Velisti per caso? O maleducazione.

Sottotenente di Vascello
Nico.franz (autore)
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- 1/13
Ciao a tutti.

Volevo raccontarvi di una disavventura che mi è capitata questa estate nel parco naturale di Talasika a Dugi Otok.

Dopo aver passato una bella notte all'ancora (nella baietta Uvala Magrovica), visto il sopraggiungere del brutto tempo, decido di cercare un gavitello al quale legarmi.
Fortunatamente nella baia precedente a dov'ero, ne trovo tre, i due inferiori erano liberi. A questo punto scelgo quello centrale (mi sembrava il più riparato).

Dopo un po' arriva una barca a vela che si ormeggia sull'altro libero. Fin qui tutto ok.

Verso il pomeriggio vedo una barca a vela che mi punta, e mi viene verso. A circa 10 metri decide di virare e sfilarmi, senza minimamente rallentare (c'è il limite di 5nodi... nella baia interna).

Cominciano ad andare avanti indietro, passandomi davanti per ben 4 volte. A questo punto si legano assieme all'altra barca, e qui comincia la sagra! Sad Sad Sad (qui capisco che i nei vari passaggi forse speravano che me ne andassi....).

Per tutto il pomeriggio i bambini urlano e gridano in maniera sguaiata, e i genitori urlano di più per cercare di farsi capire, girano per la baia con il tender correndo qua e la (sopra c'erano solo i bimbi che al massino avevano 14 anni....), fino al sopraggiundere del personale di guardia della baia (oramai erano le 5 di pomeriggio). Subito spero in un bel cazziatone per il casino che facevano, invece questi tolgono il barchino legato all'altra boa per farli dividere, a rischio c'era il danneggiamento del gavitello (visto il meteo che c'era.....).
Finalmente pace fatta..., ma solo temporaneamente.....
Ora di mangiare cominciano a chiamarsi: "O', è pronto"...."arriviamo"....."svelti senno si fredda"... e così via (dalle mie parti solitamente si usa il telefono e si cerca di rispettare il prossimo).... finchè si slegano dalla boa, ci legano il tender (volevo andare a nuoto e slegarglielo) e si recano dagli altri per unirsi di nuovo insieme...
Subito ricomincia il casino, ma in maniera più pacata per fortuna Rolling Eyes .
Al sopraggiungere della prima oscurità ecco che sfoderano il gruppo elettrogeno (di quelli comperati al brico e nemmeno insonorizzati!), lo posizionano bene sopra la tuga e lo accendono. E così via fino alle 11 di sera.... Evil or Very Mad Evil or Very Mad .

Se questa è educazione e rispetto del prossimo, mi vergogno di essere nato e stato educato in Italia!

Sperando di non avervi annoiato, voi che ne pensate?

P.s. ho messo nel titolo velisti per caso perchè con vento a 15 nodi il giorno dopo, se ne andavano a zonzo a motore.... da bravi "velisti per caso"!
Ho sempre viaggiato in barca, ma quando vedo sfrecciare al mio fianco un gommone, giuro che lo invidio!
Polyform Barracuda 24 motorizzata VM 270cv Entrobordo.
Tenente di Vascello
iw3gx
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- 2/13
C'e' un solo commento!

La mamma degli imbecilli.... è sempre incinta.

Ormai è parecchio che sul forum si parla di maleducazione.... anzi di MALEDUCAZIONE!!!!

