Prodotti cinesi [pag. 4]

Capitano di Corvetta
duilio
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@ brava22wa
Io ho portato una mia esperienza diretta, che non conferma quanto espresso da martiello123
"..assemblati o costruiti in Cina, credo faccia poca differenza se il tutto avviene su specifiche ben precise della casa madre".
Secondo il meccanico della concessionaria,invece, la fabbrica cinese della Honda sfornava auto con difetti che gli stabilimenti giapponesi presentavano molto meno frequentemente. Tutto qui.
NON ne ho fatto una valutazione generale.
Ed a riprova, negli anni quella Honda non ha mai dato altri problemi, di nessun tipo. Al contrario della mia blasonata Mercedes che ormai a forza di guasti l'ho pagata almeno due volte.
Contrammiraglio
lone wolf (autore)
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noto con amarezza che il problema salute e sicurezza viene abilmente glissato, l'importante è che un qualche cosa non perda olio Evil or Very Mad
Mi sento come una foglia su un albero in autunno, ma c'è tanto vento.
Enzo Biagi 5/11/07
Tenente di Vascello
SimoC
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lone wolf ha scritto:

E non mi sta nemmeno bene che "europei" senza scrupoli facciano campo base in Medio Oriente per organizzare la produzione ed esportazione di simili schifezze.
.


Condivido in pieno tutto quello che hai scritto.
In merito a quest'ultimo periodo credo che se non si sia potuto mai regolarizzare, magari con dei dazi, questa situazione è proprio per l'interesse di pochi imprenditori che si sono interessati al mercato cinese sia per costruire o importare, ma anche per andare a vendere in un mercato emergente come quello.. Ma come al solito per gli interessi di pochi, pagano in tanti ( vedi il Made in Italy che è basato prevalentemente su piccole aziende).
L'importante è andar per mare
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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lone wolf ha scritto:
noto con amarezza che il problema salute e sicurezza viene abilmente glissato, l'importante è che un qualche cosa non perda olio Evil or Very Mad

Forse perchè inconsciamente dubitiamo della reale qualità produttiva anche della cineseria ma di marca blasonata??
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Ammiraglio di divisione
red1
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Mi viene di fare una riflessione. L'agroalimentare è forse una delle poche eccellente qualitative e produttive di questo Paese.
Purtroppo, complici le norme europee molto miopi, molto spesso si legge di grossi quantitativi di concentrato di pomodoro importato, fatto con i famosissimi ciliegini "Pechino" coltivati dio solo sa dove.
Chiedo:cosa resterà della nostra tradizione se si consente che ci scippino tutto?
Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo sanno ascoltare.
Giovanni Verga, I Malavoglia
Capitano di Corvetta
andria
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La Cina vende perchè il resto del mondo compra.
La qualità la fa il mercato.
Se il resto del mondo vuole un prodotto da un dollaro la Cina produce il prodotto da un dollaro, con tutte le conseguenze del caso.
In Italia per produrre lo stesso prodotto, tra tasse, limitazioni per inquinamento ambientale e costo della manodopera ci vuole il doppio.
E anche vero che in Italia spesso produciamo lo stesso prodotto evadendo le tasse, fregandocene dell'inquinamento e sfruttando la manodopera ma facendolo pagare sempre il doppio. Cool
non datemi Karma perchè non li merito, però se volete farmi un bonifico il mio Iban è.....
Capitano di Vascello
yanez323
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lone wolf ha scritto:
noto con amarezza che il problema salute e sicurezza viene abilmente glissato, l'importante è che un qualche cosa non perda olio Evil or Very Mad


