[e-commerce] Alibaba: ne parliamo [pag. 2]

Capitano di Fregata
rugbyman
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- 11/18
Per la bontà ed esistenza dei venditori, basta effettuare pagamenti solo tramite paypal in modo da essere tutelati, in caso di problemi si apre una contestazione con loro e si recuperano i soldi, mai pagare con altri metodi.
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Contrammiraglio
Apache77
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- 12/18
Aliexpress nn usa paypal ma un "loro" sistema analogo. Anni e anni fa almeno 6 presi da aliexpress ( che è x il dettaglio mentre alibaba è x grossisti) comprai x scherzo due batterie x la macchina fotografica...prezzo 0.80 € spedizione.inclusa(da noi costavano 15€)...dopo un mese mi trovo nella casella un minipacchetto di 10 cm cn indirizzo scritto a penna malissimo...Mi ero totalmente dimenticato dell'acquisto ,incredibilmente arrivò a destinazione!!

Cmq occhio ai feedback
Capitano di Fregata
rugbyman
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- 13/18
Non sapevo, come dicevo mai usato da me direttamente.
Però anche al mio amico la roba è sempre arrivata.
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Capitano di Vascello
yanez323
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- 14/18
Yatar1963 ha scritto:
[Vorrei solo capire come si coniuga il "centro benessere" affiliato al concetto di "ingrosso" e "partita IVA" Sbellica Sbellica Sbellica
Tuttavia questa realtà esiste ed esisterà: bene cominciare a confrontarcisi, quindi una qualche prova la vorrei fare.
Tanto alla fine sempre cineserie compriamo: allora se ci attende una vita "da cinesi" è bene avere pure i prezzi "da cinesi"


Uomo di poca fede e maligni pensieri Cool anche gli acquirenti con partita IVA devono avere un momento di relax, dopo aver messo a dura prova schiena ed arti inferiori a furia di vagare.
In quanto alle cineserie credo che per rimanere su certi mercati col tempo finiranno per adeguarsi alle regole.
Per quanto riguarda la qualità dei prodotti per certi aspetti sta succedendo un po' quello che un tempo accadeva con i prodotti giapponesi, guardati con sufficienza rispetto a quelli blasonati tedeschi o americani ( Leica, Contax, Grundig, Marantz, A.R.) poi sono arrivati i Giapponesi (Nikon, Minolta, Canon, Sony, Denon, Yamaha ecc.) Oggi, a parte qualche costosissima nicchia, tutto è fabbricato in Asia, seppur marcato con nome altisonante europeo o statunitense.
C'è in giro un amplificatore a valvole Hi Fi americano, da qualche migliaio di euro, fabbricato in Cina e la stessa ditta produce, con altro nome e componentistica analoga, lo stesso oggetto , in vendita a poco più di 500 euro nei negozi e con normale garanzia dell'importatore. Con altri 180 euro di valvole hai lo stesso identico prodotto. Poi dipende da quello che devi fare dell'oggetto: un set di batterie ricaricabili per radio Tivoli audio,preso ad un quarto del costo delle originali, dopo due anni fa dignitosamente il proprio mestiere.
E' chiaro che, se decido di fare il giro del mondo a vela, compro un binocolo Zaiss o Nikon di alta gamma, ma per viaggiare a tre miglia dalla costa un cinese da 20 euro fa il suo senza problemi e patemi d'animo di urti e maltrattamenti e fa schifo pure ai ladri. Magari ne tengo anche uno di riserva nel giro del mondo a vela.
E' solo questione di tempo, poi il made in China sarà come il made in Japan ed anche li ci saranno marchi che compreremo ad occhi chiusi ed altri che impareremo ad evitare.
Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
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- 15/18
yanez323 ha scritto:
Yatar1963 ha scritto:
[Vorrei solo capire come si coniuga il "centro benessere" affiliato al concetto di "ingrosso" e "partita IVA" Sbellica Sbellica Sbellica

Uomo di poca fede e maligni pensieri Cool anche gli acquirenti con partita IVA devono avere un momento di relax, dopo aver messo a dura prova schiena ed arti inferiori a furia di vagare.

