Modifica idrogetto Ghibli fire(video) [pag. 3]

Tenente di Vascello
fruxarden
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- 21/226
bmwww ha scritto:
Ciao TARLONE, sono passato a trovarti nel tuo thread (e adesso rispondo ti rispondo anche nel mio per i sedili)!

Io la pompa acqua la lascierei su per due motivi (spero di non dire ca**ate):

1) l'idrojet acceso al minimo gira sempre ma è talmente debole l'acqua che viene spinta fuori che secondo me non ha la forza necessaria per essere spinta all'interno del motore. Oltreutto deve passare per quei taglietti del jet, risalire il tubo in parte al jet, passare per il filtro e poi avere la forza necessaria per girare all'interno del monoblocco.

2) Il mio motore, diverso dal tuo, ma pur sempre con lo stesso jet ha la pompa acqua.

La nostra barca non avendo uno scambiatore è da considerarsi a circuito aperto al pari dei motori fuoribordo .. o sbaglio ?


Rolling eyes Gives thy a finger WOW Giustissima osservazione la pompa la sul motore la utilizzerei in parallelo al circuito dotandola di una valvola di non ritorno sull mandata subito dopo la presa a mare (e subito dopo una sarracinesca sempre da montare) cosi il tutto a bassi giri raffredda meglio il motore se si usa il castoldi 04, e ad alti giri la madata del castoldi non và a dispendersi in acqua tramite la pompa sul motore,

Super e un bravo a BMWWW

Fulvio
Capitano di Corvetta
tarlone (autore)
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- 22/226
rickyps971 ha scritto:
Ciao Tarlone,
allora, andiamo per ordine: intanto chiamiamo "girante" quella della pompa dell'acqua ed "elicoide" o "elica" quella del jet, così non ci confondiamo.

Gli zinchi:

Questi non si trovano all'esterno dei motori entrobordo, ma al loro interno, sia nel circuito chiuso, sia nel circuito aperto di raffreddamento.
Di solito sono inseriti ad incastro in alcuni appositi dadi da avvitare negli appositi fori filettati presenti lungo i circuiti e nello scambiatore; in questo modo, gli zinchi vengono lambiti dal liquido di raffreddamento e dall'acqua di mare e si consumano preservando le parti metalliche del motore.
Il consumo di alcuni di questi è impressionante: pur avendo le trecce di massa, dopo un anno di medio utilizzo restano solo i tappi col moncherino di zinco consumato!
Una scarsa manutenzione degli zinchi (dovuta ad una serie di sfortunate coincidenze) è costata un raiser e qualche parte dello scambiatore in poche stagioni.
Gli zinchi sono presenti spesso anche all'interno degli scalda acqua.

Il circuito di raffreddamento:

Sulla barca che utilizzo, il circuito di raffreddamento è totalmente separato dai jet ed è di tipo tradizionale.
I motori sono due AIFO 370, con la loro bella pompa acqua mare, circuito acqua mare, scambiatore e circuito chiuso di raffreddamento.
Non conosco le altre tipologie di idrogetti, ma se è vero che questi, una volta innestati, sono sempre in movimento, è anche vero che (sui nostri) esiste la possibilità di avviare i motori senza innestare i jets ed in questo caso bruceresti il motore in pochi minuti per mancanza di acqua mare di raffreddamento.
Quando ti ho chiesto come avresti marinizzato il motore fire intendevo principalmente questo: i motori automobilistici hanno un impianto di raffreddamento a circuito chiuso, nel quale il liquido di raffreddamento viene raffreddato dall'aria che passa attraverso il radiatore.
Nei motori marini, salvo quelli raffreddati direttamente ad acqua di mare, come i fuoribordo, questa funzione è invece assolta dall'acqua di mare, che, aspirata e pompata dalla pompa acqua mare, raffredda il liquido del circuito chiuso attraverso lo scambiatore.
Se il tuo motore ha solo l'impianto a circuito chiuso, come lo raffreddi il liquido contenuto al suo interno?