Personalmente non amo molto i prodotti cinesi, se non a livello di carabattole e cianfrusaglie proprio perché ho seri dubbi sulla loro qualità intrinseca, anche se più di qualcuno fa egregiamente il lavoro per cui è stato progettato..
Se ci si pensa bene è solo da pochi anni che veniamo invasi dai loro prodotti a tutto campo. Fino a vent'anni fa, per quello che mi riguarda, conoscevo i ristoranti cinesi, divenuti col tempo un numero impressionante, per poi ridursi considerevolmente e due venditori di cravatte in fondo a Via del Tritone a Roma.
Magari compriamo un prodotto con altisonante nome europeo o statunitense , pur sapendo o scoprendo che è stato fatto in Cina ci fidiamo del marchio sotto il quale è venduto.
Il pericolo maggiore non viene dal prodotto cinese che coscientemente acquistiamo, ma quello che ci viene propinato indirettamente, magari nella pizzeria sotto casa della quale siamo clienti da anni che, per risparmiare, compera pomodoro cinese ed altre guarnizioni da metterci sopra sempre di dubbia provenienza o usa il legno dei bancali per alimentare il forno, oppure dei giocattoli che compriamo sulle bancarelle di qualche fiera di paese, da rivenditori italiani se ancora ne esistono, ed anche bei vestiti colorati che finiscono per arricchire i dermatologi, ai quali è stato applicato il marchio CE.
Il problema a mio avviso non sono i prodotti cinesi in se, ma la mancanza di controlli seri per vedere se sono adatti al mercato nazionale od europeo, e la maturità degli acquirenti per capire se stanno acquistando un prodotto che abbia un minimo di qualità e non sia intrinsecamente pericoloso.
Specie per i generi alimentari sul mercato italiano ed UE c'è una giungla di prodotti che consumiamo tranquillamente senza sapere che cosa inseriamo nel nostro organismo. C'è dalle mie parti una nota fabbrica di marmellate, più volte sanzionata, che importa le composte di frutta, a cisterne, dai Paesi dell'Est Europa. Se compriamo del prosciutto crudo di S. Daniele o di Parma dal nostro rivenditore di fiducia sappiamo cosa compriamo lo vediamo e lo sentiamo al gusto e soprattutto sappiamo quello che costa. Ma, se in una mensa aziendale, in cui un pasto completo non deve superare il costo di sette euro, ci propinano del prosciutto o della mozzarella possiamo stare sicuri che si tratta di prosciutto magari confezionato in Italia ma importato surgelato dall'Ungheria, che dal punto di vista degli allevamenti suini e dei sistemi di lavorazione potrebbe non essere il massimo. Stessa cosa per il latte ed i cagli importati dalla Polonia.
Se è vero che non sono innamorato dei prodotti cinesi, penso anche che i cinesi siano tutt'altro che stupidi.
In questo momento le loro dinamiche produttive interne stanno subendo una notevole trasformazione evolutiva. Se da un canto devono continuare a produrre merci a basso costo e qualità conseguente, dall'altro in alcuni settori devono alzare i loro standard qualitativi e di sicurezza per poter rimanere su una parte dei mercati esteri e quindi, finito il tempo degli assalti all'arma bianca, tenteranno di riposizionare i loro prodotti in una fascia in cui il rapporto qualità prezzo, inclusi sicurezza e salute, possa essere comunque vantaggioso per l'acquirente finale con una tracciabilità riscontrabile. Non è un caso che per la merce di qualità Ali...abbia aperto una serie di centri logistici e distribuzione in Germania ed Inghilterra, che riforniscono in pratica i mercati più "maturi" dell'UE. Certo rimarranno sempre percentuali di prodotti pericolosi e scadenti, ma confinati in settori marginali di mercato in cui continueranno a sguazzare pirati nostrani e cinesi e gli sprovveduti che pensano di poter fare grandi affari, come un produttore di biciclette che ha comprato diverse migliaia di telai in Cina, tutti inservibili in quanto totalmente fuori squadra.
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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Prendendo spunto dal post di Andria, aggiungo un ragionamento
Il prodotto cinese di qualità brandeggiato viene venduto a prezzi come se fosse prodotto in UE e non come se fosse stato prodotto in Cina da operai a 100$ al mese, massimizzando a livelli impensabili il margine di utile: diciamo venduto es. a 100, con margine di 90
L'occidentale che ha un calo di reddito dovuto al calo del settore produttivo soggetto a concorrenza cinese, a sto punto è costretto a comprare il prodotto cinese scarso, venduto a 30 e con margine di 25, distruggendo ancor più la produzione interna

Pochi anni fa lessi un articolo gaudente sul giornale: una nota e tecnologica ditta locale apriva una linea produttiva in India.
Esattamente un anno dopo, lo stesso giornale riportava la notizia dei 200 dipendenti si quella ditta messi in cassa integrazione
L'imprenditore si giustificò dicendo che con i costi italiani non avrebbe prodotto lo stesso in quanto avrebbe avuto prezzi non competitivi.
Ovvio, se la sua concorrenza produce in Cina.
Ma se avesse continuato a produrre in UE sarebbe stato molto meno ovvio

Stesso discorso per la vendutissima 500 prodotta in Polonia, ma venduta a prezzo da italiano, mentre la meno vendita Y continua ad essere prodotta da noi
D'altronde il 70% di un'auto tedesca viene prodotta nei Paesi dell'est con manodopera a basso costo

Per tacere dell'alimentare, dove il rischio non arriva solo dai prodotti asiatici, ma anche da quelli mediterranei
Temo che andrà a finire che il nostro cibo di qualità lo mangeranno ricchi cinese, mentre noi mangeremo le loro schifezze economiche


Non solo Cina o India: bisognerebbe domandarsi come mai alla Turchia offrono miliardi per tenersi i profughi, anziché minacciare sanzioni commerciali.
Forse perché una moltitudine di imprenditori UE hanno messo soldi e stabilimenti lì?
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Corvetta
duilio
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lone wolf ha scritto:
noto con amarezza che il problema salute e sicurezza viene abilmente glissato, l'importante è che un qualche cosa non perda olio Evil or Very Mad


Il titolo della discussione è un generico "prodotti cinesi" e non "salute e sicurezza dei prodotti cinesi".
Ho postato qualcosa in merito alla qualità, peraltro in risposta ad altri utenti.
Non ho glissato un bel nulla.
Contrammiraglio
lone wolf (autore)
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duilio ha scritto:
Non ho glissato un bel nulla.


L'istinto mi suggeriva di non replicare, poi ho notato la data di registrazione al forum (quasi 10 anni)
Penso che ne avrai letto di cotte e di crude, andare a disquisire sul titolo generico e sul verbo "glissare" peraltro inserito in un contesto generale mi fa pensare: ben venga l'estate.......
Mi sento come una foglia su un albero in autunno, ma c'è tanto vento.
Enzo Biagi 5/11/07
Sailornet