Il problema è risaputo ed è all' ordine del giorno, purtoppo, senza piangerci addosso come al solito tipico di noi italiani, diamo sempre il buon esempio, cio che hai fatto si è dimostrato corretto.
Cio non significa sempre fare i passivi, anzi se necessario è giusto rivendicare i propri diritti.
Non è il concetto del " porgi l'altra guancia" anzi....

comunque e sempre W l'ITALIA

Ciao
Luca
Sottocapo
blueyes40
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- 3/13
A scene di questo tipo si assiste ovunque, in diversi luoghi anche a terra, in città, nel traffico. Purtroppo questo atteggiamento è diffuso (non solo in mare)....ma dipende esclusivamente dall'educazione delle persone
Capitano di Fregata
Alex9
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- 4/13
Ne capitano di tutti i colori girando per mare anche di gente che con ancora filata di prua e poppa di notte tenga accesa la luce di fonda nonstante venti forti con direzione variabilissime e rada super affollata (immagina tu le conseguenze). Altri che danno fondo sulla mia ancora, dopo che glie lo faccio notare hanno anche la faccia tosta di rispondermi:" Si me ne sono accorto come potrei non vedere la sua catena con quest' acqua meravigliosa"Nonostante tutto me la speda. Sempre la stessa persona da fondo difronte a me questa volta un centinaio di mt più avanti ma cala si e no 5-6 mt di catena su un fondale di 3m (parliamo di un 40 piedi a vela) Come da bolletino verso le 22-22.30 si alza maestrale con punte fino a 30kn. Il simpatico amico comincia ad arare ed avvicinarsi alla mia prua a vista d' occhio. Gli consiglio, con la massima educazione di recuperare il tutto farsi più avanti rispetto a me e dare fondo per almeno 20 mt (ne avevo in acqua 35 con doppia ancora;la previsione dava raffiche con punte oltre i 45 kn nella notte). Il signore mi risponde arrogantemente dicendo che quando lui andava per mare io probabilmente iniziavo a leggere e scrivere, e che avrebbe si dato fondo ma che io mi sarei dovuto spostare perchè gli ero dietro.

-Domanda: qualcuno sa dirmi se questa pretesa trova sostegno normativo?

Riprendo- Per non aumentare la tensione e scendere a litigi da bassa osteria che avrebbero inciso anche sull'umore dei miei ospiti svuoto il gavone dando fondo anche agli ultimi 30mt di catena. Verso le 03.00 Mi alzo per controllare se tutto è ok non essendo tranquillo, date le condizioni meteo. Butto un occhio agli strumenti e vedo un vento costante sui 37-40 kn con punte fino a 47-48kn, uno sguardo a poppa dove noto burrasca pura, in mare aperto e tutti i vari comandanti con cerate calzate controllare come me la situazione. Decido di affrontare il vento ed oltrepassare lo spryhood per valutare la situazione a prua, e qui la fortuna mi ha assistito facendomi arrivare un attimo prima che, l'auto proclamato Lupo di Mare mi centrasse con la sua poppa. Non avendo più catena aggiungo cima, ma data la velocità con cui arretrava era sicuramente troppo corta per stare tranquilli più di un ora, inoltre a poppa avevo altre barche e nonostante le 2 ancore appennellate la mina vagante che stava per colpirmi, essendo sulla mia linea di catena avrebbe potuto spedarmi ugualmente. Tento di richiamarer l' attenzione con fischi, urla, che però come si dice si perdono al vento... Punto il faro sugli oblò ma niente da fare, aziono la tromba ma il risultato è il medesimo. Dalla barca a fianco notato il problema mi viene in aiuto il mitico comandante Massimo, il quale avvisa le barche restrostanti di dare fondo per consentirmi di allontanarmi dal pericolo. In un attimo ho spazio e riesco a guadagnare altri 40 mt che mi salvano la prua.
Stiamo parlando di velisti per caso o per sbaglio Question Question Rolling Eyes
Capitano di Fregata
prince
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- 5/13
ma queste cose non sono affatto nuove. Vedo continuamente (soprattutto l'estate) barche a vela di svariati metri da centinaia di mila euro camminare sempre a motore, ancorarsi a 200 metri dal porto per fare il bagno (nel gasolio), vedo sempre tender, velocissimi trall'altro, guidati da ragazzini di 9-10 anni con ciambellone attaccato dietro che scorazzano a 2 metri dalle altre imbarcazioni mettendo a rischio se stessi e soprattutto gli altri. Gente che organizza feste a bordo e credendo che il mare sia una pattumiera ci riversa tutto quanto avanza. Banane, posate di plastica, bottiglie di birra, buste di plastica, bomboloni di gas vuoti (da dove pensate che vengano gli oggetti galleggianti tanto temuti in navigazione ?) Mad
Il baccano è l'ultimo dei problemi, anche perchè d'estate un po' più di libertà è concessa a tutti.

