Un esercizio di carteggio [pag. 3]

2° Capo
stellamaris
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- 21/49
fran ha scritto:
Si chiama problema inverso.

Se conosco la rotta e la corrente posso trovare il punto nave, giusto?

E allora se conosco la rotta e il punto nave posso trovare la corrente, o no? Felice


Si!!! ma non puoi applicare il metodo 45/90 è solo li l'inghippo! Wink

PS e poi la corrente non la conosci... proprio quello che ti viene chiesto...e nemmeno la RV!
Ammiraglio di squadra I.S.
fran
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- 22/49
E chi lo dice che non posso applicare il metodo 45/90 ???

Si tratta solamente di sommare vettori che hanno direzioni diverse, operazione abbastanza semplice, o no? Felice
Callegari Alcione 330 + WestBend 12
Artigiana Battelli 390 + Mariner 20
Callegari Ocean 46C + Top 700
Trident TX 550 + Yamaha F 100D
Mariner 620 speed + Yamaha F 100D
Nuova Jolly Prince 25' + Mercury 300 V8
2° Capo
stellamaris
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- 23/49
fran ha scritto:
E chi lo dice che non posso applicare il metodo 45/90 ???

Si tratta solamente di sommare vettori che hanno direzioni diverse, operazione abbastanza semplice, o no? Felice



Ma leggi quello che ti ho già scritto Wall Bash non posso sapere quante miglia ho percorso se non conosco dove le ho navigate, RV, e con quale velocità effettiva!!!

ascolta... io cedo ....non ci si riesce propio a capire ..... se passi da Bergamo fammi un fischio . Cià
Stellamaris
Ammiraglio di squadra I.S.
fran
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- 24/49
Sono abituato ad argomentare le mie idee e non a ragionare per assiomi.

Allora, provo a spiegare la mia soluzione passo passo.

Alle 8:00 mi trovo nel punto X e sto muovendo con velocità 20 nodi in direzione N. Quindi, alle 9:00 prevedo di trovarmi nel punto X1.
Ma, e sottolineo ma, alle 9:00 rilevo il faro di Gallipoli per 45° e quindi mi trovo in un qualunque punto della semiretta uscente dal faro e orientata per 225° (o 45° che dir si voglia). Ciò vuol dire che la corrente mi ha spostato rispetto al punto X1 previsto.

Immaginiamo che la corrente abbia la direzione “rossa”; per trovarmi in un punto della semiretta l’intensità della corrente non può essere altro che il vettore X1-X2. Proseguo con la stessa velocità e con la stessa corrente fino alle 9:30 e quindi, a partire dal punto X2 e aggiungendo due vettori orientati come prima, ma di intensità metà in quanto sono passati solamente 30 minuti, la metà di un’ora. Mi troverò quindi alle 9:30 nel punto X3 dove il rilevamento del faro di Gallipoli è diverso da 90°, quindi la corrente non può avere la direzione “rossa”.

Immaginiamo che la corrente abbia la direzione “blu”. Con lo stesso ragionamento di prima alle 9:00 mi troverò nel punto X4 e alle 9:30 nel punto X5, dove il rilevamento del faro di Gallipoli è diverso da 90°; quindi la corrente non può avere la direzione “blu”.

Non rimane quindi altra possibilità che la corrente abbia la direzione “verde” cioè E-W. Quindi diventa immediato trovare che alle 9:00 mi trovo nel punto X6 e quindi l’intensità della corrente è uguale al segmento X1-X6.

Infine, se il punto X1 si trovasse già sulla semiretta per 45° del faro di Galllipoli, la soluzione sarebbe ancora più immediata e ovvia: non c'è corrente.

re: Un esercizio di carteggio
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Ammiraglio di squadra I.S.
bobo
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- 25/49
fran, ti seguo per farti vedere gli inciampi

punto x
ok
rotta 360°
ok
rilevo per 45° il faro alle 9.00 e qua non siamo più ok con quel che tu dici
tu dici: mi trovo in un qualsiasi punto, e fin qua tutto bene.... implicitamente hai dato la definizione pratica di LUOGO DI POSIZIONE
poi però dici: non mi trovo su X1.....Ciò vuol dire che la corrente mi ha spostato rispetto al punto X1 previsto.
e come fai a dirlo? ma, soprattutto... PERCHE' lo dici?
il resto è figlio di questo errore di metodo
Ammiraglio di squadra I.S.
fran
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- 26/49
Mi sorprende questa domanda.

