Prodotti cinesi [pag. 3]

Capitano di Corvetta
duilio
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- 21/50
martiello123 ha scritto:
assemblati o costruiti in Cina, credo faccia poca differenza se il tutto avviene su specifiche ben precise della casa madre...

Sei anni fa ho acquistato una Honda nuova nuova. Ritirata dalla concessionaria, portata a casa, e il giorno dopo riportata dal concessionario dopo aver visto una macchiolina d'olio sul pavimento del garage. Il meccanico "può capitare.. scommetto che questa è uscita dalla fabbrica cinese della Honda". Ed infatti era proprio così. Montaggio di un paraolio nell'assemblaggio del cambio fatto male.
A volte fa differenza...
Ammiraglio di squadra
martiello123
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- 22/50
Pensi che tutto ciò che non sia assemblato in Cina sia sempre esente da difetti? Wink
Capitano di Corvetta
duilio
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- 23/50
No, assolutamente. Ma nel caso dell'Honda, vista la risposta del meccanico, è evidentemente che il livello di qualità è diverso.
Capitano di Vascello
circondati
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- 24/50
il prodotto cinese o cineseria è sinonimo di scarsa qualità.

Poi ci saranno aziende cinesi che producono in maniera eccelsa.....a trovarle però.....

Intanto, se un prodotto alimentare proviene dalla Cina mi guardo bene dal comperarlo.

Ale
Zar 65,Envirude Etec 200HO, carrello Tecnitrail 2000T.
Zar 75, Suzuki 300,Cresci 2700
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 25/50
Rispondo a Tanor sull'esempio delle scarpe
Le scarpe griffate low-cost (??) le riconosci perché la tanto ambita tomaia è spesso plasticaccia e sappiamo che la tomaia è un componente costoso del prodotto
Se guardi oggi modelli simili (copiati) cinesi e senza brand ti accorgerai che la tomaia, pur scadente, è migliore

Un paio d'anni fa comprai in saldo (€ 19,90) un paio di sneakers in tela nel solito negozio low cost cinesizzato.
Mi servivano e contavo di buttarle al più presto, perché sulla qualità della scarpa non risparmio.
Invece sono comodissime e le metto ancora!

