Transazione eseguita, motore guasto [pag. 7]

Capitano di Fregata
lordzenzen
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camillino4 ha scritto:
Vi ringrazio per i numerosi consigli...

Spero di averli colti e ne traggo le conclusioni:

Legalmente allora sono tranquillo, moralmente ribadirò al compratore che se vuole gli posso andare incontro sul costo della riparazione...


Vi terrò aggiornati...

Grazie


Andrea, una curiosità che nasce da quanto da te scritto in questo topic. Devo dirti che leggendoti attentamente ti sei corretto per tre volte:

qui hai scritto
camillino4 ha scritto:

ho venduto un j 25 per me perfettamente funzionante (ma non sono un meccanico), purtroppo non sono riuscito a fare la prova in mare. Pagamento in contanti, smontato e portato via senza scritture private ecc...


qui hai aggiunto:
camillino4 ha scritto:
Per "per me perfettamente funzionante" intendo dire che non ho riscontrato problemi e l' ho utilizzato la settimana precedente senza problemi. ........


e infine:
camillino4 ha scritto:
Il motore è stato acquistato da me l' anno scorso assieme al gommone postato nel mio profilo ed utilizzato per vacanze e qualche uscita al lago.

senza voler insinuare nulla o fare polemica, ma visto che mi sono prestato a darti un parere legale che spero tu abbia letto attentamente, vorrei sapere il motivo perchè hai venduto questo motore?

Giusto per curiosità Wink
Clubman 26-Yamaha 250-GPS Interphase 6ì
Coaster 650-Yamaha 150-GPS Lowrence
Capitano di Corvetta
FlyRed
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Non voglio buttare benzina sul fuoco, ma tralasciando l'aspetto legale, che non mi permetto di argomentare visto che il mio mestiere è un' altro, vi posto un quesito inerente all'argomento: Se io ho un motore XY 20 CV con il pistone e cilindro rigato e trovo un annuncio di vendita dello stesso motore, lo compro, lo porto a casa, scambio pistone e cilindro e poi vado a dire al venditore che non funziona pretendendo indietro i miei soldi......che si fa?
Io personalmente, sia da acquirente che da venditore, parlando di "buona fede" e per stare tranquillo, esigerei che sia provato.
Sbaglio?
La via del mare segna false rotte, ingannevole in mare ogni tracciato,
solo leggende perse nella notte perenne di chi un giorno mi ha cantato
donandomi però un’eterna vita ...
Ammiraglio di squadra I.S.
bobo
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- 63/75
non è questione semplice!

vediamo.

partiamo dal principio: la legge ESIGE la buona fede nel trattare, nel firmare e nell'eseguire un contratto.
da questo primo assioma discendono varie altre regole. e soprattutto derivano molte "interpretazioni e letture di come si sono svolti i fatti
anche e soprattutto in relazione al come, per buona fede, i fatti si sarebbero dovuti svolgere.

quindi la legge presuppone ed impone a chi vende ed a chi compra di non fregarsi l'un l'altro, e predispone una serie di rimedi rivolti a tutelare ENTRAMBE le parti dall'altrui fregatura.

c'è insomma una sorta di equilibrio (dal punto di vista della legge) tra chi vende e chi compra: sono tutte e due brave persone, ma solo diciamo così, "fino a prova contraria"

per esempio, nei vizi della cosa oggetto della compravendita.....
da una parte sta l'obbligo del venditore di garantire che questa sia immune da vizi,
ma dall'altro lato innanzitutto ci sono dei casi in cui questo obbligo non c'è..... ma soprattutto vi sono delle rigide regole con le quali chi ha comprato deve rivolgersi a chi ha venduto per esigere questa garanzia contro i vizi.

