Sorpresa in mare: a Venezia appare una medusa aliena

Ammiraglio di squadra
La capitana (autore)
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Sorpresa in mare: a Venezia appare una medusa aliena

La Zampa
12/05/2014
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sorpresa in mare: a Venezia appare una medusa aliena
Mai vista prima, non si sa come sia arrivata.
Gli studiosi: se la vedete, fatecelo sapere

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pelagia Benovici: la nuova arrivata, si sospetta, nei serbatoi di una nave
Ferdinando Boero *

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Sorpresa in mare: a Venezia appare una medusa aliena



C’è una nuova specie di medusa, in Mediterraneo. Mai vista prima. Quando si trova una specie nuova, è necessario descriverla, e darle un nome. Assieme ai colleghi Piraino, Aglieri, Martell, Mazzoldi, Melli, Milisenda e Scorrano, l’abbiamo battezzata Pelagia benovici.

È simile a Pelagia noctiluca, la medusa violetta che frequentemente ci punge sulle nostre spiagge. Ma non è lei. È apparsa all’improvviso, l’inverno scorso, nel Golfo di venezia e poi in quello di Trieste, in numerosissimi esemplari.

Da anni conduciamo la campagna «Occhio alla medusa» e diversi cittadini ci hanno mandato le foto di queste, poi alcuni colleghi che lavorano in zona le hanno catturate e ci hanno mandato gli esemplari. Le analisi genetiche e morfologiche hanno confermato: una medusa mai vista prima. L’abbiamo dedicata ad Adam Benovic, recentemente scomparso: un amico croato, anche lui specialista di meduse.

Difficile individuare il tragitto che l’ha condotta nel Nord Adriatico, possibile che non sia stata notata da chi lavora più a Sud? E come è entrata in Mediterraneo? Da Gibilterra? O da Suez? Ma come può una specie così appariscente arrivare fin lassù senza che nessuno si accorga di lei? La spiegazione più plausibile è che sia una specie aliena. No, non marziana.

Le specie aliene arrivano da altre regioni geografiche e a volte possono stabilirsi in aree per loro nuove, dove sono, appunto, aliene. Sono ben conosciuti i casi di specie che hanno viaggiato come clandestini nelle acque di zavorra delle navi, soprattutto le petroliere, arrivando a stabilirsi in aree molto lontane dal luogo di provenienza. La nostra Pelagia benovici probabilmente ha viaggiato nei serbatoi di qualche nave, proveniente chissà da dove.

E ha trovato buone condizioni nel Nord Adriatico. Spesso queste invasioni sono passeggere, la specie non ce la fa a stabilirsi in località non abituali. Il ritrovamento dimostra che non abbiamo ancora esplorato a sufficienza la biodiversità marina, e che le sorprese sono ancora molte.

Dal 2009, con altri colleghi medusologi, appunto coordino una campagna di scienza dei cittadini: «Occhio alla medusa». Chiediamo ai cittadini di inviarci segnalazioni di meduse attraverso una pagina web (meteomeduse.focus.it) e le segnalazioni arrivano a migliaia. Non pretendiamo di prevedere se ci saranno meduse, però stiamo ricostruendo la loro presenza lungo le nostre coste e, con l’aiuto dei cittadini, stiamo capendo molto di più.

La Pelagia noctiluca, per esempio, quella «cattiva» che fa male, in inverno scompare, ma torna in primavera, in grossi agglomerati; non pungono esclusivamente perché ancora non facciamo il bagno. Arrivano esemplari abbastanza grandi, che finiscono sulle spiagge. Pelagia probabilmente trascorre l’inverno nel profondo e risale in superficie in primavera sfruttando le correnti ascensionali generate nei canyon sottomarini.

Gli esemplari «vecchi» si riproducono e muoiono, e i loro figli ci pungono in estate, per poi tornare in profondità in inverno e risalire l’anno seguente. Bene, quest’anno abbiamo ricevuto molte segnalazioni di banchi di Pelagia in primavera. Se la riproduzione andrà a buon fine, la specie sarà molto numerosa nell’estate che sta arrivando. Soprattutto lungo le coste dove il mare antistante è profondo: Mar Ligure, Tirreno, Ionio.

In questo periodo, il Tirreno, il Mar Ligure e parte dello Ionio sono pieni di Velella velella, la barchetta di San Pietro. Le spiagge si tingono di blu. Anche Velella, come Pelagia, pur vivendo in superficie in una parte del ciclo biologico, trascorre parte della vita nel mare profondo. Sono specie rare in Adriatico, dove il mare non è profondo. Altre meduse, però, si comportano diversamente e la loro distribuzione dipende da altri fattori che non hanno niente a che vedere con il mare profondo. Velella e le due Pelagia sono forse l’antipasto di quel che ci aspetta la prossima estate. Se vedete Pelagia benovici avvertiteci, la descrizione è qui: www.mapress.com/zootaxa/content.html.

