Onda corta e mare formato: come le evito le secchiate? [pag. 4]

Ammiraglio di squadra
Gulliver
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Ricordi antichi ma.

Vm = 1,35 √(L)

Cioè il massimo dislocamento equivale alla radice della lunghezza al galleggiamento (in piedi) per 1.35

Ipotizziamo 25 piedi di galleggiamento (meno di 8 metri e solo perché la radice è facile) a 7 nodi non puoi arrivare dislocando.

Indove sbaglio?
Sottocapo di 1° Classe Scelto
Formix
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max.c ha scritto:

@formix

Tu con che barca e motore hai affrontato la situazione?


Barca PF580 (5,80) con Tohatsu mfs 40 e due persone (me compreso).
Tenente di Vascello
max.c (autore)
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Da quello che leggo ovviamente ogni condizione di mare/vento + natante + comandante fa storia a se.
Quello che non riesco a comprendere bene è come in una situazione come quella di domenica andare in dislocamento mi avrebbe consentito di evitare secchiate...
Voi dite che in dislocamento con quelle onde così corte sarei riuscito a scavalcarle bagnandomi molto meno?
Lato mio ho avuto la netta sensazione facendo qualche prova che avrei riempito la coperta d'acqua ad ogni onda..... magari però non so affrontarle correttamente in dislocamento.
Se accadrà nuovamente, spero il più tardi possibile, terrò a mente il consiglio perchè non si finisce mai di fare esperienza.

@formix
ho visto la foto della tua barca sembra avere delle murate alte, sei rimasto abbastanza asciutto?
Smontabile Nuova Jolly 350 + Evinrude 20cv
Molinari 510V + Yamaha F40 CETL + carrello percontra 750kg
Comune di 1° Classe
LeleDipaola
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- 34/36
Personalmente posso dirti che a me hanno insegnato che con mare di prua si naviga quanto più possibile cercando di prendere le onde al mascone, trim negativo e prua bassa evitando impennate pericolose ( su YouTube ci sono devi video che mostrano cosa succede). La velocità va regolata ai limiti della planata cercando di non volare sull, onda ma lasciarsi dondolare ( diciamo così) per poi ripartire e via così con le onde successive. Se poi le onde sono corte allora li ogni comandante prenderà la sua decisione… io personalmente opto per una navigazione più veloce anche se sbatto un po’
" È giusto navigare con la speranza e col coraggio, ma è ancora meglio navigare con la conoscenza."
Comune di 1° Classe
LeleDipaola
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Personalmente posso dirti che a me hanno insegnato che con mare di prua si naviga quanto più possibile cercando di prendere le onde al mascone, trim negativo e prua bassa evitando impennate pericolose ( su YouTube ci sono devi video che mostrano cosa succede). La velocità va regolata ai limiti della planata cercando di non volare sull, onda ma lasciarsi dondolare ( diciamo così) per poi ripartire e via così con le onde successive. Se poi le onde sono corte allora li ogni comandante prenderà la sua decisione… io personalmente opto per una navigazione più veloce anche se sbatto un po’
" È giusto navigare con la speranza e col coraggio, ma è ancora meglio navigare con la conoscenza."
Capitano di Vascello
andryb
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Visto che si è riacceso il topic dico la mia.
Generalizzare è spesso causa di imprecisioni, quindi mi limito a riportare la mia personale esperienza.

Con mare sottoposto all'azione di un vento termico consistente, come avviene non di rado in prossimità delle coste bagnate dal Tirreno nei pomeriggi estivi, le condizioni, talvolta, possono diventare anche abbastanza critiche, nel senso che ci si può trovare ad affrontare, per esigenze di rotta, un mare di prua o al mascone, con onde corte e ripide anche di un metro di altezza.
In tali casi, fermo restando che l'angolo di impatto del mare non dovrebbe creare eccessivi problemi dal punto di vista della sicurezza, i rischi maggiori durante l'andatura di planata sono rappresentati dagli impatti sulle onde, che possono essere molto violenti, con la possibilità di provocare danni alle persone, alle cose a bordo e, al limite, anche alle strutture.
A mio parere in tali casi l'andatura più sicura è quella rappresentata dalla velocità che consente allo scafo di iniziare ad uscire dall'acqua precedendo la planata vera e propria, in quanto la barca risulta molto stabile con la prua alta e si riesce a limitare anche il quantitativo di schizzi che piovono a bordo.
L'unico rischio potrebbe essere rappresentato da quelle barche che, in tale situazione, tendono ad alzare troppo la prua, in quanto il vento presente potrebbe accentuare tale fenomeno: in tal caso occorre trovare il giusto assetto attraverso il trim e la distribuzione delle persone a bordo.
Fermo restando che tale andatura, a parere del sottoscritto, rappresenta quella più sicura con il mare affrontato da tutte le angolazioni, anche perché consente di avere sempre il mezzo molto reattivo sia dando manetta che levandola, le considerazioni potrebbero essere diverse nel caso in cui il mare sia affrontato al giardinetto. In tale situazione l'andatura potrebbe anche essere più veloce, tenendo ben presente, tuttavia, che la barca potrebbe avere la tendenza ad ingavonarsi, situazione che può essere davvero molto pericolosa.
Sailornet