Che ti spediscano la nassaggiatrice in posta prioritaria non mi stupirebbe!
Quello a cui non credo è che ti facciano la fattura Sbellica Sbellica

Concordo sulla tua analisi evolutiva cinese.
L'altro giorno cacciavo il naso in un negozio cinese: vedo delle sneakers e cointrollo la tomaia. Una gomma discreta.
Raporto qualità prezzo accettabile
La metà rispetto a marche blasonate che vendono i loro prodotti più scadenti (spesso molto scadenti), ma griffati, presso note catene low cost

In pratica la tomaia della sneakers cinese era nettamente migliore rispetto alla sneakers (cinese) di famosissimi brand che costava il quadruplo...
(detto da me che risparmio su tutto ma non sulle scarpe...)

@Apache: grazie, pensavo che alibaba e aliexpress fossero la stesa cosa
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Corvetta
marcostendy
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- 16/18
yanez323 ha scritto:

E' solo questione di tempo........ ed anche li ci saranno marchi che compreremo ad occhi chiusi ed altri che impareremo ad evitare.


Sono perfettamente d'accordo. Ed aggiungo che già oggi alcuni prodotti made in Cina sono al TOP qualitativo.
Gobbi 19 Sport - Yamaha 150 - Spoleto G20
Coverline 640 - Mercury 150 - Spoleto G20
Manò 22,52 - Mercruiser 4,3 MPI - Cresci 3000
Aquamar 24 - 2 x Honda BF115D - Cresci 3000
Contrammiraglio
Apache77
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- 17/18
Non bisogna confondere la cosa fatta in cina dal "cantinaro" cinese e le cose fatte in cina per conto di un'azienda seria non cinese. Nel secondo caso il prodotto deve per forza avere e superare livelli di qualita' prestabilite del committente e soddisfare i test vari .

Comunque tornando a bomba , qua vicino a me (porte di milano al confine con la brianza) stanno realizzando il piu' grosso centro di vendita all'ingrosso cinese , una roba assurda per dimensione . Stanno andando un po a rilento con i lavori , pero' vedo che ci lavorano ... Saro' curioso di vedere se poi gira e rigira ci potranno comprare tutti o no .
Questo megacentrocommerciale racchiudera' ,credo, gli innumerevoli grossisti cinesi che ci sono in giro (dai vestiti alle vettovaglie alla roba elettronica from china)

Altra nota sui negozi: fino a uno / due anni fa' i negozi cinesi erano tanti e piccoli con roba accatastata ... ora , almeno da me, la strategia e' cambiata . Negozioni enormi , pochi, messi in posti strategici , stile "supermercato", con un certo ordine e suddivisione merceologica...e vendita di prodotti anche di marca (mhaaaa....)
Obiettivo : fregare clientela ai vari supermercati (parte alimentare a parte) .
Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
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- 18/18
Una sintesi tra il commento di Marcostendy e Apache77
Molti dei nostri migliori artigiani (quelli che oggi tengono in piedi la baracca) sono venuti fuori dal il contoterzi delle partite IVA anni '80. Gli arruffoni nel tempo sono saltati. Ovvio pensare che altrettanto avverrà in Cina.

Non dagli speculatori e sfruttatori del lavoro, ma dai Cinesi che sono grandi lavoratori e che hanno 2000 anni di storia e cultura più di noi.

Il tutto sicuramente a discapito del nostro lavoro, almeno finchè le nostre retribuzioni non saranno equiparate a quelle cinesi (le leggi economiche dicono che ci incontreremo a metà....)

Diverso il caso delle multinazionali: mi hanno colpito le note marche di scarpe sportive tedesche, tanto ambite dai ragazzini di ogni ceto sociale
Ho notato che le versioni low cost hanno una tomaia in plastica, improponibile e indegna del nome scarpa.

Ordine e strategia aziendale, ovviamente, ben eseguita per giustificare la ragione per cui una scarpa costa 130€ ed una analoga ne costa 60€
Chi si intende di scarpe sa che il maggior costo è la tomaia. Assorbibile anche in 60 € comunque, ma poi non ci guadagneresti il 2000%

Quindi vadano afc e se devo scegliere compro il modello copiato cinese a 15€ e fatto meglio.

Idem per l'abbigliamento, il cui limite spesso è il look discutibile: oggi i nuovi negozi cinesi "alla moda" sono pieni di signore e signori ambiziosi alla ricerca del capo trendy
Ed io vado fiero di aver ritrovato la marca del mio gilet di lana preferito, cinesissimo e trendissimo ed al costo di €9,90!

Un conto è rispettare il lavoro italiano, un conto è rispettare gli speculatori occidentali che mi vendono un paio di braghe al costo di uno stipendio cinese!
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Sailornet