Lavoratori privati vs Lavoratori pubblici - Guerra tra mondi o Guerra tra poveri [pag. 2]

Contrammiraglio
teos1968
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- 11/61
La mia opinione è che quasi sempre conta la "persona" che è nel dipendente.

Potrei riempire questo topic di esempi negativi sia per il pubblico che il privato.

Io sono un dipendente pubblico. Quest' anno sono 26 gli anni di contribuzione.

Se aprite il mio fascicolo personale, troverete 4 giorni di malattia nel 1992 (febbre a 39) e 1 giorno nel 2007 (sempre febbre a 39). Il mio stipendio netto è identico a quello del febbraio 2010.

Conosco alcune persone che lavorano in aziende private che almeno 20/30 giorni all' anno sono in malattia (febbriciattole, raffreddori, dolorini vari, ecc. ecc.).

La mia opinione sull' assenteismo nel pubblico è che tutto dipende dai DIRIGENTI. Se il DIRIGENTE è una persona seria, spesso, il personale subordinato lavora onestamente e si ammala solo "veramente", si , perché a volte ci si ammala sul serio.

Nel pubblico, la maggior parte dei DIRIGENTI, viene messa li dai POLITICI, i quali, li ti mettono solo per avere un ritorno POLITICO, a volte anche con stipendi faraonici, soprattutto nelle aziende cosi dette parastatali.

Ultima cosa: prima di costruire un ospedale, bisogna essere sicuri di avere il personale da impiegare nell' ospedale (vedi fatti di cronaca di ieri sera - Ospedale Cardiologico costruito e mai aperto in Calabria). Mi sa che qui, ancora una volta, c' entrano politici e.... dirigenti.
Capitano di Corvetta
Frik
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- 12/61
Non capisco perchè gli autonomi sono considerati "parassiti" come in un famoso spot, mentre guai a giudicare i famosi vigili, da assenteisti, sono diventati vittime. Abbiamo una mentalità sbagliata. Sento spesso la frase" io lavoro e il padrone guadagna" o "quel bastardo del padrone" mà se non ci fosse il padrone, tu che facevi?
Il problema nel pubblico è la mancanza di responsabilità, se la cose non funzionano , lo stipendio arriva lo stesso.
Una prima soluzione,per me, i primi due giorni di malattia non si pagano. Agli autonomi la malattia chi la paga? Anzi devi comunque dimostare il reddito.
Sardino, considerare gli edicolanti una casta mi sembra esagerato, Vorrei vedere quanti dipendenti pubblici sarebbero disposti a lavorare 7 giorni su 7, dalle 6 di mattina fino a sera, per un reddito da fame.
PS non sono edicolante.
Conosco anche diversi giovani avvocati, che non se la passano benissimo.
Contrammiraglio
Seppiarolo
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- 13/61
Per esperienza personale non, dico solo una cosa:

Fino a 10/15 anni fa, agli statali veniva chiesto poco poco ma gli veniva anche dato poco poco, lo stato sapeva bene che con quello che gli dava non campavano e pertanto tollerava anche sbagliando, che svolgessero lavori a nero.
I privati sempre fino a 10/15 anni fa lavoravano di più guadagnando molto di più.

Ad oggi si è avuto un livellamento verso il basso degli stipendi ma gli statali devono almeno stare un po di più in ufficio.

Pertanto a questo punto conviene essere statale, guadagni circa la stessa cifra ma con meno responsabilità e più diritti!
Riccardo
Ammiraglio di divisione
TheGiangi
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- 14/61
Noto in molte opinioni le tracce degli "scoop" fatti da molte testate giornalistiche e programmi di satira. Ahimé! Sad
Vabbè, l'importante è cercare di essere obbiettivi. Fortunatamente stiamo facendo un buon lavoro.

Nella mia esperienza ho potuto notare come in momenti di crisi (aziendale) , la soluzione più facile è l'intervento sui dipendenti. Mentre magari il problema sta nella gestione...sbarazzina di manager e amministratori o speculazioni finanziarie.
Purtroppo il lavoratore è l'anello più debole e viene sempre puntato.
La differenza è che nell'ambito privato il risultato è licenziamenti, ammortizzatori sociali, mobilità.
Nel pubblico l'intervento risente inevitabilmente dell'aspetto politico ed i provvedimenti hanno il più delle volte un connotato da campagna elettorale, interventi che soddisfano la pancia della gente. Anche in questi casi, andando alla radice, si ritrova una gestione delle risorse come minimo "creativa", quando non è nepotistica e clientelare.