L'idrogetto:

L'elicoide del nostro idrogetto è in acciaio e non è mai stato verniciato con antivegetativa, in quanto è facilmente "lavabile" con acido muriatico per rimuovere le concrezioni, in occasione di ogni manutenzione annuale.
Le altre parti interne dell'idrogetto (cono interno, tunnel, etc.) tranne la camicia, sono invece state verniciate con primer per piedi poppieri ed antivegetativa.
Che io sappia, l'accoppiamento "camicia"-"elicoide" non è registrabile dall'utente, perlomeno, noi non l'abbiamo mai fatto in quanto non è previsto tra le operazioni di straordinaria manutenzione effettuabili.
Comunque, il centraggio viene eseguito solo in occasione della sostituzione della camicia, poi non viene mai più toccato.
Se hai interferenze tra elicoide e camicia, penso sia meglio far fare il lavoro ad un tecnico.
In merito ad eventuali oggetti che dovessero entrare nell'idrogetto, dovresti avere una griglia di protezione che lo ripara dall'ingresso degli oggetti più grossi; è comunque difficile che si possa rompere qualcosa, sia perchè ciò che aspiri viene pompato all'esterno (è quasi impossibile che vada ad incastrarsi tra elicoide e tunnel, dato lo spazio davvero minimo), sia perchè non trovi materiali pericolosi che galleggino.
Le cose cui devi prestare più attenzione sono i sacchetti e gli spezzoni di cavi o cime galleggianti, che si possono "avvitare" lungo l'elicoide, bloccandone il movimento, per il resto, fai prima a sfondare la carena con un tronco che a bloccare un idrogetto.
Gli zinchi dell'idrogetto non vanno verniciati (esattamente come tutti gli altri zinchi) o non lavorano più.
Non so che zinchi utilizzi, ma se hai la possibilità, metti del silicone nella sede della vite che li blocca: in fase di manutenzione, non dovrai combattere con le incrostazioni per riuscire a smontarli; basterà far leva con un cacciavite ed i tappi di silicone salteranno via lasciando pulite le viti.
Al momento non mi viene in mente altro, ma se hai bisogno chiedi pure!
Wink