Tempi molto stretti (sette giorni) innanzitutto, poi i vizi devono avere certe caratteristiche: non devono essere semplici da vedere, per esempio.....
non posso lamentare che la calandra è rigata: l'avrei dovuto far presente subito.

se la lamentela per esempio arriva ben oltre i sette giorni dalla vendita, diventa un problema per chi ha comprato dimostrare che è ancora a tempo a lamentarsi ed è un problema che si risolve male, a volte.....
(per esempio, magari è vero che l'ho portato da un meccanico dopo un mese, e c'ho pure la fattura, ma devo anche dimostrare che nel frattempo non l'ho usato e rotto io quel maledetto pistone...)
.........
.........
alla fine torno al quesito interessante posto da FlyRed: la prova.

Fly,
hai centrato una reale esigenza del commercio, talmente reale che è una delle possibili clausole che si possono apporre ad una compravendita e che sono esattamente previste proprio dalla legge, in almeno un paio di casi:
una si chiama "clausola di gradimento" ed è descritta dal 1520 cc: in pratica si ottiene il risultato di far assomigliare la vendita ad un patto di opzione (se vado troppo sul difficile fermatemi!) con il quale la vendita c'è, ma in pratica io che compro mi riservo il potere di farti sapere se quanto comprato mi sta bene oppure no.
l'altra è la "vendita a prova" dettata dal successivo art. 1521 c.c. ed è invece un modo particolare di spostare gli effetti del contratto a dopo che io abbia verificato che va tutto bene
Capitano di Corvetta
FlyRed
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Bobo...che dirti...sempre esaudiente ed esaustivo nelle risposte; un giorno mi toccherà davvero offrirti da bere. 2 man down Sbellica

Grazie per la risposta, che, tra l'altro era appunto riferita alla compravendita di oggetti usati, io nel mio piccolo, da commerciante, non faccio uscire nessuno dal mio negozio senza avergli fatto provare gli oggetti in questione, anche se velleitari, perché, garanzia a parte sono questioni che trovo personalmente davvero antipatiche, proprio per la buona fede.
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Capitano di Fregata
lordzenzen
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bobo ha scritto:
non è questione semplice!

vediamo.

partiamo dal principio: la legge ESIGE la buona fede nel trattare, nel firmare e nell'eseguire un contratto.
da questo primo assioma discendono varie altre regole. e soprattutto derivano molte "interpretazioni e letture di come si sono svolti i fatti
anche e soprattutto in relazione al come, per buona fede, i fatti si sarebbero dovuti svolgere.

quindi la legge presuppone ed impone a chi vende ed a chi compra di non fregarsi l'un l'altro, e predispone una serie di rimedi rivolti a tutelare ENTRAMBE le parti dall'altrui fregatura.

c'è insomma una sorta di equilibrio (dal punto di vista della legge) tra chi vende e chi compra: sono tutte e due brave persone, ma solo diciamo così, "fino a prova contraria"

per esempio, nei vizi della cosa oggetto della compravendita.....
da una parte sta l'obbligo del venditore di garantire che questa sia immune da vizi,
ma dall'altro lato innanzitutto ci sono dei casi in cui questo obbligo non c'è..... ma soprattutto vi sono delle rigide regole con le quali chi ha comprato deve rivolgersi a chi ha venduto per esigere questa garanzia contro i vizi.

Tempi molto stretti (sette giorni) innanzitutto, poi i vizi devono avere certe caratteristiche: non devono essere semplici da vedere, per esempio.....
non posso lamentare che la calandra è rigata: l'avrei dovuto far presente subito.

se la lamentela per esempio arriva ben oltre i sette giorni dalla vendita, diventa un problema per chi ha comprato dimostrare che è ancora a tempo a lamentarsi ed è un problema che si risolve male, a volte.....
(per esempio, magari è vero che l'ho portato da un meccanico dopo un mese, e c'ho pure la fattura, ma devo anche dimostrare che nel frattempo non l'ho usato e rotto io quel maledetto pistone...)
.........
.........
alla fine torno al quesito interessante posto da FlyRed: la prova.