Ci vorrebbe un po' piu' di rispetto per il mare, ci vorrebbe meno gente che usa la barca per manifestare il proprio status non avendo mai visto il mare neanche in cartolina.
Capitano di Fregata
Alex9
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- 6/13
Ci vorrebbe più educazione, molta più educazione e rispetto
Sottotenente di Vascello
Nico.franz (autore)
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- 7/13
Ragazzi vi ringrazio, mi tirate su un po' il morale. Morale legato alla disavventura passata, ma non legato alla maleducazione. Per quest'ultimo gli avete dato il colpo di grazia, avendo trovato risposta anche nelle vostre parole.

Alex9 ha scritto:
Stiamo parlando di velisti per caso o per sbaglio Question Question Rolling Eyes

Non l'avevo scritto ma dalla baia mi ero spostato la mattina perchè cominciava ad essere un po' affollata, e visto l'alzarsi del vento e l'arrivo del brutto tempo ho ascoltato quello che diceva il 777 "con vento da nord la baia diventa pericolosa per via delle raffiche di ricaduta" e mi son preoccupato. Il colpo di grazia che mi ha fatto decidere di spostarmi l'ho avuto dopo aver visto un francese (si sa, loro sono sicuri di essere perfetti....) arrivare con un catamarano 40 piedi, aver dato fondo all'ancora mollando veramente poca catena (avrà dato 5 o 6 metri in un fondale da 3, si vedeva che tirava a circa 45°) a circa 15 metri da me (per fortuna era a dritta...) e dopo averlo visto decollare (l'ancora ha letteralemente "arato alla grande", si è proprio spedata, è arretrato di ben 30-40 metri in un attimo a seguito della raffica), fortnatamente senza conseguenze perchè quello dietro con il barchino ha preso paura di questo e se ne era andato pochi istanti prima.....
La cosa più importante, per il francese, era che appena ancorato, senza neanche vedere se l'ancora aveva preso o teneva, si è tolto il costume Idea e si è messo a prendere il sole.

A volte mi chiedo se sono io troppo puntiglioso o gli altri troppo sempliciotti... ma mi sa che è come dicono... la verità sta a metà....
Ho sempre viaggiato in barca, ma quando vedo sfrecciare al mio fianco un gommone, giuro che lo invidio!
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Capitano di Corvetta
jacksely
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- 8/13
Più che maleducazione è vera incompetenza.
Dare fondo sulla prua, ovvero sull'ancora di chi già sta alla fonda, non si deve fare, è quindi contario alle regole oltre che sbagliato. Su questo non ci piove.