Certo che tu Richy, ne sai davvero tantissimo... sei forse il più esperto che io abbia mai sentito parlare di idrogetti, ma anche la tua barca fatica ad andare dritta quando vai piano?la mia intenzione è quella di usare il metodo di raffreddamento a circuito aperto, cioè pescare acqua dal mare ,farle raffreddare direttamente il motore e poi ributtarla.
non avevo mai sentito dire di zinchi nel motore,non ne avevo idea... e ora non saprei nemmeno dove metterli, comunque il danno sarebbe minimo un motore fire costerà circa 50 euro con quello che paghi gli zinchi( in quelli del timone mi hanno chiesto 8 euro l'uno, neanche fossero d'argento!) mi cambio un motore all'anno, comunque vedrò come fare.
Il jet 04 non si pùò mai staccare è sempre in presa, per quello hanno tolto la pompa dell'acqua, ma come dice giustamente Bmwww è meglio mantenerla, infatti il motore al minimo tende a scaldare parecchio...comunque, non vedo l'ora di provarla!
Per curiosità che tipo di imbarcazione è la tua? e a che servizio è destinata? con due motori del genere, sembra voglia correre .... e bere parecchio Sad Sad
Tenente di Vascello
fruxarden
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- 23/226
Caro Massimo un giorno mi spiegherai come fai a trovare motori fire a 50 euro ? ma forse ipnotizzi le persone ? ma per un collettore di scarico come minimo ti chiedono 15 euro, mi ripeto sei un mago anche in questo
Capitano di Corvetta
tarlone (autore)
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- 24/226
sai, dove abito io ne hanno montagne, e tutti i giorni ne macinano, nel vero senso della parola dei quintali solo per estrarre alluminio rame ghisa ,ecc,ecc . non hanno alcun altro tipo di richiesta e loro spaccando un motore guadagnano 30 euro... non gli pare vero di poterlo vendere intero a 50 euro.... il mio l'ho pagato cento, ma era con pedigree:
Cioè, ho scelto io personalmente l'auto da cui lo volevo, l'ho voluto sentire in moto e per di più aveva pochi chilometri e fatti tutti a metano, mi hanno dato anche l'impianto, non si sa mai con i costi della benzina. se te ne serve uno.... parla con il babbo e dimmi se lo vuoi da cartina arancio... o da cartina verde(100 dobloni).
Per questo io sono sempre restio a cacciare la grana... in giro c'è sempre qualcuno che ha delle brutte intenzioni!
Ammiraglio di divisione
rickyps971
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- 25/226
La barca è un'Intermarine di 40 piedi del 1982 (credo non sia più in garanzia... Felice ).
Monta, appunto, due idrogetti Castoldi 06 e quando è pulita e con motori e jet appena revisionati arriva a 33-34 nodi di velocità massima.
I consumi a velocità di crociera (22-23 nodi) sono di circa 40-45 litri/h a motore.
Le barche a idrogetto, tra le altre cose, hanno una manovrabilità unica ma hanno anche degli svantaggi (come avevo scritto nell'altro topic): uno di questi è appunto la stabilità della poppa che, pur avendo una "V" abbastanza pronunciata, sembra "scivolare" lateralmente con estrema facilità, soprattutto quando le tegole degli idrogetti non sono completamente aperte e parte del flusso di spinta viene deviato verso il basso.
A lento moto effettivamente si fatica ad andare dritti, ma questo accade anche su molte barche a propulsione tradizionale.
In planata, soprattutto con mare anche solo di scaduta al giardinetto, la barca alambarda a dritta e a sinistra quasi di 90° per parte, anche con ruota scontrata a fondo corsa dalla parte opposta.
E poi non sta mai ferma, e siccome per averla un pò reattiva in retromarcia si devono tenere i motori quasi a metà regime, ne viene fuori un bell'idromassaggio, con "nebbia" alla nafta, "stereo" di scarico a 90 db e poche possibilità di "toppare" a marcia a vanti, perchè in avanti si che parte subito e se stai girando stretto stretto tra due barche o vicino alla banchina...
Un altro piccolo inconveniente, soprattutto se porti sia barche a propulsione tradizionale che idrogetti, in alternanza tra loro, è che in retromarcia la barca ad idrogetto fa accostare la prua nello stesso lato in cui la fa accostare a marcia avanti (se tieni la ruota a dritta, per esempio, la barca gira in senso orario sia a marcia avanti, sia a marcia indietro), esattamente il contrario di ciò che accade in qualsiasi altra barca e i primi tempi può essere un mezzo problema, soprattutto se si manovra in condizioni particolari e velocemente (vento traverso all'ormeggio oppure "masconando" per allontanarsi dalla banchina quando c'è vento di mare che ti ci spinge contro, etc.).
Per il resto, è una goduria! Quando ci hai preso la mano ci fai davvero quello che ti pare e non devi stare così attento quando manovri tra gavitelli ed altre cime o su bassi fondali con trappe e lezzini vari sul fondo.


Wink
Sempre il mare, uomo libero, amerai. (C. Baudelaire)
Ammiraglio di divisione
rickyps971
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- 26/226
tarlone ha scritto:
...la mia intenzione è quella di usare il metodo di raffreddamento a circuito aperto, cioè pescare acqua dal mare ,farle raffreddare direttamente il motore e poi ributtarla...


Beh, tutti i fuoribordo funzionano così ed anche moltissimi entrofuoribordo e molti entrobordo.
Eppure arrivano a 20-30 anni di funzionamento senza problemi.
Credo che la presenza degli zinchi nel circuito motore sia tanto più indispensabile quanto più è separato il propulsore dalla parte immersa, sia elettricamente che per distanza, ma non so se sia esattamente questa la regola.
Per esempio, i fuoribordo sono un tutt'uno piede-motore (più o meno...) e gli zinchi presenti sul gambo lavorano bene anche per il motore; nonostante tutto, su alcuni fuoribordo di grossa cilindrata (mi sembra di averli visti su uno Yamaha) sono comunque presenti gli zinchi nel circuito di raffreddamento del motore.
Più si separa il propulsore dalla parte immersa in acqua e più verrà aggredito dalle correnti galvaniche presenti nell'acqua di mare in circolazione al suo interno, anche se lo si collega con la classica treccia di massa.
Se hai la possibilità di avere motori a pochi soldi, prova a vedere se è applicabile almeno uno zinco lungo il circuito di raffreddamento (procurati un tappo porta zinco con il relativo zinco da motore, per avere un riferimento del diametro del foro e della profondità necessaria) altrimenti lascia tutto così e usa il motore finchè dura. Wink

P.S. l'unico dubbio che ho è che un impianto progettato per far circolare acqua distillata e liquido di raffreddamento potrebbe avere passaggi più stretti e facilmente ostruibili dal sale, rispetto a quelli progettati per il passaggio di acqua di mare.
Sempre il mare, uomo libero, amerai. (C. Baudelaire)
Ammiraglio di divisione
rickyps971
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- 27/226
bmwww ha scritto:
...Il mio motore, diverso dal tuo, ma pur sempre con lo stesso jet ha la pompa acqua.

