Acciao Inox e acciao inox nautico [pag. 3]

voglio darvi un consiglio per evitare che anche il più nobile degli acciai inossidabile presenti ossidazione.
Poiché come già qualcuno ha detto la resistenza all'ossidazione è data dalla passivazione dello stato superficiale è buona regola nelle officine dove si lavora acciaio inossidabile e acciaio al carbonio separare le aree di lavorazioni per evitare contaminazioni. E' necessario utilizzare utensili dedicati e compatibili. Ad esempio esistono dischi da taglio, spazzole ecc per acciaio inox. Anche solo per contatto è possibile la contaminazione. Molto spesso i puntini di ruggine che troviamo sulla nostra ferramenta nautica sono dovuti all'uso di spugne o retine non idonee.
Noto inoltre che è diffuso utilizzare ad esempio candeggina sui tubolari dei nostri amati, in quel caso dovremo stare molto attenti perchè un altro nemico degli acciai inossidabili sono i cloruri. Per questo è consuetudine usare i collaudi idraulici di apparecchiature e tubi in acciaio inossidabile utilizzare acqua demineralizzate oppure con contenuto di cloruri inferiore a 300 ppm.

flinko ha scritto:

voglio darvi un consiglio per evitare che anche il più nobile degli acciai inossidabile presenti ossidazione.
Poiché come già qualcuno ha detto la resistenza all'ossidazione è data dalla passivazione dello stato superficiale è buona regola nelle officine dove si lavora acciaio inossidabile e acciaio al carbonio separare le aree di lavorazioni per evitare contaminazioni. E' necessario utilizzare utensili dedicati e compatibili. Ad esempio esistono dischi da taglio, spazzole ecc per acciaio inox. Anche solo per contatto è possibile la contaminazione. Molto spesso i puntini di ruggine che troviamo sulla nostra ferramenta nautica sono dovuti all'uso di spugne o retine non idonee.
Noto inoltre che è diffuso utilizzare ad esempio candeggina sui tubolari dei nostri amati, in quel caso dovremo stare molto attenti perchè un altro nemico degli acciai inossidabili sono i cloruri. Per questo è consuetudine usare i collaudi idraulici di apparecchiature e tubi in acciaio inossidabile utilizzare acqua demineralizzate oppure con contenuto di cloruri inferiore a 300 ppm.

quoto a 100% massima attenzione nelle lavorazioni e pulizia , non usare mai utensili prima con il "ferraccio" e poi cn inox e occhio ai cloruri che infragiliscono il reticolo ....la classica vite che si spezza

Grazie a tutti.
In effetti da quel che cominciò a capire, concordo con la valutazione di Sandro.
Per 10 euro, forse è meglio optare per il 360, anche perché la prua è fortemente esposta all' acqua di mare e non è detto che risciacqui la barca ad ogni uscita.

L'accessorio, mi serve proprio per proteggere la VTR dall'ancora.
Ma per una questione di profili della VTR dello scafo, non potrà essere a V.
La base della V dovrà essere tagliata, quindi preferisco farlo fare a misura.

protea ha scritto:

Citazione:

Aggiungerei (forse è di interesse per qualcuno) che l'elemento che fà di un acciaio l'essere INOX è il CROMO.

quello che rende un acciaio INOX migliore di un altro (quindi meno soggetto alla corrosione) non è solo il Cromo, ma molteplici fattori:
la minor presenza di Carbonio, la presenza di Azoto, di Titanio ....

