità da sbarco di fabbricazione polacca, 14 piccoli pattugliatori e 3 dragamine. In pratica il blocco di Putin dovrebbe schierare oltre 120 mila uomini.


I risvolti per l’Italia quali potrebbero essere? Se l’Italia si terrà completamente fuori dal conflitto rispettando la nostra costituzione, potremmo salvarci, ma considerando che abbiamo circa 107 basi americane sul territorio Italiano e minimo 90 bombe nucleari, che a breve saranno adattate per essere montate su i famosi F-35, il rischio di attacchi contro le basi americane in Italia è molto elevato. Le regioni più a rischio sono la Sicilia e la Puglia e anche le Regioni dove sono depositate le bombe nucleari. Quindi tutte le città dove si trovano basi americane potenzialmente sono in pericolo. Nel caso in cui il governo italiano decidesse di violare la costituzione ed entrare in guerra al fianco degli americani, l’Italia sarebbe la nazione europea più esposta di tutte, grazie ai nostri politici che hanno permesso negli anni di far diventare il territorio italiano un deposito di truppe, mezzi e armi americane. Non ci resta che sperare che l’appello del Papa per la pace venga accolto dal congresso americano.

Articolo 11 della Costituzione:

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Ecco l’elenco (non aggiornato) delle 107 Basi Usa (Air-Force, Navy, Army, NSA) in Italia:

Le basi USA più conosciute e meno conosciute, da Nord a Sud della Penisola:

