Regolatore di corrente [pag. 2]

Ammiraglio di squadra
isla (autore)
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- 11/15
VanBob ha scritto:
Esatto, ma in caso di rottura dei servizi (il 2° caso da te elencato) tu prevedi che l'uscita primaria vada a caricare contemporaneamente 2 batterie tramite l'1 e il 3. In questo caso vale il discorso elle batterie dello stesso tipo e allo stesso stato di carica di cui parlavamo in altro topic.


si il discorso e' giusto,ma l'insieme e' molto macchinoso!!ci vuole la sequenza scritta !! Sbellica Sbellica
Tenente di Vascello
Gugu
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- 12/15
The Doctor ha scritto:
Certo! ma, come hai detto prima se colleghi le uscite del regolatore, ovviamente hai ampere in più (la somma delle uscite) Smile

non mi risulta sia così (almeno nel 150 ficht che avevo) la quantità max di corrente erogata dall'alternatore viene destinata tutta al solo regolatore in funzione, oppure a tutti e due se sono in funzione
quindi se le utenze mi chiedono supponiamo 40 A/h che metta in parallero le due uscite oppure ne usi una sola in teoria è la solita zuppa.
Il meccanico mi disse che di solito negli alternatori potenti mettono questi regolatori con 2 uscite perchè normalmente in barche di una certa dimensione c'è una batteria motore che come sapete ha molto spunto, ed una servizi (ci vorrebe quella al gel)che hanno bisogno di corrente più costante e non richiedono spunti necessari come quelli che servono per l'avviamento del motore, quindi il regolatore provvede a ricaricarle in maniera differente.
p.s. Bisogna sempre ricordare che la quantità di corrente dichiarata dal costruttore è nominale e che il motore stesso per funzionare richiede almeno 7/8 AMP/h.
Ammiraglio di divisione
The Doctor
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- 13/15
Se da un regolatore ho due uscite + - + ed il regolatore è da 120 W 12V 10 A (teoricamente), credo che l'amperaggio di uscita sia diviso (anche non in egual modo) sulle due linee. Di conseguenza la somma delle due uscite mi deve dare obbligatoriamente 120 W 12V 10 A, ma se tengo diviso le due uscite mi troverò una linea che mi fornirà una certa corrente in base ad una taratura del regolatore (credo che la taratura sia di fabbrica su specifica della casa costruttrice di motori) l'altra linea mi fornirà il resto fino ad arrivare alla potenza max che il regolatore mi può dare.

Es. se nel mio impianto ho una batteria da 70 Ah ed una serie di utenze da 3 A (bada bene ho detto 3 A e non 3 Ah) avrò un regolatore che su una linea mi deve dare 7 A (corrente di ricarica batteria da 70 Ah è il 10% del nominale) e sull'altra linea 3 A per le utenze. Smile

P.S. Gugu, gli Ah è l'untà di misura della capacità degli accumulatori, ovvero in una batteria efficiente è la quantità di corrente costante che deve erogare in un ora. per gli utilizzatori l'assorbimento di corrente è misurato in ampere che sia un minuto o un'ora il loro assobimento è sempre il valore in ampere. (La nota vuole essere solo una precisazione Smile Smile )

Per le batterie ho trovato queste note, se può essere utile:
https://www.lsoft.it/tecnica/batterie.htm
Site Admin
VanBob
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- 14/15
Nel link postato dal Doctor una conferma alle ipotesi fatte qui e in altri topic:

Citazione:
Le batterie si possono collegare, in linea teorica sia in serie, per aumentare la tensione che si somma tra i vari elementi, che in parallelo che aumentare la capacità in ampere che si sommano tra i vari elementi parallelati. Questo solo in teoria, e solo comunque con piccole batterie possibilmente non al piombo. In applicazioni importanti è permesso il collegamento serie per aumentare la tensione ma mai il collegamento parallelo diretto delle batterie. Purtroppo questo è spesso fatto sulle barche con staccabatterie che permettono il parallelaggio delle batterie senza nessuna protezione che non sia la resistenza dei cavi di collegamento. Questo non andrebbe mai fatto e vediamo perché. Se due batterie sono uguali per tipo e stato di carica il parallelo delle due darà, è vero, il risultato teorico voluto ovvero il raddoppio della capacità sia in termini di Ah che di corrente di spunto. Nel caso invece, molto più probabile, che una delle due batterie fosse diversa per tipo o peggio ancora per stato di carica, nel momento della chiusura del circuito nella batteria meno carica scorrerà tutta la corrente che l’altra batteria può dare con rischi gravi che possono arrivare anche all’esplosione della batteria se una è completamente scarica e l’altra completamente carica. Si ricordi infatti che una batteria, specie se per accensione motori, è in grado di fornire sullo spunto correnti che possono arrivare a molte centinaia di ampere: una corrente enorme per una batteria che la dovesse ricevere. Anche senza arrivare a casi estremi, l’esplosione o rottura dell’involucro, è però sempre possibile, e abbastanza comune, il danneggiamento delle piastre della batteria meno carica che dopo un po’ di questi trattamenti si romperà definitivamente. Nel caso di batterie di tipo diverso, cioè con trattamento delle piastre diverso la condizione di parallelo sarà fonte di una permanente condizione anomala. La batteria che ha un più alto potenziale cercherà sempre di scaricarsi sull’altra che, non potendo caricarsi più del limite fisico finirà per scaricare l’altra facendo nel frattempo bollire il proprio elettrolito. Tralascio l’ipotesi di parallelo tra due batterie completamente diverse anche come capacità, magari una 45 Ah e una 120 Ah perché è facile capire a quali rischi andrebbe incontro la più piccola batteria. Va detto, ad onor del vero, che grossi guai alla fine non capitano mai sulle barche perché, oltre al cattivo progetto di base vi è anche una pessima realizzazione dell’impianto elettrico con cavi spesso troppo lunghi. In queste condizioni la resistenza dei cavi è sufficiente ad evitare il peggio ma non è mai una cosa ben fatta.
Per quanto riguarda la ricarica le batterie, quando multiple, devono essere separate tra loro da diodi e, quando possibile, anche da regolatori di carica diversi. Non si tenti mai di ricaricare le batterie quando sono in parallelo perché, oltre a rischiare di danneggiare il caricabatteria o l’alternatore, rischieremmo di sovracaricare una delle batterie e lasciare scarica l’altra o le altre.