* Professore di Zoologia, Università del Salento
Capitano di Vascello
mattiaa46
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...........e non sarà l'ultima ad arrivare!!
Novamarine rh 400 + mariner 40
Utente allontanato
Pablito_
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Grazie Anna! Non sapevo che esistesse una pagina sul web per censire le meduse!! Complice l'innalzamento della temperatura delle acque assistiamo ad una migrazione di specie normalmente tropicali nel mediterraneo. Speriamo solo che le temutissime Physalia (che non sono propriamente delle meduse ma sono terribilmente urticanti) non adattino il loro habitat ai nostri mari.

Cià

P.
Capitano di Vascello
mattiaa46
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Non solo l'innalzamento della temperature delle acque ma anche la sovrapesca potrebbero essere tra i fattori che stanno causando l'ingresso di specie "aliene" nel mediterraneo.
Novamarine rh 400 + mariner 40
Capitano di Vascello
yanez323
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a parte il sospetto sui partecipanti agli ultimi tre gommoraduni in Laguna, il problema delle specie aliene è diventato molto evidente da una ventina d'anni a questa parte.
Le incrostazioni sulle carene delle navi da carico e soprattutto le acque di zavorra hanno introdotto moltissime specie di microorganismi, alghe molluschi ecc che pur provenienti da mari "caldi" hanno attecchito molto bene nelle acque della Laguna proprio per la temperatura più alta dell'acqua ed alla presenza di fanghi dovuti alla presenza degli scarichi industriali di Marghera, oggi sicuramente più controllati, ma sempre con una restituzione di acque più calde utilizzate per il raffreddamento degli impianti.
Poi in Laguna e zone limitrofe per la coltura dei mitili sono state introdotte anche specie diverse da quelle locali, caparozzoli e vongola comune, come la vongola giapponese, particolarmente resistente e con un ciclo di crescita molto rapido.
Qui ci trovate un bello studio sulla diffusione delle specie estranee nella Laguna Veneta. E' un po' datato ma rende bene l'idea :
https://www.istitutoveneto.org/venezia/documenti/articoli/bollettini/bollettino_49/boll_49_2/mizzan.pdf
Contrammiraglio
dolce*11
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La causa più probabile è che sia uscita da un serbatoio di qualche nave.

Comunque in laguna le meduse,anche se " aliene " sono il male minore.

I veri alieni sono questi:

re: Sorpresa in mare: a Venezia appare una medusa aliena


Le meduse fanno parte della natura.

Questi mostri no.

Evil or Very Mad
Sembra di sentirlo ancora
dire al mercante di liquore
"Tu che lo vendi cosa ti compri di migliore?"

F.De Andrè.
Capitano di Vascello
mattiaa46
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Oltre ad essere uscita da un serbatoio di una nave ha trovato le condizioni ideali per vivere e riprodursi. Sono tanti gli organismi che entrano nel mediterraneo però le condizioni ambientali non sono idonee per la loro sopravvivenza.

@dolce: le meduse non sono il male minore, si rischia uno sconvolgimento dell'intera fauna del mediterraneo.
Novamarine rh 400 + mariner 40
Capitano di Vascello
yanez323
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OT
@Dolce
Sull'argomento oggi a pag 19 de La Repubblica c'è un interessante articolo di Mario Pirani dal titolo "Altre folli trovate per incanalare Venezia". Penso che lo potrai trovare sul sito del giornale nei prossimi giorni all'interno della rubrica Linea di confine.
Parla dell'impatto dello scavo, con l'asportazione di 8.300.000 metri cubi di fanghi, per prolungare il Canale di Malamocco fino al bacino di Marittima,
Contrammiraglio
dolce*11
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@ mattiaa46,

Rischiamo di guardare il dito e non la luna.

Mi fanno ridere quelli che si preoccupano delle conseguenze.

Sarebbe molto più saggio occuparsi delle cause.

Ma quelle ( le cause )si mettono di traverso rispetto al nostro stile di vita,al quale,non rinunciamo.

Rispetto la tua preoccupazione,ma le meduse non hanno colpe.

Noi sì,e probabilmente,quando spariremo,loro ci saranno ancora.



Wink
Sembra di sentirlo ancora
dire al mercante di liquore
"Tu che lo vendi cosa ti compri di migliore?"

F.De Andrè.
Utente allontanato
Pablito_
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Ringrazio Yanez per l'interessantissima pubblicazione (letta molto velocemente. Richiederebbe uno studio comparato con alcune delle opere della ricchissima bibliografia in calce allo studio stesso).

Condivido "in toto" le considerazioni di Dolce*11, citando le conclusioni dello studio postato da Yanez (pagg.18/19) "Se grazie a questi meccanismi di penetrazione si possono spiegare l'aumento della frequenza di comparsa delle specie alloctone in Laguna, come in altri ambienti simili, l'aumento dei fenomeni di completa acclimatazione potrebbe forse essere favorito in Laguna di Venezia dai profondi fenomeni di interazione umana a cui la stessa laguna è sottoposta in modi sempre più pesanti.

Lo studio di Luca Mizzan si limita ad analizzare la comparsa di specie non presenti in origine nella laguna di Venezia, senza analizzare il rapporto causa/effetto dei fenomeni che ne sono all'origine. Ma la frase conclusiva dello studio, sopra riportata, non lascia adito a dubbi di sorta.

Cià

P.
Sailornet