La risposta è veramente ovvia:

Il punto X1 NON appartiene alla semiretta per 45° e quindi dal punto X1 NON si rileva il faro per 45°. E se lo rilevo per 45° allora DEVO essere da qualche altra parte, non so precisamente quale, ma sicuramente in un qualche punto della semiretta per 45°.
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NatantNever
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- 27/49
Leggo ora il seguito di questa discussione.
Al principio non avevo chiaro che c'era un punto X di partenza, ma con quello penso si possa risolvere in questo modo.
Dunque, abbiamo i due rilevamenti veri, 225 e 270 che ci danno l'insieme dei luoghi di posizione dove ci dovremo trovare rispettivamente alle 9:00 e alle 9:30.
Sappiamo anche che siamo partiti da X alle 8:00, perciò significa che la distanza percorsa tra Ril.1 e Ril.2 è la metà esatta di quella tra X e Ril.1; questo di fatto determina la rotta vera e, conoscendo la Vp e la Pv si trasforma in un banale problema delle correnti.
Chiaro?
Ammiraglio di squadra I.S.
bobo
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- 28/49
altro errore: la Pv...
la Pv (prua Vera) serve algebricamente, ma non la si traccia sul carteggio

serve solo la Rotta Vera (Rv) che è la retta tracciata sul fondo del mare lungo la quale si muove la nave

tracciata sul fondo del mare..... perchè? perchè il fondo del mare E' FERMO.... il pelo d'acqua può non esserlo (correnti).

quando una nave corre per 360° in presenza di vento al traverso da dritta (scarroccio) la sua prua Vera non è 360°, ma 10°, 5° insomma deve rimontare il vento con la prua quel tanto che basta affinchè il suo moto risultante sia effettivamente corrispondente alla RottaVera tracciata...... lo scarroccio si misura da bordo della nave, ad occhio, osservando la scia, che non è il proseguimento della linea di fede poppiera
(questo, Fran, è molto simile come concetto a quello che esponevi tu, sbagliando, riguardo alle correnti)

altra cosa e diversa è la corrente. della corrente non ci si accorge in nessun modo da bordo. perchè è tutto il sistema nel quale noi ci si muove che "trasla" e ci porta con sè, con direzione e verso che sono quelli della corrente.
della presenza di corrente ci si accorge solo empiricamente, riscontrando con dei Rilevamenti Veri (RilV) il Pn (punto nave) ed accorgendosi che non corrisponde al Punto Stimato (Ps) che sta per assioma lungo la Rotta Vera già tracciata e che si sta seguendo.

A differenza di Stellamaris, il cui pensiero forse non ho capito, ritengo che se c'è corrente evidentemente lo so, perchè l'ho già riscontrata su un precedente rilevamento ed ho già disegnato il triangolo di Rotta vera, prua Vera, Velocità Prop e Velocità Effettiva.....
so dove sto, (sulla Rv) ma sto procedendo con altri elementi (l'altro lato del triangolo...)
Ammiraglio di squadra I.S.
bobo
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- 29/49
Fran, capisco, non avevo interpretato bene il disegno

E non lo avevo interpretato perchè tu avevi interrotto la Rv alle ore del primo polare,
commettendo un errore perchè la rotta la si disegna fino a sua destinazione programmata.....

quindi, a prima vista, un comandante non si avvedrebbe del fatto che tu segnali, perchè vedrebbe effettivamente il rilevamento polare andare ad intersecare la propria Rotta vera.... capisci? certo, se poi fa il Ps con il tempo e la Velocità propria, magari già dal primo rilevamento vede che c'è qualcosa che non quadra, si accorge di aver proceduto ad una Ve maggiore ma ignora ancora se il vettore che lo ha "accompagnato" sia (che fondo schiena!) coincidente con la sua direzione oppure lo abbia portato (e di quanto) fuori rotta

ma questo non aiuta a risolvere il quesito iniziale
2° Capo
NatantNever
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- 30/49
Bobo, non so chi ti ha detto che la Pv serve solo algebricamente, è totalmente errato.
La Pv si disegna eccome e in questo caso per il Guglielmi cadiamo nel 4^ problema delle correnti.
Sailornet