Il 316 (che non è quello comunemente chiamato INOX 18-10 che è invece il 304) ha 16% di Cr a 11-13% di Ni e 2-3% di Mo. (Il Mo. gli conferisce una maggior resistenza al pitting)

Sono d'accordo con te che la grande differenza la fa la lucidatura: per i nostri usi nautici, non ha senso usare un 316L (basso contenuto di Carbonio che rende la saldatura meno "aggredibile") in quanto una buona lucidatura della stessa è sufficiente

Sempre in amicizia devo precisare alcune cose... forse non sono stato chiato io ad esporle...

l'AISI 304 coincide con il 18/8
L'AISI 316 coincide con il 18/8/3
un aggiunta del 3% di Molibdeno differenzia i 2 Inox

Tra l'altro AISI è la classificazione Americana... il resto del mondo (noi compresi) usiamo il sistema UNI EN

in questo caso:
il 304 coincide con lo X5CrNi1810,
il 316 coincide con lo X5CrNiMo1712-2
ove la X caratterizza l'essere INOX il 5 è il tenore di C diviso 100 il 18 è il tenore del Cromo, il 10 del Nichel ed il 2 il tenore del Molibdeno..
Credo sia importante sottolineare questa classificazione perchè se ci propongono(in un negozio NON di nautica) un X5CrNiMo1712-2 dobbiamo sapere che è un AISI 316

p.s.
è importante copiare su internet ma... bisogna saper copiare...

ove la X caratterizza l'essere INOX il 5 è il tenore di C diviso 100 il 18 è il tenore del Cromo, il 10 del Nichel ed il 2 il tenore del Molibdeno..
Credo sia importante sottolineare questa classificazione perchè se ci propongono(in un negozio NON di nautica) un X5CrNiMo1712-2 dobbiamo sapere che è un AISI 316



mi consenta.... la "X" indica che si tratta di acciaio legato ...

hai ragione... in parte...

X stà per legati con % elementi in lega > 5%


vedi cosa succede a sforzare la memoria ed a non solo copiare su internet...

Dopo una certa età, fa male forzare la memoria

Citazione:

Credo sia importante sottolineare questa classificazione perchè se ci propongono(in un negozio NON di nautica) un X5CrNiMo1712-2 dobbiamo sapere che è un AISI 316

Concordo, ed aggiungerei, visto che ci siamo, la designazione per viti e bulloni che può tornare utile a tutti coloro che cercano viteria per uso nautico.

Quando compriamo una vite o un bullone inox queste riportano una designazione (esempio A2-70) che rappresentano il tipo di acciaio ed il carico unitario di rottura.

provo a farla semplice, vediamo se ce la faccio

Le classi che a noi possono interessare sono principalmente la A2 ed A4.

Nella classe A2 troviamo i vari tipi di acciaio 304 o da esso derivati che nel sistema UNI EN sono classificati come:

AISI 304: X5CrNi1810
AISI 304L: X2CrNi1811
AISI 305: X8CrNi1812
AISI 321: X6CrNiTi1811

Nella Classe A4 troviamo invece viti e bulloni in AISI 316

AISI 316: X5CrNiMo1712
AISI 316L: X2CrNiMo1712
AISI 316+Ti: X6CrNiMoTi1712


Tornando alla designazione, il numero successivo alla classe, come accennato rappresenta il carico unitario di rottura. In questo caso per le due classi sopra indicate avremo 3 diversi indici

50 per carico unitario di rottura minimo di 500 N/mm2
70 per carico unitario di rottura minimo di 700 N/mm2
80 per carico unitario di rottura minimo di 800 N/mm2

Tornando al nostro esempio, una dado che riporta la sigla A2-70 sarà un dado in acciaio inox 304 con carico di rottura minimo di 700 N/mm2.

Per i più curiosi, la "A" indica un acciaio di tipo Austenitico... ma qui complichiamo troppe le cose.

Per concludere, se cercate viti in Acciaio AISI 316, dovete cercare (se le trovate ) quelle di classe A4

le viti A4 le ho trovate da mago merlino (in francese) e costano diciamo poco...

4 viti e 4 dadi da 8mm, poco meno di 2.50 euri...

PS: Sapete dirmi anche il peso specifico dei varii tipi di acciaio

Visto che viene venduto all'ingrosso a peso e non al metro

@eltamin controlla se attaccano alla calamita, spesso le viti dei centri commerciali di A4 hanno solo la scritta

ciao eros