Wink
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Tenente di Vascello
Gugu
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- 15/15
The Doctor ha scritto:
Gugu, gli Ah è l'untà di misura della capacità degli accumulatori, ovvero in una batteria efficiente è la quantità di corrente costante che deve erogare in un ora. per gli utilizzatori l'assorbimento di corrente è misurato in ampere che sia un minuto o un'ora il loro assobimento è sempre il valore in ampere. (La nota vuole essere solo una precisazione Smile Smile )

hai ragione - serious error Embarassed
Citazione:
Citazione:
Le batterie si possono collegare, in linea teorica sia in serie, per aumentare la tensione che si somma tra i vari elementi, che in parallelo che aumentare la capacità in ampere che si sommano tra i vari elementi parallelati. Questo solo in teoria, e solo comunque con piccole batterie possibilmente non al piombo. In applicazioni importanti è permesso il collegamento serie per aumentare la tensione ma mai il collegamento parallelo diretto delle batterie. Purtroppo questo è spesso fatto sulle barche con staccabatterie che permettono il parallelaggio delle batterie senza nessuna protezione che non sia la resistenza dei cavi di collegamento. Questo non andrebbe mai fatto e vediamo perché. Se due batterie sono uguali per tipo e stato di carica il parallelo delle due darà, è vero, il risultato teorico voluto ovvero il raddoppio della capacità sia in termini di Ah che di corrente di spunto. Nel caso invece, molto più probabile, che una delle due batterie fosse diversa per tipo o peggio ancora per stato di carica, nel momento della chiusura del circuito nella batteria meno carica scorrerà tutta la corrente che l’altra batteria può dare con rischi gravi che possono arrivare anche all’esplosione della batteria se una è completamente scarica e l’altra completamente carica. Si ricordi infatti che una batteria, specie se per accensione motori, è in grado di fornire sullo spunto correnti che possono arrivare a molte centinaia di ampere: una corrente enorme per una batteria che la dovesse ricevere. Anche senza arrivare a casi estremi, l’esplosione o rottura dell’involucro, è però sempre possibile, e abbastanza comune, il danneggiamento delle piastre della batteria meno carica che dopo un po’ di questi trattamenti si romperà definitivamente. Nel caso di batterie di tipo diverso, cioè con trattamento delle piastre diverso la condizione di parallelo sarà fonte di una permanente condizione anomala. La batteria che ha un più alto potenziale cercherà sempre di scaricarsi sull’altra che, non potendo caricarsi più del limite fisico finirà per scaricare l’altra facendo nel frattempo bollire il proprio elettrolito. Tralascio l’ipotesi di parallelo tra due batterie completamente diverse anche come capacità, magari una 45 Ah e una 120 Ah perché è facile capire a quali rischi andrebbe incontro la più piccola batteria. Va detto, ad onor del vero, che grossi guai alla fine non capitano mai sulle barche perché, oltre al cattivo progetto di base vi è anche una pessima realizzazione dell’impianto elettrico con cavi spesso troppo lunghi. In queste condizioni la resistenza dei cavi è sufficiente ad evitare il peggio ma non è mai una cosa ben fatta.
Per quanto riguarda la ricarica le batterie, quando multiple, devono essere separate tra loro da diodi e, quando possibile, anche da regolatori di carica diversi. Non si tenti mai di ricaricare le batterie quando sono in parallelo perché, oltre a rischiare di danneggiare il caricabatteria o l’alternatore, rischieremmo di sovracaricare una delle batterie e lasciare scarica l’altra o le altre.

UT mi sisno cadute le mie sicurezze UT
Quando faccio lunghi tragitti metto sempre in parallero (boot) le mie batterie che sono identiche UT cosa devo aspettarmi Question
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