La nostra barca non avendo uno scambiatore è da considerarsi a circuito aperto al pari dei motori fuoribordo .. o sbaglio ?


Ciao bmwww,
se non c'è lo scambiatore hai detto bene: è un motore con raffreddamento a circuito aperto.
In merito alla pompa acqua la penso come te, ma mi viene un dubbio: la pompa acqua dei circuiti chiusi (quella dei motori auto) lavora sempre immersa ed ha il compito di far girare l'acqua nell'impianto di raffreddamento.
La pompa dei circuiti aperti potrebbe trovarsi a lavorare a secco (se posizionata sopra il galleggiamento, in fase di avviamento motore) e deve quindi essere autoadescante e con "robuste" capacità di aspirazione.
Si dovrebbe provare la pompa del FIRE nelle stesse condizioni, cioè provare se è in grado di aspirare l'acqua quando è a secco e fino a che altezza riesca a fare questo lavoro.
Se il tutto è compatibile con il posizionamento del motore di Tarlone, allora potrebbe iniziare a modificare barca e motore ed applicare una presa a mare.
Ma mi viene un ulteriore dubbio: così come già detto per il circuito di raffreddamento, non risentirebbe anche la pompa della nuova funzione? In particolare, essendo l'acqua mare filtrata grossolanamente, non potrebbe bloccarsi/guastarsi precocemente per la presenza di corpuscoli o anche solo ossidarsi a causa della presenza di acqua marina?
Si ritroverebbe con un motore ed una barca modificati ma inutili.
Questi sono i miei dubbi e mi piacerebbe che Tarlone verificasse tutto prima di fare un lavoro immane; ciò che è progettato per uno scopo e per un determinato composto chimico, può funzionare in condizioni differenti e senza problemi di sorta?
Sempre il mare, uomo libero, amerai. (C. Baudelaire)
Guardiamarina
bmwww
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- 28/226
rickyps971 ha scritto:
La barca è un'Intermarine di 40 piedi del 1982 (credo non sia più in garanzia... Felice ).
Monta, appunto, due idrogetti Castoldi 06 e quando è pulita e con motori e jet appena revisionati arriva a 33-34 nodi di velocità massima.
I consumi a velocità di crociera (22-23 nodi) sono di circa 40-45 litri/h a motore.
Le barche a idrogetto, tra le altre cose, hanno una manovrabilità unica ma hanno anche degli svantaggi (come avevo scritto nell'altro topic): uno di questi è appunto la stabilità della poppa che, pur avendo una "V" abbastanza pronunciata, sembra "scivolare" lateralmente con estrema facilità, soprattutto quando le tegole degli idrogetti non sono completamente aperte e parte del flusso di spinta viene deviato verso il basso.
A lento moto effettivamente si fatica ad andare dritti, ma questo accade anche su molte barche a propulsione tradizionale.
In planata, soprattutto con mare anche solo di scaduta al giardinetto, la barca alambarda a dritta e a sinistra quasi di 90° per parte, anche con ruota scontrata a fondo corsa dalla parte opposta.
E poi non sta mai ferma, e siccome per averla un pò reattiva in retromarcia si devono tenere i motori quasi a metà regime, ne viene fuori un bell'idromassaggio, con "nebbia" alla nafta, "stereo" di scarico a 90 db e poche possibilità di "toppare" a marcia a vanti, perchè in avanti si che parte subito e se stai girando stretto stretto tra due barche o vicino alla banchina...
Un altro piccolo inconveniente, soprattutto se porti sia barche a propulsione tradizionale che idrogetti, in alternanza tra loro, è che in retromarcia la barca ad idrogetto fa accostare la prua nello stesso lato in cui la fa accostare a marcia avanti (se tieni la ruota a dritta, per esempio, la barca gira in senso orario sia a marcia avanti, sia a marcia indietro), esattamente il contrario di ciò che accade in qualsiasi altra barca e i primi tempi può essere un mezzo problema, soprattutto se si manovra in condizioni particolari e velocemente (vento traverso all'ormeggio oppure "masconando" per allontanarsi dalla banchina quando c'è vento di mare che ti ci spinge contro, etc.).
Per il resto, è una goduria! Quando ci hai preso la mano ci fai davvero quello che ti pare e non devi stare così attento quando manovri tra gavitelli ed altre cime o su bassi fondali con trappe e lezzini vari sul fondo.