Unica cosa che mi frena è il marchio in bella vista di un noto stilista che le ha brandeggiate (e che ha inciso sul prezzo) , di cui mi vergogno troppo Sbellica
Se fossero costate 10 € e senza marchio ne avrei prese altre due paia
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Vascello
yanez323
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- 26/50
Ci piaccia o no tutto il mondo occidentale deve fare i conti con la produzione di massa made in China.
A parte la questione dei dazi, per certi aspetti anacronistici e facilmente aggirabili, sarebbe più opportuno gravare di responsabilità oggettiva l'importatore qualora il prodotto non rispetti le normative CE, considerando tale anche chi abbia lo stoccaggio dei prodotti.
Comunque vorrei ricordare gli storcimenti d naso davanti alle Nikon, Canon Minolta ecc. rispetto alle blasonate Voigtlander, Leica Hasselblad degli anni '70 oppure di McIntosh A.R., Thorens in confronto ai Sony, Marantz, Pioneer ecc. Tutta roba fabbricata in Giappone, ma che ha permesso a ragazzotti, all'epoca come me, di potersi permettere con i primi guadagni di avere hobby come la fotografia o ascoltare i vecchi 33, con qualcosa di meglio dello stereo di Selezione.
Non parliamo poi delle motociclette, potevi guidare una Honda e tutto quello che le hanno seguite, anche con un paio di pantaloni chiari. Sono ancora comproprietario di una Norton Commando, trasformata Kombat con modifica Dunstall, a cui andava fatto il rabbocco dell'olio ogni 500 km, visto che gran parte trafilava con ammirevole regolarità dai carter e quando ti attaccavi ai freni dovevi raccomandarti l'anima a tutti i Santi. Le moto giapponesi non avevano il fascino delle inglesi o di alcune italiane ma avevano tutto di serie, come le frecce ed i freni a disco, e i comandi elettrici funzionavano a meraviglia senza ossidarsi, alla prima pioggia, come gli allora onnipresenti CEV nazionali.
Ieri il prodotto Giapponese lo guardavi con sufficienza, oggi lo cerchi...
La stessa cosa sta accadendo con i cinesi ed il loro enorme potenziale produttivo e la crisi, si fa per dire, credo sia in parte dovuta alla necessità di riposizionare, a livello qualitativo, una parte dei loro prodotti. Anche su quello ci saranno diverse tipologie di mercato. Non credo che assisteremo a grosse produzioni di elettronica di consumo provenienti dall'Africa o da buona parte dei paesi asiatici e a loro provvederanno con prodotti adatti proprio i cinesi. Nel campo della telefonia portatile l'intera Africa è quasi priva di reti cablate e quasi tutti sono i possesso di telefonini che arrivano o da fondi di magazzino di grandi marchi oppure da prodotti low cost cinesi, appetibili per quei mercati. Stessa cosa per furgoni macchine movimento terra, ciclomotori etc. Oggi a livello di motociclette l'India, uno dei grandi paesi emergenti, propone solo la Royal Enfield esattamente come quelle inglesi, di cui hanno comprato gli impianti, degli anni '40.In altri campi non mi è sembrato di vedere un'invasione di prodotti Made in India
Poi, per chi ha voglia e soldi rimangono i marchi europei, ma si tratta per costi e numeri di prodotti di nicchia.
Un CD lo ascolto anche con un impianto di marchi famosi, fabbricati in Cina, in maniera decente oppure mi sveno per comprare prodotti di altissimo livello fatti i Italia o in Europa (Sonus Faber ecc), come posso comprare una Mv Agusta Brutale o Ducati Panigale, ma si tratta sempre di uno sfizio e non di una necessità.
Prima o poi ci saranno anche catene specializzate tipo Mediaword o Euronics di prodotti solo cinesi e, capito quale sarà il tipo d'assistenza post vendita, starà solo a noi decidere se vogliamo un oggetto che faccia decentemente quello per cui è stato progettato o vogliamo lo status symbol,per scoprire poi che sotto l'involucro ci sono gli stessi componenti e le stesse architetture di prodotti senza blasone.
Contrammiraglio
lone wolf (autore)
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- 27/50
carissimo Yanez, la tua analisi non fa una piega anche se è mirata alla produzione nipponica che inizialmente copiava pari pari, poi acquisita la tecnologia ha conquistato i mercati. (non dimentichiamo il costo della mano d'opera) Un discorso a parte è l'India, commercialmente sconosciuta dai più ma possiede una tecnologia da paura portata avanti dai migliori cervelli a livello mondiale. (Le migliori cliniche specializzate in trapianti sono in India, puoi parlare italiano tranquillamente e non ci sono problemi sulle scorte.....)
Però ritorno su quanto riportato in apertura del topic : (frase scritta da AM)
"......quando un'azienda cliente chiede uno sconto, il fornitore italiano "piange" e perde l'ordine. Quello cinese abbassa la qualità e vende."

E' questo che il mercato non deve accettare, la commercializzazione di prodotti dannosi per la salute e in molti casi pericolosi (vedi fuochi pirotecnici, attrezzature da lavoro o peggio ancora, prodotti alimentari).
E non mi sta nemmeno bene che "europei" senza scrupoli facciano campo base in Medio Oriente per organizzare la produzione ed esportazione di simili schifezze.
Buona giornata.
Mi sento come una foglia su un albero in autunno, ma c'è tanto vento.
Enzo Biagi 5/11/07
Capitano di Corvetta
Frik
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- 28/50
Gli europei senza scrupoli ci sono perchè c'è "domanda".
Contrammiraglio
brava22wa
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- 29/50
Per rispondere a duolio, su una 159 Alfa nuova, appena cnsegnata,parti' un anno per le vacanze con una perdita di olio che vedevo sotto la macchina tanto che ero costretto a mettere un cartone sotto per non sporcare il viale del giardino della casa in Grecia, ebbene andai in una officina ad Igoumenitsa e videro che il filtro olio non era stato ben serrato, non era una cineseria la 159.
Site Admin
VanBob
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- 30/50
brava22wa ha scritto:
videro che il filtro olio non era stato ben serrato, non era una cineseria la 159.

Non è un difetto di costruzione bensì una svista di chi ha montato il filtro.
Accadde anche a me con il bmw. Mezzo giro e problema risolto.
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