Guerra fra poveri? Beh, si. E' proprio quello che si sta cercando di provocare: scontro sociale. Le conseguenze possono essere imprevedibili.

G
Seguite l'onda, belli!

Arrivederci a NAVIGHIAMO INSIEME 2021
Ammiraglio di divisione
red1 (autore)
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- 15/61
Lo scontro sociale nasce da situazioni paradossali e al limite della decenza.
Qualche giorno fa mi sono recato a visitare il liceo dove andrà l'anno prossimo mio figlio e chiaccherando con il responsabile amministrativo, osservavo che l'edificio è molto bello, si tratta della terza scuola d'Italia per dimensioni, ma che nella galleria ci piove, cadono calcinacci, sarebbe opportuna una ritinteggiatura ecc ecc. E mi fermo qui perchè a quanto pare soltanto il 13 % degli edifici scolastici cittadini hanno il certificato di prevenzione incendi valido. Roba che un privato lo chiuderebbero nel tempo di un battito d'ali.
Ebbene, per tutti gli edifici scolastici di proprietà della Provincia sono stati stanziati complessivamente 38.000,00 € per la manutenzione.
Vogliamo scommettere che tale cifra non basta a coprire nemmeno la metà dello stipendio del dirigente provinciale che si occupa del settore manutenzione?

Tornando alle parole del responsabile amministrativo, che mi è parso persona coscenziosa nello gestire la scuola, ma forse non completamente coscente di quello che diceva, tutti i lavori urgenti di manutenzione vengono pagati con il contributo volontario obbligatorio versato dalle famiglie. A parte l'ingiustizia del dovere finanziare le scuole pubbliche sia con le tasse che ciscuno di noi paga che con un contributo a questo punto obbligatorio, c'è da chidersi dove mandiamo a scuola i nostri figli.
Badate bene, io non ce l'ho con gli impiegati di quell'ufficio, ma con la macchina infernale che decenni di malaffare e clientelismo politico hanno creato. Adesso siamo giunti alla situazione paradossale che un ufficio di tecnici sicuramente capaci, viene tenuto su per gestire pochi spiccioli.
Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo sanno ascoltare.
Giovanni Verga, I Malavoglia
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 16/61
Frik ha scritto:
Non capisco perchè gli autonomi sono considerati "parassiti" come in un famoso spot, mentre guai a giudicare i famosi vigili, da assenteisti, sono diventati vittime.
Una prima soluzione,per me, i primi due giorni di malattia non si pagano. Agli autonomi la malattia chi la paga?

Il primo errore che fanno i cittadini è scannarsi tra loro, perdendo di vista i responsabili.
Forse non sai che il dipendente pubblico paga una franchigia sulla malattia fino a 10gg. inoltre gli orari di reperibilità sono mmolto più ampi di quelli privati. Molti, per brevi malesseri infatti preferiscono prendere ferie.
Ciò non toglie che vi sia il furbo che se ne frega e ne approfitta.

Vi è molta disinformazione sul pubblico: qualche giorno fa il TG 5 descriveva gli scandalosi "benefici" dei dipendenti pubblici: permesso per donare il sangue, di matrimonio, per lutti familiari e li spacciava come scandalosi: in realta sono prerogative tipiche di tutti i lavoratori dipendenti.

Avrete notato che da prima di Natale è in corso una campagna diffamatoria.
Si sono avventati come iene sui vigili di Roma, che si sta ora rivelando una gran bufala. In realtà è un'anticipo del Jobs Act apposito, destinato al pubblico dipendente.
ma poi.. chi dovrebbe licanziarli? Quello che metteva la macchina in divieto di sosta e poi si faceva cancellare le multe? Sbellica Sbellica Sbellica

Lo stesso vale per gli autonomi: pesonalmente passo la mattinata a guardare redditi di autonomi che da 30 o 40 anni dichiarano il "minimo"
Può capitare, a volte, perchè l'autonomo rischia di suo. Ma... sempre?
Gente che per 40 anni si è vantata di essere "imprenditore" e dichiara costantemente meno del suo apprendista? Tutto è possibile ma....