Wink


metà di quello che hai scritto non l'ho capito (qualcosa mi fa pensare che comincio a dimenticare la teoria studiata per la patente nautica) però su due cose sono pienamente d'accordo:

1) alternare barche a idrojet con barche a elica è un casino, soprattutto per la "retromarcia" diversa.

2) comodissimo non dover capire quanta acqua c'è sotto per paura di toccare qualcosa... e in alto adriatico sfido chiunque a vedere oltre i primi 15 cm dalla superfice.
Guardiamarina
bmwww
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- 29/226
rickyps971 ha scritto:
bmwww ha scritto:
...Il mio motore, diverso dal tuo, ma pur sempre con lo stesso jet ha la pompa acqua.

La nostra barca non avendo uno scambiatore è da considerarsi a circuito aperto al pari dei motori fuoribordo .. o sbaglio ?


Ciao bmwww,
se non c'è lo scambiatore hai detto bene: è un motore con raffreddamento a circuito aperto.
In merito alla pompa acqua la penso come te, ma mi viene un dubbio: la pompa acqua dei circuiti chiusi (quella dei motori auto) lavora sempre immersa ed ha il compito di far girare l'acqua nell'impianto di raffreddamento.
La pompa dei circuiti aperti potrebbe trovarsi a lavorare a secco (se posizionata sopra il galleggiamento, in fase di avviamento motore) e deve quindi essere autoadescante e con "robuste" capacità di aspirazione.
Si dovrebbe provare la pompa del FIRE nelle stesse condizioni, cioè provare se è in grado di aspirare l'acqua quando è a secco e fino a che altezza riesca a fare questo lavoro.
Se il tutto è compatibile con il posizionamento del motore di Tarlone, allora potrebbe iniziare a modificare barca e motore ed applicare una presa a mare.
Ma mi viene un ulteriore dubbio: così come già detto per il circuito di raffreddamento, non risentirebbe anche la pompa della nuova funzione? In particolare, essendo l'acqua mare filtrata grossolanamente, non potrebbe bloccarsi/guastarsi precocemente per la presenza di corpuscoli o anche solo ossidarsi a causa della presenza di acqua marina?
Si ritroverebbe con un motore ed una barca modificati ma inutili.
Questi sono i miei dubbi e mi piacerebbe che Tarlone verificasse tutto prima di fare un lavoro immane; ciò che è progettato per uno scopo e per un determinato composto chimico, può funzionare in condizioni differenti e senza problemi di sorta?


Io ho la stessa barca di TARLONE ma motorizzata con il FORD 1600 90 CV e da qual che vedo la marinizzazione del motore è solo per il collettore di scarico, il taglia fiamma e il filtro acqua. La pompa acqua (devo controllare ma ne sono quasi sicuro, magari stasera verifico che ho quella vecchia che è stata sostituita e che non ho buttatio via) è una normale di serie montata dalla FORD. Se così fosse sarebbe presumibile che anche per il motore fiat vale lo stesso discorso.
Ammiraglio di divisione
rickyps971
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- 30/226
bmwww ha scritto:
...metà di quello che hai scritto non l'ho capito (qualcosa mi fa pensare che comincio a dimenticare la teoria studiata per la patente nautica)...



...oppure, più semplicemente, che a volte sono io ad esprimermi in modo poco comprensibile. Embarassed
Scusa.
Se mi riporti i passaggi poco chiari te li "traduco" dal "Riccardese" (lingua ancora non completamente decifrata dagli studiosi...) ad un italiano pseudo corretto. Felice Wink
Sempre il mare, uomo libero, amerai. (C. Baudelaire)
Sailornet