cima Gallina (BZ): Stazione telecomunicazioni e radar dell’USAF. Aviano (Pordenone, Friuli): la 16ma Forza Aerea ed il 31° Gruppo da caccia dell’Aviazione U.S.A., nonché uno squadrone di F-18 dei Marines. Monte Paganella (TN): Stazione telecomunicazioni USAF. Rivolto (UD): Base USAF. Maniago (UD): Poligono di tiro dell’US-Air-Force (USAF). S. Bernardo (UD): Deposito munizioni dell’US-Army. Roveredo (PN): Deposito armi USA. Istrana (TV): Base US-Air-Force (USAF). Ciano (TV): Centro telecomunicazioni e radar USA. Ghedi (BS): Base dell’US-Air-Force (USAF). Montichiari (BS): Base aerea (USAF). Remondò (nel Pavese): Base US-Army. Vicenza: Comando SETAF, Sud Europe Task Force; Quinta Forza aerea tattica (USAF); Deposito di testate nucleari. Camp Ederle (provincia di Vicenza): Q.G. NATO; Comando SETAF dell’US-Army; un Btg. di obici ed Gruppo tattico di paracadutisti USA. Tormeno (San Giovanni a Monte, Vicenza): depositi di armi e munizioni. Longare (Vicenza): importante deposito d’armamenti. Verona: Air Operations Center (USAF). e Base NATO delle Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni (USAF). Affi (VR): Centro telecomunicazioni USA. Lunghezzano (VR): Centro radar USA. Erbezzo (VR): Antenna radar NSA. Conselve (PD): Base radar USA. Monte Venda (PD): Antenna telecomunicazioni e radar USA. Trieste: Base navale USA. Venezia: Base navale USA. San Anna di Alfaedo (VE): Base radar USA. Lame di Concordia (VE): Base di telecomunicazioni e radar USA. San Gottardo, Boscomantivo (VE): Centro telecomunicazioni USA. Ceggia (VE): Centro radar USA. Cameri (NO): Base aerea USA con copertura NATO. Candela-Masazza (Vercelli): Base d’addestramento dell’US-Air-Force e dell’US-Army, con copertura NATO. Monte S. Damiano (PC): Base dell’USAF con copertura NATO. Finale Ligure (SV): Stazione di telecomunicazioni dell’US-Army. Monte Cimone (MO): Stazione telecomunicazioni USA con copertura NATO. Parma: Deposito dell’USAF con copertura NATO. Bologna: Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato Americano. Rimini: Gruppo logistico USA per l’attivazione di bombe nucleari. Rimini-Miramare: Centro telecomunicazioni USA. Potenza Picena (MC): Centro radar USA con copertura NATO. Livorno: Base navale USA. La Spezia: Centro antisommergibili di Saclant. San Bartolomeo (SP): Centro ricerche per la guerra sottomarina. Camp Darby (tra Livorno e Pisa): 8° Gruppo di supporto USA e Base dell’US Army per l’appoggio alle Forze statunitensi al Sud del Po, nel Mediterraneo e nell’Africa del Nord. Coltano (PI): importante base USA/NSA per le telecomunicazioni; Deposito munizioni US-Army; Base NSA. Pisa (aeroporto militare): Base saltuaria dell’USAF. Monte Giogo (MS): Centro di telecomunicazioni USA con copertura NATO. Poggio Ballone (GR) – tra Follonica, Castiglione della Pescaia e Tirli: Centro radar USA con copertura NATO. Talamone (GR): Base saltuaria dell’US-Navy. La Maddalena-Santo Stefano (Sassari): Base atomica USA, Base di sommergibili, Squadra navale di supporto alla portaerei americana «Simon Lake». Monte Limbara (tra Oschiri e Tempio, Sassari, in Sardegna): Base missilistica USA. Sinis di Cabras (SS).: Centro elaborazioni dati (NSA). Isola di Tavolara (SS): Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della US Navy. Torre Grande di Oristano: Base radar NSA. Monte Arci (OR): Stazione di telecomunicazioni USA con copertura NATO. Capo Frasca (OR): eliporto ed impianto radar USA. Santulussurgiu (OR): Stazione telecomunicazioni USAF con copertura Nato. Perdas de Fogu (NU): base missilistica sperimentale. Capo Teulada (CA): da Capo Teulada (CA) a Capo Frasca (OR): all’incirca 100 km di costa, 7.200 ettari di terreno e più di 70.000 ettari di zone Off Limits: poligono di tiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della Sesta flotta americana e della Nato. Decimomannu (CA): aeroporto Usa con copertura Nato. Aeroporto di Elmas: Base aerea dell’US-Air-Force. Salto di Quirra (CA): poligoni missilistici. Capo San Loremo (CA): zona di addestramento per la Sesta flotta USA. Monte Urpino (CA): Depositi munizioni USA e NATO. Cagliari: Base navale USA. Roma-Campino (aeroporto militare): Base saltuaria USAF. Rocca di Papa (Roma): Stazione telecomunicazioni USA con copertura NATO. Monte Romano (VT): Poligono saltuario di tiro dell’US-Army. Gaeta (LT): Base permanente della Sesta Flotta USA e della Squadra navale di scorta alla portaerei «La Salle». Casale delle Palme (LT): Scuola telecomunicazioni NATO su controllo USA. Napoli: Comando del Security Force del corpo dei Marines; Base di sommergibili USA; Comando delle Forze Aeree USA per il Mediterraneo. Napoli-Capodichino: Base aerea dell’US-Air-Force. Monte Camaldoli (NA): Stazione di telecomunicazioni USA. Ischia (NA): Antenna di telecomunicazioni USA con copertura Nato. Nisida: Base US-Army. Bagnoli: Centro controllo telecomunicazioni Usa per il Mediterraneo. Agnano (nelle vicinanze del famoso ippodromo): Base dell’US-Army. Cirigliano.(NA): Comando delle Forze Navali USA in Europa. Licola (NA): Antenna di telecomunicazioni USA. Lago Patria (CE): Stazione telecomunicazioni USA. Giugliano (vicinanze del lago Patria, Caserta): Comando STATCOM. Grazzanise (CE): Base saltuaria USAF. Mondragone (CE): Centro di Comando USA e NATO sotterraneo antiatomico. Montevergine (AV): Stazione di comunicazioni USA. Pietraficcata (MT): Centro telecomunicazioni USA/NATO. Gioia del Colle (BA): Base aerea USA di supporto tecnico. Punta della Contessa (BR): Poligono di tiro USA/NATO. San Vito dei Normanni (BR): Base del 499° Expeditionary Squadron; Base dei Servizi Segreti: Electronics Security Group (NSA). Monte Iacotenente (FG): Base del complesso radar Nadge. Brindisi: Base navale USA. Otranto: Stazione radar USA. Taranto: Base navale USA; Deposito USA NATO. Martina Franca (TA): Base radar USA. Crotone: Stazione di telecomunicazioni e radar USA/NATO. Monte Mancuso (CZ): Stazione di telecomunicazioni USA. Sellia Marina (CZ): Centro telecomunicazioni USA con copertura NATO. Sigonella (CT): importante Base aeronavale USA (oltre ad unità della US-Navy, ospita diversi squadroni tattici dell’US-Air-Force: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, nonché alcuni gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l’una!). Motta S. Anastasia (CT): Stazione di telecomunicazioni USA. Caltagirone (CT): Stazione di telecomunicazioni USA. Vizzini (CT): Diversi depositi USA. Isola delle Femmine (PA): Deposito munizioni USA/NATO. Punta Raisi (Aeroporto): Base saltuaria dell’USAF. Marina di Marza (RG): Stazione di telecomunicazioni USA. Monte Lauro (SR): Stazione di telecomunicazioni USA. Sorico: Antenna NSA. Augusta (SR): Base della VI Flotta USA e Deposito munizioni. Centuripe (EN): Stazione di telecomunicazioni USA. Niscemi (Sicilia): Base del NavComTelSta (stazione di comunicazione US-Navy). Trapani: Base USAF con copertura NATO. Pantelleria: Centro telecomunicazioni US-Navy e Base aerea e radar NATO. Lampedusa: Base della Guardia costiera USA; Centro d’ascolto e di comunicazioni NSA.

