La verità sulla "sparizione" degli incentivi [pag. 8]

Tenente di Vascello
riccardo911
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yanez323 ha scritto:
Riporto quanto scritto oggi su un quotidiano del Nord Est:
".....per il settore nautico gli incentivi sono stati usati per 1256 motori fuoribordo e 162 stampi per scafi da diporto, per un'erogazione complessiva di 20 milioni di euro"


Se fosse vero.......ipotizziamo 1256 x 1500,00 euro = 1884000,00

20milioni - 188400 = -18116000 diviso 162 stampi.....= 111.827,00 .....sono d'oro....????

esageriamo 1256 X 3000,00 = 3768000

20 milioni - 3768000 = 16.232.000 diviso sempre 162 = -100.197,00



direi economici....... Brick wall javascript:emoticon('UT')
Capitano di Corvetta
Bob1968
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riccardo911 ha scritto:
yanez323 ha scritto:
Riporto quanto scritto oggi su un quotidiano del Nord Est:
".....per il settore nautico gli incentivi sono stati usati per 1256 motori fuoribordo e 162 stampi per scafi da diporto, per un'erogazione complessiva di 20 milioni di euro"


Se fosse vero.......ipotizziamo 1256 x 1500,00 euro = 1884000,00

20milioni - 188400 = -18116000 diviso 162 stampi.....= 111.827,00 .....sono d'oro....????

esageriamo 1256 X 3000,00 = 3768000

20 milioni - 3768000 = 16.232.000 diviso sempre 162 = -100.197,00



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Il contributo massimo era 1000€, quindi le cose vanno parecchio peggio......
Ammiraglio di squadra
misterpin
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O il quotidiano ha messo dati inesatti Rolling Eyes

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Capitano di Vascello
yanez323
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Tratto dal Sole 24 Ore del 20 marzo 2010:
Le agevolazioni concesse, per la prima volta, dal Governo alla nautica col decreto incentivi sono indirizzate, in modo particolare, al settore delle imbarcazioni di piccole dimensioni. Si rivolgono, infatti, sia agli acquirenti di motori fuoribordo sotto i 75 chilowatt (pari a circa 100 cavalli) sia alle aziende che producono imbarcazioni in vetroresina con stampi.

Per i motori, il provvedimento ha previsto uno sconto del 20% sul prezzo di acquisto di un fuoribordo, con un contributo massimo di 1.000 euro. Le motorizzazioni interessate riguardano barche da 7-8 metri. Lo spirito della misura è agevolare la sostituzione di fuoribordo vecchi e inquinanti con nuovi modelli realizzati secondo quanto prescrive la più recente normativa Ue (direttiva 2003/44/Ce) in tema di contenimento di fumi e rumori. Ucina prevede che questo provvedimento consentirà il ricambio di un parco motori di 10mila pezzi circa.

La seconda misura prevede contributi fino a un massimo di 200mila euro su stampi per scafi non nocivi alla salute dei lavoratori. L'obiettivo è, anche in questo caso, arrivare a produzioni più compatibili con l'ambiente e, allo stesso tempo, migliorare la tecnica di produzione. Si vuole superare il vecchio sistema di realizzazione degli scafi in vetroresina. Un sistema che prevedeva la lavorazione in ambiente aperto, con fuoriuscita di gas nocivo (lo stirene) che doveva essere rimosso mediante impianti di aspirazione costosi e di difficile realizzazione.

Il provvedimento del Governo intende favorire l'acquisto di impianti per la laminazione della vetroresina sottovuoto; un tipo di produzione a stampo che non rilascia alcuna esalazione nell'ambiente. In questo modo, spiega Ucina, si migliora l'ambiente di lavoro e si abbattono anche i costi, perché non occorre aspirare il gas. Questo, inoltre, condurrà le aziende a rinnovare i modelli con nuovi profili di carena, seguendo le tendenze del mercato.

Per le barche prodotte con stampi non c'è un limite dimensionale. Ma con 200mila euro (il tetto massimo di sovvenzione) si acquista uno stampo per unità da 10 metri. Quindi è prevedibile che la misura sia utilizzata soprattutto dalle aziende che producono imbarcazioni da diporto di dimensioni contenute.

Con questi provvedimenti, ha commentato il presidente di Ucina, Anton Francesco Albertoni, «il comparto potrà ripartire a più livelli: da un lato con il rilancio della piccola nautica e, dall'altro, con il contributo che la cantieristica potrà dare all'occupazione e al mantenimento delle quote di mercato di export».

Secondo l'articolo, la previsione era di arrivare a sostituire circa 10.000 motori.Così non è stato e sono convnto, con questi chiari di luna, che forse si sarebbe potuti arrivare ad un massimo di 5/6000 motori.Ripeto, è solo una mia personale opinione.
Per quanto riguarda gli "stampi" la cosa è più complessa, perchè il provvedimento è in chiave ecologica e di tutela della salute del lavoratore, almeno leggendo sopra così mi sembra, e riguarda gli impianti di laminazione sottovuoto, a cui vanno aggiunti gli studi. la progettazione e l'approntamento dello stampo vero e proprio, cose che ad occhio dovrebbero nella maggior parte dei casi superare i 200.000 euro. Fatti due conti ad occhio ,il contributo medio è stato di circa 115.000 euro "a stampo".Quindi credo che i contributi siano serviti più che altro per aggiornare gli impianti, secondo la normativa sulla sicurezza sul lavoro, anticipando così spese che presto o tardi sarebbero divenute obbligatorie, piuttosto che sulla progettazione di nuovi scafi o carene
Sailornet

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