Ma anche in qiuesto caso è inultile prendersela tra cittadini: tali situazioni sono state volute e perseguite da una certa politica.
Altrimenti tutti pagherebbero eccome. Poi, di fronte al disastro ci si è inventati studi di settore, redditometri e scemenze varie.
Infatti all'autonomo (gestione artigiani e commercianti) non viene pagata la malattia, ma non paga nemmeno le relative trattenute per tale cassa.

Poi bisogna decidersi, come fecero i nostri padri: vogliamo certe cose e le paghiamo o non le vogliamo e non le paghiamo?
L'attuale interpretazione è: pagate, ma non ve le diamo! Sad
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Corvetta
Frik
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- 17/61
L'autonomo, per brevi malattie, và al lavoro lo stesso.
Discutendo con un amico dipendente di banca, asserendo che tutti gli autonomi sono evasori, gli ho fatto la proposta per assurdo di prendere per intero la busta paga, rinunciando a feri,malattie, tfr e pensione, secondo voi ha accettato?
Mia moglie è maestra elementare precaria, 24 ore settimanali, oltre 3 mesi di ferie l'anno, io lavoro oltre 48 ore alla settimana senza ferie. Al momento lei guadagna più di me. Mia moglie lavora grazie alle assenze delle altre maestre, a volte è stata supplente della supplente e sono oltre 10 anni che lavora sempre. Le scuole non hanno soldi per i gessetti, per pagare le supplenze.
Yatar è facile fare l'esempio con i grandi evasori, però la maggiorparte sono piccoli artigiani e commercianti che non ce la fanno. Hanno,quando và bene, dimezzato le entrate, e gli hanno aumentato i contributi, invece ai dipendenti hanno dato 80 €.
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 18/61
Frik ha scritto:
Yatar è facile fare l'esempio con i grandi evasori, però la maggiorparte sono piccoli artigiani e commercianti che non ce la fanno.

So bene quante beghe e preoccuazioni gravino su un lavoratore autonomo e a questo si aggiunga che lo stato vuol far cassa anche su di voi e tutto insieme, ma, permettimi: come valuteresti professionalmente uno che lavora per per 40 anni guadagnando davvero la metà del suo apprendista: un'imprenditore o uno sfigato?

La realtà (come dimostrano i giorni nostri) e che se gli autonomi dovessero pagare tutte le tase dovute il 60% delle ditte non starebbero in piedi.
Di chi è la colpa? Mia, tua, o di chi ha avuto in passato certe brillanti idee ottenendo facile consenso politico?
Apriamo gli occhi e organizziamo un bel reset: altrimenti sono guai per tutti

Comunque direi di stare in topic: i dipendenti pubblici sono troppi o no?
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Ammiraglio di squadra
ropanda
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- 19/61
Yatar1963 ha scritto:

Comunque direi di stare in topic: i dipendenti pubblici sono troppi o no?


forse potrai estrapolare dalla mia risposta, sempre personale ovvio, non mi è mai piaciuto uno stato "imprenditore" si tuttore della ecconomia, garantista e controllore delle imprese nazionali, ma dallo alto, alto.......
lo stato solo deve fare 3 cose fondamentali, e farli moooolto bene.
1- educazione uguali per tutti
2- giustizia uguali per tutti
3- salute uguali per tutti
lasciamo fare tutt'altro ai privati che lo sapranno fare meglio, e più efficiente. con minor costi per lo stato e più guadagno in tasse.
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sasamem
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- 20/61
i dipendenti pubblici sono troppi?. ma la domanda è: perché sono diventati troppo? eppure negli ultimi cinque anni la pubblica amministrazione lo stato assume il 50% di coloro che vanno in pensione nell'anno precedente. Eppure sono ancora troppi. credo che il problema l'hanno creato le amministrazioni periferiche; comuni, regioni ,province i quali hanno creato società a partecipazione che si sono sovrapposte ai servizi che gestiva lo stato; vedi gestione acqua, gestione tributi ed altro. questo dato va a confluire nella P.A.
Antonio
Sailornet