Quando si da fondo alla propria ancora ci si deve assicurare di avere abbondante "giro": la barca ancorata - con le regolamentari tese di catena che in caso di cattivo tempo non possono essere mai inferiori ad un minimo di 5 volte la profondità del punto in cui si è calata l'ancora - non deve costituire pericolo per le altre barche precedentemente ancorate.
Nel caso in cui con la propria imbarcazione si ari in direzione di un'altra barca è obbligata alla manovra la barca che ara e non quella precedentemente e correttamente ancorata. Questa infatti non ha possibilità di manovra in quanto la propria catenaria si trova sotto allo scafo della barca che ara.
Sappiamo dalle esperienze maturate che ci sono condimeteo effettivamente molto dure e che gli equipaggi spesso hanno grosse difficoltà, oltre che paura a muoversi...e ti vengono sopra
Cosa fare in questi casi?
Intanto non bisogna mai perdere la pazienza anche se ti frullano i cocones.. e passare ad una seria di manovre importanti: "baffi di gatto".
In due "alla svelta" e prima che la cosa si faccia seria.. utilizzando un tender (dopo vediamo come senza tender) si carica la seconda ancora, catena e cima abbondante più possibile e la si va ad affondare ad angolo (25-35°) sulla prua dell'imbarcazione che è a rischio araggio. E' importante che tutto sia sul tender, è sbagliato trascinare la cima dalla prua contro vento perchè non ci si fa e non si fa il baffo di gatto con il corretto angolo di lavoro. Recuperata infine la cima dalla prua della barca si mette in lavoro il baffo di gatto. Lo stesso può fare la barca che sta dietro e che a mali estremi può mollare la prima ancora e lavorare sul baffo di gatto ottenendo uno spostamento laterale anche di una decina di metri.
Senza tender le cose si fanno più complicate e faticose ma d'altronde siamo in ballo e balliamo. Occorre agire bene e prima che la situazione sia degenerata, se alle 7 di sera hai 20 nodi in rinforzo fai subito il baffo... Maschera pinne e boccaglio, in due. Si prepara una sorta di paranchino con uno o due parabordi, meglio uno bello grosso. Si prende la seconda ancora con il suo pezzo di catena e la si cala in acqua da prua con la cima del parabordo si fanno due colli sulla catena (solo due colli non tre) a circa metà catena, ottenendo di avere l'ancora con una metà della catena che penzola sott'acqua e l'altra metà che penzola pure. Il tessile è fissato all'ultimo anello della catena con una gassa fasciata con grey tape (molto importante). A bordo non devono essere cretini e infatti devono filare dando più bando possibile alla parte in tessile mentre voi due iniziate a allontanarvi con parabordo ancora e catena. Non devono tenere assolutamente il tessile in lavoro sennò fate una fatica bestia. Se non capiscono a bordo questo concetto avete il permesso di "spaccargli il grugno" al vostro rientro. Siamo in acqua in due, uno nuota pinneggiando in avanti tirando il parabordo che mantiene l'ancora e la catena quasi in peso neutro, l'altro pinneggia tirando anch'egli ma il suo compito non è la "soma" bensì creare l'angolo per il baffo guardando bene la prua. Allontanatevi il più possibile, se avete 40 m di tessile usateli tutti, se sono 50 meglio. Se avete luce e potete trovare un punto pulito da alga dare fondo li sciogliendo i due colli (il primo si scioglie con le dita il secondo si scioglie quasi da se). A questo punto da bordo gli altri devono mettere in lavoro il baffo di gatto e voi osserverete il corretto diporsi di catena e ancora. Prima che un eventuale e inutile "tirone" da bordo spedi il tutto mangiando metri di tessile e vanificando il baffo fermateli con un grido.
Alla fine di tutta questa sarabanda fatevi servire un bel caffè caldo corretto e una marlborina per chi fuma e avrete le barche in sicurezza. Il biancheggiare del parabordo in caso di buio vi rende più visibili nel caso ci siano scemi che "smotorano". Mi è capitato, con un baffo di gatto ben fatto, di stare una notte intera nella baia di sant floran in corsica sotto raffiche fino a 60 nodi e anche a chiaia di luna a ponza, qui ne tiravano solo 40.

Jacksely Kid
ambiente e turistico ricettivo
Guardiamarina
bonoz
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- 9/13
@ Jacksely

ma in pratica baffi di gatto = afforcaggio, o sbaglio?
marshall m100 yamaha f100 satellite mx1500
Sottotenente di Vascello
zambonl
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- 10/13
anche a me senbra di capire così !!!!! aspettiamo conferme dall'autore del post (però lasoluzione proposta, soprattutto quella enza il tender è molto interessante e può un giorno tornare utile) grazie all'autore
Sailornet