Fly,
hai centrato una reale esigenza del commercio, talmente reale che è una delle possibili clausole che si possono apporre ad una compravendita e che sono esattamente previste proprio dalla legge, in almeno un paio di casi:
una si chiama "clausola di gradimento" ed è descritta dal 1520 cc: in pratica si ottiene il risultato di far assomigliare la vendita ad un patto di opzione (se vado troppo sul difficile fermatemi!) con il quale la vendita c'è, ma in pratica io che compro mi riservo il potere di farti sapere se quanto comprato mi sta bene oppure no.
l'altra è la "vendita a prova" dettata dal successivo art. 1521 c.c. ed è invece un modo particolare di spostare gli effetti del contratto a dopo che io abbia verificato che va tutto bene


ergo pertanto,
che non essendo stato provato il motore, per l'acquirente, la linea che imposterà in un eventuale giudizio sarà quella che "......il bene è stato trasferito, previo corispettivo, ma il contratto di compravendita non si è perfezionato poichè prevedeva la verifica e la funzionalità del mezzo.........pertanto si chiede l'annullamento del contratto e per gli effetti la restituzione della somma versata di euro 900,00, nonchè il pagamento della somma di euro 500,00 a titolo di risarcimento"........
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Capitano di Corvetta
FlyRed
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Ciao lordzenzen....Grazie per la precisazione, ma se, appunto, come dice Bobo sono passati i fatidici sette giorni ( e sono passati!!!) e non c'è stato nessun accordo precedente, cosa può pretendere il tipo in questione?
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Capitano di Fregata
lordzenzen
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FlyRed ha scritto:
Ciao lordzenzen....Grazie per la precisazione, ma se, appunto, come dice Bobo sono passati i fatidici sette giorni ( e sono passati!!!) e non c'è stato nessun accordo precedente, cosa può pretendere il tipo in questione?


Attenzione, bobo, ha precisato il termine parte dal momento in cui l'acquirente scopre il vizio occulto, il che non significa necessariamente che trascorsi 7 giorni l'alienante può stare tranquillo.
Riguardo,poi a quanto ho scritto sopra, lo dice il nostro amico camillino che non c'era questo accordo, ma l'acquirente, visto che non c'è forma scritta, potrebbe dire tranquillamente che si erano accordati in questa maniera. A rafforzare questa tesi sta il fatto che il motore non è stato provato almomento dell'acquisto. (ATTENZIONE LA MIA E' UN'IPOTESI DIFENSIVA, non la realtà) Wink
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Capitano di Fregata
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camillino4 ha scritto:


Il compratore invece dice che appena messo in acqua dopo qualche minuto si è acceso il cicalino di allarme; si è fermato, ha rabboccato l' olio e comunque continuava a suonare (cosa che a me non è mai successa, per la temperatura si intende), il motore è funzionante ma con questo problema, ed eroga poca potenza... l' hanno poi portato da un meccanico che ha smontato le candele e sembrerebbe che una sia asciutta diagnosticando così o una fascia rotta o sbiellato.



Già quanto ti dice ti esonera da qualsiasi responsabilità, perchè nei primi minuti il motore girava bene, e se subito dopo ha raboccato l'olio.... mi viene fortemente il dubbio che in quei minuti il motore sia stato a secco e quindi una grippatura l'abbia provocata lui.

Inoltre il fatto che una candela sia asciutta non implica una sicura grippatura..... ha provato a pulire ben bene i carburatori e vedere che succede ????
Capitano di Corvetta
FlyRed
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Capito tutto!!! Quindi Provare, provare, provare, verificare, accertarsi e poi provare ancora, sia acquirente che venditore.
Alla fin della fiera poi vincono sempre il buon senso e la buona fede.
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Capitano di Fregata
lordzenzen
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FlyRed ha scritto:
Capito tutto!!! Quindi Provare, provare, provare, verificare, accertarsi e poi provare ancora, sia acquirente che venditore.
Alla fin della fiera poi vincono sempre il buon senso e la buona fede.


No Fly, basta una semplice dichiarazione firmata dall'acquirente in cui dichiara che il mezzo da lui personalmente provato è di suo gradimento, e quindi lo acquista alla cifra di euro x nello stato di fatto e di diritto in cui si trova.
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