Fonti:

https://www.imolaoggi.it/2013/09/07/mosca-ha-inviato-una-nave-spia-nel-mediterraneo-orientale/

https://www.infowars.com/report-china-sends-warships-to-coast-of-syria/

https://www.disinformazione.it/basiusa.htm

https://www.ogginotizie.it/158472-tre-navi-da-guerra-cinesi-entrate-nel-mediterraneo/#.Uioo6yRH6M

https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/07/guerra-siria-dagli-usa-alla-cina-mediterraneo-gia-affollato-navi-militari/704568/
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 10/27
Purtroppo temo che anche molti Gommonauti siano ormai per mare, ma.... non a bordo dei loro gommoni Sad

Anche a voler invocare "libertà e democrazia" che tutti certamente auspichiamo per tutti, i recenti eventi del Nordafrica hanno dimostrato l'esito "gattopardesco" di certe scelte e la tragicità delle conseguenze.

Decine di tragiche immagini e notizie di propaganda, che nel tempo è stato dimostrato essere falsi costruiti ad arte, hanno contribuito ad affossare parecchio l'immagine e la fiducia negli USA (per chi a suo tempo ne aveva), fino a spingere molti cittadini a prendere le parti del cattivo, non su base razionale o certa, ma "a prescindere"

I toni energici e diretti contenuti nell'appello alla pace del Papa, fanno riflettere, fino al punto che potrebbe esser necessatrio augurargli "lunga vita", indipendentemente dalla nostra fede o confessione.

Se si espone Lui, il risultato è ovvio: qui gli interessi in ballo sono enormi ed il dito stringe ormai il grilletto.
Economici, politici, strategici.
Ci aggiungerei che la "primavera araba" intesa come sovvertimento del potere costituito andrebbe chiamata "primavera mediterranea", perchè mi risulta difficile dimenticare Spagna, Italia e Grecia, messe all'angolo pur senza sparare un colpo, ma con gravi danno sociali.
Cui prodest tutto ciò...????

Ecco... forse l'unica speranza affinchè le armi tacciano è la nostra consapevolezza.
Chiesa, nel suo articolo esprime la sua, ma è bene che gnuno gli di noi si dia proprie ragioni.

Perchè la guerra non piace a nessuno, sopratutto se la si fa per lo sporco interesse e per i soldi di pochi.
Per questo Obama tentenna e Cameron è stato battuto dal suo stesso parlamento: non sono sicuri di averci intortato bene.
Ma sicuramente non demordono: ci riproveranno
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Sailornet