Un indicatore di carburante opensource (che può diventare indicatore di carica batteria, termometro e tanto altro) [pag. 2]

Ne ho uno anche io ma è ridotto veramente male...

VanBob ha scritto:

Non pensavo esistessero ancora tester ICE come quello!!!

Io ne posseggo ben tre esemplari, e me li tengo veramente stretti.

Ricordo una notte, in una fabbrica di pomodori, un quadro macchina pieno di problemi, un ingegnere con un Fluke 8845 (Fran perdono ) che da due giorni non ne veniva a capo. Arrivai con il mio fedele ICE 680r e quando cominciarono tutti a guardarmi in modo strano ebbi a dire:

"Nella mia vita ho due certezze: la mia Mamma e il mio tester Ice"

P.S. Il problema era la resistenza di terminazione aperta su una rete 488 tra due PLC Omron CH200. Indovinate chi riusci ad individuarlo e con quale strumento?

E io che c'entro? Che devo perdonare?

Forse avete saputo che millant'anni fa anche io costruivo circuiti elettronici usando le basette millefori e facendo le saldature da me stesso e quindi pensate che io sia un esperto di strumentazione per misure elettriche e elettroniche?


Se trovo i circuiti li fotografo e ve li posto





PS: per vedere se tutto andava bene usavo anche io un multimetro ICE

fran ha scritto:

E io che c'entro? Che devo perdonare?

Avendo scritto "ingegnere" si è subito verificato l'equazione:

Waiting for PCB!!

In attesa di realizzare lo stampato... inutile dirtelo...già sai di che tipo di file ho bisogno.

E , poi ... cominciamo a stringere i tempi per la LI-LUX-BOX.... che la nautica ne ha bisogno!!

lux ha scritto:

Waiting for PCB!!

In attesa di realizzare lo stampato... inutile dirtelo...già sai di che tipo di file ho bisogno.

E , poi ... cominciamo a stringere i tempi per la LI-LUX-BOX.... che la nautica ne ha bisogno!!

Vieni a casa mia...che ho il gommone in giardino, collego 2 fili al sensore di livello del carburante e li faccio entrare nella finestra del LAB... e facciamo le prove...al caldo del camino...

lux ha scritto:

Waiting for PCB!!
In attesa di realizzare lo stampato... inutile dirtelo...già sai di che tipo di file ho bisogno.
E , poi ... cominciamo a stringere i tempi per la LI-LUX-BOX.... che la nautica ne ha bisogno!!

Dopo un po' di simulazioni e di sperimentazioni pratiche sul funzionamento del comparatore e del voltmetro, è venuto il momento di cominciare a mettere giù le basi del progetto.

Ribadisco che pur se per il momento stiamo progettando un termoregolatore, via via che il progetto prende corpo cercheremo di apportare le piccole modifiche necessarie per un utilizzo nautico del marchingegno.

Il cuore di tutto il circuito naturalmente sono i due partitori di tensione:

La R2 del primo partitore è costituita da una resistenza NTC, mentre la R2 del secondo partitore è costituita da un potenziometro.

Dalle misure effettuate, Rv del primo partitore vale 5300 Ohm a 0° e 600 Ohm a 100°.

Per R1 occorre un valore sufficientemente alto in modo da evitare che scorrendo nel partitore una corrente troppo alta la NTC si possa riscaldare per effetto joule e quindi falsare le misure.

Fissando R1 a 3300 Ohm, per la legge di Ohm il partitore sarà attraversato da:

I=V/R

a 10° I=5,6/(5300+3300)=0,0007A
a 100* I=5,6/(600+3300)=0,0014A

correnti più che trascurabili per l'effetto joule.

Per Vcc intendo utilizzare uno zener da 5,6V.

Per calcolare Vout si applica la seguente formula:

Vout = Vcc*R2/(R1+R2)

Quindi in funzione della temperatura, Vout avrà i seguenti valori:

a 10° Vout=5,6*5300/(3300+5300)=3,45V

a 100° Vout=5,6*600/(3300+600)=0,86V

L'escursione di Rv è 5300-600=4700Ohm

Il secondo partitore quindi avrà come R1 una resistenza da 3300Ohm e come Rv un potenziometro da 4700Ohm.


A questo punto, possiamo passare al comparatore di tensione.

toli60 ha scritto:

Ciao libero,
ottima idea, e ottima anche l'iniziativa di collaborare insieme per raggiungere un risultato.
La fase di progetto è sicuramente ristretta a chi come te è in gamba in questo, altri come me potrebbero darti una mano solo "montando" un prototipo e testandolo, dato che so fare bene questa parte ma non il progetto.
Sicuramente appena vedrà questo topic, andreascinti collaborerà senz'altro .... speriamo che anche questo non diventi come il suo progetto che in molti aspettiamo e nessuno vede ...
https://www.gommonauti.it/ptopic33051_isolatore_di_carica_batteria_dei_servizi_o_seconda_batteria.html?highlight=
N.B. la mia non vuole essere assolutamente una polemica, non mi permetterei mai in un forum libero e democratico come questo, ma una disponibilità a dare una mano per quanto mi è possibile e una constatazione dello stato delle cose.

Scusate per l'OT: abbi pazienza, il tutorial arriverà e credo anche a breve termine, ma la tempistica certa la può solo scrivere VanBob.

Rientrando in topic, ottima iniziativa, cercherò di aiutare per quanto mi sarà possibile, in questo periodo ho veramente pochissimo tempo tra impegni di lavoro e un trasloco a breve termine (tra fine anno e inizio anno nuovo).
Sarà difficile realizzare uno strumento universale, credo che bisognerà adattare i valori dei partitori di ingresso in funzione della tipologia di sensore che si starà utilizzando di volta in volta. Lo stesso sarà da fare con il guadagno in tensione, ma non saranno ovviamente problemi insormontabili.

P.S anche io ho un mitico ICE 680R in perfeto stato e guai a chi lo tocca....

Ciao Liberolibero,
ho dato uno sguardo allo schema, per evitare oscillazioni ti consiglio di inserire una resistenza tra l'uscita dell'operazionale e il morsetto non invertente dello stesso, guardando i valori delle resistenze che haintenzione di utilizzare utilizzerei (non ho fatto calcoli, sto andando ad occhio) una resistenza da 330kohm. In pratica quando la tensione sul morsetto invertente scende al di sotto della tensione del morsetto non invertente l'uscita va alta e tramite la nostra resistenza alziamo leggermente il valore di tensione sull'ingresso non invertente e viceversa. Questo perchè potresti avere delle fasi in cui le tensioni sui due ingressi sono pressochè identiche e ti troveresti con l'operazionale che comincia ad oscillare (inoltre in quelle condizioni il guadagno di modo comune non è più trascurabile e fa sentire i suoi effetti indesiderati).